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Figura 7 Enrico Berlinguer

FRONTE DIVORZISTA

Figura 7 Enrico Berlinguer

Enrico Berlinguer, nato a Sassari il 25 maggio 1922 e morto a Padova l’11 giugno 1984, è stato segretario del Partito Comunista italiano dal 1972 alla sua morte avvenuta nel 1984. Mosse i primi passi nella politica divenendo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana carica mantenuta dal 1949 al 1956 anno in cui divenne segretario della Federazione Mondiale della gioventù democratica, l’associazione internazionale dei giovani comunisti; questo faceva si che fosse membro della Direzione del Pci divenendo seppur giovanissimo una punta di diamante del comunismo italiano destinato a lasciare il segno. La sua carriera come deputato iniziò nel 1968 quando venne eletto per il collegio elettorale di Roma . Nel 1969, con l’aggravarsi delle condizioni di salute di Longo, Berlinguer è nominato come sottosegretario per affiancarlo per poi divenire definitivamente segretario nel 1972.

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La sua segreteria era caratterizzata da una lato dalla volontà di prendere le distanze dal comunismo sovietico, dall’altro da una maggior apertura politica nei confronti della democrazia cristiana: L’obiettivo era collaborare per realizzare riforme sociali ed economiche indispensabili per il paese. Per mantenere buoni rapporti con la d e con la Chiesa nell’ottica di un riformismo politico, il PCI, cercava di evitare che questioni di carattere religioso diventassero motivo di scontro. Nella campagna di lotta al divorzio, Berlinguer cercò fino all’ultimo di trovare una soluzione parlamentare alternativa per evitare il referendum popolare. Lo scarso impegno divorzista del PCI, era motivato da un’analisi critica sui rapporti politici tra i vari partiti? Berlinguer era convinto che uno scontro sul terreno morale e religioso, avrebbe eroso i già instabili equilibri con la Santa Sede e la Dc fanfaniana. Nonostante Berlinguer avesse più volte espresso il proprio scetticismo per un vittoria divorzista, quando il ricorso alle urne era inevitabile, la sua campagna a favore del no fu decisiva per la vittoria del fronte antidivorzista. Tutti gli anni settanta sono stati caratterizzati da una politica moralizzatrice tesa a fare pulizia nel paese dove la corruzione era imperante. La questione morale centrale nella propaganda del PCI, era vicina e in accordo( per la prima volta) con quella del movimento sociale italiano: i due partiti condividevano le critiche verso la politica della Dc che deteneva il potere da tempo da diverso tempo, dall’attentato a Togliatti (14 luglio 1948).

La strategia politica degna di nota era il compromesso storico con la DC di Aldo Moro. Il 1977-1978 era l’anno di svolta. Aldo Moro segretario era l’interlocutore adatto per realizzare un concreto progetto di cooperazione politica. Nella collaborazione con la Dc Berlinguer vedeva la possibilità di accedere alle vetta del governo. Berlinguer fu il primo comunista italiano a partecipare a lavori para-governativi come le riunioni dei segretari dei partiti della maggioranza in qualità di esterno. Nel marzo 1978 si formava il governo Andreotti al quale il PC avrebbe dovuto fornire l’appoggio esterno dimostrando o astensione o favore ma non opposizione. Il nuovo governo sarebbe stato formato da esponenti del

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partito non graditi a Berlinguer; questo lo portò a rifiutare la maggioranza al governo; verrà confermata soltanto dopo il rapimento ad Aldo Moro quando la priorità era mantenere e garantire l’equilibrio e l’unità nazionale.

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Figura 8 Marco Pannella161

Marco Pannella (Giacinto all’anagrafe), nato a Teramo il 2 maggio 1930 è un politico e giornalista italiano esponente del Partito Radicale di cui è stato uno dei fondatori; nel 1955 infatti fondò il Partito Radicale dei Democratici e dei liberali, formazione politica promossa dalla sinistra liberale del Partito Liberale italiano. Il Partito Radicale prese il nome dall’ala di sinistra estrema della sinistra storica nel Parlamento post-unitario. Durante la sua carriera politica ha preso parte alle numerose battaglie civili degli anni sessanta e settanta. Il suo attivismo politico non violento di ispirazione gandhiana, lo ha portato molto spesso a ricorrere a metodi di lotta politica alternativi come scioperi della fame, disobbedienze civili e sit in. Durante la campagna referendaria del 1974 la posizione di Marco Pannella e del suo partito a sostengo del fronte antidivorzista, è stata necessaria per la vittoria de NO. Con l’introduzione della legge Fortuna-Baslini nel 1970, i Radicali si resero conto che era possibile trasformare l’Italia, trasformare un disagio privato di migliaia di italiani in un generale problema di carattere sociale. Dopo la presentazione del progetto di

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legge e l’approvazione della Fortuna-Baslini, i Radicali decisero d mobilitare l’opinione pubblica a sostegno della proposta. A questo proposito venne fondata la LID (Lega italiana per l’introduzione del divorzio) La LID era un centro di attività e coordinamento in tutto il territorio nazionale; a farne parte erano esponenti dei vari politici che vi partecipavano a titolo personale e senza essere i delegati di una forza politica o l’altra.

Per agevolare l’attività di propaganda venivano pubblicati alcuni fogli senza periodicità fissa “Battaglia divorzista” organo ufficiale della LID. Dopo il referendum del 1974 Pannella e i Radicali preso apertamente parola in favore della legalizzazione dell’aborto e dell’uso delle droghe leggere. Durante la prigionia di Aldo Moro, Pannella si oppose alla linea della fermezza portata avanti dalla DC ed in genere delle altre forze politiche, sostenendo la strada della trattativa con le Br. Ancor’oggi parlamentare Pannella continua ad interessarsi in modo attivo a svariate battaglie civili.

121 Figura 9 Francesco De Martino162

Francesco De Martino nato a Napoli nel 1907 e mortovi nel 2002, è stato un giurista, politico e intellettuale italiano tra i massimi esponenti del socialismo italiano. Nel 1943 si iscrisse al Partito d'Azione, confluendo poi nel Partito Socialista Italiano. di cui fu più volte segretario nazionale fino al 1976. Fu Vicepresidente del Consiglio nei governi Rumor e nel1971 fu il candidato delle sinistre alla presidenza della Repubblica venendo battuto da Giovanni Leone. Per lungo tempo fu il segretario nazionale del PSI. Durante la campagna referendaria per l’abrogazione della Fortuna-Baslini, prese apertamente posizione in favore del divorzio.

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Figura 10 Pietro Nenni163

Pietro Nenni è stato un politico e giornalista italiano, leader storico del Partito Socialista Italiano. Giornalista pacifista, aderì al Partito Repubblicano Italiano e partecipò alle proteste contro la guerra italo - turca (1911) insieme all'allora socialista Benito Mussolini, con il quale passò un periodo in carcere. Nello stesso anno, Nenni fu segretario della Camera del Lavoro di Forlì; Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e nel 1919, fondò il primo Fascio di Combattimento di Bologna. Nel1921Nenni abbandonò il Partito Repubblicano e aderì al Partito Socialista Italiano, proprio nel momento in cui avveniva la scissione tra socialisti e comunisti. Divenuto dirigente del PSI, si segnalò come uno dei politici più attivi del movimento socialista. Non si schierò con i riformisti di Filippo Turati, al momento della loro espulsione dal partito (1922) ma, quando divenne direttore dell'Avanti (1923), la sua linea autonomista si contrappose a quella massimalista. In preparazione delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, Nenni fu un convinto artefice del Fronte Democratico Popolare la coalizione elettorale di sinistra con i comunisti di Palmiro Togliatti: la lista ottenne un risultato inferiore alle attese (31% dei voti alla Camera e 30,76% al Senato) mentre la Democrazia Cristiana riportò una netta affermazione (oltre il 48% dei voti validi).

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Una doppia sconfitta per i socialisti che videro dimezzare i propri deputati a fronte di un ottimo risultato degli scissionisti della lista di Saragat (7,07% dei voti alla Camera dei deputati Il 27 ottobre1946 concluse un nuovo patto d'unità d'azione con il PCI, rappresentato da Togliatti, Longo e ; a causa di questa scelta, nel gennaio del1947, affrontò la "scissione di palazzo Barberini", guidata da Giuseppe Saragat . La scissione portò alla nascita del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Il PSIUP riassunse il nome di Partito Socialista Alle elezioni del Presidente della Repubblica del 1964, Nenni fu il candidato presentato dal suo partito a partire dal 10º scrutinio. Nel 13º scrutinio fu votato anche dai parlamentari del PCI e del PSDI, fino a raggiungere il tetto di 385 voti al 20º (ilq quorum richiesto per l'elezione era 482). Ma, già al 18º scrutinio, democristiani e socialdemocratici si erano orientati a sostenere Giuseppe Saragat che sarà poi eletto e Nenni ritenne opportuno rinunciare alla candidatura. Nel1970, Nenni venne nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, ma rimase comunque presidente onorario del partito (1973). La sua ultima grande campagna fu quella per il riconoscimento legale del divorzio, la cui prima proposta di legge nel Parlamento repubblicano era stata presentata dalla figlia Giuliana, all'epoca senatrice.

Di seguito alcune immagini raffiguranti manifesti di propaganda durante la campagna referendaria.

124 Figura 11 Manifesto divorzista164

Figura 12 manifesto di propaganda divorzista165

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Manifesto divorzista : http//www.google.it/divorzio/immagini

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125 Figura 13 manifesto divorzista166

Figura 14 manifesti antidivorzisti167

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Manifesto antidivorzista: www.l’archiviostorico.org

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126 Figura 15 manifesto antidivorzista168

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BIBLIOGRAFIA

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Filmati di propaganda reperibili nel sito dell’Istituto Luce: www.archivioluce.com/

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