TOTALE ATTIVO TOTALE PASSIVO
C) FLUSSI FINANZIARIDERIVANTI DALL’ATTIVITA’ DI FINANZIAMENTO
Mezzi di terzi
Incremento (decremento) debiti a breve verso banche Accensione finanziamenti
Rimborso finanziamenti
Mezzi propri
Aumento di capitale a pagamento (Rimborso di capitale)
Cessione/(acquisti) di azioni proprie (Dividendi e acconti su dividendi pagati)
Flusso finanziario dell’attività di finanziamento (C)
Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A+-B+-C) Effetto cambi sulle disponibilità liquide
Disponibilità liquide al 1° gennaio Depositi bancari e postali
Assegni
Danaro e valori in cassa
Totale disponibilità liquide a inizio esercizio Di cui non liberamento utilizzabili
Disponibilità liquide al 31 dicembre Depositi bancari e postali
Assegni
Danaro e valori in cassa
Totale disponibilità liquide a fine esercizio Di cui non liberamento utilizzabili
Per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario l’istituto necessita di flussi finanziari in entrata per coprire i fabbisogni in uscita che risultano difficili da assicurare se persistono: i ritardi di incasso dei crediti, i conferimenti di immobili inalienabili da parte dei soci
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(quindi non monetizzabili) e operazioni di capitalizzazione dei costi. Per una regolare gestione dell’attività strutturale i mezzi di pagamento (fonti) devono essere garantiti – senza alterare la situazione patrimoniale e quindi ricorrere all’indebitamento - per la copertura dei fabbisogni finanziari; lo squilibrio finanziario è diffuso in molte fondazioni liriche perché la scarsità di risorse finanziarie (bloccate soprattutto dai crediti) espone all’accensione di debiti a breve generando ulteriori squilibri monetari con costi finanziari in aggiunta.
Figura 2 - Sintesi della dinamica finanziaria33
Per l’equilibrio finanziario, le entrate di risorse finanziare devono essere adeguate alla copertura delle uscite di risorse finanziare, non dimenticando che i “costi vanno saldati in
moneta”. 34
Nello schema 2.5 sopra riportato sono evidenziati gli aggregati comunemente rilevanti per le fondazioni liriche nelle tre diverse aree gestionali.
L’area reddituale (A) è divisa dai flussi di cassa della gestione operativa che derivano dalla
somma del reddito caratteristico e la variazione di capitale circolante netto operativo (variazione crediti, debiti vs fornitori, scorte e TFR), e da valori finanziari e imposte; generando così il flusso finanziario (monetario) dell’attività operativa.
33 Figura 1.1, pag. 29 di P.Ferrarese, Le condizioni di equilibrio delle aziende culturali – il settore del teatro d’opera – Libreria Editrice Cafoscarina, 2019.
34 P. Ferrarese, La strategia e la gestione di un teatro d’opera – il Teatro La Fenice di Venenzia, Libreria
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“L’area delle attività di investimento (B), determinata dai fabbisogni (prevalenti) e dalle coperture connesse alla gestione degli investimenti patrimoniali (in immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie); l’area della attività di finanziamento (C) genera coperture finanziarie quando l’azienda acquisisce risorse da terzi o dai soci, mentre si determinano fabbisogni quando si rimborsano prestiti in scadenza o si distribuiscono utili (o porzioni di capitale proprio)”.35
Il rendiconto finanziario sintetizza la variazione monetaria (entrate e uscite) della fondazione permettendo di stabilire autonomamente l’attività futura e l’approvvigionamento delle risorse.
D - La Nota Integrativa
Diversamente dagli altri tre documenti numerici (stato patrimoniale, conto economico e rendiconto finanziario), la Nota integrativa è un documento esplicativo quali-quantitativo in cui sono analizzati e integrati i dati quantitativi contenuti nei precedenti prospetti menzionati.
Con funzione esplicativa, descrive i criteri applicati nella stesura del bilancio, la ripartizione dei ricavi delle vendite e prestazioni, il dettaglio dei costi, i ratei e i risconti, la suddivisione degli interessi e oneri finanziari; con funzione integrativa analizza i movimenti delle immobilizzazioni, l’importo e la natura di costi e ricavi, i numeri di personale e i compensi degli amministratori.
Le voci sottolineate in tabella 2.6 emergono comunemente nella nota integrativa delle fondazioni liriche e chiarificano alcuni importanti passaggi per l’analisi della gestione, come per esempio i debiti verso le banche, i conferimenti e l’utile (perdita).
35P. Ferrarese, Il sistema informativo contabile delle aziende minori, Libreria Editrice Cafoscarina, 2015, p.
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Tabella 2.6 Informazioni da citare in nota integrativa36
1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio (…); 2) i movimenti delle immobilizzazioni, (…) : il costo; (…);
3) la composizione delle voci: "costi di impianto e di ampliamento" e: costi di sviluppo (… ); 3-bis) la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali (…);
4) le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell'attivo e del passivo; in particolare, per le voci del patrimonio netto, per i fondi e per il trattamento di fine rapporto, la formazione e le utilizzazioni;
5) l'elenco delle partecipazioni, (…), in imprese controllate e collegate, (…);
6) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, (…);
6-bis) eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari (…) ;
6-ter) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti relativi ad operazioni che prevedono l'obbligo per l'acquirente di retrocessione a termine;
7) la composizione delle voci "ratei e risconti attivi" e "ratei e risconti passivi" e della voce "altri fondi" dello stato patrimoniale, nonche' la composizione della voce "altre riserve";
7-bis) le voci di patrimonio netto devono essere analiticamente indicate, con specificazione in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, (…);
8) l'ammontare degli oneri finanziari imputati nell'esercizio ai valori iscritti nell'attivo dello stato patrimoniale, distintamente per ogni voce;
9) l'importo complessivo degli impegni, delle garanzie e delle passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale, (…);
10) la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di attività e secondo aree geografiche;
11) l'ammontare dei proventi da partecipazioni, (…);
12) la suddivisione degli interessi ed altri oneri finanziari, (…);
13) l'importo e la natura dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o incidenza eccezionali;
14) un apposito prospetto contenente:
a) la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate, (…), gli importi accreditati o addebitati a conto economico oppure a patrimonio netto (…);
36 Dagli artt. 2427 – 2427 bis del Codice Civile. Si fa rinvio al Codice per le voci non completate. Si ricorda
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b) l'ammontare delle imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite dell'esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell'iscrizione, l'ammontare non ancora contabilizzato e le motivazioni della mancata iscrizione;
15) il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria;
16) l'ammontare dei compensi, delle anticipazioni e dei crediti concessi (…);
16-bis) (…) l'importo totale dei corrispettivi spettanti al revisore legale o alla società di revisione legale per la revisione legale dei conti annuali, l'importo totale dei corrispettivi di competenza per gli altri servizi di verifica svolti, l'importo totale dei corrispettivi di competenza per i servizi di consulenza fiscale (…);
17) il numero e il valore nominale di ciascuna categoria di azioni della società (…); 18) le azioni di godimento, le obbligazioni convertibili in azioni, (…);
19) il numero e le caratteristiche degli altri strumenti finanziari emessi dalla società, (…); 19-bis) i finanziamenti effettuati dai soci alla società, (..);
20) i dati richiesti dal terzo comma dell'articolo 2447 septies (…); 21) i dati richiesti dall'articolo 2447 decies, ottavo comma;
22) le operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario (…); 22-bis) le operazioni realizzate con parti correlate, precisando l'importo, la natura del rapporto e ogni altra informazione necessaria per la comprensione del bilancio relativa a tali operazioni, (…);
22-ter) la natura e l'obiettivo economico di accordi non risultanti dallo stato patrimoniale, con indicazione del loro effetto patrimoniale, finanziario ed economico, (…);
22-quater) la natura e l'effetto patrimoniale, finanziario ed economico dei fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;
22-quinquies) il nome e la sede legale dell'impresa che redige il bilancio consolidato dell'insieme più grande di imprese (…);
22-sexies) il nome e la sede legale dell'impresa che redige il bilancio consolidato dell'insieme più piccolo di imprese (…);
22-septies) la proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite.
All’art. 2427 bis, cc viene richiesto di indicare il Fair value37 di ciascuna categoria di strumenti
finanziari derivati, informazioni sulla loro entità e sulla loro natura, compresi i termini e le condizioni significative che possono influenzare l’importo, le scadenze e la certezza dei flussi finanziari futuri (…)
37 Per Fair value si intende il corrispettivo al quale un’attività può essere ceduta o una passività può essere
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E) La Relazione sulla gestione38
A corredare il bilancio, un ultimo documento descrittivo, la Relazione sulla gestione che descrive la situazione aziendale anche in prospettiva futura; con trasversalità viene raccontata l’evoluzione della fondazione in riferimento al mercato, al posizionamento, agli investimenti di ricerca e sviluppo, ai rischi, agli obiettivi raggiunti e ai fatti più rilevanti dopo la chiusura dell’esercizio.
Un’analisi complessiva dei risultati di tutti gli altri modelli numerici redatta dagli amministratori con visione storica e prospettica sulla vita dell’azienda e che invita il management ad intervenire per eventuali azioni correttive o migliorative future.
Con la contabilità economico – patrimoniale utilizzata anche per le fondazioni liriche, la normativa richiede la redazione annuale del bilancio d’esercizio composto da stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario, nota integrativa e relazione sulla gestione sotto la vigilanza del Collegio dei Revisori dei Conti e con approvazione sulla conformità dei principi contabili da parte di una Società di revisione.
Nel rispetto degli obblighi di trasparenza ed integrità come da D.Lgs. 33/2013, il bilancio della fondazione lirica viene pubblicato annualmente sul proprio sito web.
L’adozione di questi sistemi di misurazione è oggi indispensabile per una maggior efficienza dei teatri che sopravvivono grazie ai contributi pubblici e privati; responsabilità e buon senso nell’utilizzo delle risorse disponibili per dovere (e rispetto) nei confronti della collettività e di tutti gli stakeholder, sono dimostrati attraverso queste scritture. Vere e proprie testimonianze e punti di partenza finalizzati ad un’eventuale correzione di gestione che sia capace di garantire il futuro della fondazione lirica.
2.2 Dati di performance economica
I dati di performance economica delineati dai bilanci consentono di analizzare la gestione della fondazione e la sua produttività; le risultanze e alcuni indicatori di sintesi di seguito riportati saranno spunto di indagine e confronto per alcuni teatri d’opera italiani nella seconda parte dell’elaborato.
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Nella situazione patrimoniale, la dinamica del Patrimonio Netto è un elemento di rilievo perché subisce variazione in relazione a utili o perdite e conferimenti in conto capitale; distinto in fondo indisponibile (diritto d’uso del teatro) e fondo disponibile (fondo di
gestione) atto a garantire stabilità nel tempo, rispecchia dunque la ricchezza apportata
alla fondazione.
Un’informazione relativa alla dinamica degli ultimi tre esercizi del patrimonio netto dovrebbe essere bastevole alla valutazione; si ricorda di nuovo che con perdite di patrimonio è previsto il commissariamento (art.21, comma b del D.Lgs. 367/96).
Tabella 2.7 Il prospetto delle variazioni del Patrimonio netto
Patrimonio disponibile della Fondazione
Fondo di dotazione Utile (perdita) a nuovo Utile (perdita) d’esercizio Totale
Patrimonio indisponibile della Fondazione
Riserva indisponibile Totale patrimonio netto
Consuntivo XX Consuntivo XY Consuntivo YX
Un’alta posta rilevante per il passivo sono i Debiti operativi e finanziari. I debiti verso banche a breve, sorti soprattutto per ritardo nell’erogazione (e incasso) dei contributi pubblici, pongono un problema alla fondazione perché accrescono gli oneri finanziari (costi).
Per l’attivo, i Crediti e le Immobilizzazioni vanno a bilanciare il patrimonio netto disponibile che garantiscono l’equilibrio patrimoniale; i crediti verso enti pubblici (Stato, enti territoriali, Comuni), ovvero soldi stanziati ma non ancora versati, sono causa dell’indebitamento bancario a cui la fondazione deve fare ricorso per mancanza di liquidità.
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Tabella 2.8 Gli aggregati principali dello Stato patrimoniale
ATTIVO Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni finanziarie Totale immobilizzazioni Crediti Attivo circolante Totale attività
Consuntivo XX Consuntivo XY Consuntivo YX
PASSIVO Riserva indisponibile Riserva disponibile Patrimonio netto TRF Debiti operativi Debiti finanziari Totale debiti Totale passività
La sintesi della struttura patrimoniale sopra descritta permette di decodificare le variazioni di valore di una fondazione lirica e determinarne degli indicatori.
Il tasso di crescita del patrimonio netto (Variazione patrimonio netto/patrimonio netto iniziale) individua la solidità dell’azienda e la predisposizione della stessa all’indebitamento di fronte ad un aumento dell’attivo.
Diverse sono le variabili che contraddistinguono la situazione economica della fondazione lirica e che influiscono sul reddito; in tabella 2.9 sono riportate le aggregazioni riassuntive e significative che formano i risultati economici nella fondazione e che influiscono sull’utile (perdita) dell’esercizio.
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Tabella 2.9 Le principali categorie di costi e proventi
Principali categorie di costi Per il personale dipendente
Per materie prime e beni di consumo Per servizi (personale scritturato) Per godimento beni terzi
Oneri finanziari Imposte Totale costi
Consuntivo XX Consuntivo XY Consuntivo YX
Principali categorie di proventi
Ricavi propri (incassi botteghino, attività accessoria, …)
Contributi (Stato, enti pubb., privati) Proventi straordinari
Totale proventi
È noto che la sopravvivenza dell’istituto è legata ai contributi pubblici annualmente erogati attraverso il Fus e sulla base dei parametri di ripartizione utilizzati39, ma per una
maggiore autonomia e capacità di autofinanziamento è indispensabile che la fondazione aggiunga i Ricavi propri derivanti principalmente dagli incassi di biglietteria e attività accessoria.
Presentano forte rigidità i costi interni del personale dipendente sul totale dei costi (60% circa), mentre i costi del personale scritturato hanno un comportamento inverso perché legato al numero di recite. Risulta una posta rilevante ma indispensabile ai fini artistici quella del personale che può essere organizzata con efficacia realizzando produzioni interne in modo da incrementare le vendite dei biglietti (realizzare produzioni proprie e di qualità con il personale interno con l’obiettivo di una discreta copertura dei posti in sala fidelizzando il pubblico).
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Tabella 2.10 Le voci della gestione caratteristica
A) Principali categorie di costi
1. Costi interni
Per il personale dipendente
2. Costi esterni
Per materie prime e beni di consumo Per servizi (personale scritturato) Per godimento beni terzi
Altri costi di produzione Totale costi caratteristici
Consuntivo XX Consuntivo XY Consuntivo YX
B) Principali categorie di proventi
3. Contributi pubblici dallo Stato dal Comune dall’ente territoriale 4. Contributi privati da soci da sostenitori 5. Ricavi propri incassi di biglietteria
derivati dall’attività accessoria Altri proventi
Totale proventi caratteristici
Risultato gestione caratteristica (B – A)
I Ricavi propri, entrate monetarie costituite da incassi di biglietteria, commerciali e fundraising definiscono la capacità del teatro di reperire risorse autonomamente che affiancate al sostegno pubblico permettono di coprire i costi. L’autosufficienza economica è una sfida presente e futura per i teatri che si vedono elargire sempre con più difficoltà e ritardi i contributi pubblici.
L’autosufficienza economica in termini di gestione può essere perseguita con: - la copertura dei costi con i ricavi caratteristici
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A tal proposito si elencano alcuni indicatori gestionali proposti dalla Corte dei Conti sulla
“Determinazione e relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione delle fondazioni lirico – sinfoniche per l’esercizio 2016” che sarà punto di partenza per l’analisi
delle performance di alcuni teatri nella seconda parte dell’elaborato.
Tabella 2.11 Rapporti tra le principali voci di ricavo e costo
Ricavi da vendite e prestazioni Costi della produzione
Contributi in conto esercizio Costi della produzione Costi per il personale Costi della produzione Costi per il personale Contributi pubblici
Consuntivo
XX % Consuntivo XY % Consuntivo YX %
Dal prospetto emerge:
a - la capacità dei ricavi da vendite e prestazioni di coprire i costi di produzione; b- la necessità dei contributi per coprire parzialmente i costi di produzione; c – l’incidenza del costo del personale sui costi della produzione;
d – l’assorbimento dei contributi pubblici dai costi per il personale.
Dati dai quali è possibile valutare l’andamento della gestione della fondazione dal punto di vista economico in cui i valori di imprenditorialità ed economicità dovrebbero agire e manifestarsi in termini di stabilità economica.
Un altro parametro che permette di esprimere giudizio è il Risultato operativo della
gestione caratteristica e accessoria (EBIT) ottenuto dalla differenza tra il Valore della
Produzione e il Costo della produzione; si auspica un valore positivo per garantire il pagamento delle imposte e almeno il raggiungimento dell’equilibrio economico.
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Tabella 2.12 Gli aggregati della gestione caratteristica
Valore della produzione Costo della produzione EBIT
Proventi e oneri finanziari Imposte sul reddito d’esercizio Utile d’esercizio
Consuntivo XX Consuntivo XY Consuntivo YX
Altre risultanze significative, proposte qui sotto, per esaminare la produttività e l’efficienza del teatro sono date dal confronto tra i seguenti indicatori (in valore assoluto) e indici (rapporto) in tre esercizi consecutivi al fine di poter estrapolare pareri in riferimento alle variazioni di produzione, ai relativi costi sostenuti e ai ricavi conseguiti. Questa formula sarà ripetuta anche nei capitoli successivi per ogni teatro in considerazione.
Tabella 2.13 Indicatori (in valore assoluto) e indici
a) Ricavi propri b) Contributi c) Valore della prod.
d) Pers. Scritturato e) Costi personale f) Ricavi biglietteria g) Costi totali h) Contributi pubb. Rapp a/c Rapp a/g Rapp b/g Rapp e/b Rapp h/g Rapp e/h f – d (differenza) a – g (differenza) Utile
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Per l’aspetto finanziario da monitorare sono soprattutto i debiti verso banche (a breve), i
crediti e la variazione del capitale d’esercizio; un calo dell’indebitamento bancario a breve
presenta puntualità nell’incasso dei contributi pubblici. La diminuzione dei crediti rispetto al patrimonio netto data dall’incremento degli utili d’esercizio (aumento del passivo) abbatte il ricorso a mezzi terzi per la gestione ordinaria della fondazione.
Tabella 2.14 I rapporti dei crediti, debiti e patrimonio netto rispetto al totale dell’attivo netto (e la loro variazione – nei valori assoluti – tra un esercizio e un altro)
Crediti Debiti Patrimonio netto Crediti/Patrimonio netto Debiti/Patrimonio netto Consuntivo XX % % Consuntivo XY % % Consuntivo YX % %
Gli indicatori di economicità si “limitano” alla valutazione economico - finanziaria della fondazione nell’attuazione dei criteri di imprenditorialità ed economicità raccomandati dall’art. 3 del D.Lgs. 367/96 nella gestione della fondazione; non sono esaustivi per tracciare la qualità della produzione artistica.
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Capitolo III Piano di risanamento 3.1 Normativa
Per far fronte a spinose situazioni strutturali in cui si presentavano da tempo alcuni teatri lirici aventi una pesante esposizione al debito e la continua erosione del patrimonio netto per la prosecuzione dell’attività, il legislatore con il Decreto Legge n.91 dell’8 agosto 2013
“Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo” (di seguito Valore Cultura o Riforma Bray) all’art. 11 “Disposizioni urgenti per il risanamento delle fondazioni lirico – sinfoniche e il rilancio del sistema nazionale musicale di eccellenza”, ha stanziato un fondo di rotazione di 75 milioni per il
risanamento delle fondazioni in crisi e il rafforzamento di quelle più sane.
Oltre ad una modifica strutturale vera e propria in cui si chiedeva di aggiornare lo Statuto di tutte le Fondazioni liriche entro il 31 dicembre 2013 sostituendo il Consiglio di Amministrazione con un Consiglio di indirizzo composto da membri designati dai fondatori pubblici e soci privati, e il Presidente (Sindaco del Comune dove ha sede la Fondazione o una persona da lui nominata), il quale ha l’obbligo di garantire il pareggio di bilancio per ogni esercizio insieme al Sovrintendente, è stata introdotta la possibilità di aderire ad un piano di risanamento per le fondazioni incapaci di “far fronte ai debiti certi
ed esigibili” o “che siano stati in regime di amministrazione straordinaria nel corso degli ultimi due esercizi, ma non abbiano ancora terminato la ricapitalizzazione”40. Con la
presentazione di un piano approvato da un Commissario preposto, le fondazioni hanno potuto aderire al fondo di rotazione (di 75 mln di euro iniziali, integrati successivamente con altri 25 mln di euro come anticipazione per il 2013 per le realtà in carenza di liquidità “tale da pregiudicare la gestione ordinaria”) ottenendo finanziamenti per un massimo di trent’anni, attuando però le seguenti azioni:
- la riduzione del personale,
- il divieto di accedere a nuovi indebitamenti, - la ristrutturazione del debito contratto,
- la contribuzione di soggetti diversi dallo Stato (anche privati),
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in modo da raggiungere l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario entro l’esercizio 2016 (in caso di mancato raggiungimento si procede al commissariamento). Con normative successive, quali la Legge di stabilità 2016 che ha prorogato al 2018 la scadenza del piano di ristrutturazione e il D.L. 113/2016 (Art. 24, 1c) che ha alleggerito il percorso sostituendo il raggiungimento dell’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario con “il pareggio economico per ciascun esercizio e il tendenziale equilibrio
patrimoniale e finanziario” entro il 2018, la Legge di stabilità 2018 e il D.L. 162/2019, le
fondazioni si sono viste rinviare il termine ultimo per raggiungere l’equilibrio strutturale richiesto. Con la Legge di bilancio 2017 (e successive integrazioni), al fine di ridurre il debito di alcune fondazioni liriche, sono stati stanziati inoltre ulteriori 20 milioni per il 2017, 15 milioni per il 2018, e altri 15 milioni per il 2019.
Con la riforma Bray hanno avviato il piano di risanamento: Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro di San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e per ultima Arena di Verona.
3.2 Dinamica generale del patrimonio netto
Le tabelle successive dimostrano la dinamica del patrimonio netto delle fondazioni liriche