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Le figure professionali

Nel documento Scenario dell’indagine (pagine 169-180)

di percorsi formativi *

7.2 Riesame della progettazione dei percorsi triennali e di IV anno in D.D.I.F

7.2.1 Le figure professionali

I settori meccanico ed elettrico per il Centro Formativo Provinciale “G. Za-nardelli” sono molto rilevanti, in quanto riguardano circa il 40% dei corsi erogati per gli allievi in D.D.I.F. e di IV anno ed interessano ben 6 Unità Operative (Brescia, Chiari, Edolo, Rivoltella, Verolanuova e Villanuova), sulle 9 complessive dell’Azienda. Per esemplificare, basti pensare che nel-l’anno formativo 2012-2013 sono attivi, tra prime, seconde, terze e quarte annualità, 29 corsi del settore meccanico e n. 24 del settore elettrico, coin-volgendo circa 1100 allievi su tutto il territorio bresciano.

I corsi erogati dal C.F.P. “G. Zanardelli”, nei settori di interesse del progetto, si inseriscono correttamente all’interno dell’Offerta Formativa Regionale, definita per l’a.f. 2012-2013 dal Decreto della Direzione Generale Istru-zione, FormaIstru-zione, Lavoro del 02 dicembre 2010 n. 12564 “Repertorio dell’Offerta di Istruzione e Formazione Professionale, in attuazione dell’art. 23 della L.R. 19/2007, a partire dall’anno scolastico 2011/2012”, che defi-nisce, per area meccanica e area elettrica, le figure professionali presentate nella tab. 7.1.

Tab. 7.1 – Figure professionali dell’area meccanica ed elettrica definiti da Regione Lombardia.

In particolare, i profili attivati dal C.F.P. “G. Zanardelli” sono i seguenti:

Settore meccanico:

- operatore alla riparazione di veicoli a motore - riparazioni di sistemi del veicolo;

- tecnico riparatore di veicoli a motore; - operatore meccanico;

- tecnico per l’automazione industriale;

- tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati;

Settore elettrico:

- operatore elettrico;

- operatore elettrico - Installatore / manutentore impianti solari e fotovol-taici;

- operatore elettrico - Montatore manutentore elettro-meccanico; - tecnico elettrico;

- tecnico per l’automazione industriale.

Per procedere al riesame dei percorsi formativi D.D.I.F. e di IV anno, di cui sopra, si è partiti, oltre che dai dati emersi dalla ricerca, dagli Standard For-mativi Minimi di Apprendimento regionali (S.F.M.) che descrivono: - le Figure, gli Indirizzi e i Profili regionali;

- gli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) che illustrano le Figure/In-dirizzi/Profili regionali in termini di competenze, conoscenze e abilità. In particolare, per l’anno formativo 2012-2013, gli S.F.M. sono decretati da Regione Lombardia per:

- le competenze base con Decreto della Direzione Generale Istruzione, For-mazione, Lavoro del 24 ottobre 2011 n. 9798 “Recepimento delle aree pro-fessionali ai sensi dell’accordo in conferenza unificata del 27 luglio 2011 e degli standard formativi minimi di apprendimento, dei modelli di attesta-zione finale e intermedia e delle figure del repertorio nazionale dell’offerta di istruzione e formazione professionale ai sensi dell’accordo in conferenza stato regioni del 27 luglio 2011”;

- le competenze tecnico professionali con i Decreti della Direzione Generale Istruzione, Formazione, Lavoro del 22 febbraio 2010 n. 1544 e del 28 set-tembre 2010 n. 9136 “Approvazione degli Standard Minimi di Apprendi-mento relativi ai Profili Regionali dei percorsi di Secondo Ciclo del Sistema di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Lombardia”, inte-grandoli con D.D.G. del 10 agosto 2012 n. 7317 per le nuove figure profes-sionali del Repertorio a.f. 2013-2014.

Questi riferimenti sono, infatti, imprescindibili per la fase di riesame dei percorsi formativi D.D.I.F. e di IV anno che è avvenuta durante il progetto “Buone pratiche per il lavoro del futuro”, in quanto sono gli standard minimi che il C.F.P. “G. Zanardelli”, come ente accreditato presso la Regione Lom-bardia, deve garantire come raggiunti dagli allievi al termine dei percorsi, affinché le Qualifiche e i Diplomi professionali siano validi su tutto il terri-torio regionale e nazionale.

Quindi, il riesame è avvenuto inserendo i miglioramenti di gap delle com-petenze richiesti dal mercato del lavoro, emersi dalla ricerca, all’interno di un quadro normativo ed operativo definito a livello regionale, senza perdere di vista le necessità più strettamente specifiche del territorio bresciano. Nello specifico, il lavoro di riesame e modifica non è stato fatto sulla figura e/o indirizzo con le relative competenze, in quanto questi sono definiti dal Repertorio Regionale e dagli Standard Formativi Minimi, ma sui contenuti delle discipline connesse alle competenze interessate dalla ricerca, sull’ar-ticolazione didattica dei percorsi, sugli acquisti in conto capitale e sulla for-mazione per l’utilizzo di questi.

7.2.2 Esemplificazione del processo di lavoro per il riesame dei percorsi formativi D.D.I.F. e di IV anno: settore meccanico

Di seguito sono descritti gli step di lavoro utilizzati per il riesame dei per-corsi formativi dal team del C.F.P. “G. Zanardelli”, attraverso l’esempio della figura dell’Operatore meccanico. Il modus operandi è stato il mede-simo per tutte le figure professionali interessate dal gap di competenze. Entrando nel vivo del lavoro, è necessario segnalare come per l’area mec-canica dalla ricerca effettuata sono emersi come critici i percorsi relativi all’Operatore meccanico, al Tecnico per l’automazione industriale e al Tec-nico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati, non evi-denziando particolari criticità per l’ambito relativo alla Riparazione dei veicoli a motore.

1 Gap emersi dalla ricerca

La ricerca per queste figure ha evidenziato i seguenti punti di attenzione/mi-glioramento:

individuale- relazionale del PECUP e strettamente sviluppabili con quelle di base e quelle tecnico-professionali;

- maggiori conoscenze/abilità relativamente alla meccanica e alle macchine a controllo numerico (macchine C.N.C.), ai programmi per la progettazione

CAD, al disegno, alla modellazione e al disegno in 3D come AutoCAD

connesse alle competenze tecnico-professionali;

- lingua straniera, in particolare lingua inglese, che è stata ritenuta importante per chi aspira a posizioni di responsabilità, ma soprattutto per i percorsi di Tecnico, dove vi è la possibilità di confrontarsi, una volta inseriti nel mondo

del lavoro, con clienti e fornitori anche stranieri

connessa alle

compe-tenze di base.

2 Analisi delle figure professionali e delle relative competenze interessate dal gap emerso dalla ricerca

Si è, quindi, partiti dai tre profili in questione e dalle competenze chiave, come descritti e richiesti dalla Regione Lombardia, per focalizzare/indivi-duare quelle interessate dalle criticità emerse dalla ricerca, che non riguar-dano, in questo caso, esclusivamente la parte tecnica-professionale, ma anche la dimensione relazionale dell’allievo e le competenze base.

Nella tabella sottostante sono state inserite le descrizioni delle figure pro-fessionali riesaminate con le relative competenze base e propro-fessionali tra-guardo. I tre profili sono stati affiancati nella logica di filiera: infatti, l’Operatore meccanico potrà accedere al IV anno di Tecnico per l’automa-zione industriale o Tecnico per la condul’automa-zione e manutenl’automa-zione di impianti automatizzati. Ragionando in quest’ottica, è stato possibile lavorare foca-lizzando la progressione di attività e di competenze necessarie per lo svi-luppo delle diverse figure professionali.

Dall’analisi delle figure professionali si sono, quindi, individuate le compe-tenze maggiormente interessate dal gap individuato dalla ricerca e, di con-seguenza, quelle sulle quali lavorare nelle successive fasi del riesame dei percorsi formativi.

Nello specifico, per quanto riguarda il settore meccanico, le competenze cri-tiche sono quelle scritte in corsivo all’interno della tabella 7.2.

Tab. 7.2 – Descrizione delle figure professionali di riferimento del settore mecca-nico, del processo di lavoro caratterizzante le figure e delle competenze di base e tecnico-professionali traguardo al termine del percorso formativo triennale o di IV anno.

7.2.2 Analisi degli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) connessi alle competenze critiche e definizione delle azioni di intervento

Individuate le competenze chiave per il riesame, si sono analizzati, con un gruppo di lavoro interno al C.F.P. “G. Zanardelli”, gli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) ad esse connesse in termini di abilità e conoscenze. È importante specificare che gli OSA non sono stati esaminati con l’inten-zione di modificare gli Standard Formativi Minimi di Regione Lombardia o di creare un “programma” da svolgere durante i percorsi formativi. Questo per non andare contro la logica per competenze, che, invece, guida tutto il processo formativo e di valutazione, ormai da diversi anni nel sistema lom-bardo e all’interno dell’Azienda. Gli OSA sono stati analizzati, cercando di intervenire:

rivedendo l’articolazione didattica, in termini di discipline e quadro 1

orario, cercando anche di armonizzare i percorsi all’interno delle di-verse Unità Operative del C.F.P. “G. Zanardelli”, senza perdere le spe-cificità territoriale, ma rispondendo alla necessità di colmare il gap individuato;

rafforzando le competenze di interesse richieste dal mondo del lavoro 2

con acquisti effettuati in conto capitale per attrezzature ed apparecchi laboratoriali innovativi;

effettuando la formazione ai docenti D.D.I.F. per trasferire loro l’uti-3

lizzo delle nuove attrezzature e le relative conoscenze, abilità e com-petenze, in modo che questi possano successivamente condividerli con i propri allievi durante il percorso formativo, mantenendo la progetta-zione di dettaglio nelle loro mani, attraverso le Unità di apprendimento

e la valutazione con Rubriche di competenze, metodologie che carat-terizzano da anni tutti i percorsi D.D.I.F. e di IV anno del C.F.P. “G. Zanardelli”.

Per esemplificare la modalità di lavoro utilizzata, che è stata applicata per tutte le figure interessate sia del settore meccanico sia elettrico, si inserisce di seguito il caso dell’Operatore meccanico.

Partendo dal gap della ricerca, si è, quindi, lavorato sulle seguenti compe-tenze, conoscenze e abilità interessate, individuando gli interventi da effet-tuare, come riportato in tabella 7.3.

Tab. 7.3 – Rapporto tra gap emerso dalla ricerca, OSA (competenze, abilità e co-noscenze) e interventi da attuare all’interno del progetto “Buone pratiche per il la-voro del futuro”.

Tra i vari interventi individuati e classificabili in tre macrocategorie (acquisti in conto capitale, formazione e riesame dei percorsi formativi), gli acquisti in conto capitale e la relativa formazione sono stati inseriti nella tabella per dar evidenza di come questi siano strettamente connessi al gap emerso dalla ricerca e al successivo riesame dei percorsi formativi. Tuttavia, saranno de-scritti specificatamente nel successivo capitolo del testo, dedicato apposita-mente a questi aspetti del progetto triennale.

In questo capitolo, invece, si focalizza, a titolo esemplificativo, il riesame dell’articolazione didattica dell’Operatore meccanico, che il gruppo di la-voro ha effettuato, analizzando gli OSA regionali di riferimento. In partico-lare, nel processo di riesame si è data particolare rilevanza a tre aspetti: - alle parte delle competenze tecnico-professionali della figura, aumentando le ore complessive relative a quest’area rispetto all’area delle competenze di base e della flessibilità, comunque nel rispetto dei massimali orari previsti da Regione Lombardia64. Inoltre, sono state riviste le discipline e le ore spe-cifiche di ciascuna, connesse alle competenze in questione, aumentando l’importanza del laboratorio C.N.C. e del disegno/disegno CAD;

- alla parte della flessibilità, in particolare alla personalizzazione, al fine di colmare il gap relativo ad affidabilità e responsabilizzazione, segnalato dalla ricerca. Si è, quindi, deciso di rafforzare lo spazio orario dedicato allo svi-luppo delle capacità personali, intese come competenze individuali-relazio-nali, in particolar modo nella prima annualità. Questo spazio orario dedicato va a sommarsi a tutte le altre modalità di accompagnamento, tutoraggio e supervisione, che già sono messe in atto lungo tutto il percorso formativo dai tutor e dai docenti per rafforzare le capacità personali degli allievi, ma il fatto di dedicare un più ampio spazio a questi aspetti, collocandolo anche concretamente in termini di quadro orario, vuole rafforzare un’attenzione e una cura che da sempre caratterizza i percorsi di formazione professionale del C.F.P. “G. Zanardelli”, poiché una delle finalità dei corsi stessi è sempre stata, oltre che la formazione del “professionista”, la formazione della per-sona nella sua integralità, fornendo all’allievo non solo le competenze per muoversi nel mondo del lavoro, ma nella vita;

- alla parte delle competenze base, in particolare alla lingua inglese aumen-tando l’importanza sia sul triennio, ma in particolare sul 4° anno.

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64con D.G.R. n. 6563 del 13 febbraio 2008 “Indicazioni regionali per l’offerta formativa in materia di istruzione e formazione professionale (art. 22, comma 4, l.r. 19/2007)”, la Regione Lombardia ha fornito dei massimali in termine di percentuale oraria per le aree di competenze di base, tecnico-professionali e di flessibilità per i percorsi formativi triennali e di IV anno.

In tabella 7.4 è riportata l’articolazione didattica riesaminata e applicata nel triennio 2012-2015 per l’Operatore meccanico:

Tab. 7.4 – Articolazione didattica del percorso triennale “Operatore meccanico”, riesaminata nel progetto “Buone pratiche per il lavoro del futuro” e applicata dal triennio 2012-2015.

Al termine di questo processo di lavoro, si è, quindi, giunti alla definizione degli interventi da applicare (formazione, acquisti in conto capitale e riesame dell’offerta formativa) nel progetto “Buone pratiche per il lavoro del futuro” al fine di innalzare l’offerta formativa del C.F.P. “G. Zanardelli” nei settori meccanico ed elettrico, partendo dall’analisi dei gap emersi dalla ricerca, passando attraverso l’analisi delle figure professionali e degli OSA relativi. Lo stesso percorso, che è stato esemplificato per l’Operatore meccanico, è stato fatto:

l’automazione industriale (che interessa anche il settore elettrico) e Tecnico per la conduzione e manutenzione di impianti automatizzati;

per le figure del settore elettrico: Operatore elettrico, Operatore elettrico -Installatore / manutentore impianti solari e fotovoltaici, Operatore elettrico - Montatore manutentore elettro-meccanico, Tecnico elettrico e Tecnico per l’automazione industriale (che interessa anche il settore meccanico). Con la revisione dei percorsi formativi, la formazione dei docenti e l’acqui-sto delle attrezzature in conto capitale, si è quindi cercato di migliorare l’of-ferta formativa riducendo il gap di competenze richieste dal mondo del lavoro, con la consapevolezza che i risultati più concreti si avranno nell’arco temporale di 3/4 anni, cioè al termine del primo ciclo di formazione riesa-minato. Tuttavia, ci sarà un monitoraggio in itinere proprio per consentire uno sviluppo del progetto anche dopo la sua stessa chiusura.

7.3 Il percorso formativo Impiantistica per i Beni Culturali:

Nel documento Scenario dell’indagine (pagine 169-180)