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Fattori clinici (Clinical) che riguardano il presente, o meglio fanno riferimento

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Item 18 – Delinquenza in età giovanile: la storia di vita del soggetto è costellata da gra

5 Fattori clinici (Clinical) che riguardano il presente, o meglio fanno riferimento

all’osservazione durante i 6 mesi antecedenti la valutazione. La loro presenza serve a moderare la rilevanza dei fattori H, rendendo lo strumento più dinamico. Attitudini, comportamenti, emozioni e cognizioni descritti nei fattori C possono cambiare grazie ad un intervento pianificato o al mutamento delle circostanze, così come accade per i fattori R; tanto che non è errato dire che i fattori C e R hanno la potenzialità di prevedere e prevenire il rischio di violenza, mentre i fattori H forniscono le componenti per determinare il contesto della sua espressione.

• C1 – Lack of Insight (Mancanza di consapevolezza di malattia): si riferisce al grado

con il quale il soggetto non riesce a comprendere e ad essere consapevole del suo disturbo mentale e degli effetti che esso ha nel suo comportamento e verso gli altri.

• C2 – Negative Attitudes (Attitudini o atteggiamenti negativi): descrive atteggiamenti

negativi, antisociali o sadici verso gli altri, le regole sociali, le istituzioni, la legge e l’autorità. Specifica la presenza di tali attitudini al di là della presenza della malattia mentale. Nell’attribuzione del punteggio, è importante valutare anche la presenza di senso di colpa o rimorso verso i comportamenti passati.

• C3 – Active Symptoms of Major Mental Illness (Florida sintomatologia di disturbi psichiatrici maggiori): è stato ormai scientificamente approvato che il rapporto tra

malattia mentale e violenza non gode necessariamente di causalità; sul rischio di violenza influisce invece la presenza di alcuni sintomi della malattia mentale e tra questi in particolare i disturbi nel contenuto e nella forma del pensiero (allucinazioni, pensiero bizzarro, ideazione paranoide, etc.).

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• C4 – Impulsivity (Impulsività): l’item intende la facile irritabilità, l’instabilità

affettiva, d’umore e comportamentale che determina acting improvvisi come espressione del discontrollo degli impulsi. Anche in questo caso, si valuta extra rispetto alla malattia mentale.

• C5 – Unresponsive to Treatment (Mancanza di reattività al trattamento): l’item

descrive la compliance al trattamento posseduta dal soggetto all’atto della valutazione o lungo i precedenti 6 mesi, nonché l’efficacia dello stesso.

5 fattori di gestione del rischio (Risk Management) che si riferiscono al modo in cui il

soggetto si adatterà alle circostanze future ed al fatto che si potranno sviluppare efficaci programmi per ridurre il rischio di comportamenti violenti.

• R1 – Plans Lack Feasibility (Mancanza di programmi praticabili): l’assenza di piani

praticabili può dipendere dalla genericità degli stessi o dall’effettiva mancanza o disponibilità delle risorse sul territorio, intese sia come figure professionali che come servizi.

• R2 – Exposure to Destabilizers (Esposizione a fattori destabilizzanti): non si tratta di

prevedere la presenza di tutti i possibili fattori destabilizzanti nella vita di un soggetto, compito che sarebbe chiaramente impossibile, quanto di prevedere almeno la presenza di alcuni fattori che già hanno manifestato un potere destabilizzante nel passato del soggetto (uso di sostanze, captazione da parte di gruppi malavitosi, facilità nel reperire armi), e contemporaneamente di escludere la presenza di altri che sarebbero invece di natura positiva (assenza di abitazione, mezzi economici di sostentamento). Anche una scarsa o inadeguata supervisione professionale (sanitaria, istituzionale) può essere considerato un fattore destabilizzante.

• R3 – Lack of Personal Support (Mancanza di sostegno personale): è importante

valutare la presenza di aiuti sul piano pratico ed anche emotivo che il soggetto potrà ricevere da familiari, amici e servizi socio-sanitari. Se tali forme di sostegno personale non sono presenti, o se esistono ma il soggetto non riesce ad accettarli, si potrà attribuire un punteggio alto.

• R4 – Non compliance with Remediation Attempts (Mancanza di adesione ai programmi terapeutici): la motivazione ad aderire ai tentativi di trattamento, che in

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questo caso è riferita al futuro, si ricollega alla presenza di insight (C1) ed alla motivazione e volontà di rispettare un percorso terapeutico (C5). Il rischio di violenza si riduce infatti se il soggetto possiede consapevolezza della propria malattia e, in virtù di ciò, accoglie ed aderisce a regole condivise in un percorso di trattamento. Il manuale sottolinea che, nella similarità di questa voce con la C5, il valutatore deve ricordare che i fattori C si riferiscono al presente mentre i fattori R al futuro.

• R5 – Stress (Stress): l’item richiede di valutare le fonti di stress che il soggetto può

incontrare ed il modo con il quale può reagire ad esse, ovvero le strategie di coping. La previsione di eventi di vita stressanti, che al pari degli elementi destabilizzanti citati nel fattore R2 non è semplice da effettuarsi, si riferisce nello specifico a tre aree generali: la famiglia, gli amici ed il lavoro.

Elenco completo dei 20 item che costituiscono l’Altruistic Personality Scale (APS): - Ho aiutato a spingere la macchina di uno sconosciuto che si era rotta o era rimasta

senza benzina

- Ho dato indicazioni stradali a uno sconosciuto

- Ho cambiato dei soldi a uno sconosciuto che aveva bisogno di moneta - Ho dato soldi in beneficienza

- Ho dato soldi a uno sconosciuto che ne aveva bisogno (o che me li ha chiesti) - Ho donato beni o indumenti in beneficenza

- Ho fatto del volontariato per beneficienza - Ho donato sangue

- Ho aiutato uno sconosciuto a trasportare delle cose di sua proprietà (libri, pacchi,

ecc.)

- Ho ritardato la partenza dell’ascensore per permettere a uno sconosciuto di entrare. - Ho permesso a qualcuno di passarmi davanti in fila (in un supermercato, in un

ristorante, in un negozio, ecc.)

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- Ho fatto notare a un commesso che aveva fatto un errore applicandomi una

commissione troppo bassa

- Ho dato in prestito un oggetto che ha valore per me (un piatto, un utensile, ecc.) - Ho comprato oggetti o prodotti da organizzazioni caritatevoli esclusivamente

perché sapevo che il ricavato sarebbe stato devoluto in beneficienza

- Ho dato aiuto a un compagno di classe che non riusciva a fare un compito che a me

riusciva

- Ho badato a degli animali o dei bambini senza che mi fosse stato chiesto

espressamente e senza avere in cambio un compenso

- Ho aiutato un portatore di handicap o un anziano che non conoscevo ad attraversare

la strada

- Ho lasciato il mio posto sull’autobus - Ho aiutato un conoscente a fare il trasloco

Elenco completo item del reattivo Traumatic Experience Checklist (TEC) 1. Badare ai propri genitori e/o ai propri fratelli e sorelle da bambino.

2. Avere problemi familiari (ad esempio genitori con problemi psichiatrici o di alcolismo, condizioni di povertà).

3. Perdita di un membro della famiglia (fratello, sorella o genitore) da era bambino. 4. Perdita di un membro della famiglia (fratello, sorella o genitore) da adulto. 5. Gravi ferite corporee (ad esempio perdita di un arto, mutilazioni, ustioni).

6. Minaccia alla propria vita a causa di una malattia, un’operazione chirurgica o un incidente.

7. Divorzio dei suoi genitori. 8. Il suo personale divorzio.

9. Minaccia alla sua vita da parte di qualcuno (ad esempio, durante un crimine). 10. Dolore intenso (ad esempio, a causa di ferite o di una operazione chirurgica).

11. Esperienze di guerra (ad esempio, prigionia, perdita di familiari, deprivazioni, ferite). 12. Vittima di guerra di seconda generazione (genitori o parenti stretti che hanno vissuto

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13. Essere testimone di un trauma subito da un’altra persona.

14. Trascuratezza emotiva (ad esempio, essere lasciato da solo, mancanza di affetto) da parte dei genitori o dei fratelli.

15. Trascuratezza emotiva da parte dei parenti meno stretti (ad esempio, zii, nipoti, nonni).

16. Trascuratezza emotiva da parte di persone non appartenenti alla famiglia (ad esempio, vicini, amici, genitori acquisiti, insegnanti).

17. Abuso emotivo (ad esempio, essere sminuito, preso in giro, insultato, minacciato verbalmente o punito ingiustamente) da parte dei genitori o dei fratelli.

18. Abuso emotivo da parte dei parenti meno stretti.

19. Abuso emotivo da parte di persone non appartenenti alla famiglia.

20. Abuso fisico (ad esempio, essere colpito, torturato o ferito) da parte dei genitori o dei fratelli.

21. Abuso fisico da parte di parenti meno stretti.

22. Abuso fisico da parte di persone non appartenenti alla famiglia. 23. Punizioni bizzarre. Se accadute per favore le descriva.

………..

………..

………..

………..

24. Molestie sessuali (atti di natura sessuale che NON comportano contatto fisico) da parte dei genitori o dei fratelli.

25. Molestie sessuali da parte dei parenti meno stretti.

26. Molestie sessuali da parte di persone non appartenenti alla famiglia.

27. Abuso sessuale (atti sessuali indesiderati che comportano il comportano il contatto fisico) da parte dei genitori o dei fratelli.

28. Abuso sessuale da parte di parenti meno stretti.

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Ringraziamenti

Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della tesi con suggerimenti, critiche ed osservazioni: a loro va la mia gratitudine, anche se a me spetta la responsabilità per ogni errore contenuto in questa tesi.

Ringrazio anzitutto la mia relatrice Silvia Pellegrini, senza il suo supporto e la sua disponibilità questa tesi non esisterebbe.

Proseguo con il ringraziare le sue collaboratrici, la Dtt.ssa Sara Palumbo e la Dott.ssa Veronica Mariotti che hanno saputo ascoltare ed interpretare le mie esigenze, facilitandomi nella stesura di tale elaborato.

Un ringraziamento particolare va ad una collega speciale Azzurra, che mi ha incoraggiato e supportato durante tutto questo percorso.

Vorrei infine ringraziare le persone a me più care: i miei amici più cari e la mia famiglia, ai quali questo lavoro è dedicato.

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