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Capitolo 7 La fase partecipativa della semplificazione:

7.2 Focus-group con mediatori linguistico-culturali

I focus-group con i mediatori linguistico-culturali hanno avuto lo scopo di approfondire due aspetti relativi alla ricerca in corso. Un primo incontro ha avuto l‟obiettivo di acquisire il giudizio dei mediatori in merito all‟Indice dei termini “a rischio discriminatorio” elaborato nella fase teorica (vedi paragrafo 6.3), così da comprendere come persone con

background migratorio, ma che ben conoscono l'italiano e il suo possibile

uso strumentale, considerassero i termini individuati. Un successivo incontro ha avuto, invece, l‟obiettivo di sottoporre loro le schede semplificate attraverso gli strumenti teorici, per acquisire ulteriori indicazioni per migliorarne la chiarezza e la comprensione.

Ai focus-group hanno partecipato mediatori linguistico-culturali provenienti da Albania, Argentina, Cina, Filippine, Marocco, Sry Lanka e Ucraina, in servizio presso la Prefettura di Firenze nell‟ambito del Progetto “InfoMedia”, finanziato dal Fondo Europeo per l‟Integrazione. Durante il primo focus-group i termini a "rischio discriminatorio", scritti su alcuni cartoncini, sono stati disposti su un tavolo e mostrati ai mediatori. E' stato, quindi, chiesto loro di posizionare cartoncini rossi sulle parole considerate negative e gialli su quelle considerate negative solo in certi contesti.

Alcuni dei termini maggiormente segnalali sono stati i seguenti: badante,

corso di alfabetizzazione, irregolare, straniero illegale, differenza etnica, etnia, clandestino, bambini immigrati.

185 Sulle finalità e le modalità di organizzazione di un focus group si veda ad esempio L.

A quest'attività è seguito un dibattito in merito ai termini individuati come "discriminatori". Ad esempio, sulla parola "etnia", un partecipante ha sottolineato come il termine possa essere utilizzato con accezione positiva, se riferita a usi e costumi di un certo Paese o negativa se usata per creare categorie oggettive e reificanti.

Durante il successivo focus-group con i mediatori, invece, sono state sottoposte al loro giudizio le schede informative sui procedimenti online in materia di immigrazione, semplificate. La scelta di sottoporre le schede semplificate al giudizio di mediatori è stata considerata ottimale per due motivi. Il primo è che ciascun mediatore, per l'esperienza acquisita nel rapporto di interazione tra gli uffici pubblici e gli utenti a cui devono quotidianamente fornire informazioni, è in grado di capire quale linguaggio risulti più comprensibile per i cittadini del proprio Paese. Il secondo motivo è che i mediatori non hanno un approccio burocratico sulle questioni di interesse per gli utenti, perché non appartengono a una specifica istituzione, ma svolgono la loro attività in settore diversi. Per questo il loro contributo ci è sembrato essenziale anche per verificare che il lessico delle schede semplificate non fosse proposto in “burocratese”. Ai mediatori è stato richiesto di svolgere i seguenti compiti dopo aver letto le schede:

1. segnalare termini o frasi poco chiare e fornire suggerimenti per migliorare in generale la comprensibilità del testo;

2. rispondere a domande mirate a verificare la comprensione delle procedure;

3. evidenziare problemi connessi alla traduzione in lingua delle informazioni.

Per quanto riguarda i termini o le frasi poco chiare (punto 1) i mediatori hanno considerato alcuni termini utilizzati nel testo poco comprensibili per un cittadino non italiano (ad esempio i termini contributo, permesso di

soggiorno elettronico, sportello amico, marca da bollo, decreto flussi, gazzetta ufficiale, sportello unico immigrazione).

I mediatori hanno dunque suggerito in alcuni casi di sostituire il termine con un sinonimo. Al posto di Sportello unico immigrazione si è, ad esempio, considerato preferibile l'utilizzo di Prefettura perché, anche se i termini non sono tecnicamente corrispondenti indicano lo stesso luogo fisico in cui si deve recare l'utente ed il secondo è meglio conosciuto. In altri casi, il suggerimento è stato quello di togliere informazioni aggiuntive che

permesso di soggiorno elettronico. L'espressione completa è quella tecnicamente

giusta ma potrebbe indurre a pensare che si tratti di uno speciale permesso di soggiorno, mentre il termine si riferisce al normale titolo di soggiorno.

In altri casi ancora, si suggerisce di accostare al termine specifico il nome con cui esso è più diffusamente conosciuto. Ad esempio il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo è conosciuto come “ex carta di soggiorno”.

Infine, per altri termini, come ad esempio Sportello amico i mediatori hanno suggerito di mantenere nel testo la parola anche se di difficile comprensione perché termine di riferimento e utile da conoscere. È necessario però aggiungere a fianco ad esso una glossa di spiegazione. In seguito a questi input ottenuti dai mediatori, è stata aggiornata la “tabella di sostituzione dei termini burocratici”. Per quanto riguarda il punto 2 (comprensione della procedura) si è verificato che in alcuni casi la procedura non era sufficientemente chiara al termine della re- ingegnerizzazione della scheda informativa. Si è quindi provveduto a esplicitare meglio alcune fasi della procedura ed alcuni concetti.

Per quanto concerne le problematiche che si sarebbero prospettate in fase di traduzione (punto 3), si fa presente che i mediatori hanno ritenuto che alcuni termini non dovessero essere tradotti dato che nella loro lingua non è presente un termine corrispettivo o comunque perché è utile per il cittadino non comunitario conoscere anche il termine italiano per poterlo individuare: è il caso della locuzione sportello amico, come anche dei sintagmi cessione di fabbricato, servizio sanitario regionale e decreto flussi. Nel caso specifico della lingua Tagalog (parlata nelle Filippine) si è appreso che per i cittadini che provengono da quel Paese, alcuni termini che descrivono istituti giuridici particolari sono più comprensibili se proposti in italiano, in quanto solo in Italia gli utenti filippini sono stati coinvolti in tale procedura (si pensi ad esempio alla procedura di Cessione di fabbricato), o in lingua inglese (ad esempio l'espressione Servizio Sanitario Regionale) perché tale servizio è conosciuto da alcuni filippini solo in quella lingua.

7.3 Focus-group con funzionari della Pubblica