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Fondi etici e fondi non etici: un confronto

Capitolo 4: Finanza etica e pensioni

4.3 Fondi etici e fondi non etici: un confronto

Nonostante la finanza etica mostri cifre e interesse in aumento in molti paesi232, permangono alcuni pregiudizi, in particolare riguardo al costo del fondo etico, alla sua performance e al rischio.

In linea di principio un fondo etico potrebbe costare di più rispetto a uno tradizionale e la giustificazione di questa maggiorazione di costo potrebbe trovare fondamento nel fatto che, oltre alla tradizionale analisi finanziaria, è necessaria anche un'analisi etica al fine della valutazione dei titoli, con un conseguente possibile impatto sia sulle commissioni direttamente o indirettamente a carico del sottoscrittore, sia sulla performance.

Per quanto riguarda l'effetto dell'adozione di criteri etici di selezione degli investimenti sul livello delle commissioni applicate dai gestori di fondi socialmente responsabili, queste ultime potrebbero essere più elevate rispetto a quelle applicate sui fondi non etici in quanto i fondi socialmente responsabili richiedono un'attività più onerosa in termini di selezione degli investimenti. In realtà, una recente analisi ha dimostrato che esse sono spesso addirittura inferiori rispetto a quelle dei fondi comuni tradizionali. Emerge chiaramente come, anche in presenza di stili gestionali differenti, i fondi socialmente responsabili comportino costi inferiori ai competitors ordinari, non etici:" la commissione di gestione media dei fondi europei è dell’1,40%, mentre i fondi europei SRI impongono mediamente una commissione annua di gestione dell’1,37%; le commissioni di entrata sono rispettivamente del 4,07% e del 3,65% e confermano il giudizio precedente"233.

Appare evidente come la presenza di criteri di selezione etici non incrementi affatto i costi diretti per gli investitori, diversamente da quanto ci si sarebbe potuti aspettare.

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In Italia si è svolta il 30 maggio 2012 la "Settimana italiana dell'investimento sostenibile e responsabile", al termine della quale vi è stata la sottoscrizione della "Carta dell'Investimento Sostenibile e Responsabile della finanza italiana" da parte dei vertici di ABI (Associazione Bancaria Italiana), ANIA (Associazione Nazionale delle imprese assicuratrici), Assogestioni e FeBAF ( Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza).

110 Per quanto riguarda la performance, l'applicazione di criteri etici di selezione fa sì che il gestore possa investire solo in un determinato sottoinsieme di attività finanziarie e questo di fatto riduce la capacità di diversificazione a potenziale discapito della combinazione ottimale rischio/rendimento.

Tuttavia, recenti studi evidenziano come l'utilizzo di questi filtri etici non sia penalizzante per il rendimento.

A conferma del fatto che un fondo etico non rende meno di un fondo comune tradizionale vi è il progetto di ricerca internazionale MISTRA, che ha messo a confronto le performance di oltre 3000 società quotate a Wall Street, in seguito al fallimento di Lehman Brothers, alla luce dei criteri qualitativi dell'indice azionario etico DOMINI. È stato così possibile evidenziare come nei giorni successivi al suddetto fallimento le società inserite all'interno dell'indice azionario di responsabilità sociale DOMINI hanno registrato rendimenti anomali del +1,2% e del 0% rispetto al 1,7% -1,8% del mercato. Ciò sta a significare che le società con un indice elevato di SRI possono generare rendimenti positivi e in crescita a fronte di un mercato in decrescita.

In fine si è evidenziata un'altra cosa interessante, relativa al rischio, l'altra grande dimensione classica in base a cui si effettuano le scelte di investimento: investire con criteri ESG può contribuire ad abbassare il rischio dell'investimento, in particolare il rischio di incorrere in dafault o comunque in perdite ingenti.

Tale affermazione è confermabile dal fatto che un'analisi ESG è molto più ampia e completa, dell'analisi finanziaria tradizionale, nel momento in cui quest'ultima non viene integralmente sostituita, ma affiancata dall'analisi ESG, andando più che altro a completarla; ne consegue un'analisi nel complesso più approfondita, in grado di scorgere prima e meglio determinati rischi che all'analisi finanziaria tradizionale a volte possono sfuggire, facendo molta più fatica ad apparire234.

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4.3.1 Gli indici etici

Gli indici etici sono indici che misurano la performance delle aziende che investono sull'etica in termini di governance e di scelte strategiche235.

I primi indici azionari etici sono stati introdotti per rispondere alle esigenze di quegli investitori che volevano porre un filtro sui titoli delle società presenti in Borsa, in modo tale da poter distinguere e selezionare unicamente quelli rispondenti a determinati requisiti sociali ed ambientali.

Il primo indice etico internazionale, introdotto nel 1990 è il "Domini Social Index 400" (Dsi400) lanciato dalla società statunitense di analisi e ricerche sulla sostenibilità Kld.

Successivamente, nel 1999, il leader mondiale nel campo degli indici finanziari Dow Jones insieme alla svizzera Sustainable asset management, ha lanciato l'indice etico "Dow Jones Sustainability Index" (Djsi). Esso è il primo indice a valutare le performance finanziarie delle compagnie mondiali che seguono i principi sostenibili.

Il Dow Jones Sustainability insieme a "Ftse Ecpi Italia", il primo indice etico di Borsa Italiana composto dalle azioni ordinarie emesse da società che presentano caratteristiche distintive in ambito ambientale, sociale e di corporate governance,e "Ftse4Good" che valuta la performance delle aziende che sono globalmente riconosciute per gli alti standard di responsabilità sociale, rappresentano i più importanti indici etici236.

Per quanto riguarda il funzionamento degli indici etici, questi oltre a rispettare i criteri Esg di inclusione ed esclusione opportunamente combinati, devono anche rispondere, come accade per gli altri indici finanziari di Borsa, a precisi criteri di composizione e calcolo.

In questo modo diventa possibile il confronto degli indici etici con gli altri indici di Borsa tradizionali: nel momento in cui avviene il confronto possiamo avere

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http://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/indici-etici170.htm

112 un'idea anche di quelle che sono le performance, i rendimenti e i costi dei fondi etici rispetto ai fondi tradizionali.

Uno dei vantaggi per le società che vengono incluse negli indici etici è la grande visibilità e riconoscibilità che ottengono, in quanto l'inserimento negli indici etici rappresenta per una società quotata una sorta di "marchio di qualità" delle sue pratiche sociali ed ambientali.

L'altro vantaggio, di natura prettamente finanziaria, è dato dal fatt o che una buona parte dei fondi etici presenti sui mercati finanziari decide di investire i propri asset prendendo come riferimento i titoli delle società che compongono un determinato indice etico.

Quindi far parte di un indice etico rappresenta la possibilità di essere oggetto degli investimenti dei fondi etici.