Caffasso: grafìa particolare del cognome
VI. «Il famoso Liffardo, nato di nobile fa
miglia e fattosi religioso...», MB 6,791.
Liguorini e Liguorine: Redentoristi e Re- dentoriste, Congregazioni fondate da San
t’Alfonso M. de’ Liguori. I Redentoristi fu
rono fondati nel 1732 per la predicazione delle missioni al popolo; le Redentoriste fu
rono fondate pure in quel tempo, come ramo femminile di clausura. Erano monache in abito rosso con mantello azzurro, che non si svilupparono mai notevolmente. «Il Governo [di Vienna] ordinò la soppressione dei Liguorini, delle Liguorine e dei Gesuiti», MB 3,318.
liguorista, agg.: seguace della dottrina mo
rale di S. Alfonso M. de’ Liguori, sosteni
tore del probabilismo. «Quell’acrimonia che in alcuni ancora rimaneva dei probabilioristi verso ai liguoristi», MO 122,53-55.
lìnceo, agg.: proprio di una lince, felino dalla vista acutissima. «Ci vuole linceo di
scernimento», MB 7,390.
lippis et tonsoribus, lat.: ai cisposi e ai barbieri (dal detto di Orazio: lippis notum et tonsoribus = noto ai cisposi ed ai bar
bieri), maldicenti quelli, raccoglitori di ciarle
questi, e quindi: noto a tutti. «Si fece pre
mura di andarlo ad annunziare lippis et ton
soribus», MB 7,791; OE 15,443.
liquor di Bacco: vino (dal nome del dio del vino, Bacco). «D. Bosco domandò al Sig. Marchese che gli permettesse di battez
zare alquanto quel generoso liquor di Bacco», MB 5,200.
lira austriaca: la lira austriaca in uso nel Lombardo-Veneto (1824-1858); corrispon
deva a 0,86 della lira nuova d’argento in Piemonte, che costituì poi l’unità mone
taria italiana. «Ha saputo in un anno benefi
care l’opera con 39 mila lire austria
che», MB 8,288.
lira nuova o franco: la lira nuova di Pie
monte (istituita nel 1816 da Vittorio Ema
nuele I come unità di misura distinta dalla precedente lira istituita da Carlo Emanuele HI nel 1755) era una moneta d’argento del peso di 5 grammi equivalente al franco di Francia ed alla lira italiana (20 soldi).
«Esponeva in un appendice il confronto fra le monete dei vari stati d’Europa e di quelli di tutta l’Italia colla lira nuova o franco», MB 2,488.
lista civile: quella parte delle spese dello Stato che è destinata al mantenimento del Sovrano e della Corte. «Sovraintendenza generale della Lista civile», MB 4,322.
Litaniae prò agonizantibus, lat.: Litanie per eli agonizzanti (Preci dell’Ordo Com- mendationis Animae - Modo di raccoman
dare l’anima -, dell’antico Rituale Romano).
«Alle dieci monsignor Cagliero gli recitò le Litaniae prò agonizantibus», MB 18,539.
lito, sm. ant.: lido. «In tempestosi liti», MB 10,410.
locatiera, sf. non us.: locatrice (m. loca
tore), persona che dà locali in affitto, affit
tacamere. «Diedi un acconto alla locatiera», MB 9,776.
locchè, pron. ant.: lo che, il che. «Lacchè tanto il mastro padrone che l’apprendizzo allievo [...] promettono», MB 4,297.
lodo, sm.: decisione arbitrale. «Il lodo del Papa, accettato da ambe le parti, pose ter
mine ad un litigio», MB 17,509.
Loggia, sf.: luogo di riunione di una società massonica. (DB aveva da Torino confiden
ziali informazioni su Logge romane che tra
mavano contro la Santa Sede e ne informò Padre G. Oreglia S.J.). «Ringrazio anticipa
tamente Don Bosco di quanto ella mi aice che mi scriverà di Loggie [sic]», MB 9,115.
loiolesco, agg.: gesuitico, ipocrita (dal nome Ignazio di Loyola). «Frequentava poi unita
mente al sindaco ed a’ suoi assessori non sappiamo quali ‘loiolesche riunioni’», MB 14,260.
lolio, leggi loglio, sm.: zizzania, pianta delle graminacee spontanea fra le messi, con fiori velenosi. «In questo modo sarebbe separato il lolio dal buon frumento», MB 12,704; E
1402.
Lombardia (La): giornale milanese, organo della democrazia lombarda, pubblicato dal 1859 per vari decenni. «La Lombardia sotto un titolo di battaglia [...] non uscì di tono fin là dove...», MB 18,203.
Londra - Casa di Battersea: Battersea è un quartiere londinese sulla sinistra del Ta
migi nella diocesi di Southwork. Ivi era stata eretta una parrocchia del Sacro Cuore, poi rimasta priva di parroco. Per in
teressamento della Contessa di Stackpool, il 14 novembre 1887, quando DB ormai si trovava alle soglie dell’eternità, tre salesiani furono inviati a Battersea ad aprire quella che fu la casa madre delle opere salesiane in Inghilterra, Irlanda e Sudafrica. Primo direttore-parroco ne fu Don Mac Kiernan Edoardo (t 1888). «Nell’anno stesso di questa morte Don Bosco aperse la casa di Battersea a Londra», MB 17,524.
longa manus, lat.: persona di fiducia di qc.
«Il Santo, che non si lasciava sfuggire occa
sione di parlare de’ suoi Cooperatori, li chiamò in presenza di lui la sua longa manus», MB 16,323.
loppa, sf.: pula, scoria. «Si raccoglierà pa
glia e loppa», MB 9,217.
Loriquet: Jean Nicolas Loriquet S.J. (1767- 1845), storico francese, autore pure di li
bretti popolari di storia sacra ed ecclesia
stica, conosciuti in Piemonte nella tradu
zione italiana. DB li utilizzò per la sua Sto
ria Sacra ed Ecclesiastica. «Quel vivaio d’infelici, che il teologo Bosco - il moderno Loriquet - famoso per la storia d’Italia tutta viscere per l’Austria - raccoglie dalle campa
gne ed istruisce secondo i suoi princìpi per popolare il paese di baciapile...», MB 6,945.
lubenti animo, lat. (libenti animo): volen
tieri, di buona voglia. «Tutti si pensavano che io lubenti animo avrei quando che sia preso gli abiti chiericali», MB 18,688.
lucernaio, sm. non us.: lucernario o aper
tura per dar luce a un locale sprovvisto di
finestre. «Nella stalla eravi un lucernaio», MB 1,151.
Luculli: gaudenti (dal nome di Lucio Lici
nio LucuQo, famoso buongustaio latino).
«Di cibi e liquori, di conserve, di dolci, di salse di ogni genere e sorta che i Luculli inglesi hanno saputo inventare...», MB 18,390.
Lugo: comune in provincia di Ravenna nel cuore della Romagna, noto per la lavora
zione dei prodotti agricoli e per le sue in
dustrie meccaniche, tessili e dell’abbiglia
mento. Don Bosco non andò mai a Lugo, ma negli anni 1876-77 fu in trattative per aprirvi una casa salesiana, aperta poi dopo la sua morte (1894). Di Lugo è la famiglia Vespignani che diede a DB quattro sacer
doti salesiani e due FMA. La figura più nota è quella di Don Giuseppe Vespignani (1854-1932). «Non un anno però, ma quat
tordici dovettero trascorrere prima che i figli di Don Bosco andassero a Lugo», MB 13,645.
lumen in caelo, lat.: luce nel cielo (motto simbolico con cui sarebbe designato Papa Leone XIII nella presunta profezia di S.
Malachia). «Leone XIII, che soleva venir salutato con il lumen in caelo della pseudo
profezia di S. Malachia», MB 18,330.
lunch, sm. ingl.: pasto del mezzogiorno.
«Se avessi a descrivere i lunchs e ban
chetti...», MB 18,390.
luoghi comuni: cessi. «Per isbaglio o per troppo zelo aprirono fin anco i luoghi co
muni», MB 6,625.
luogo del luogo, dial. (piem. leu del leu):
posto, sito. «Spero di poter andare io stesso ad esigere sul luogo ael luogo», MB 4,228;
E 36.
lupus in fabula, lat.: il lupo nel racconto, cioè: giungi proprio nel momento in cui si parla di te. «E Don Bosco, a due passi da loro, rideva, pensando al proverbio: lupus in fabula», MB 10,483.
lustra, sf. ant.: finta dimostrazione, simula
zione per gettar la polvere negli occhi. «Il Ministro aveva caldamente raccomandato [...] di procurare pratiche colla S. Sede per la cessione allo Stato di beni ecclesiastici.
Ma erano lustre», MB 5,183.
lustro, sm. ant.: spazio di cinque anni.
«Nei primi tre lustri», MB 3,11.
M
macaronico, agg.: maccheronico (detto di idioma grossolano, di lingua scritta male da persona ignorante). «La Storia di D. Bosco Finisce con quell’inno di lode dell’Austria, della quale è del resto da capo a fondo un panegirico quasi continuo in istile macaro
nico», MB 6,288 (dalla «Gazzetta del Po
polo»).
macchina, sf. : intrigo, macchinazione. «Da molti anni si erano poste in opera ogni sorta di macchine per sterminare da Torino i Fratelli», MB 7,457.
machinationibus... afflictionibus... patrare, lat.: con raggiri... con afflizioni... porre in opera (dall’interrogatorio fatto ai ragazzi di Valdocco per coglierli in fallo, cf. passo ci
tato). «Dimmi: su quel machinationibus, su uel afflictionibus, su quel patrare vi ha etto niente?», MB 6,626.
macinato: imposta sul macinato, tributo sulla macinazione dei cereali dovuto dai mugnai con diritto di rivalsa sui proprietari delle farine. Questa imposta, pressoché scomparsa all’unificazione dell’Italia (1861), fu reintrodotta, causando proteste popolari, nel 1869, per fronteggiare il disavanzo pub
blico causato dalla guerra del 1866. Fu abo
lita nel 1884. «Di più mi sappia dire quale aumento di spesa ci darà il macinato», MB 9,490; E 722.
Madama, sf. piem.: signora. «Bramo molto saper nuova di V.S. come pure di Madama Strambio», E 2. «Madama Pigrizia... Ma
dama Accidia», MB 9,400.
Maddalena (La): La Maddalena, chiesa ari
stocratica di Parigi, dall’aspetto del Pan
theon di Roma, costruita dal 1764 al 1842 nel centro della città. «Il curato della Mad
dalena», MB 16,131.
Mademoiselle, sf. fr.: signorina. «Mademoi
selle Clara Louvet», MB 15,584.
Maestro del Sacro Palazzo: Prelato della Casa Pontifìcia, che ricopriva la carica di teologo di fiducia del Papa. Oggi vien chia
mato Teologo della Casa Pontificia (dal 1968). «Colfapprovazione [...] del Maestro del Sacro Palazzo», MB 8,784.
maestro normale superiore: maestro ele
mentare abilitato all’insegnamento nelle classi di grado superiore e cioè nella 3a e 4a classe. «Nel 1878 in agosto presi gli esami di maestro normale superiore», MB 18,690.
Maestro Ostiario di virga rubrea: Chierico della Cappella Pontificia che un tempo por
tava l’abito rigato in rosso (virga rubrea, lat.: striscia rossa nell’abito). «Vicini a lui due Maestri Ostiari di Virga Rubrea», MB 19,265.
Maga Lili: Lilì o Lilit (= civetta) signifi
cava per gli Ebrei un demone femminile che vaga tra le rovine (cf. Isaia 34,14). Il termine ebbe larga diffusione nel mondo ebraico soprattutto medievale. «Gli Ebrei solevano chiamarla col nome Maga Lili, col quale nome sogliono esprimere la cosa più brutta di loro nazione», MO 67,72-74.
Magenta: cittadina industriale lombarda a 26 km da Milano, nota per la battaglia omonima del 4 giugno 1859, vinta dai Fran
co-Piemontesi sugli Austriaci. La si incontra recandosi dal Piemonte in Lombardia, poco dopo avere passato il Ticino. «Passando per Novara e per Magenta, giungeva a Milano», MB 4,175.
Magister sententiarum, lat.: maestro di sentenze (così fu chiamato Jean Le Char- lier, noto col nome di Gerson (1363-1429), teologo e scrittore mistico francese, Cancel
liere dell’Università di Parigi). «Dalle opere del Magister sententiarum, Giovanni Ger- sone», MB 6,96.
magistrato, sm. lett.: autorità. «Sono essi che naturalmente e giustamente hanno il Magistrato della senile influenza sopra di me», MB 8,508.
Magistrato della Riforma: corpo di pub
blici ufficiali incaricati di sopraintendere agli studi in Piemonte ai tempi della giovinezza di DB. Fu sostituito nel 1848 dal Ministero della Pubblica Istruzione. «Compiuti i primi corsi di ginnasio, abbiamo avuto una visita del Magistrato della Riforma nella persona dell’avvocato Prof. D. Giuseppe Gazzani, uomo di molto merito», MO 56,4-6; cf. MB 1,277.
Magliano Sabino (RI) - Seminario: a ri
chiesta del Card. Luigi Bilio, Vescovo della diocesi suburbicaria di Sabina, DB. inviò al suo Seminario nel 1876 Don Giuseppe Da- ghero con un altro salesiano. Nel 1877-78 Don Daghero assunse la direzione degli studi e l’amministrazione del Seminario e vi aprì poi un Convitto. Per difficoltà sorte con il clero locale i Salesiani abbandonarono Magliano nel 1889. «Il Cardinal Luigi Bilio, barnabita piemontese, volle avere da Don Bosco due insegnanti salesiani per il Semi
nario di Mariano nella sua diocesi di Sa
bina», MB 12,489.
magna, sf. piem.: zia. Magna Felicita di cui parlano le MB, non era una «zia», bensì una vecchia zitella che lavorava per la guar
daroba delTOratorio. Di nome Felicita Or- selli, veniva chiamata magna come si usava in Piemonte con le zitelle di età (cf. MB 10,186). «Dì a Magna, a Nona, a madama Gianelli, che il Santo Padre manda loro una speciale benedizione», MB 9,527; E 731.
«Credo bene che andiamo da magna Feli
cita a pranzo per anticipare un pò di festa», MB 10,185; E 938.
magnetismo animale: misterioso fluido che si ritiene emanare da certe persone, o da certi animali, al quale si attribuiscono doti terapeutiche (Z). «Nel mese di luglio era uscito il fascicolo delle Letture Cattoliche: - Del magnetismo animale e dello spiritismo», MB 8,152.
Magnificat, lat.: magnifica (prima parola del verso Magnificat anima mea Dominum = l’anima mia magnifica il Signore, del Can
tico della Beata Vergine, Luca 1,46-55).
«Più tardi si prese a cantare l’Ave Maris Stella, poi il Magnificat», MB 2,434; cf. MO 175,56.
Mago di Sabina: Mago Sabino, personaggio fantastico dei poemi cavallereschi, dalla barba incolta e dai capelli lunghi (La Sa
bina, antica regione dell’Italia Centrale nel Rietese, sottomessa ai Romani nel 290 av.
C.) «Quivi al primo porre piedi parevami l’antro della Fata Alcina, o l’abitazione del Mago di Sabina», MB 2,513; E 15.
mai, sm. fr.: maggio. «S. Augustin, Paris 17 mai 1882», MB 15,553 n. 2.
mai sempre, lett.: sempre. «E così fu mai sempre sinché morì», MB 8,461.
Maison du Roi, fr.: Casa Reale, Séguito del Re. «Giuseppe Du Bourg di Tolosa ap
parteneva da vent’anni alla Maison du Roi, cioè al seguito immediato del Conte di Chambord», MB 16,334.
maîtrise, sf. fr.: cantoria, gruppo di cantori.
«Il Vescovo nuovo di queUa città scrive che vuole affidarci assolutamente la Maîtrise della cattedrale», MB 13,739; E 1862.
malabolgia, sf.: mala bolgia, ciascuna delle dieci bolge o fosse dell’ottavo cerchio del
l’inferno di Dante. Qui: luogo d’inferno.
«In quel mentre però veniva a morire l’e
sercente di quella malabolgia», MB 4,609.
malachita, sf.: malachite, minerale color
verde smeraldo usato come pietra ornamen
tale. «Il quinto altare [...] primeggia sugli altri per preziosità di marmi, contenendo verde antico, rosso di Spagna, alabastro orientale e del malachita», MB 9,199.
maladie, sf. fr.: malattia. «La Croix [...]
dal numero del 25 a Maladie sostituì Santé», MB 16,349.
malaga, sm.: vino liquoroso spagnolo pro
dotto nella regione di Malaga. «Preparò in
fretta una mescolanza di acqua tiepida e di malaga», MB 16,134.
mala intelligenza: incomprensione, malin
teso. «Hai fatto bene a scrivermi, così non ci saranno male intelligenze», MB 8,929; E 590.
malazzato, agg. raro: che soffre per conti
nui acciacchi, che non si sente bene (Z).
«Si recarono il 3 gennaio ad Alassio, dove trovarono il Direttore malazzato e i princi
pali confratelli rotti dalla stanchezza», MB 14,13.
mal di costa, dial. (piem. mal ’d còsta): raf
freddore, pleurite, polmonite. «Ma la tem
peratura è fredda, osservò il giovane: questa passeggiata potrebbe cagionarle un mal di costa», MB 8,216.
maleso, sm. dial. (piem. malèso): larice.
«Qualche trave di maleso», MB 4,274; E 40.
malintesa, sf. non us.: malinteso. «Aveva sempre cercato di rimuovere ogni malintesa od ostacolo»* MB 8,635.
mal nero: vaiolo nero o vaiolo emorragico, detto anche vomito nero. «Ricevo lettera da Roma in cui mi si dice che si è sviluppato il mal nero, che ignoro quale sia», MB 9,551; E 575.
malo, agg. lett.: cattivo. «Compatisca questa mia mala scrittura», MB 18,298.
mal sottile: tisi, tubercolosi. «Vittime en
trambi del mal sottile», MB 16,270.
Mamà, sf.: mamma. «Ho ricevuto il dispac
cio che partecipava la grave malattia di Mamà», MB 14,834; E 879.
maman, sf.fr.: mamma (maman era il nome con il quale i figli nelle famiglie nobili o ci
vili piemontesi chiamavano la madre. - DB.
usa il termine per le sue nobili benefat
trici). «Saluta maman e gli altri di casa», MB 5,353; E 104. «Speciali saluti a tutta la famiglia Proverà ed alla tua maman», E 327. «Buone feste a Lei, a papà e a maman», E 348.
Manasse: nome biblico usato dialettalmente per la sua equivalenza con il piem. manasse
= manacce, mani da scapaccioni. «Apparte
neva alla tribù di Manasse, ma ora sembra che si sia affatto corretto», MB 10,104; cf. E 883.
mancalda, V. mano calda. «Mentre giocava con noi a mancalda», MB 4,293.
Manca ’1 gat, i rat a baiò, piem., MB 12,523; E 1514. Manca 7 gat ij rat a baio = quando manca il gatto, i topi ballano.
manco, aw. ant.: meno (onde: nè manco = nemmeno). «Io potrei dire che non v’è nè manco quella del Papa», MB 7,459; cf. E 310 (nemanco).
manco di convenienza: mancanza di ri
spetto, modo poco educato di trattare. «Se si trattasse di manco di convenienza o d’altre cose che accadessero tra me e voi, vi pas
serei sopra», MB 8,77.
mancomale, pop.: manco male, meno male.
«Ella mi dirà: Si pagherà la pensione?
Mancomale», MB 5,306; E 106.
mandamento, sm.: circoscrizione giudiziaria alla quale è preposto un pretore. «Capo- luogo di mandamento per sette comuni», MB 1,24.
mandare a carte ventinove, non us.: man
dare a carte quarantotto, mandare all’aria, mandare al diavolo. «Domani lo mando a carte ventinove», MB 7,792; OE 15,447.
mandatis S. Sedis, lat.: agli ordini della Santa Sede. «Si scriva a Roma che noi stiamo e staremo sempre mandatis S.
Sedis», MB 13,640.
mandato, sm.: ordine di pagamento. «Per esigere l’ammontare del relativo Mandato», MB 4,322.
Mandosio: vocabolario latino di cui era au
tore Carlo Mandosio S.J. (1682-1736), ap
parso poi in varie successive edizioni fino ai tempi di DB. «Lo stimolò a compier l’o
pera mettendo mano a quello che doveva essere il Nuovo Mandosio per le classi del ginnasio inferiore», MB 11,435.
mane, sf. lett.: mattino. «Oggi mane sono per l’udienza dal S. Padre alle 11», MB 10,738; E 1136.
maneat, lat.: rimanga. Era così chiamato il permesso che un vescovo dà ad un sacer
dote di altra diocesi a rimanere nella sua e ad esercitarvi il ministero pur conservando l’incardinazione nella diocesi di origine. «Si prevenga il D. Guanella che venendo in
uesta Archidiocesi non potrà mai ottenere maneat e molto meno le facoltà di ascol
tare le Confessioni Sacramentali», MB 10,865.
maneat semper, lat.: rimanga per sempre (ultime parole della benedizione dei fedeli).
«Ma al maneat semper diede sfogo all’entu
siasmo con applausi che andarono al cielo», MB 19,158.
maneggiarsi, v. rifl. ant.: adoperarsi. «Il Di
rettore Don Francesco Dalmazzo seppe così bene maneggiarsi, da poter contare final
mente un cento alunni circa», MB 10,347.
maneggio di mondo: abilità negli affari, at
titudini amministrative. «In quanto a maneg
gio di mondo, rispose Don Barberis, è disin
volto, e nelle cose materiali riesce», MB 17,371.
mangiarsi qc. in insalata: vincere qual
cuno, superarlo facilmente (Z). «In questo gli studenti vi mangiano in insalata», MB 12,574.
mano calda: giuoco in cui un giocatore viene bendato (o si appoggia al muro con la schiena verso i compagni coprendosi gli occhi con il braccio sinistro). Quindi mette la mano destra, con la palma rivolta in alto, sulla schiena. Gli altri giocatori si avvi
cinano a turno pian piano a lui e gli danno un colpo sulla mano con la propria. Il pa
ziente deve indovinare chi lo ha percosso.
Se indovina lascia il posto a chi lo colpì. Se per tre volte di seguito non indovina, riceve una penitenza o punizione. «Talora la mano calda, la gatta cieca li occupavano allegra
mente», MB 2,346.
manodurre, v. tr. non us.: condurre per mano, guidare. «Manodusse quindi i suoi dove volle», MB 11,157.
manometro, sm.: apparecchio che misura la pressione di un fluido (Z). Qui: strumento per indicare l’intensità della forza = dina
mometro. «Allora trasse fuori il manometro, circolo metallico graduato per misurare le forze dell’uomo», MB 1,134.
mano morta, V. manomorta. «Sarebbe una Società, che non abbia l’indole di mano morta», MB 5,698.
manomorta, sf.: condizione giuridicamente privilegiata per cui i beni appartenenti ad enti morali, specialmente a chiese o con
venti, non erano soggetti a imposte di suc
cessione ed erano inalienabili e inconverti
bili (Z). Qui si tratta di leggi contro la ma
nomorta. «Il 23 maggio sanciva quella della manomorta», MB 4,259.
mansit, perf. ind. del v. lat. manere: ri
mase. «Dice la Scrittura: pertransiit benefa- ciendo e non mansit. Intende questo la
tino?», MB 14,21.
manso, agg. ant.: mansueto, mite. «Le Suore li avvicinarono e li trovarono mansi mansi», MB 16,37 n. 3.
manu ad manum, lat. (da Cicerone: de manu in manum tradere) \ da mano in mano, cioè: dalla nostra mano (direttamente) in quella di un altro = consegnare personal
mente. «Date loro da parte mia una bene
dizione manu ad manum», MB 17,103.
manubrio, sm.: impugnatura, maniglia di una porta. «Don Bosco, avvicinatosi rapida
mente all’uscio e portata la sinistra al ma
nubrio, per essere pronto ad aprire, puntò l’arma contro di lui, e senza scomporsi gli disse: - E questo l’arnese che lei cercava, non è vero?», MB 14,517.
Manuel civique, fr.: Manuale civico. «Per
Manuel civique, fr.: Manuale civico. «Per