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FRONTE ANTIDIVORZISTA

Figura 1 Amintore Fanfani 152

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Per la bibliografia ho fatto riferimento al sito:

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Amintore Fanfani, nato a Pieve Santo Stefano nel 1908, è stato segretario della Dc (1954-1959 e 1973-1975) e più volte presidente del consiglio (1958-1959, 1960-1962,1962-1963, 1982-1983, 1987) ma soprattutto è stato l’ “uomo del 12 maggio” il protagonista indiscusso dell’accesa campagna referendaria. Negli anni del governo si distinse per un forte dinamismo politico tanto da essere definito come uno dei due grandi "cavalli di razza" della Dc (l'altro era Aldo Moro). Elaborò e fece approvare un piano settennale per agevolare l'occupazione operaia e la costruzione di nuove case per i lavoratori, il cosiddetto "Piano Fanfani Ina-casa", che in dieci anni dà una casa a circa 400.000 famiglie di lavoratori.

All'interno della Dc, era nella corrente di "Cronache Sociali", guidata da Dossetti che si opponeva alla prudenza del centrismo degasperiano. Nel 1950 Fanfani si dimise dal governo e, dopo il ritiro di Dossetti, entrò nella corrente "Iniziativa democratica", divenendone uno dei leader insieme a Paolo Emilio Taviani e Mariano Rumor.

La segreteria di Fanfani si caratterizza per attivismo e concretezza nell'organizzazione del partito. Nel 1958 diviene presidente del Consiglio di un governo sostenuto da Dc e PSDI. La spinta riformatrice, il dinamismo accentuato e l'idea di apertura ai socialisti intimorivano, ampi settori della Dc tanto che, nel 1959, Fanfani si dimise cedendo la direzione del partito ad Aldo Moro e la guida del governo ad Antonio Segni. Quando, nei primi anni novanta, la Dc si scioglie, Fanfani sostiene il nuovo corso avviato da Mino Martinazzoli con la nascita del Partito polare italiano e la successiva alleanza elettorale e governativa di centro-sinistra.

108 Figura 2 Mariano Rumor153

Mariano Rumor, nato a Vicenza nel 1915 e mortovi nel 1990, è stato un politico democristiano rimasto un po’ nell’ombra nel panorama politico scudocrociato. La sua attività politica inizia già nel 1946 quando entrò a far parte della costituente. Fu segretario della Dc dal 1964 al 1968 e dal 1969 fu a capo di due governi il primo monocolore e il secondo sostenuto da una maggioranza di centro sinistra. Nel 1974 in previsione del referendum, le sue posizioni erano chiare: era fortemente contrario; sarà soltanto l’intervento dell’amico di partito Aldo Moro, (così ha asserito Francesco Cossiga in un’intervista rilasciata a Giovanni Minoli per “La storia siamo noi”) a fargli cambiare idea e ad accettare la battaglia referendaria.

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109 Figura 3 Ciriaco De Mita154

Ciriaco De Mita, nato a Nusco il 2 febbraio 1928, è un politico italiano democristiano considerato uno degli uomini più potenti degli anni ottanta più volte indagato e accusato per concussione in maxi scandali come Tangentopoli nonostante uscì indenne dalle accuse grazie all’amnistia del 1990 che,

eliminando i risvolti penali dai reati di corruzione e concussione commessi sino

al 1989, ha impedito la sua processabilità, e il crac Parmalat. E’ stato Presidente del Consiglio dei ministri, Segretario nazionale e poi presidente della Democrazia cristiana; nel 1956 viene eletto consigliere nazionale della democrazia cristiana al congresso di Trento. Fu tra i fondatori della corrente di "sinistra" della DC, chiamata "Sinistra di base" (o "la Base"), sostituendosi a Fiorentino Sullo come capo corrente irpino negli anni in cui la sezione irpina della DC si andava affermando a livello nazionale[3 Vicini. Fu vicesegretario

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della DC durante la segreteria di Arnaldo Forlani, ma si dimise nel febbraio del1973dopo il patto di palazzo Giustinani155.

Nel 1982 venne eletto segretario del partito e nonostante un calo nelle elezioni politiche del 1983, venne riconfermato fino al 1989. L’acerrimo nemico politico era Bettino Craxi che a più riprese condannava l’immobilismo della democrazia cristiana in nome di una maggior spinta riformista. L’ostilità li portò alla rottura nel 1987 provocando uno scioglimento anticipato delle camere. Se si può riassumere la linea politica dei governi De Mita, è una seppur morbida apertura alla sinistra che non sfocerà mai in una concreta salda alleanza. Nel1989, De

Mita fu sostituito alla segreteria della DC da Forlani, assumendo la presidenza

del partito, carica mantenuta fino al 1992. Il 9 settembre 1992 venne nominato presidente della commissione bicamerale per le riforme istituzionali, costituzionale (n. 1, 6 agosto dalla quale si dimise nel marzo del1993 per essere succeduto da Nilde Iotti.

Nello stesso anno entrò a far parte del Partito Popolare Italiano. Attualmente è sindaco di Nusco

Il patto di Palazzo Giustiniani, stretto nel 1972, stretto tra i due assi della Dc rivali Aldo Moro e Amintore Fanfani, l’allora presidente del Senato, aveva l’obiettivo di ritardare e pianificare l’ascesa politica dei loro rispettivi favoriti : Ciriaco De Mita e Arnaldo Forlani appartenenti al0ala di destra e di sinistra del partito, che dieci anni dopo ricoprirono ruoli importanti come: segretario del parito ( De Mita) e alla vicepresidenza del consiglio ( Forlani) nel governo Craxi. L’obiettivo principale dell’accordo era rinsaldare il parito colpito dalle contestazioni degli anni settanta e ancor più diviso dalla faticosa campagna sul divorzio che “scelse” Fanfani per gestire la disastrosa battaglia

111 Figura 4 Aldo Moro 156

Aldo Moro nasce a Maglie, in provincia di Lecce, il 23 settembre 1916. Si iscrive a Giurisprudenza nell'Università di Bari, e, dopo la laurea, inizia la carriera accademica. Nel 1946 è eletto all'Assemblea Costituente come rappresentante della DC di cui è uno dei fondatori. Poco dopo entra a far parte della Commissione dei Settantacinque che ha il compito di redigere il testo costituzionale. Nelle elezioni dell'aprile 1948 viene eletto alla Camera e fino al 1959 ricopre alcuni fra gli incarichi governativi più importanti: nel quinto governo De Gasperi è nominato sottosegretario agli esteri. Nel 1955, con il primo governo Segni, è ministro di Grazia e Giustizia. Due anni dopo, è ministro della Pubblica Istruzione nel governo Zoli. È a lui che si deve l'introduzione dell'educazione civica come materia d'insegnamento nelle scuole elementari e medie. Lavora alla costruzione del centro sinistra dalla fine degli anni Cinquanta. È d'accordo con Fanfani. Moro si rende conto che la stagione del centrismo è terminata, e che è necessario aprirsi a sinistra , rivolgere ila politica del governo verso il PCI per dare al paese le riforme di cui ha bisogno. La

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strada era molto difficile a causa delle numerose resistenze all’interno del partito e del PSI che, fino ad allora, aveva sostenuto una politica di collaborazione con il PCI. Il 1959 è l'anno della svolta. Al VII congresso della DC ottiene la segreteria del partito: è il risultato di un compromesso fra le correnti democristiane.

Nello scontro fra Fanfani e la destra del partito, che si oppone all'apertura verso i socialisti, Moro riesce ad imporre la propria linea costituendo il quarto governo nel 1974 anno di fiamma per la DC. Moro, seppur inizialmente non fosse favorevole alla campagna referendaria, si convinse della sua importanza: la società italiana era chiamata a scegliere per il progresso , un progresso necessario che Moro aveva sempre sostenuto. costituisce il suo quarto governo, Il 1975 è un anno di svolta per il mondo politico italiano. Alle elezioni amministrative del 1975 il PCI ottiene un grande consenso, e riporta al centro del dibattito politico la strategia che Moro sostiene da tempo: coinvolgere il PCI nella gestione governativa per dare una nuova spinta riformista al paese. La sua volontà riformista e di apertura sostenuta dal compagno Berlinguer, come ben sappiamo non troverà mai applicazione.

113 Figura 5 Giorgio Almirante157

Giorgio Almirante, nato a Salsomaggiore Terme il 27 giugno 1914, è stato il padre fondatore e segretario storico del MSI alleato di ferro della democrazia cristiana durante la campagna referendaria del 1974. Nell’immediato

dopoguerra, nel 1947 a Roma partecipa prima alla fondazione del MIUS il

Movimento italiano di unità sociale, e poi, nel dicembre del 1946, con Pino Romualdi e Augusto de Marsanich, a quella del Movimento sociale italiano, un partito che rivendicava orgogliosamente il proprio legame con il fascismo. L’impegno di Almirante per il partito è evidente: nel 1948 i deputati del suo partito seduti in parlamento erano sei. Negli anni settanta, il movimento sociale italiano è uno dei bersagli principali del terrorismo rosso perché accusato di essere anti democratico e sempre intenzionato a ristabilire un nuovo potere filo fascista. La posizione di Almirante riguardo al divorzio è particolare. Nonostante Almirante fosse personalmente favorevole al divorzio in quanto aveva sposato Assunta Stramandinoli in chiesa dopo la fine dl un precedente matrimonio, il suo partito era favorevole all’abrogazione dunque appoggiò la Dc nella campagna antidivorzista. Dopo la sconfitta referendaria, nel 1975, l’MSI perde terreno politico ottenendo soltanto il 6% alle elezioni. Almirante è duramente

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contestato dalla corrente moderata che vorrebbe un più forte impegno nel dialogo con la Democrazia Cristiana e accusa Almirante di non isolare gli estremisti del MSI. All’inizio degli anni Ottanta, Almirante è fra coloro che si battono per le riforme istituzionali, per la trasformazione del sistema politico italiano in una Repubblica presidenziale e per abrogare la legge sull’aborto.

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Figura 6 Gabrio Lombardi158

Gabrio Lombardi (Napoli 14 settembre 1913 ,Roma 4 aprile1994) è stato un giurista, politico e docente italiano. Intellettuale di ispirazione cattolica fu presidente, dal1970, del Comitato per il referendum sul divorzio che si svolse nel 1974. Dal 1970, dopo l'approvazione della legge Fortuna-Baslini si impegnò per ottenere un referendum abrogativo divenendo i presidente del Comitato per il referendum sul divorzio riuscendo a far raccogliere le firme necessarie (1.370.134), e polemizzando in molti casi con la Democrazia Cristiana, accusandola di scarsa incisività (ed ottenendo l'appoggio esplicito del solo Amintore Fanfani.). Molteplici furono le sue prese di posizione in merito: in particolare è da ricordare la definizione che diede del divorzio,"una variante dell'harem diluita negli anni."[159

L'impegno deciso di Lombardi proseguì anche quando alcuni cattolici democratici si espressero contro l’abrogazione della legge e il referendum. Il referendum si svolse poi nel 1974 e si concluse con la vittoria dei NO, spingendo Lombardi a ritirarsi dall'impegno politico e a riprendere la sua attività accademica.

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www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografie/gabriolomabardi

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