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Titolo:Il figlio prodigo Anno: 1987-1988

Tecnica: affresco (1250 x 610 cm)

Collocazione: Basilica del Santo, Padova, Penitenzieria, parete di fondo Informazioni storiche e tecniche

In un incontro fra p. Angelico Poppi e Annigoni avvenuto nel chiostro del Noviziato il 21 aprile 1985, fu avanzata la prima idea per un “bell’affresco” nell’erigenda penitenzieria della Basilica. Il discorso venne ripreso il 1 maggio, conclusi i lavori di affrescatura della Predica dal noce: “in quella circo- stanza si ipotizzò un soggetto per la penitenzieria, che avrebbe dovuto essere pronta per la primavera dell’anno 1986. Il discorso cadde subito sulla parabola del figlio prodigo” (Poppi, 1989). La vicenda co- struttiva del supporto pittorico fu alquanto travagliata e si protrasse a lungo; si arrivò persino alla so- spensione dei lavori di recupero e di risanamento delle pareti. Il carteggio Poppi - Annigoni riporta le preoccupazioni del Maestro sulla reale possibilità di affrescare quello che considerava “il mio canto

del cigno”, convinto che “se di cigno si tratta, si ingoierà il suo estremo canto, in quel di Padova, al- meno” (Annigoni, in Poppi, 1989). L’incertezza fu a un certo punto tale che nel dicembre 1986 il pittore ipotizzò di dipingere l’opera a Camposampiero. Si dovette attendere maggio del 1987 perché i lavori di risanamento della parete venissero avviati. Infine il lavoro di affrescatura ebbe inizio nell’ottobre 1987 e durò sino alla seconda metà di novembre, impegnando fisicamente il Maestro ormai segnato dalla fatica e dalla malattia; i ritocchi finali vennero effettuati dal 18 aprile al 5 maggio 1988.

“Dopo le esperienze, i mali, gli sperperi, le sofferenze, la solitudine del peregrinare per i tortuosi sen- tieri del mondo, il figlio torna al padre, l’uomo si ritrova fratello in Cristo e sale, in virtù del sacrificio sulla Croce, alla gloria di Dio che tutto abbraccia e da cui tutto discende con l’Amore dello Spirito Santo” (Segato, 1988) (Tav. 17). L’ultimo incontro fra p. Angelico e il Maestro avvenne nel chiostro del Noviziato, dove tre anni prima avevano concepito insieme la prima idea dell’affresco, il quale “attende ancora l’inaugurazione ufficiale” (Poppi, 1989).

Fase preparatoria

• Una sanguigna autografa venne donata da Annigoni nell’aprile 1988 a p. Angelico Poppi che ancora la conserva, raffigurante il volto del padre del figlio prodigo (Tav. 18). La dedica in basso recita: a Pa- dre Angelico Poppi / il “grande alleato” con tanta cordialità / IV – LXXXVIII / Pietro Annigoni C+++. L’appellativo “grande alleato” testimonia della gratitudine del Maestro nei confronti di p. Angelico, all’epoca ex-rettore della Basilica, per l’impegno profuso affinché si potessero realizzare le condi- zioni per la realizzazione dell’ultimo affresco annigoniano, il “canto del cigno” (Poppi, 1989, p. 245, nota 31).

• Una sanguigna autografa è oggi conservata in località S. Pietro di Barbozza, di proprietà di fra Claudio Gottardello, cui il Maestro fece dono nell’aprile 1988 (Tav. 19). La dedica in basso recita: a Fra Claudio / con ormai vecchia amicizia / IV – LXXXVIII / Pietro Annigoni C+++. La sanguigna, allog- giata all’interno di un passepartout, è incorniciata e protetta da un vetro.

• P. Angelico Poppi menziona una sanguigna donata dal Maestro al rettore p. Pio Emer che dimo- strerebbe che “il Maestro aveva avuto anche l’idea di rappresentare l’abbraccio del figlio prodigo con il padre” (Poppi, 1989, p. 247, nota 34). L’identificazione del Maestro con la figura del figlio pe- nitente che torna al padre sembrerebbe testimoniata da uno studio per il figlio prodigo “molto di- verso da quello mandato il 10 settembre 1986”, tanto da sembrare “quasi un autoritratto, più che la figura del giovane traviato della parabola evangelica”. A questa convinzione p. Angelico venne portato anche dalle parole del Maestro nella lettera inviatagli il 20 gennaio 1987 (Lettera n. 42), con la quale Annigoni mandò una fotografia del bozzetto “con il padre pronto a ricevere il figliol pro- digo, che aspetta un cenno non altrettanto pronto” (Ibid.).

• Un bozzetto a colori raffigurante l’intera composizione dell’affresco Il figlio prodigo è ancora oggi in proprietà di p. Angelico Poppi, cui il Maestro fece dono come attesta la dedica in basso (Tav. 20). Nella mostra di Camposampiero del giugno 1988 vennero esposti i seguenti bozzetti (Segato, 1988): • Prima versione (schizzo);

• Bozzetto definitivo dell’insieme, tecnica mista (72 x 57 cm), pubblicato in cat. mostra, p. 20; • Bozzetto per il Padre Eterno e lo Spirito Santo, tecnica mista (88 x 109 cm), pubblicato in cat. mo-

stra, p. 27;

• Bozzetto per la Crocifissione, tecnica mista (109 x 94 cm), pubblicato in cat. mostra, p. 24; • Bozzetto per il figlio prodigo, tecnica mista (87 x 108 cm);

• Bozzetto per la testa del figlio prodigo, tecnica mista (88 x 70 cm), pubblicato in cat. mostra, p. 25; • Bozzetto per il padre, tecnica mista (101 x 88 cm);

• Una sanguigna del figlio prodigo; • Uno studio per il padre, carboncino.

Inoltre a p. 24 è inserita una fotografia dell’epoca che mostra Annigoni mentre affresca la veste del padre del figlio prodigo. L’immagine consente di vedere la sinopia della giornate inferiori su cui an- cora deve essere steso il velo di intonaco; si intravede sul tavolo di lavoro un foglio su cui è riportata la figurazione in corso di completamento e il Maestro lo osserva come riferimento pittorico durante l’affrescatura.

Quattro dei suddetti bozzetti risultano essere stati esposti anche nella mostra di Venezia 1992. Uno studio a colori per l’affresco Il figlio prodigo è pubblicato in Carli, 1987, p. 15, insieme a due studi del padre e del figlio prodigo (pp. 16-17) e a una fotografia dell’epoca che mostra Annigoni, nel suo studio, intento a completare il bozzetto per la figura del padre.

Riferimenti bibliografici

Annigoni. L’approccio al sacro, cat. mostra, Venezia 1992; “Il Santo”, 1987; Carli, 1987; Segato, 1988; Poppi, 1989; “Il Santo”, 1988.

Tavola 1. Basilica di Sant’Antonio, Padova, primo altare di sinistra dall’ingresso, già di S. Stanislao, Pietro Annigoni, Martirio e beatificazione

Tavola 2. Bozzetto, firmato e datato VI - LXXIX, raffigurante le spoglie mortali del beato Massimiliano Kolbe, oggi conservato presso la Dire- zione del Centro Studi Antoniani, Padova.

Tavola 3. Bozzetto, firmato e datato VI - LXXIX, raffigurante il martirio e la glorificazione del beato Massimiliano Kolbe, oggi conservato presso la Direzione del Centro Studi Antoniani, Padova.

Tavola 4. Basilica di Sant’Antonio, Padova, Cappella delle Benedizioni, parete sinistra, Pietro Annigoni, S. Antonio predica ai pesci, 1981, af- fresco su parete di embrici.

Tavola 5. Basilica di Sant’Antonio, Padova, Cappella delle Benedizioni, parete sinistra, Pietro Annigoni, S. Antonio predica ai pesci, 1981, af- fresco su parete di embrici, part. dell’iscrizione con firma del Maestro e dedica a p. Pio Capponi.

Tavola 6. Basilica di Sant’Antonio, Padova, Cappella delle Benedizioni, parete destra, Pietro Annigoni, S. Antonio affronta il tiranno Ezzelino

Tavola 7. Bozzetto a colori per il Gesù Bambino e gigli dell’affresco S. Antonio predica ai pesci, donato da Annigoni a p. Angelico Poppi. Tavola 8 – Fotografia d’epoca del Gesù Bambino e gigli nella parte superiore dell’affresco S. Antonio predica ai pesci.

Tavola 9. Basilica di Sant’Antonio, Padova, Cappella delle Benedizioni, Pietro Annigoni, Crocifissione, 1983, affresco su supporto non murale in laterizio applicato su struttura portante in cemento armato.

Tavola 10. Foglio con schizzi del Maestro raffiguranti Cristo in croce per l’affresco della Crocifissione. La dedica a p. Angelico Poppi riporta la data IV – LXXXIII.

Tavola 11. Sanguigna autografa con studio della Crocifissione per la Cappella delle Benedizioni; la dedica a fra Claudio Gottardello riporta la data V - LXXXII. La geometria e la sagoma del supporto della croce sono ben delineati.

Tavola 12. Basilica di Sant’Antonio, Padova, Refettorio del convento, Pietro Annigoni, Ultima Cena, 1984, affresco; in basso, nell’ex vano pas- savivande, l’affresco con natura morta recante l’iscrizione C. Puzzolo 12-6-85.

Tavola 13. Sanguigna autografa, datata III - LXXXIV, con due studi per l’affresco Ultima Cena; la composizione, nello studio in basso, è artico- lata secondo una scansione tripartita da tre archi retrostanti che si aprono su un ambiente esterno.

Tavola 18. Sanguigna autografa, donata a p. Angelico dal Maestro nell’aprile 1988, raffigurante il volto del padre del figlio prodigo. Tavola 19. Sanguigna autografa raffigurante il volto del Figlio prodigo; la dedica a fra Claudio Gottardello riporta la data IV – LXXXVIII.