L'ARTICOLO 1283 DEL CODICE CIVILE
60 G Tarzia, op ult cit, pg 35 ; nonché M Porzio, op cit., p 882e ss
La parificazione degli effetti economici e giuridici non porta a dimenticare l'origine
e la causa dei crediti.
L'esigenza di regolamentare la natura dell'anatocismo con l'imposizione di
qualche limite si mantiene in ogni caso viva, allo scopo anche di evitare l'effetto
moltiplicatore incontrollabile degli interessi, che è un problema assolutamente
attuale61
L'articolo 1283 c.c.è finalizzato a questo scopo, anche se, lo raggiunge in modo
assai parziale, vista inoltre la scarsa incidenza pratica delle Sentenze della Corte
di Cassazione del 1999.
Oltre alla condizione dell'esistenza di usi contrari, comunque, l'articolo 1283 c.c.
pone delle restrizioni.
Gli interessi che possono produrre ulteriori interessi devono essere scaduti.
Quello della scadenza dell'obbligazione di interessi è un concetto che va tenuto
distinto dall'altro di maturazione di questi.
Gli interessi pecuniari rientrano nella categoria dei frutti civili, i sensi dell'articolo
820 c.c.e pertanto essi si acquistano, e dunque maturano, giorno per giorno
(articolo 821 c.c. 3 comma).
Ciò comunque non significa che, scadenza e maturazione necessariamente
coincidano, dato che le parti, nella loro autonomia, possono decidere che gli
interessi accumulatisi per un certo periodo di tempo debbano venire corrisposti
unitariamente, e quindi diventano per il creditore esigibili, ad una o più scadenza
predeterminate62
61 P. Ferro – Luzzi “ Dell’anatocismo, del conto corrente bancario e di tante cose poco
commendevoli”, in “ Riv . dir. Priv.”; 2000, pg 209; nonché C. Colombo,” Anatocismo “, in “Enc. Giur. Treccani”, vol. II, Roma, 1988, p. 11.
Bianca63 sostiene anche in caso di mancata predeterminazione della scadenza
entro la quale va onorato il debito relativo agli interessi, questa dovrebbe essere
direttamente desunta secondo la periodicità ( annuale, semestrale ecc) con la
quale essi sono stati computati.
Perciò, anche quando gli interessi siano dovuti nella misura legale, dal momento
che l’articolo 1284 c.c. adotta un criterio di computo su base annuale, la
scadenza dell’obbligazione di interessi dovrebbe coincidere con il volgere dell’anno
e riguardare tutta la somma così accumulatasi.
Marinetti64, invece, ha sostenuto l’esistenza di una costante coincidenza tra
maturazione ed interesse.
In ogni caso, la regola della scadenza annuale ( in mancanza di pattuizione o di
usi diversi), non è applicabile agli interessi dovuti ai casi in cui la scadenza possa
coincidere solo con la maturazione ( casi di cui all’art. 1224 c.c.); altrimenti si
giungerebbe alla situazione in cui il creditore che agisca entro l’anno
dall’esigibilità della sorte capitale non sarebbe legittimato a chiedere il pagamento
degli interessi nel frattempo maturati, in quanto non ancora scaduti,e quindi non
esigibili.
Ad analoga conclusione, si dovrebbe giungere per quanto riguarda gli interessi
dovuti dall’accipiens in mala fede, secondo l’articolo 2033 c.c.65
L’articolo 1283 c.c. pone un’ulteriore condizione: gli interessi non devono essere
solo scaduti, ma dovuti per almeno sei mesi.
63 C.M.Bianca, “ Diritto Civile” IV, “ L’obbligazione” Milano, 1990, pg 175
64 Marinetti, “ Interessi” in “ Nov.mo Digesto”; volume VIII, Torino, 1962, pg 862 ; vedasi anche O.T. Scozzafava , “Gli interessi dei capitali”, Milano, 2001, p. 208 e ss..
Sembra che si possa parlare di una sorta di freno all’anatocismo, che si accorda
con il suo fondamentale divieto, che costituisce la regola base posta dall’art. 1283
c.c..
In giurisprudenza66, si è sostenuto che gli interessi anatocistici possono decorrere
solo su interessi primari scaduti da almeno sei mesi.
È stato però anche precisato che oltre all’elemento della scadenza ultrasemestrale
è necessario un’ulteriore requisito,rappresentato dal fatto che deve trattarsi di
interessi “ accumulati” per almeno sei mesi67.
A supporto di queste posizioni è stato osservato che la debenza non va confusa
con la decorrenza: solo una volta scaduti, gli interessi primari divengono per il
creditore esigibili e per il debitore dovuti68 .
Questa osservazione è stata considerata non persuasiva69 in quanto gli interessi
accumulati per un semestre sono in ogni caso tutti dovuti il primo giorno
successivo a quello in cui il semestre si compie.
Su questa base il creditore che intenda chiedere con domanda giudiziale, o
pattuire con convenzione il pagamento sugli interessi scaduti dovrebbe attendere
il decorsi di altri sei mesi, ma la norma non sembra imporre ciò.
Lo scopo della norma sembra quello di evitare che possano prodursi interessi su
interessi primari maturati per periodi di tempo molto brevi.
Si è anzi parlato a proposito, con espressione chiara, di interessi
“ discreti” e non “ continui”70.
66
Sentenza Corte di Cassazione 12 ottobre 1961, n.2098 Sentenza Corte di Cassazione 12 febbraio 2002, n. 1964
67 Corte di Cassazione SS.UU. 14 ottobre 1998, n. 10156, in “ Contratti”, 1999, pg 227 e ss. 68 Farina “ Recenti orientamenti in tema di anatocismo” in “ Rass. Dir. Civ”, 1991, pg 762 e ss 69 Colombo, op. cit. ult., pg 32-33
70 F.A. Magni, “ Le regole sull’anatocismo”, in AA.VV. “ Il mutuo e le altre operazioni di finanziamento” a cura Cuffaro, Bologna, 2005 p. 139
Una volta soddisfatto questo scopo non avrebbe senso prevedere condizioni di
operatività ulteriori, che si risolverebbero in una sorta di ridondante immunità
per il debitore71.
La Sentenza della Corte di Cassazione del 22 gennaio 1997, n. 658 sembra
sostenere la tesi sopra esposta.
Ci si chiede inoltre in che misura l’anatocismo degli interessi primari scaduti
possa venire ottenuto attraverso convenzione tra debitore e creditore che
intervenga successivamente alla scadenza degli interessi principali, sempre che
questi siano dovuti per almeno sei mesi.
La convenzione anatocistica preventiva, infatti, salvi gli usi contrari è, in
considerazione della natura imperativa dell’articolo 1283 c.c. nulla ai sensi
dell’articolo 1418 c.c. 1 comma.
Sotto la vigenza del Codice del 1865 la ratio del divieto della convenzione
preventiva poteva essere individuata nell’esigenza di tutelare il debitore da abusi
di carattere usurario, insieme alla preoccupazione di garantire la trasparenza
delle condizioni di erogazione del credito (23).
Se la convenzione preventiva fosse permessa, il mutuatario, stretto dal bisogno,
sarebbe facilmente incline ad accettare un patto nel quale potrebbe non capite la
portata, ignorando in particolare la rapidità con la quale il debito si accresce a
causa della capitalizzazione degli interessi72.
L’attuale ordinamento pone limiti al fenomeno anatocistico. Si deve in ogni caso
notare che, fermi restando i limiti imposti dall’articolo 1283 c.c., si potrebbe in
sede di novazione, per mutamento di titolo, ritenere legittima un’obbligazione
71 C. Colombo, op. ult citata, pg 33 34
72 Caraffa, “ Anatocismo” in “ Dig. It”,vol. 1°, 1903, p. 115. Vedasi op. ult. cit., p. 115 e ss..
avente originariamente ad oggetto una somma di denaro rappresentativa di
interessi.
Una convenzione di capitalizzazione che non determini la produzione di un effetto
anatocistico, sarebbe in generale valida ed efficace.
Però, come si è avuto modo di mettere in evidenza, la teoria della novazione è
stata sostanzialmente respinta.
Inoltre, come si avrà modo di illustrare ulteriormente il conto corrente bancario