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“Le fotografie mostrano, non dimostrano”

(Ferdinando Scianna)

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BIOGRAFIE

Francesco Ammirata

Nel corso della mia vita ho avuto dei momenti molto difficili, a soli nove anni ho perso mio padre ed ho iniziato, oltre che andare a scuola, a lavorare. A trent’anni mi sono sposato e con mia moglie abbiamo avuto tre splendidi figli. Purtroppo, però, nel 2002 ho avuto un incidente sul lavoro per il quale mi è stata amputata una gamba. Nonostante questo grave infortunio, sono una persona molto solare, mi piace scherzare e stare in compagnia delle persone, sono ottimista al massimo e penso sempre in positivo.

Salvo Campanella

Ho quaranta anni e da due sono in carrozzina, la famiglia, lo sport e il mangiar sano sono le prime tre cose che metto nel mio piatto quotidiano. Vengo da un passato di sport a livello amatoriale: correvo con le gambe e ora corro con le braccia. Mi piace molto viaggiare, conoscere nuovi posti e persone dalle quali imparo sempre tante cose, da quando sono in carrozzina cerco di coinvolgere altre persone, che come me hanno subito un cambiamento di vita ad avvicinarsi al mondo dello sport.  

Nicola Cinà

Mi reputo una persona semplice e senza tante pretese, anche se negli ultimi anni non è andata molto bene, ma si deve tirare avanti. Grazie alle persone che mi sono state accanto, non mi sono mai perso d’animo, ma bisogna avere molta pazienza.

Giuseppe Ciresi

Ho 47 anni, di cui quasi otto passati in carrozzina per via di un incidente avvenuto il 2 ottobre del 2006, mentre lavoravo a Milano come capo carpentiere.

Durante i primi venti giorni in ospedale, piangevo sempre pensando che non avrei più camminato, ma poi decisi che non volevo pensare al futuro tutto insieme, ma volevo viverlo ora per ora. Così ho cominciato a programmare la mia vita un giorno alla volta. Mi alzavo la mattina e mi chiedevo: “Cosa c’è da fare adesso?”. Grazie a questo sono uscito fuori dal tunnel della depressione, ma soprattutto devo ringrazia-re i numerosi corsi sul miglioramento personale che ho fatto in questi anni (Scien-tology) e che mi hanno permesso di incoraggiare me stesso e anche i pazienti che erano ricoverati con me all’ospedale Niguarda di Milano.

Moussa Dembele

Sono nato in Mali il 23 marzo 1994, appartengo a una famiglia composta da mia ma-dre, mio padre una sorella di 23 anni già sposata, una sorella di 9 anni e un fratellino piccolo di 5 che non conosco.

Mio padre compra il pesce e lo rivende, mentre mia madre, una volta a settimana, cucina e vende il cibo al mercato. Io in cerca della mia fortuna ho deciso di emigrare.

Filippo Di Leonardo

Sono nato a Campofelice di Roccella (Pa) il 23/10/1958, la mia è la storia di un uomo qualunque,amico di tutti, amante della vita e delle cose belle. Sposato con Grazia, pa-dre di una splendida figlia Jennife, ho a lungo lavorato come chef, una passione da sempre coltivata. Dopo un gravissimo incidente per il quale mi è stata amputata una gamba sono approdato come volontario in una comunità di giovani con alle spalle un passato difficile: L’OPERA DON CALABRIA. Sapevo solo cucinare e poterlo fare aiutando i ragazzi mi riempiva di soddisfazioni. Presto sono entrato in simbiosi con loro: i loro problemi diventavano anche i miei e la cucina diventava un mezzo per cercare di superarli. Quella divenne la mia seconda famiglia, mi sono speso e mi spendo molto per contribuire a rendere migliore quella realtà. Non so se lo so fare bene, ma fin quando uno solo di quei giovani continuerà a sorridermi per me sarà una vittoria. Di recente io ed alcuni amici abbiamo avviato un progetto di cucina, col patrocinio dell’ INAIL di Palermo, con la collaborazione dell’OPERA DON CALA-BRIA, un progetto entusiasmante, impegnativo. Ed è proprio da questa esperienza che nasce l’idea di questo libro, a coronamento di un percorso che mi ha insegnato tanto.

Vincenzo Dominici

Sono nato a Trabia (Pa) l’1/11/1965 e sono attualmente residente a Palermo. Lavoro in proprio e mi dedico principalmente al lavoro in campagna, occupandomi con amore del mio orto e dei miei tre cani.

Andrea Fantaci

Sono nato a Palermo il 02/11/1984. Ho effettuato il mio percorso scolastico sino alla maturità tecnica commerciale (ragioniere) senza particolari problemi ed ho iniziato a lavorare subito dopo. Nel mese di giugno del 2010 un gravissimo incidente strada-le mi ha costretto a modificare il percorso della mia vita. Grazie ai miei genitori ho svolto dei percorsi di riabilitazione neuromotoria in svariati posti del mondo, Ame-rica, Austria, Italia, Svizzera. Oggi sono un ragazzo disabile che necessita di continua riabilitazione e, purtroppo, con grandi limiti per inserirsi in una vita di relazione normale. Comunque mi ritengo fortunato di essere rimasto vivo e non essere per la mia famiglia un peso enorme. Tutti mi vogliono bene e mi dimostrano il loro affetto.

Ho conosciuto in questo percorso tante persone belle e meno belle ma questo mi è servito molto. Il mio obiettivo è quello di potere anche un po’riprendere a lavorare, per quello che sarà possibile ed essere il più possibile indipendente, sperando di potere trovare una compagna per la vita e farmi una famiglia.

Rahdam Mamunur

Sono nato in Bangladesh il 21/12/1996 e appartengo ad una famiglia così composta:

mio padre 45 anni, impiegato statale, mia madre 40 anni casalinga, una sorella di 16 anni e un fratello di 15 entrambi studenti. Una volta terminati i miei studi in Ban-gladesh, dove ho imparato a scrivere e parlare correttamente l’inglese, ho deciso di trasferirmi in Europa per studiare e trovare un lavoro.

98 Gianluca Santangelo

Sono nato a Palermo. Ho vissuto per molti anni della mia vita in un quartiere po-polare di Palermo, ho intrapreso sin da giovane una vita dedita alla dipendenza, che ha portato grande sofferenza non solo a me, ma anche alle persone che mi vogliono bene. Sono in comunità e la strada sicuramente non è facile, ma è proprio passando anche da questi momenti burrascosi che si può riemergere e andare avanti in libertà verso “una nuova vita”.

Antonio Tomasello

Ho 47 anni e dopo aver vissuto molto tempo in una situazione di dipendenza, ho deciso di intraprendere un percorso terapeutico in comunità.

Qui sto cercando di lavorare su me stesso e sul mio vissuto, cercando di riallacciare i rapporti con i miei familiari e poter ritrovare, anche attraverso l’apprendimento di nuove attività come l’agricoltura, un nuovo senso per la mia esistenza.

Misbha Uddin

Sono nato in Bangladesh il 24/10/1995, appartengo ad una famiglia composta da mia madre, un fratello di 15 anni e una sorella di 11. Mio padre era un insegnante, andò in pensione per gravi problemi cardiaci ed è morto nel 2012.

Dal quel momento ho lasciato gli studi e mi sono dedicato alla coltivazione del riso, lavoro poco redditizio, così ho deciso di emigrare nonostante il disaccordo di mia madre.

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