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Formazione ed educazione permanente

Nel documento INNOVAZIONE E RICERCA ALTO ADIGE 2030 (pagine 52-56)

5 Campi trasversali

5.4 Formazione ed educazione permanente

Un importante obiettivo di sostenibilità delle Nazioni Unite è garantire una formazione inclusiva, equa e di qualità e favorire l'apprendimento permanente per tutti.

(Nazioni Unite 2021b). Tutto ciò si basa sul presupposto che la formazione sia uno degli strumenti più efficaci per lo sviluppo sostenibile. Prerequisiti per raggiungere questo obiettivo sono la possibilità di accedere in modo equo a una formazione professionale alla portata di tutti, la rimozione delle disparità tra i generi e tra i livelli di prosperità e la garanzia a tutte e tutti di accesso a un'istruzione superiore di alta qualità.

In Europa. come anche in Alto Adige, nel passato più recente si è discusso sempre più spesso della carenza strutturale di personale specializzato che interessa diversi li-velli di qualificazione. Una carenza del genere può essere contrastata soltanto nel lungo periodo, per esempio attraverso la mobilità e la qualificazione di personale locale e la qualificazione e l'integrazione di nuovo personale attratto da fuori regione. La migra-zione dall’esterno è un fattore importante per affrontare la mancanza di personale spe-cializzato (Provincia Autonoma di Bolzano 2021f).

Il tema della mancanza di personale è stato affrontato anche nell'analisi dei trend. A causa del cambiamento demografico, delle scelte educative sempre più rivolte verso un'istruzione superiore e delle mutate richieste per una maggiore qualificazione dei la-voratori, la mancanza di personale specializzato diventerà più critica in futuro anche in Alto Adige (Immagine 10).

Anche una mutata percezione dell'attrattività del territorio può essere causa della ca-renza di personale specializzato. Questo può portare ad un circolo vizioso che si autoa-limenta: il capitale umano insufficiente frena lo sviluppo economico, che porta ad una stagnazione o addirittura ad un calo della richiesta stessa di personale altamente quali-ficato. Ne consegue una tendenziale emigrazione o il mancato rientro di personale alta-mente qualificato, il che fa crescere ulterioralta-mente il deficit di competenze.

Questa tendenza si accentua con l'aumentare dell'età media della popolazione e con la conseguente minore disponibilità di personale qualificato più giovane e adeguatamente formato. L'età mediana in Alto Adige è salita da 40,9 anni (2010) a 42,8 (2015), a 44,4 (2020). La percentuale della popolazione tra 25 e 44 anni è diminuita dal 29,4% (2010) al 26,3% (2015), al 24,1% (2020).4

4 Eurostat per gli anni 2010, 2015, 2020

Immagine 10: La tendenza della mancanza di personale specializzato e la sua poten-ziale rilevanza in Alto Adige

Fonte: Fraunhofer ISI

In media, oggi il personale è più qualificato di dieci anni fa. Inoltre, stanno facendo il loro ingresso nelle imprese i concetti di “New Work”, come l'homeoffice, il part-time e il lavoro per obiettivi basato sulla gestione autonoma dell'orario di lavoro. Modelli come il job sha-ring, i coworking-space o le aspettative come gli anni sabbatici diventano più attrattivi.

Inoltre, la disponibilità di competenze STEM costituisce una base importante per i pro-cessi d'innovazione. Specialmente le esperte e gli esperti di IT acquistano grande im-portanza nel quadro della digitalizzazione; l'automatizzazione crescente sostituisce in-nanzitutto le attività cognitive di routine. Queste qualificazioni di livello intermedio (matu-rità, altra formazione professionale) sono necessarie per lo sviluppo futuro, poiché l'Alto Adige – come quasi tutte le regioni europee – ha un alto fabbisogno di personale spe-cializzato nell'ambito della digitalizzazione (Provincia Autonoma di Bolzano 2021f).

Poiché una qualificazione e una formazione sufficienti rappresentano dei fattori decisivi per rafforzare la posizione dell'Alto Adige, la Strategia regionale di sviluppo della Provin-cia Autonoma di Bolzano (ProvinProvin-cia Autonoma di Bolzano 2021f) individua due impor-tanti campi d'intervento all'interno dell’idea generale di "investimento nel capitale umano":

x Ambito d'intervento: formazione professionale

Sono chiamati in causa tre importanti cambiamenti economico-sociali: (1) la quota di manovalanza sul volume di lavoro richiesto diminuisce drasticamente.

(2) Le competenze chiave necessarie per svolgere un lavoro cambiano forte-mente nel corso della vita lavorativa. (3) Sempre più spesso diventa necessario cambiare lavoro per motivi strutturali (per es. per mutamenti della domanda o delle tecnologie) o personali (per es. condizioni di salute, età). Tutti e tre i punti rappresentano grandi sfide per il sistema della formazione e dell'educazione per-manente.

In questo contesto sarà necessario far sì che le persone senza una formazione professionalizzante possano qualificarsi in tutte le fasi della vita. Le persone che si trovano in questa situazione dovrebbero ricevere tutte le informazioni neces-sarie per farlo. Ciò deve avvenire indipendentemente dal fatto che la persona si sia formata fin dall’inizio in Alto Adige o sia immigrata. Per questo serve una coo-perazione con i datori di lavoro e un'alta flessibilità degli enti di formazione, per riuscire a raggiungere in modo efficace le persone interessate.

In occasione di un cambio di lavoro, solo una piccola parte delle/degli interes-sate/i, in particolare le persone altamente qualificate, si avvalgono dell'aggiorna-mento professionale. Serve quindi un sistema che permetta di acquisire ulteriori qualifiche, riconosciute con un regolare titolo di studio che tenga conto anche degli eventuali risultati formativi raggiunti in precedenza.

x Ambito d'intervento: Brain-Drain

Da un lato è importante permettere al personale immigrato di tutti i livelli di qua-lificazione di accedere rapidamente al mercato del lavoro, dall'altro è importante aumentare il legame sociale con l’Alto Adige dei giovani altoatesini che studiano fuori provincia. Questo significa, in particolare, che competenze acquisite fuori Alto Adige potrebbero essere usate maggiormente a livello locale. A questo pro-posito determinanti sono i seguenti fattori: la situazione abitativa, le reti sociali, la conciliabilità famiglia-lavoro, modelli di lavoro attrattivi, così come la retribuzione e incentivi non monetari, p.es. spazio per il tempo libero, la qualità della vita e altri fattori territoriali immateriali.

La Consulta per la ricerca scientifica e l’innovazione sottolinea in questo ambito l’impor-tanza dei seguenti aspetti:

x potenziamento dell’apprendistato post diploma

x ricollocazione mirata delle persone escluse dal mondo del lavoro

x politica dell’abitare sostenibile per personale specializzato proveniente dall’estero.

Gli sviluppi sopra descritti hanno ricadute su tutte le Aree di specializzazione. A questo proposito, nella fase di analisi dei trend, sono stati citati i seguenti temi di grande rile-vanza per lo sviluppo futuro dell'Alto Adige:

x formazione tecnica specializzata e creazione di competenze nell’ambito delle tec-nologie alternative di propulsione

x formazione professionale e percorsi di studio in design, ingegneria meccanica, meccatronica

x creazione di competenze nell'analisi e nel trattamento dei dati (fin dalla scuola dell’obbligo)

x formazione continua in ambito VR (realtà virtuale) e AR (realtà aumentata) in diversi settori; uso di VR e AR nella formazione e nell'educazione permanente nell’ambito di lavori manuali (p.es. uso di tecnologie di simulazione)

x stesura di programmi di sensibilizzazione e formazione nel settore IA (intelligenza artificiale)

x formazione nelle piccole e medie imprese

x potenziamento della promozione delle materie STEM, informazione decentrata su offerte formative e di aggiornamento

x gestione della carenza di ingegneri, ricercatori e creativi

x formazione e aggiornamento degli artigiani nel settore dell'energia (energie rin-novabili)

x importanza dei lavoratori autonomi

x competenze digitali, nuove professioni mediante l'impiego di IA x parità di genere e inclusione.

6 Sfide future per le politiche di ricerca e

Nel documento INNOVAZIONE E RICERCA ALTO ADIGE 2030 (pagine 52-56)