GLI INNI SOLARI E IL RITUALE DELLE ORE DEL GIORNO E DELLA NOTTE
2.3.2 L A RICEZIONE DEI TESTI SOLARI NELLE TOMBE MONUMENTALI TARDE
2.3.2.2 G LI ESTRATTI DEL C AP 15 DEL L IBRO DEI M ORT
Come precedentemente illustrato, vari sono gli estratti del capitolo 15 del Libro dei Morti presenti tra i testi di ambito solare delle tombe monumentali tarde.
Sulla base della sequenza riscontrata nel papiro tolemaico di Iuefankh, Lepsius158 numera come Cap. 15 LM un ciclo di nove inni solari, elaborazioni di formule dalla genesi differente, che spaziano dall’ambito della liturgia templare a quella dei rituali di sepoltura e di offerta. In seguito Naville159 applica il termine Cap. 15 LM in senso più ampio, comprendendo ogni inno solare presente nei papiri del Nuovo Regno e del Terzo Periodo Intermedio, non necessariamente uniti in un ciclo come quelli del Periodo Tardo riscontrati nel P.Iuefankh. Egli numera, quindi, quattro inni al sole nascente, 15AI-15AIV, e tre dedicati al sole che tramonta, 15BI-15BIII. Delle formule aggiunte da Thomas George Allen160, 15A5 e 15B4-15B5, solo il Cap. 15B5 può considerarsi appartenente al Libro dei Morti stricto sensu161, essendo l’unico attestato in un papiro del Libro dei Morti.
153 Il testo di Sheshonq resta, ad oggi, inedito (cf. Roccati 1976, 234, n. 4). Sul “kulttheologischer Traktat” si veda: §2.3.2.4.
154 Roccati 1995, 82.
155 Assmann 1983a, Text 28b (=Text 28d, Text 28e); Roccati 1995, 82; 2003, 349. 156 Assmann 1983a, 38, Text 28e; Roccati 2003, 349.
157 Sist 1976, 253-255, fig. 19-20; Assmann 1983a, 39, Text 28d. 158 Lepsius 1842.
159 Naville 1886. 160 Allen 1974.
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In effetti, secondo Quirke162, molti inni solari, incluso 15h LM, potrebbero essere stati composti, inizialmente, per la liturgia templare, per poi essere trasferiti, durante il Periodo Tardo, all’interno delle tombe di privati163.
Se nelle tombe del Nuovo Regno164 è, infatti, molto raro rintracciare attestazioni del Cap. 15 del Libro dei Morti, di contro i suoi estratti sono molto diffusi nelle tombe oggetto di questo studio165.
La libertà che contraddistingue la scelta degli inni solari all’interno dei papiri del Libro dei Morti del Nuovo Regno corrisponde alla varietà dei contemporanei inni tombali166. È solo con la canonizzazione del Libro dei Morti167 che anche gli estratti del cosiddetto Cap. 15 LM subiscono una effettiva canonizzazione.
Si potrebbe, allora, connettere anche la selezione di estratti del Capitolo 15 LM all’interno delle iscrizioni tombali al processo di revisione e standardizzazione del Libro dei Morti, a cui questo corpus è sottoposto durante la XXVI dinastia e che emerge in fieri già negli apparati decorativi delle prime tombe monumentali di al- ʿAssāsīf168.
A partire dalla tomba cuscita di Karakhamun (TT223)169, infatti, le formule di 15 LM appaiono, con rare eccezioni, negli apparati decorativi di questi monumenti e spesso sono posti in contrapposizione ad un altro importante capitolo del Libro dei Morti, quale è la formula 17 LM170.
Un miglior confronto può giovarsi della seguente tabella riassuntiva171 (Tab. 7).
162 Quirke 2013, 33 e 46.
163 Sugli inni solari all’interno delle tombe di privati e sul concetto della tomba-tempio o «Tempelgrab» si veda: Cap.3.2; cf. Assmann 1983a; Budka 2006; 2009; 2010; 2014a.
164 Si citano gli estratti del Cap. 15 LM nella tomba di Tjanefer (TT158), 15b e 15g: Assmann 1969, 77
ss., 300 ss.; 1983a, 215-216, Texte 158b-158c; Stewart 1966, 57 ss., 68 ss.
165 Si ritiene, pertanto, necessario riprendere quanto accennato nel precedente capitolo sul Libro dei Morti (Cap.2.2) in merito al Cap. 15 LM, per approfondire l’argomentazione di questa composizione all’interno di una più ampia discussione sui testi di ambito solare.
166 Sul Cap. 15 LM e gli inni solari all’ interno delle tombe tebane (collocati all’ingresso delle cappelle funerarie essi evolvono nella cosiddetta statua dello steloforo) si veda soprattutto: Assmann 1969; 1983a.
167 cf. il capitolo in questo studio sul Libro dei Morti: Cap.2.2.
168 È verosimile che le versioni del Libro dei Morti delle tombe monumentali tarde di al-ʿAssāsīf abbiano avuto un ruolo nel processo di canonizzazione di questo corpus funerario, in un vero e proprio processo di redazione testuale. A tal proposito si veda il capitolo: Cap.2.2.
169 I presenti dati a nostra disposizione permettono di affermare che a partire dalla tomba di Karakhamun, e non Harwa (Einaudi 2015, 1648), è ripresa la tradizione del Nuovo Regno di porre inni solari -considerando in questa accezione gli estratti del Cap. 15 LM- nelle tombe dei privati. Forse ulteriori scoperte potranno aggiungere nuovi elementi alla ricostruzione di questo fenomeno.
170 cf. il capitolo in questo studio sul Libro dei Morti: Cap.2.2.
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TT ESTRATTO 15 LM COLLOCAZIONE
(TT 223) KARAKHAMUN 15 h II sala a pilastri, parete O, parte S (sx) (TT 37) HARWA 15 c-d Corte solare, parete E, parte S (sx)
15 b Corte solare, parete O, parte S (sx) 15 g-h II sala a pilastri, parete O, parte S (sx) (TT 34) MONTUEMHAT
(TT 33) PETAMENOFI 15 a-b, 15 c-e Passaggio alla I sala a pilastri, parete S (sx)
(TT 410) MUTIRDIS 15 a-b I pilone, parete interna S (sx) 15 h Scale di accesso alla corte solare,
parete S (sx)
(TT 389) BASA X
(TT 36) IBI X
(TT 279) PABASA 15 a-e Vestibolo, parete E (sx)
15 g var. Corte solare, parete N (sx e dx) (TT 196) PADIHORRESNET 15 a-b-c Passaggio alla I sala, parete S (sx)
(TT 414) ANCH-HOR 15 g Stele di Merit-Meith, corte solare (TT27) SHESHONQ 15 a Corte solare, parete S, parte O (dx) Tabella 7. Gli estratti del Cap. 15 LM nelle tombe monumentali tarde di al-ʿAssāsīf.
Ciò che appare evidente da un primo confronto è che nella quasi totalità delle tombe monumentali di al-ʿAssāsīf si riscontrano estratti dal Capitolo 15 LM. Potrebbe sorprendere l’eccezione della tomba di Montuemhat, che, tuttavia, potrebbe anche spiegarsi con un vuoto nella documentazione172.
172 Forse da attribuirsi alla scarsa pubblicazione del monumento o al caso fortuito della conservazione, in specie nell’eventualità che il Cap. 15 LM fosse inscritto su di una stele, come, ad esempio, nel caso della tomba di Anch-Hor. Si può, comunque, notare che all’interno della tomba di Montuemhat (TT34) Assmann registra la presenza di un inno solare frammentario (Assmann 1971, 1-20, Abb. 1; 1983a, 64, Text 44b), di cui si è trattato nel paragrafo precedente, che viene recepito all’interno dell’estratto 15c. Poiché nella tomba di Pabasa (TT279) sono presenti entrambi gli inni (Assmann 1971, 1), si potrebbe ipotizzare una situazione simile anche nella tomba di Montuemhat (TT34). Come sottolineato in precedenza, la conoscenza di questo monumento è, ad oggi, incompleta.
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Tutte le iscrizioni si collocano dall’accesso sino ai primi vani ipogei, in quella che era verosimilmente la parte pubblica della tomba173, tralasciando, invece, i vani più interni, forse maggiormente connessi ad una concezione osiriaca174.
Acquisisce, in tal modo, un particolare valore simbolico la collocazione di 15h, inno al sole che tramonta, posto sempre in punti significativi della struttura architettonica: sulla parete O della seconda sala a pilastri di Karakhamun (TT223)175, in cui si apre la via verso la camera del sarcofago e, dunque, l’Occidente176; nuovamente sulla parete O, della I sala a pilastri, è inscritto nella tomba di Harwa (TT37)177 l’inno al tramonto, che può legarsi alla rappresentazione del passaggio attiguo, in cui sempre sulla parete meridionale, Harwa è raffigurato con tratti da anziano, in un’allegoria che prelude alla sua rinascita di tipo osiriaco178. Infine, nella tomba di Mutirdis, 15h179 segna il passaggio alla parte ipogea della tomba, è, infatti, inscritto sulla parete meridionale delle scale di accesso alla corte solare. La collocazione di 15h, dunque, appare connessa a criteri cosmografici, sottolineando un filo conduttore tra il percorso del dio Ra-Harakte e quello del defunto verso l’interno della sua tomba, dunque, per entrambi il percorso verso l’Occidente. Percorso sottolineato, tra l’altro, anche dal Rituale delle Ore del Giorno e della Notte, inscritto sui pilastri delle sale o delle corti di molte delle tombe monumentali180.
Appare significativo, ancora, che quasi tutte181 le versioni degli estratti del Cap. 15 LM si collochino in corrispondenza degli accessi, sul lato sinistro. Si attribuirebbe, così, più importanza alla posizione fisica che non all’orientamento delle formule secondo i punti cardinali. Con riferimento a questa composizione, non sarebbe, ripresa, quindi, l’associazione tipica degli inni solari del Nuovo Regno, secondo cui gli elogi
173 Come sarà analizzato nel capitolo relativo ai rituali svolti all’interno delle tombe monumentali tarde, i primi vani ipogei potevano essere raggiunti dagli ospiti, così come suggerisce l’evidenza cultuale e materiale. La parte pubblica di queste tombe, diversamente da quelle del Nuovo Regno, sarebbe dunque traslata o allargata ai primi vani sotterranei, comprendendo la corte solare, la sala a pilastri e i vani limitrofi. L’accessibilità di questa parte sembra, infatti, essere una caratteristica di tali monumenti. cf. Cap.3.2.
174 Si confronti la possibile associazione e contrapposizione tra parte solare e parte osiriaca della tomba, notata nel capitolo sui rituali in questo contributo: cf. Cap. 3.2; soprattutto §3.2.3.
175 Griffin 2012, 10; 2014a, 252. 176 cf. §2.2.1.2.
177 Nella tomba di Harwa (TT37) la collocazione 15 h ricalca molto quella della tomba di Karakhamun: porzione meridionale della parete O di una sala a pilastri: Assmann 1983a, 65, Text 49; Griffin 2014a, 255; 2014b, 189.
178 Su questa rappresentazione, definita “allegoria della morte” si veda in questo contribuito: §2.1.2. 179 Assmann 1977, 20 ss., Abb. 5, Taf. 4; 1983a, 370, Text 266.
180Sul Rituale delle Ore del Giorno e della Notte all’interno delle tombe monumentali tarde di al- ʿAssāsīf si veda il paragrafo successivo di questo contributo: §2.3.2.3.
181 Farebbero eccezione le versioni di 15g della corte solare di Pabasa (TT 279) e di 15a ricostruita sulla stele falsa-porta della parete meridionale, metà occidentale (destra), della corte solare di Sheshonq. Si sottolinea che nella pianta della tomba di Sheshonq redatta da Assmann (Assmann 1983a, LV) il testo 28a, appunto la versione di 15a, dovrebbe collocarsi a destra e non a sinistra del passaggio, se si tiene conto della ricostruzione sulla porzione occidentale della parete ad opera di Sist. cf. Assmann 1983a,
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al sole nascente e a quello calante si ponevano, rispettivamente, a sinistra e a destra degli accessi182.
Considerando, allora, il Cap. 15 LM come incipit dei papiri del Libro dei Morti si potrebbe paragonare la struttura architettonica della tomba al papiro, con gli estratti del Cap. 15 LM a sottolineare l’inizio della composizione, e posti, dunque sul lato di sinistra. In merito a questa ipotesi si può ricordare che in alcuni casi, come nella tomba di Harwa, tale funzione di prologo può essere enfatizzata dalla presenza di formule del Libro dei Morti all’interno medesimo ambiente183. Tuttavia, troviamo estratti di 15 LM anche in vani in cui non sono stati riconosciuti brani di questo corpus o, ancora, tali iscrizioni sono poste sulla parete di fondo, rendendo non sempre accettabile l’ipotesi del prologo, come nel caso della seconda sala a pilastri di Karakhamun (TT223) e della formula 15 h precedentemente illustrato.
In un secondo, e non necessariamente alternativo184, livello di lettura, allora, si può riconoscere nella disposizione di 15 LM sul lato di sinistra (spesso S), un’allusione alla tradizione post-amarniana185 di porre in contrapposizione un inno alla divinità solare a sinistra (lato S) dell’accesso e un inno ad Osiride a destra (lato N) dello stesso passaggio. Una tale simbologia, infatti, ben si sposa con la più generale associazione delle tombe monumentali tarde ad elementi solari e osiriaci186. Come può evincersi, tra l’altro, anche dalla citata formula 15h collocata sul lato sinistro della seconda sala a pilastri nella TT 223, ambiente connotato come vero e proprio santuario osiriaco187. La collocazione degli estratti del Cap. 15 LM, dunque, non appare casuale o genericamente riconducibile ad un costume risalente al Nuovo Regno. Essa risponde, piuttosto, a specifici canoni simbolici, religiosi ed architettonici, e verosimilmente all’influenza delle tombe più antiche, come il caso della formula 15h ha illustrato.
In merito alla disposizione di 15 LM e degli inni solari all’interno delle tombe monumentali Einaudi188 sottolinea che questa si pone in accordo con gli inni solari del Nuovo Regno, che erano inscritti all’ingresso della tomba e che, quindi, diversamente da quanto descritto da Assmann189, il legame inno solare/ingresso della tomba non sarebbe meno forte nelle tombe periodo saitico. Tuttavia, occorre sottolineare che
182 Stewart 1966; Assmann 1969; 1983a, XV. 183 Einaudi 2015, 1648.
184 La tendenza a spiegare, e simboleggiare, uno o più concetti su più livelli di lettura è, infatti, una caratteristica fondante del pensiero egiziano.
185 Assmann 1983a, XIV.
186 A proposito dell’associazione di elementi architettonici e decorativi delle tombe monumentali tarde a simboli solari e osiriaci, carica di valori vivificanti e rigeneranti, si veda il contributo in questo studio: Cap.3.2.
187 Per una trattazione di questo ambiente e delle sue valenze simbolico-religiose si veda nel presente contributo: Cap.3.2.
188 Einaudi 2015, 1648. 189 Assmann 1983a, XIV.
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Assmann differenzia tra le varie situazioni in cui questi inni sono registrati nelle tombe tarde. Dunque, non vi sarebbe un affievolirsi del legame inno solare/ingresso della tomba, ma piuttosto un moltiplicarsi di differenti situazioni di accesso, in cui non è l’accesso alla tomba l’unica disposizione possibile per l’inno, come anche la tabella riassuntiva (Tab. 7) relativa al Cap. 15 LM può evidenziare.
Se, infatti, in Karakhamun (TT223) la formula 15h si pone alla fine dell’asse tombale, in associazione ad un percorso verso l’aldilà, nelle tombe di Harwa (TT37), Pabasa (TT279) e Sheshonq (TT27) estratti di 15 LM si pongono accanto all’ingresso della corte, luogo dell’uscita al sole dopo il vestibolo e prima della parte sotterranea, evidenziando il legame con il contenuto solare del testo e della corte stessa.
All’ingresso della corte Harwa il Cap 15 c-d190 è accompagnato da una vignetta molto lacunosa, di cui resta una porzione di Ra-Harakhte seduto. Si tratta della sola formula dal Libro dei Morti in questo ambiente non destinato alla sussistenza del defunto, ma ad una preghiera per contemplare il dio sole che si alza e tramonta.
L’adorazione della divinità solare avviene nella corte a cielo aperto di Harwa anche per mezzo della stele falsa-porta, sulla parete occidentale, che reca l’iscrizione di 15b accompagnata da una vignetta molto lacunosa con una scena tratta dalla cerimonia dell’Apertura della Bocca191.