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Filantropia buddhista e filantropia cristiana

Nel documento ONG religiose in Cina (pagine 61-64)

Capitolo 2. Le Organizzazioni Non Governative a carattere religioso

2.7 Organizzazioni buddhiste

2.7.4 Filantropia buddhista e filantropia cristiana

Al momento in cui sono state stabilite le Regole per formare un'organizzazione no profit, in particolare quelle di tipo religioso, in Cina erano già presenti caritas e organizzazioni filantropiche affiliate a una delle cinque rispettive associazioni religiose riconosciute ufficialmente che erano coinvolte nel fornire servizi sociali. Si tratta soprattutto di quelle religioni che hanno contatti con l'estero, perché professate in tutto il mondo, e perciò a maggior ragione dispongono di innumerevoli contatti con la rete transnazionale. Questo è particolarmente vero per la rete cristiana, che ha la capacità di riuscire ad attrarre risorse provenienti dalle organizzazioni sviluppate in occidente così come in altre società asiatiche e tra i membri della diaspora cinese, e hanno la capacità di sfruttare questo contatto per trovare supporto nel provvedere al sostentamento delle proprie attività. Le

associazioni cristiane hanno una lunga tradizione alle spalle di fornitura di servizi di cura della salute e di educazione in Cina140, e molti di questi sono riusciti a mantenere la propria presenza nel

territorio anche durante i difficili anni della Rivoluzione Culturale, perché protetti da enti come il

139Ministry of Civil Affairs, Organo dello Stato che supervisiona la cooperazione tra le organizzazioni buddhiste e le Ong

140Pitman Potter, "Belief in control: regulation of religion in China", Religion n China Today, a cura di Overmyer Daniel, Cambridge University Press, 2003

Three-Self Patriotic Movement e dal Concilio Cristiano Cinese141. Le organizzazioni d'oltremare

contribuiscono con le proprie risorse a rifornire le organizzazioni affiliate che si trovano sul suolo cinese.

E' quindi vero che oltre alle organizzazioni buddhiste, anche altre organizzazioni religiose sono diventate attive in Cina, sia munite di riconoscimento, che prive del supporto statale. Non ci pervengono molte informazioni dettagliate a riguardo e molto probabilmente quelle che abbiamo sono molto generiche e non abbracciano l'intera situazione. I motivi di questa disinformazione e scarsa divulgazione di materiali riguardanti la presenza di queste attività li dobbiamo ricercare nel timore da parte dei governi locali di dimostrare di aver avuto bisogno del loro intervento massiccio, il che avrebbe potuto mettere in evidenza la loro incompetenza nella provvigione di servizi sociali. Inoltre bisogna sempre ricordare che i membri del Partito provengono da un'educazione di stampo materialista, perciò ufficialmente viene disprezzata ogni forma di osservazione religiosa, a maggior ragione se proveniente dall'estero e non appartenente alla tradizione del paese142.

Ciononostante, è evidente che alcune istituzioni buddhiste offrano servizi fondamentali e di grande importanza. Il loro punto di forza è il poter far sempre leva sui propri contatti con l'estero, soprattutto per quel che riguarda il sostentamento alla costruzione di scuole nelle aree povere (una tra tante è la Cihui Foundation, che per finanziare le proprie attività sfrutta i propri contatti con i cinesi d'oltremare di Hong Kong e del Nord America). E' chiaro che questo tipo di attività deve prima ricevere il consenso da parte dei governi locali, ma per quanto si può leggere dai documenti distribuiti dalle varie associazioni buddhiste, è altrettanto palese che il PCC non gioca un ruolo fondamentale nell'approvazione di queste attività. La legislazione cinese è ancora molto vaga in questo, alle istituzioni buddhiste è permesso ricostruire i propri templi, rieducare le nuove generazioni di monaci e suore, ma non è chiaro in che profondità possano subentrare nell'ambito della filantropia, fino a che punto e in quali campi specifici.

A causa di tutte queste problematiche, le istituzioni buddhiste in confronto a quelle cattoliche che operano negli stati cattolici non hanno il campo spianato e non possono perciò occuparsi di determinati servizi come quello dell'educazione, cura della salute o sollievo umanitario su grande scala143. Inoltre, se parliamo del numero di persone coinvolte come volontari nei progetti, anche

questo potrebbe essere considerato un elemento che presenta i due lati della medaglia. Sarebbe

141 Il Three-Self Patriotic Movement (中国基督教三自爱国运动委员会 ) è il Comitato Nazionale della Chiesa Protestante in Cina. Insieme al Concilio Cristiano Cinese (中国基督教协会 ) rappresenta l'unione di due organizzazioni che godono dell'approvazione dello stato e insieme rappresentano la chiesa protestante in Cina.

142André Laliberté, "The institutionalization of Buddhist philantropy in China", Buddhist Philantropy in China, a cura di Schwartz J. E Shieh S., Routledge, 2009, pp. 113-134

necessario infatti che le organizzazioni avessero le capacità e soprattutto la possibilità di radunare il massimo numero di volontari per poter far fronte ai vari problemi da affrontare, ma mobilizzare grandi numeri di persone richiamerebbe sicuramente l'attenzione dell'Ufficio di Sicurezza. Essere in grado di radunare molta gente indipendentemente dalle direttive del PCC potrebbe essere visto come una possibile minaccia al governo (come è successo per il movimento del Falun Gong), e il timore inferto da tale ipotetica capacità potrebbe essere letale per la sopravvivenza dell'organizzazione in causa.

Per ciò che riguarda Taiwan e le sue organizzazioni buddhiste, la situazione differisce totalmente dalla situazione delle organizzazioni che lavorano dall'interno della RPC. Infatti

l'avvenimento della fondazione di un'associazione come quella della Tzu Chi in territorio taiwanese è stata incoraggiata più che frenata. A Taiwan, sia il governo centrale che quello locale tendono a incentivare lo sviluppo di organizzazioni religiose che si occupano di attività filantropiche,

incoraggiandole a provvedere alla costruzione di servizi ospedalieri e di università, rendendosi conto infatti che da soli non riescono a provvedere alla messa a disposizione di questi servizi in

determinate aree del paese. All'interno dello stesso territorio cinese è stata sostenuta l'opera dei volontari di quest'organizzazione, sia a causa di motivi politici che legano la Cina a Taiwan, sia per motivi religiosi legati alla tradizione, temi che verranno trattati nel prossimo capitolo.

Nel documento ONG religiose in Cina (pagine 61-64)