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“Fiduciosi e coraggiosi in ogni tempo”

Nel documento SUSSIDIO 2020 FORMAZIONE ANIMATORI (pagine 46-56)

Immersi nelle tante tempeste che molte volte irrompono nelle nostre vite e che mettono in crisi le nostre scelte, i nostri sogni, la relazione con l’altro e con Dio stesso, sperimentiamo il bisogno di ritrovare delle certezze sulle quali ricostruire il nostro presente e progettare il nostro futuro.

La tentazione così è di ricercare, nella realtà che ci circonda, quelle rassicurazioni e verità che finiamo però nel costruirci e che riflettono le nostre ansie e paure. Il rischio non è solo di vederle sgretolare e di confrontarci poi con le nostre fragilità e il nostro scoprirci “limitati nella nostra limitatezza”, ma di recidere e alterare anche il nostro legame con gli altri. Il messaggio cristiano così, non solo si fa ed è risposta alla nostra ansietà, occasione per conoscersi, riprogettare e scoprire nuovi orizzonti, ma allo stesso tempo è generatore di speranza, di nuovi stili di vita in armonia con gli altri e il con mondo. La fede genera fiducia, ci porta a vivere le nostre esistenze che, al di là della tempesta che ci sorprende, non siamo soli, ma soprattutto c ci porta a dare fiducia a credere nell’altro. Solo su una trasparente fede nell’uomo si può innestare la fede in Dio, perché, se non c’è la fede negli uomini e nelle donne che si vedono, non si può avere fede in un Dio che non si vede. Senza l’operazione del credere nell’altro non si accede all’amore: che cos’è una storia d’amore se non una storia di fiducia?

In ascolto della Parola

Dal Vangelo secondo Matteo 7,24-27

Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.

Per riflettere…

Spesso pensiamo che i Santi siano supereroi irraggiungibili per noi “normali” ma se andiamo a vedere le storie dei Santi di ogni epoca, scopriamo che la santità è una cosa “normale” perché passa dal fondare, la nostra stessa vita su una roccia stabile, cioè, Cristo.

È vero che la vita di ogni uomo è segnata da venti e tempeste che non dipendono sempre dalle nostre scelte, ma è altrettanto vero che scegliendo Cristo nella nostra vista acquistiamo la fiducia ed il coraggio necessari per navigare in questo immenso mare chiamato vita con le nostre vele sospinte dallo Spirito Santo che è il nostro scudo, la nostra corazza che ci fa rialzare ogni volta che cadiamo. Arriveranno avversari e delusioni, prove sempre più dure e apparentemente difficili da superare, ma se la nostra casa è piantata sulla roccia, al nostro cuore riecheggerà il rassicurante saluto del Risorto “NON ABBIATE PAURA” e questo stesso saluto sarà il nostro canto di vittoria.

Dobbiamo credere, questa è la scommessa, credere!

Segno

: Un grande cuore sorretto da due mani (può essere anche un disegno),

rappresentano la nostra vita (cuore) con le sue ansie, le sue preoccupazioni, la gioia, i suoi sogni, con le tante tempeste che la animano, che trova nel linguaggio della fede (mani) il senso e soprattutto la speranza.

Video riflessione:

Musica: “Il giorno di dolore che uno ha” di Luciano Ligabue

“Il giorno di dolore che uno ha” è un brano musicale scritto da Luciano Ligabue, per l’amico giornalista musicale Stefano Ronzani nel tentativo di stargli accanto e di incoraggiarlo a non perdere la speranza nell’ultimo periodo della sua gravissima malattia. Nel giorno del compleanno dell’amico, Ligabue gli farà recapitare in ospedale il nastro con il brano, con l’avvertenza di aprirlo per ultimo dopo gli altri regali. In risposta il cantautore avrà la conferma di aver contribuito al raggiungimento di un grande sollievo interiore e l’autorizzazione a rendere pubblica la canzone per comunicare a tutti questi sentimenti.

Testo:

“Quando tutte le parole sai che non ti servon più quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù

quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che che nessuno se lo spiega perché sia successo a te quando tira un po’ di vento che ci si rialza un po’

e la vita è un po’ più forte del tuo dirle “grazie no”

quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha…

Quando indietro non si torna quando l’hai capito che che la vita non è giusta come la vorresti te quando farsi una ragione vorrà dire vivere te l’han detto tutti quanti che per loro è facile quando batte un po’ di sole dove ci contavi un po’

e la vita è un po’ più forte del tuo dirle “ancora no”

quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha….

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà quando questa merda intorno sempre merda resterà

riconoscerai l’odore perché questa è la realtà quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che ora è

che la vita è sempre forte molto più che facile quando sposti appena il piede

lì il tuo tempo crescerà

Attività di gruppo: Il sapore della vita”

Obiettivo

Condividere alcuni momenti (belli o difficili) della propria vita come esperienza di fiducia in Dio.

Svolgimento:

È necessario il massimo e reciproco rispetto fra i partecipanti. Si preparerà una tavola imbandita con i più svariati cibi (dolci, salati, aspri, a equilibrati, ecc.). Ogni animatore, assaggiando un cibo dato, deve associarne il gusto al sentimento che una situazione particolarmente bella o difficile ha provocato in lui e condividerla con il gruppo

Attività di gruppo: “La casa sulla roccia.”

La testimonianza di persone che nella loro vita abbiano affrontato, con la fede, delle dure tempeste può essere un buon modo per trasmettere ai giovanissimi che non si è soli. Può essere uno stimolo per consolidare il rapporto con Dio e per cercare di essere ciascuno con la propria vita dei testimoni per l’altro.

Attività di gruppo:“Lode al nome tuo”

Viene proposto l’ascolto della canzone Lode al nome tuo (RnS 2012) al termine della quale si avvia una breve riflessione sulla base del brano biblici proposto e sulla vita di San Francesco. Sia i ragazzi che gli animatori sono chiamati a modificare le parole della canzone (quelle non in grassetto) sulla base della propria vita ed esperienza personale.

Testo:

Lode al nome tuo dalle terre più floride Dove tutto sembra vivere lode al nome tuo

Lode al nome tuo dalle terre più aride Dove tutto sembra sterile lode al nome tuo Tornerò a lodarti sempre per ogni dono tuo

E quando scenderà la notte sempre io dirò Benedetto il nome del Signor

Lode al nome tuo Benedetto il nome del Signor Il glorioso nome di Gesù.

Lode al nome tuo quando il sole splende su di me Quando tutto è incantevole Lode al nome tuo

Lode al nome tuo quando io sto davanti a te Con il cuore triste e fragile Lode al nome tuo Tornerò a lodarti sempre per ogni dono tuo E quando scenderà la notte sempre io dirò

Benedetto il nome del Signor

Lode al nome tuo Benedetto il nome del Signor Il glorioso nome di Gesù Tu doni e porti via

Tu doni e porti via

Ma sempre sceglierò, di benedire te.

Tornerò a lodarti sempre,

Per ogni dono tuo E quando scenderà la notte Sempre io dirò Benedetto il nome del Signor Lode al nome tuo Benedetto il nome del Signor Lode al nome tuo Benedetto il nome del Signor Lode al nome tuo Benedetto il nome del Signor Il glorioso nome di Gesù

Tu doni e porti via Tu doni e porti via Ma sempre sceglierò di benedire te Tu doni e porti via Tu doni e porti via Ma sempre sceglierò di benedire te

Laboratorio: “Con sorella luna e le stelle

Per vivere la formazione come luogo d’incontro e occasione di riflessione, si potrebbe dare vita a un vero e proprio cineforum all’aperto (a mare, in montagna o anche nel campetto dell’oratorio) attraverso la visione di un film che stimoli il confronto e soprattutto aiuti gli animatori ad approfondire e ad interiorizzare la tematica. La scelta del film, ovviamente deve rispondere alle esigenze di ogni gruppo e alla luce delle modalità di svolgimento dell’incontro.

Il mondo sulle spalle (2019)

È un fil liberamente ispirato alla storia dell’operaio Enzo Muscia, nominato dal Presidente Sergio Mattarella Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana il 2 dicembre 2017 “per lo spirito di iniziativa, il coraggio e la generosità con cui ha dato vita all’azienda A-Novo riassumendo i colleghi licenziati dalla precedente gestione.” Marco Parisi è un operaio specializzato di una piccola fabbrica torinese che dopo trent'anni perde il lavoro. È sposato con Carla e il figlio Davide, nato prematuro, è affetto da una grave malformazione cardiaca. Il curatore fallimentare gli dà il compito di redigere una lista di 20 colleghi per mantenere viva l'azienda per un anno, con la speranza che qualche imprenditore possa rilevarla ed evitare così il fallimento. Allo scadere dell'anno nessuno si presenta ed è lo stesso Marco che decide di rilevarla: all'insaputa della moglie ipoteca la casa, per avere il capitale necessario. Dopo mille vicissitudini riesce a vincere la gara d'appalto di una grande società americana per la produzione di lettori di POS. Così facendo riesce a salvare l'azienda e comincia la sua avventura da imprenditore. Si tratta di una storia di grande coraggio, che ci insegna a reagire ai cambiamenti in modo positivo, cercando di superare le difficoltà, traendo sempre il bene da ciò che succede.

Felicia Impastato (2016)

Il film è incentrato sulla vita di Felicia Bartolotta, dopo l'uccisione del figlio Peppino Impastato, avvenuta il 9 maggio 1978 a Cinisi per opera della cosca mafiosa di Gaetano Badalamenti. Il corpo del militante demoproletario Peppino Impastato di Cinisi viene ritrovato dilaniato lungo una ferrovia e la prima ricostruzione dei Carabinieri lascia pensare a un attentato messo in atto dallo stesso Peppino, del quale sarebbe rimasto vittima. La madre Felicia, il fratello Giovanni e i vari amici del giovane non si arrendono però a questa versione dei fatti. Secondo loro infatti il giovane sarebbe stato ucciso dalla mafia che si voleva vendicare per la sua attività politica.

Iniziano così a cercare le prove del coinvolgimento del boss locale Gaetano Badalamenti e solo dopo diversi anni trovano magistrati come Rocco Chinnici e Antonino Caponnetto disposti a credere alla loro versione dei fatti. Grazie alla testimonianza di un paio di pentiti il boss verrà condannato all'ergastolo nel 2002 come mandante dell'omicidio dopo che il caso era stato

archiviato per due volte, nel 1984 e nel 1992. La storia di Felicia Impastato insegna come anche da un grande dolore, da un grande cambiamento negativo, quale la morte di un figlio, possa nascere del bene.

“Dodici anni schiavo” del 2013 diretto da Steve McQueen.

Nel 1841, prima della guerra di secessione, Solomon Northup, talentuoso violinista di colore, vive libero nella cittadina di Saratoga Springs (nello Stato di New York) con la moglie Anne e i figli Margaret e Alonzo. Ingannato da due falsi agenti di spettacolo, si reca con questi a Washington, dove - dopo essere stato drogato - viene imprigionato, frustato, privato dei documenti che certificano la sua libertà e portato in Louisiana, dove rimarrà in schiavitù fino al 1853, cambiando per tre volte padrone e lavorando principalmente nella piantagione di cotone del perfido schiavista Edwin Epps.

Tra la crudeltà di Epps e inaspettati quanto rari atti di bontà, Solomon lotta non solo per sopravvivere, ma anche per conservare la propria dignità. Nel dodicesimo anno della sua indimenticabile disavventura, l'incontro casuale con l'abolizionista canadese Samuel Bass rappresenta per la sua vita la svolta cui quasi non sperava più. Bass riesce a rintracciare la famiglia di Solomon che così in breve è raggiunto, identificato e finalmente liberato.

Tornato a casa, riabbraccia la moglie e i figli ormai adulti, tra cui la figlia che ha avuto un bambino che ha chiamato come suo padre. Negli anni successivi Solomon intraprese una battaglia legale contro i rapitori senza tuttavia avere successo e si impegnò nella causa abolizionista.

“Unbroken” del 2014 diretto da Angelina Jolie.

Questa la filosofia di vita di Louis Zamperini, atleta e eroe della seconda guerra mondiale, rinchiuso in un campo di prigionia giapponese. La sopravvivenza del soldato italoamericano e dei suoi commilitoni è messa a dura prova, ma la sua tenacia darà del filo da torcere ai violenti carcerieri nipponici. Candidato a 3 Premi Oscar nel 2015, e vincitore di un BAFTA, questo film motivazionale lascia senza fiato.

"Up" (Animazione)del 2009 scritto e diretto da Pete Docter e Bob Peterson.

Chi non ricorda la storia del burbero vecchietto rimasto vedovo che compie un viaggio straordinario in Sud America solcando il cielo con la sua casa sollevata da migliaia di palloncini?

Ecco, seguite il suo esempio: non è mai troppo tardi per essere felici.

"La città incantata" (animazione) del 2001 regia di Hayao Miyazaki

Uno dei film più belli di Hayao Miyazaki racconta la storia di una bambina che, entrata in un mondo di spiriti, deve salvare la vita dei suoi genitori: per la prima volta dovrà cavarsela senza di loro, facendo il primo passo per diventare grande. Ecco, per affrontare le sfide bisogna cambiare, evolversi, scoprire nuovi lati di sé fino a raggiungere i propri limiti e superarli. A qualsiasi età.

Bibliografia suggerita:

“Fede e fiducia” di Enzo Bianchi

Non si può fare a meno della fiducia-fede, dell'atto del credere, da cui possono nascere

comunione, fedeltà e amore. La patologia che oggi affligge l'Occidente è affievolimento dell'atto del credere, venir meno della fiducia in sé stessi e negli altri, nel futuro e nella terra. Credere, fare fiducia è diventato faticoso e raro. Il discorso sulla fede, allora, non riguarda solo i cristiani o i cosiddetti credenti: debitori come siamo di una certa visione manichea che separa credenti e non credenti, siamo incapaci di individuare i temi brucianti che riguardano tutti gli uomini e che determinano i rapporti degli uni con gli altri. Eppure, per tutta la vita, ci domandiamo se il vivere ha un senso, se si può credere, fare affidamento su una parola, su Qualcuno. Per Enzo Bianchi i cristiani hanno una grande responsabilità: avendo come prima vocazione quella alla fede, essi possono infondere negli altri quella fiducia-fede di cui fanno l'esperienza senza vantare alcuna superiorità su quanti non riescono ad accogliere il dono della fede nel Dio di Gesù Cristo. Ciò che dovrebbe stare davanti a noi come l'urgenza prima è la consapevolezza che "si passa dalla morte alla vita amando i fratelli" (cfr. lGv 3,14): ma questa verità va conosciuta, accolta, creduta.

“Giuseppe siamo noi” di Johnny Dotti, Mario Aldegani Ed. San Paolo

L’icona di Giuseppe, padre affidatario di Gesù, si presta ad accompagnare ognuno di noi in questo cammino, che vede uomini e donne a cavallo di due millenni, come Giuseppe. Giuseppe che trasforma una nobiltà di stirpe in nobiltà di spirito. Che feconda il proprio essere giusto con l’apertura all’amore. Che tace perché ascolta la Parola incarnata in un fragile bambino. Che si innamora ed è traumatizzato dalle sue umane aspettative, che è turbato e preso dal dubbio, che domanda, che dorme, sogna, ascolta e interpreta. Che prende con sé. Che contempla e medita.

Che ama senza possedere. Che obbedisce, si alza, parte e va in terra straniera. Che ritorna e trova la giusta dimora. Che lavora, istruisce, attende in una trasfigurata quotidianità. Giuseppe siamo noi, il suo cammino è il nostro cammino, il suo sogno è il nostro sogno.

NOTE

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Nel documento SUSSIDIO 2020 FORMAZIONE ANIMATORI (pagine 46-56)

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