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Fondi propri e adeguatezza patrimoniale

I fondi propri ai fini prudenziali sono calcolati sulla base dei valori patrimoniali e del risultato economico determinati in applicazione dei principi IAS/IFRS e delle politiche contabili adottate, nonché tenendo conto della disciplina prudenziale pro tempore vigente.

Conformemente alle citate disposizioni, i fondi propri derivano dalla somma di componenti positive e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive sono nella piena disponibilità della Cassa permettendone il pieno utilizzo per fronteggiare il complesso dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi.

Il totale dei fondi propri è costituito dal capitale di classe 1 (Tier 1 – T1) e dal capitale di classe 2 (Tier 2 – T2). Nello specifico, il capitale di classe 1 è il risultato della somma del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e del capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1).

I predetti aggregati (CET1, AT1 e T2) sono determinati sommando algebricamente gli elementi positivi e gli elementi negativi che li compongono, previa considerazione dei c.d. “filtri prudenziali”. Con tale espressione si intendono tutti quegli elementi rettificativi, positivi e negativi, del capitale primario di classe 1, introdotti dall’Autorità di Vigilanza con il fine di ridurre la potenziale volatilità del patrimonio.

A fine dicembre 2020, il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) della Cassa, determinato in applicazione delle norme e dei riferimenti summenzionati, ammonta a 81.011 migliaia di Euro. Il capitale di classe 1 (Tier 1 – T1) è pari a 81.011 migliaia di Euro. Il capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) nullo.

I fondi propri si attestano, pertanto, a 81.011 migliaia di Euro.

Nella quantificazione di tali aggregati patrimoniali si è tenuto conto anche degli effetti del vigente “regime transitorio”, riconducibile per lo più, alla disciplina prudenziale introdotta dal Regolamento (UE) 2017/2395 e parzialmente integrata dal Regolamento 2020/873, il cui impatto sul capitale primario di classe 1 della Cassa ammonta a 1.727 migliaia di Euro.

Tale disciplina, volta ad attenuare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’applicazione del nuovo modello di impairment basato sulla valutazione della perdita attesa (c.d. expected credit losses - ECL) previsto dall’IFRS 9, permette di diluire fino al termine del 2024:

 l’impatto incrementale, al netto delle imposte, della svalutazione sulle esposizioni in bonis e deteriorate, a seguito dell’applicazione del nuovo modello valutativo introdotto dall’IFRS 9, rilevato alla data di transizione (componente

“statica” A2SA del filtro);

 l’eventuale ulteriore incremento delle complessive svalutazioni relative alle sole esposizioni in bonis, rilevato al 1°

gennaio 2020, rispetto all’impatto misurato alla data di transizione al nuovo principio (componente “dinamica old”

A4SAold del filtro);

 l’eventuale ulteriore incremento delle complessive svalutazioni relative alle sole esposizioni in bonis, rilevato a ciascuna data di riferimento, rispetto all’ammontare misurato alla data del 1° gennaio 2020 (componente

“dinamica” A4SA del filtro).

Si precisa che sia la componente “statica” A2SA che quella “dinamica old” A4SAold sono nulle per la Cassa mentre ha operato la componente “dinamica” A4SA.

L’aggiustamento al CET1 riferito alla componente “dinamica” potrà essere apportato nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024, re-includendo nel CET1 l’impatto come sopra determinato nella misura di seguito indicata per ciascuno dei 5 anni del periodo transitorio:

 2020 – 100%

 2021 – 100%

 2022 – 75%

 2023 – 50%

 2024 – 25%

Quest’ultima componente in particolare è stata introdotta dal Regolatore all’interno di un pacchetto di previsioni normative, al fine di agevolare l’erogazione del credito bancario a famiglie e imprese, come risposta alla pandemia di Covid-19, che ha avuto inizio a partire dai primi mesi del 2020.

L’applicazione delle disposizioni transitorie al CET1 richiede ovviamente, per evitare un doppio computo del beneficio prudenziale, di apportare un adeguamento simmetrico nella determinazione dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito attraverso la rettifica dei valori delle esposizioni determinate ai sensi dell’articolo 111, par. 1, del CRR. A partire dal mese di giugno 2020, tale adeguamento si riflette negli attivi ponderati per il rischio mediante l’applicazione di un fattore di ponderazione del rischio del 100% applicato all’importo della somma delle componenti le calcolate sull’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1. Tale impostazione ha sostituito l’applicazione del fattore di graduazione prevista in origine, determinato sulla base del complemento a 1 dell’incidenza dell’aggiustamento apportato al CET1. Laddove rilevate, infine, un simmetrico aggiustamento va operato a fronte di DTA collegate alle maggiori rettifiche di valore, dedotte o ponderate al 250%.

L’esercizio di tali previsioni è facoltativo; la decisione assunta in tal senso dalla Cassa – inerente all’adesione alla/e componente/i statica e dinamica del filtro, è stata comunicata lo scorso 26.01.2018 alla Banca d’Italia.

Oltre alle già citate modifiche al “regime transitorio”, introdotte dal pacchetto di emendamenti pubblicati nel corso del 2020 legati alla pandemia di Covid-19, una ulteriore modifica applicata dall’istituto riguarda l’applicazione anticipata del nuovo SME supporting factor (ex Regolamento UE 876/2019), che prevede l’innalzamento dell’ammontare delle esposizioni in bonis verso piccole e medie imprese da 1,5 mln a 2,5 mln di Euro, a cui applicare uno SME supporting factor di 0,7619 e l’introduzione di un fattore dello 0,85, applicabile alla quota parte superiore ai 2,5 mln di Euro.

FONDI PROPRI E COEFFICIENTI PATRIMONIALI 31/12/2020 31/12/2019

Capitale primario di classe 1 - CET 1 81.011 72.031

Capitale di classe 1 - TIER 1 81.011 72.031

Totale attività ponderate per il rischio 234.020 240.051

CET1 Capital ratio (Capitale primario di classe 1 / Totale attività di rischio ponderate) 35,00% 30,00%

Tier 1 Capital ratio (Capitale di classe 1 / Totale attività di rischio ponderate) 35,00% 30,00%

Total Capital Ratio (Totale Fondi propri / Totale attività di rischio ponderate) 35,00% 30,00%

Le attività di rischio ponderate (RWA) sono diminuite da 240.051 migliaia di Euro a 234.020 migliaia di Euro.

In data 27.12.2019 la Cassa è stata autorizzata preventivamente ex artt. 28, 29, 30, 31 e 32 del Regolamento Delegato (UE) N. 241/2014 ed ex artt. 77 e 78 del Regolamento UE n. 575/2013 a operare il rimborso di strumenti del CET1 per l’ammontare di 60 mila Euro.

Conformemente alle disposizioni dell’articolo 28, par. 2, del citato regolamento delegato, l’ammontare del citato plafond autorizzati, al netto degli importi già utilizzati, è portato in diminuzione della corrispondente componente dei fondi propri, per un ammontare pari, al 31 dicembre 2020, rispettivamente, a 60 mila Euro.

Tutto ciò premesso, la Banca presenta un rapporto tra capitale primario di classe 1 e attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) pari al 34,62% (30 % al 31/12/2019); un rapporto tra capitale di classe 1 e attività di rischio ponderate (T1 capital ratio) pari al 34,62% (30% al 31/12/2019); un rapporto tra fondi propri e attività di rischio ponderate (Total capital ratio) pari al 34,62% (30% al 31/12/20219).

Il miglioramento dei ratios patrimoniali rispetto all’esercizio precedente è da attribuirsi principalmente al considerevole aumento dei fondi propri rispetto al 31/12/2019. In particolare tale incremento è conseguenza:

 del computo nei Fondi Propri del riparto dell’utile dell’esercizio 2020, in notevole aumento rispetto all’utile del 2019;

 della variazione del valore della riserva OCI, che ha comportato un incremento di 1.144 migliaia di Euro;

 dell’applicazione del regime transitorio relativo alla componente “dinamica” A4SA per 1.727 migliaia di Euro.

La consistenza dei fondi propri al 31 dicembre 2020 risulta capiente su tutti i livelli di capitale rappresentati. Risulta, inoltre, pienamente rispettato il requisito combinato di riserva di capitale; nonché il requisito di capital guidance

RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE DELL’ESEERCIZIO 2020 35

Infine, è necessario sottolineare l’adesione da parte dell’istituto al Sistema di tutela istituzionale (Institutional Protection Scheme o IPS) di tutte le banche aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca. L’IPS è istituito sulla base di un accordo contrattuale (e di specifiche previsioni di legge) per garantire la liquidità e la solvibilità delle banche partecipanti. L’accordo siglato tra le banche aderenti prevede infatti un sistema di garanzie incrociate che permette di mobilitare, all’occorrenza, le risorse patrimoniali e liquide interne al Gruppo, consentendo di rispettare la disciplina prudenziale, nonché la continuità aziendale.

CAPITOLO 4