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La gamma dei servizi offerti

Nel documento Private Military and Security Companies (pagine 33-37)

4. L’offerta di sicurezza privata

4.2. La gamma dei servizi offerti

Lo spettro delle prestazioni erogate dalle PMSCs presenta un elevato li-vello di diversi icazione. In primo luogo, vi sono le imprese che erogano servizi di supporto logistico. Si tratta di attività realizzate dalla maggior parte delle PMSCs e la cui offerta spazia dall’Air-to-Air refuelling alla co-struzione di caserme e campi per rifugiati. DynCorp e Paci ic A&E, per esempio, sono state ingaggiate per funzioni di supporto logistico per la missione ONU in Sierra Leone (UNAMSIL) e per quella di peacekeeping a guida australiana a Timor Est nel 1999. Ci sono poi imprese che si oc-cupano di manutenzione, mentre altre di intelligence, sorveglianza, ricognizione e monitoraggio. Si può citare l’americana CACI, i cui ope-ratori sono stati coinvolti nello scandalo relativo alle brutali tattiche di interrogatorio utilizzate a danno di prigionieri iracheni detenuti nella prigione di Abu Ghraib nella primavera 2004. Altre PMSCs sono invece specializzate in attività di sminamento o, più in generale, di gestione di Unexpoloded Ordnance (UXOs). La danese Demex Services, per esempio, è coinvolta in progetti di mine action per conto dell’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR), della Banca Mondiale e dell’UE. Un altro settore che vede impegate le PMSCs è quello della consulenza, che può consistere in programmi di riforma e ristrutturazione delle Forze Ar-mate, piani icazione tattica e operativa, ma anche in studi sull’analisi del

37 Deborah D. Avant, Mark Berlin, Karl Kruse, Monitoring the Global Private Military and Security Industry. What do we know, what do we need to know, and how can we know it?, San Diego, University of California Institute on Global Con lict and Cooperation, 2011 (IGCC Occasional Paper,4), http://igcc.ucsd.edu/assets/001/502071.pdf.

rischio in aree geogra iche speci iche. Questo tipo di prestazione ha atti-rato l’attenzione mediatica in occasione delle guerre jugoslave degli anni

’90, quando l’americana MPRI, ingaggiata per riformare la milizia croa-ta, fu capace di trasformarla nel vittorioso esercito dell’Operation Storm nel 1995, durante la quale i militari croati riuscirono a strappare ai serbi la regione della Krajina. Anche il training rientra nel catalogo delle pre-stazioni offerte dalle PMSCs. È un’impresa privata, Vinnell, che si occupa dell’addestramento della Guardia Nazionale Saudita. La stessa azienda è stata ingaggiata nel 2003 dal Dipartimento della Difesa statunitense per ricreare il nuovo esercito iracheno. In ine, le PMSCs erogano servizi ar-mati offensivi/difensivi. Per quanto riguarda i primi, il numero di ope-razioni implicanti lo scontro armato che hanno visto il coinvolgimento di PMSCs è stato alquanto limitato, così come lo è quello delle imprese interessate ad impegnarsi direttamente nello svolgimento di queste man-sioni (l’esempio forse più noto è quello della più volte nominata EO). Tra i servizi difensivi rientrano invece quelle che possono essere de inite pre-stazioni di force protection. Si tratta di un settore che, pur essendo piutto-sto trascurato in letteratura, riveste una grande importanza sia in termini quantitativi che qualitativi. Anzi, è forse questo il settore dal quale, nel prossimo futuro, ci si aspetta la più grande espansione.

Questi servizi riguardano la protezione isica di persone, come diplo-matici, uomini d’affari, giornalisti, uomini politici, operatori umanitari e anche turisti38. Allo stesso tempo, tali prestazioni sono volte alla prote-zione di convogli stradali civili, siti strategici, fabbriche e raf inerie, siti estrattivi e talvolta persino imprese militari.

A partire dal 2008, con l’aumento degli atti di pirateria marittima al largo delle coste yemenite e somale, così come nel Golfo di Guinea, alcu-ne PMSCs hanno iniziato a proporre servizi di sicurezza marittima sotto forma di team armati imbarcati o scorta delle navi. All’interno di una zona che comprende il Golfo di Aden, il Corno d’Africa e l’Oceano Indiano ino alle Isole Seychelles, l’operazione EU NAVFOR Somalia – Operazione At-lanta dell’UE, così come la presenza di navi da guerra americane, russe e giapponesi, costituisce sicuramente un disincentivo agli attacchi dei pirati.

Queste forze non possono tuttavia prevenire tutti i tipi di attacco e gli ar-matori di molte nazioni, tra cui l’Italia, anche in conseguenza dell’aumento dei premi assicurativi, decidono di af idarsi ad operatori privati. Poiché

38 È il caso degli armatori che imbarcano team armati sulle loro navi quando attra-versano zone ad alto rischio.

questo tema verrà affrontato in maniera diffusa successivamente, basti per il momento dire che la compagnia assicurativa Jardine Lloyd Thomson Group, che assicura il 14 per cento della lotta mondiale, ha seriamente affrontato l’ipotesi di creare una “marina privata” in collaborazione con Convoy Escort Program Ltd. (CEP)39.

In materia di protezione isica, le PMSCs sono ingaggiate sia da clienti istituzionali che da privati. Ci sono Ministeri degli Esteri che si af idano a prestazioni private per la protezione dei propri locali e del proprio perso-nale nelle zone ad alto rischio, ma questi servizi vengono richiesti anche da agenzie governative incaricate dello sviluppo o degli aiuti umanitari.

Le stesse Forze Armate di alcune nazioni ricorrono a prestazioni di force protection e di messa in sicurezza di imprese militari da parte di compa-gnie private. Le PMSCs vengono poi assoldate da aziende private per la scorta del proprio personale e per la messa in sicurezza dei propri siti strategici. Un uso estensivo di operatori privati è fatto anche da parte di organismi internazionali, media e ONG.

Il catalogo delle prestazioni offerte nel quadro dell’outsourcing è quanto mai variegato, così come lo è quello della clientela che si af ida alle PMSCs (è suf iciente consultare i loro siti internet per rendersi conto della vasta lista di prestazioni offerte e di clienti)40. Come sostiene Philippe Chapleau:

Cette versatilité constitue d’ailleurs une capacité incontournable puisqu’elle permet à ces entreprises de ne pas baser leur pérennité sur les seuls contrats passés avec des armées opérant loin de leurs bases et d’adapter des solutions et des compétences civiles au do-maine militaire41.

Quale che sia il tipo di servizio offerto, la relazione che intercorre tra pre-statario e cliente è di tipo contrattuale: tutto inizia con una gara d’appalto e termina con un contratto debitamente sottoscritto. Si tratta dunque di contratti formali che non lasciano nulla al caso, testimoniando la profes-sionalità degli operatori privati42.

39 Eloise Lee, “The most dangerous shipping route in the world is getting its own navy”, in Business Insider, 15 May 2012, http://www.businessinsider.com/the-convoy-escort-program-will-be-patrolling-the-gulf-of-aden-2012-5.

40 Per una lista delle PMSCs si veda: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_private_mi-litary_companies.

41 Philippe Chapleau, Les nouveaux entrepreneurs de la guerre. Des mercenaires aux so-ciétés militaires privées, Paris, Magnard-Vuibert, 2011, p. 98.

42 Nel caso statunitense, per esempio, i contratti sono pubblicamente consultabili sul sito del Federal Business Opportunities o su quello del Pentagono.

Per quanto riguarda le aree geogra iche di attività, è erroneo pensa-re che l’outsourcing alle PMSCs si pratichi solo al di fuori del territorio nazionale, lontano dagli sguardi indiscreti dei parlamenti e dei media.

La gamma dei servizi domandati e offerti testimonia che il supporto agli eserciti, qualsiasi esso sia, non è limitato ad un tipo speci ico di teatro operativo, ma viene effettuato sia in patria che all’estero. Contrariamen-te a quanto ci si possa aspettare è infatti sul Contrariamen-territorio nazionale che le PMSCs guadagnano di più. Ad esempio, i grandi contratti di formazione e addestramento degli eserciti britannici, canadesi e australiani, sono rea-lizzati in territorio metropolitano. Ciò non toglie che i recenti con litti in Afghanistan ed Iraq abbiano provocato un’in lazione dei servizi esterna-lizzati e di conseguenza un aumento delle prestazioni internazionali delle PMSCs. Tendenzialmente però, i casi di violazioni del diritto internazio-nale umanitario e dei diritti dell’uomo, nonché quelli di condotte ritenu-te inappropriaritenu-te, hanno avuto luogo all’esritenu-tero dove il controllo è meno ef icace. A queste problematiche si aggiungono poi le dif icoltà derivanti dall’integrazione degli operatori privati nelle unità militari schierate all’e-stero e la mancanza di chiarezza relativa alla catena di comando. Ad ogni modo è evidente che, indipendentemente dalla localizzazione geogra ica dei servizi offerti, esistono problemi di responsabilità e di monitoraggio delle attività delle PMSCs.

Nei paesi di matrice anglosassone queste aziende sono diventate or-mai degli interlocutori legittimi del potere politico e dei principali attori economici. Pur essendo state protagoniste di frodi constatate (e molto spesso lasciate impunite) e di derive etiche, le PMSCs sono state in grado di consolidare la convinzione che il loro impiego possa contribuire agli sforzi di difesa, alla protezione degli interessi nazionali, nonché al soste-gno delle attività delle forze armate convenzionali. Inoltre, sembra che vi sia la speranza, da parte loro, di accrescere le proprie competenze e il loro raggio d’azione. È però dif icile sostenere che l’intenzione dei manager e dei lobbisti delle PMSCs sia quella di privatizzare la guerra, rimpiazzando le forze armate nazionali con i propri uomini. Oltre al fatto che è all’inter-no degli eserciti che i futuri contractor acquisiscoall’inter-no competenze e pro-fessionalità, le PMSCs, in quanto imprese miranti al pro itto, non hanno razionalmente interesse a ritrovarsi implicate in con litti veri e propri che potrebbero comprometterne l’immagine e la reputazione nel caso in cui propri operatori si macchiassero di crimini. Al ine di evitare di incorrere in sanzioni a livello internazionale, per questi soggetti è quindi più pro i-cuo occuparsi di consulenza, logistica ed addestramento.

2. Regolamentazione e monitoraggio

Nel documento Private Military and Security Companies (pagine 33-37)