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Titolo:S. Antonio predica dal noce di Camposampiero Anno: 1985

Tecnica: affresco (580 x 890 cm)

Collocazione: Basilica del Santo, Padova, in controfacciata Informazioni storiche e tecniche

Dalla prima idea di due affreschi sui pilastri prospicienti il presbiterio della Basilica avanzata da Anni- goni, venne decisa, “dietro suggerimento dell’arch. Negri e di fr. Claudio”, l’esecuzione di un affresco in controfacciata, “al posto della scritta settecentesca, sempre al buio, poco intonata e anche inesatta” (Poppi, 1989) (Fig. 12). Venne pertanto eretta un’apposita parete per supportare l’affresco del Maestro (Fig. 20), creando un’intercapedine rispetto alla retrostante targa marmorea funzionale anche ad impe- dire il propagarsi dell’umidità del muro. La fase progettuale e preparatoria all’affresco occupò gran parte del 1984, e l’ultimo sopralluogo ebbe luogo il 26 ottobre 1984, con la definizione delle misure defi- nitive. Le cronache ricordano che i lavori per l’affrescatura iniziarono il 4 marzo 1985 e si protrassero fino al 29 aprile: l’affaticamento del Maestro, dovuto al dispendio di energie richiesto dall’opera pittorica, impose una pausa di alcuni giorni in concomitanza con l’avvicinarsi della Settimana santa. Il 10 aprile il lavoro riprese con ritmo, sia pure più blando, e il giorno 12 venne dipinto il volto di S. Antonio, in una gior- nata dal clima piovoso, freddo e umido. Il 26 aprile fu la volta della figura del beato Luca Belludi. I ritocchi finali vennero eseguiti dal 9 al 20 giugno successivi; l’inaugurazione ufficiale avvenne il 10 ottobre 1985, alla presenza del nuovo padre rettore, p. Pio Emer. La formazione di macchie e la fuoriuscita di una pol- vere bianca in corrispondenza di “un’attaccatura del ramo accanto alla testa di S. Antonio” fece temere

per l’insorgenza del famigerato salnitro e diede luogo a un bonario scambio di battute fra il Maestro e p. Angelico Poppi.

A conclusione dell’affresco (Fig. 27, Tav. 16), Annigoni dipinse in basso a sinistra “un cartiglio in ri- cordo dell’anniversario del b. Luca, recante la seguente scritta: C+++ f. IV-LXXXV / VII CENTENARIO DELLA MORTE / DEL BEATO LUCA BELLUDI”.

Fase preparatoria

• Un bozzetto a colori dell’affresco S. Antonio predica dal noce è documentato da una fotografia in bianco e nero dell’epoca, datata sul retro 12/10/84 (Fig. 16). Sia pure abbozzata e priva ancora di elementi essenziali, la composizione nel complesso è alquanto delineata.

• Un bozzetto raffigurante l’intera composizione dell’affresco, firmato Pietro Annigoni C+++ e datato XIX-VI-LXXXV, è oggi conservato presso la Chiesa del Santuario Antoniano di Camposampiero, Pa- dova, dove pervenne per donazione di fra Claudio Gottardello che, a sua volta, lo aveva ricevuto da Annigoni (Fig. 17). La composizione è ormai prossima alla versione definitiva e comprende alcuni elementi essenziali non presenti nel bozzetto precedentemente menzionato; risulta tuttavia non ancora definito il volto del Santo. Il bozzetto è incorniciato e protetto da un vetro, ed è appeso nel- l’ala-transetto di destra di fronte alla penitenzieria del santuario.

• Una fotografia d’epoca in bianco e nero, datata sul retro 12/10/84, riproduce uno studio per la fi- gura di S. Antonio con il Vangelo in mano nell’atto della predica dal noce (Fig. 18). Tale prova d’ar- tista è oggi conservata presso il Duomo di San Marco di Pordenone, dove giunse quale dono di Pia Baschiera Tallon che l’aveva acquistata alcuni anni prima. Un piccolo foglietto scritto a computer e apposto sul retro del quadro recita: DONAZIONE DI PIA BASCHIERA TALLON / NATA E CRE- SCIUTA IN PIAZZA SAN MARCO / E PERENNEMENTE INNAMORATA / DEL SUO CAMPANILE E DELLA SUA CHIESA. Il volto del Santo è raffigurato per come venne dipinto nella versione affre- scata.

Nella mostra di Camposampiero del giugno 1988 vennero esposti i seguenti bozzetti (Segato, 1988): • Bozzetto preparatorio per l’intera composizione della predica dal noce, riporto fotografico e car-

boncino (150 x 200 cm);

• Bozzetto della parte sinistra, tecnica mista (80 x 55 cm); • Bozzetto della parte centrale, tecnica mista (90 x 60 cm); • Bozzetto della parte destra, tecnica mista (80 x 55 cm);

• Bozzetto per il volto del beato Luca Belludi, tecnica mista (30 x 40 cm).

Presso l’archivio del Centro Studi Antoniani sono oggi visibili otto gigantografie riferibili all’affresco S. Antonio predica dal noce (Fig. 22). Esse raffigurano, rispettivamente: il lato sinistro dell’albero; gli alberi e le fronde di destra; le figure di astanti di sinistra; le figure di astanti di destra; Sant’Antonio nell’atto della predica; la porzione centrale superiore dell’affresco con Sant’Antonio; la parte centrale del tronco dell’albero; un particolare della parte centrale con la figura del beato Luca Belludi. Le sin- gole gigantografie sono irrigidite ai bordi con nastro adesivo e sono costituite ciascuna da due fogli giuntati lungo il lato maggiore. Sul retro, e in certi casi anche sul fronte, scritte e indicazioni a penna- rello (es. ALTO ;ALTO DEL CENTRO ; TRONCO ALBERO centro ALTO ; figure di dx e sin.) con- sentirono all’epoca l’orientazione corretta delle gigantografie, agevolando l’applicazione delle

gigantografie sul muro. In molti punti si osservano i fori per lo spolvero, oltre a pennellate di colore rosso ocra che presumibilmente servirono a delineare singole porzioni da affrescare e come riferi- mento spaziale. Le dimensioni dei cartoni sono considerevoli (ad es. la gigantografia con figure di astanti di sinistra ha dimensioni 304 x 198 cm), tanto da rendere difficoltoso lo srotolamento necessa- rio per una visione integrale della figurazione. In certi casi lo scotch utilizzato per giuntare i fogli che compongono la singola gigantografia risulta parzialmente staccato, privo ormai di ogni proprietà ade- siva; in altri casi il nastro adesivo ostacola lo srotolamento del cartone, rendendo rischiosa l’apertura del foglio. Alcune gigantografie presentano strappi, localizzati soprattutto in prossimità delle porzioni angolari.

Nel mezzo della documentazione fotografica d’epoca in proprietà di fra Claudio Filippini, sono stati rintracciati due fogli, datati rispettivamente 19 luglio 1984 e 26 agosto 1984, con schizzi in scala della controfacciata, corredati da misurazioni per il calcolo delle dimensioni dell’area utilizzabile per l’af- fresco. In un’annotazione a margine delle misurazioni del secondo foglio viene indicato uno “spazio utile” di circa 650 x 900 cm.

Dalle cronache risulta che già al 26 giugno 1984 Annigoni andasse elaborando i bozzetti per la Predica dal noce. Il 12 ottobre Annigoni inviò a p. Angelico “un po’ di cianfrusaglie per ora vagamente indica- tive”, che plausibilmente dovevano essere il bozzetto e qualche studio. “Il tutto, o quasi, è embrionale, in via di sviluppo”; tuttavia “va da sé che la testa del Santo … sarà studiata a parte” (Lettera n. 36). La composizione venne integrata successivamente da Annigoni recependo i suggerimenti di p. Angelico. Riferimenti bibliografici

“Il Gazzettino”, 1985; “Il Santo”, 1985; Lazzarin, 1985; Lugaresi, 1985; Segato, Annigoni al Santo, 1985; Zanotto, 1985; Sala, 1986; Segato, 1988; “Il Santo”, 1988; Poppi, 1989.