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GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

Nel documento PARERE C.T.S. n. 79 del 31 marzo 2021 (pagine 26-29)

Repubblica Italiana Regione Siciliana

7 GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

CONSIDERATO che in merito alla gestione delle terre e rocce da scavo il Proponente ha affermato che:

• la normativa di riferimento è il DPR 120/2017;

• in riferimento a quanto previsto dal progetto, nell’ambito dei lavori di costruzione dell'impianto fotovoltaico e allo scavo a sezione obbligata per la realizzazione del cavidotto interrato MT, vengono previste quantità modeste di movimenti di terra, i relativi volumi di materiale estratti, durante le lavorazioni, verranno rimpiegati in situ;

• non sono stati eseguiti sondaggi o prelievi di campioni per caratterizzazione;

• considerata la giacitura del terreno praticamente pianeggiante la soluzione di aggancio al suolo a mezzo di palo infisso o di vitone non richiede adeguamenti particolarmente significativi, per cui si prevedono minime attività di livellamento o sbancamento del terreno laddove necessario per la realizzazione della viabilità, della posa delle cabine e dei cavidotti interrati. Tutte le attività di scavo e i movimenti di terra verranno meglio definiti in fase di progettazione esecutiva. Qualora il materiale escavato, a seguito della caratterizzazione analitica, dovesse presentare anomalie sotto il profilo della composizione chimica, lo stesso verrà trattato come rifiuto speciale ed avviato a discarica secondo quanto previsto dal D.P.R. n. 120/2017 (Cfr. pag. 176 del Rapporto Preliminare Ambientale)

“In funzione di quanto previsto dal progetto, per la realizzazione dell’opera proposta vengono separatamente computati i volumi di scavo relativamente all’area del parco fotovoltaico con i relativi cavidotti interni e le basi di fondazione delle cabine di trasformazione e dei servizi ausiliari e alle opere esterne alla predetta area, costituite dalle fondazioni per la realizzazione della base di posa della cabina di consegna ed i cavidotti interrati da eseguire su sedi stradali, unitamente per la costituzione dall’elettrodotto MT e per le opere di connessione alla RTN. Nelle tabelle seguenti vengono riportati i volumi computati su base di stima, da estrarre per le suddette opere” (Cfr. pag.

213 del Rapporto Preliminare Ambientale)

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

“Il volume di terre e rocce da scavo da estrarre durante le attività è quindi stimabile in circa 8.800 mc. Le attività previste saranno svolte prevalentemente mediante l'impiego di mezzi meccanici. Il materiale movimentato sarà totalmente riutilizzato in situ” (Cfr. pag. 213 del Rapporto Preliminare Ambientale).

8 CONSIDERATO che il Proponente nella Relazione sulle opere di mitigazione riporta quanto segue:

• il progetto di mitigazione verrà realizzato con un rapporto di incidenza sull’occupazione dei terreni agricoli da parte del nuovo impianto che risulta pari a 20%, con un rapporto tra parte dell’area occupata dai pannelli e l’area destinata a verde di circa ¼;

• l’area occupata, comprendente anche gli spazi di manovra, deposito temporaneo dei materiali di costruzione ed i relativi servizi, risulterà quella recintata pari a circa 18 Ha. Successivamente, a regime, l’area effettivamente coperta dai pannelli fotovoltaici sarà di circa 3,56 Ha. La superficie del terreno impegnata dai pannelli fotovoltaici (3,56 Ha), in posizione orizzontale, coincide con la superficie coltivata a fico d’india;

• al termine dei lavori le superfici temporaneamente occupate verranno ripulite da qualsiasi rifiuto da eventuali sversamenti accidentali o materiali estranei; i suoli occupati temporaneamente in fase di cantiere saranno restituiti all’utilizzo agricolo per essere piantumati con specie arboree o arbustive, con particolare riferimento alla realizzazione di una coltivazione dell’ulivo, inserita nella circostante area dell’impianto;

• l’impianto sarà circondato da una recinzione costituita da rete metallica a basso impatto visivo, oltre a una serie di interventi di mitigazione descritti sulla tavola allegata alla relazione;

• gli interventi di mitigazione sono finalizzati alla minimizzazione delle interferenze ambientali e paesaggistiche delle opere in progetto. Nel caso specifico, considerata la tipologia dell’opera in progetto la società promotrice ha ritenuto di provvedere alla realizzazione di macchie arboree arbustive da realizzare nelle zone di maggior visibilità dell’impianto, in particolare lungo il confine dell’impianto, al fine di schermare l’impatto visivo dell’opera e ricostruire l’originaria trama paesaggistica dell’area; stessa tipologia d’intervento riguarda la fascia di rispetto del vicino canale Delia, libera dai pannelli, dove si eseguirà anche la coltivazione del ulivo;

• in particolare sull’area dell’impianto, racchiuso all’interno della recinzione, verrà realizzata la coltivazione dell’ulivo, per un‘area di circa 1,8 ha, specie già presente nelle aree limitrofe – territorio a nord di Mazara del Vallo e Castelvetrano;

• tutti i particolari costruttivi fuori terra delle recinzioni, saranno costruiti nel rispetto del paesaggio circostante con rete metallica a basso impatto visivo, cercando di mitigare le opere con l’ambiente Per mitizzare l’impatto visivo, ai fini di un’efficace riuscita dell’intervento, gli interventi di mitigazione verranno eseguiti in stretta relazione temporale con i lavori di costruzione dell’impianto fotovoltaico;

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• particolare cura sarà posta nel costituire le schermature lungo la strada Provinciale che confina a ovest con l’area dell’impianto, al fine di mitigare le parti più visibili dell’impianto rispetto ai principali visuali;

• i terreni non direttamente occupati da pannelli, per circa 12 ha nell’area dell’impianto, saranno riconvertiti ad agricoli con impianto di uliveti, e i suoli liberi (ex coltivi e/o seminativi) saranno convertiti in prati-pascoli stabili o prati-pascoli permanenti, con la crescita di piante foraggere spontanee (non seminate) e con il pascolamento da parte di animali di piccola taglia come gli ovini, per ricostruire il paesaggio con copertura di tipo naturale.

CONSIDERATO che il Proponente nella Relazione Monitoraggio acustico afferma quanto segue:

è stata eseguita la rilevazione fonometrica del Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" Leq(A), in corrispondenza di 3 postazioni di misura rappresentative del clima acustico nell’area.

 P1 – posto in direzione Sud rispetto al perimetro dell’area;

 P2 – posto nei pressi della struttura ricettiva “Resort Berlingeri” ivi presente;

 P3 – posto in direzione Sud-Est rispetto al perimetro dell’area;

Ai fini della valutazione del clima acustico “ante operam” sono state eseguite le misure delle emissioni sonore rilevabili nell’area interessata dalla realizzazione dell’impianto, secondo i criteri e le modalità indicate nell' “Allegato B” del Decreto 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”. Prima e dopo ogni ciclo di misura è stata effettuata la calibrazione dello strumento al fine di accertare che i valori delle calibrazioni differissero al massimo di 0,5 dB.

CONSIDERATO che il Proponente ha affermato che:

• le misurazioni fonometriche, effettuate secondo i criteri e le modalità di misurazione indicate nell'allegato B del Decreto 16 marzo 1998, hanno fornito, in relazione ai punti di misura individuati, valori accettabili;

• il comune di Mazara del Vallo non risulta dotato di Piano di Zonizzazione acustica del proprio territorio per cui trovano ancora applicazione i limiti di accettabilità fissati dall’art.6 del D.P.C.M.

01/03/91.

CONSIDERATO e VALUTATO che

• l’occupazione dei terreni agricoli da parte del nuovo impianto risulta pari a 20%, con un rapporto tra parte dell’area occupata dai pannelli e l’area destinata a verde di circa 1/4.

• l’area occupata, comprendente anche gli spazi di manovra, deposito temporaneo dei materiali di costruzione ed i relativi servizi, risulterà quella recintata pari a circa 18 Ha. Successivamente, a

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regime, l’area effettivamente coperta dai pannelli fotovoltaici sarà di circa 3,56 Ha. Sono previsti interventi di mitigazione finalizzati alla minimizzazione delle interferenze ambientali e paesaggistiche delle opere in progetto. Nel caso specifico, considerata la tipologia dell’opera si provvederà alla realizzazione di macchie arboree arbustive nelle zone di maggior visibilità dell’impianto, in particolare lungo il confine dell’impianto, al fine di schermare l’impatto visivo dell’opera e ricostruire l’originaria trama paesaggistica dell’area; stessa tipologia d’intervento riguarda la fascia di rispetto del vicino canale Delia, libera dai pannelli, dove si eseguirà anche la coltivazione di ulivo;

• all’atto della dismissione verrà restituito un ambiente integro dopo aver assolto alla propria missione per la riduzione delle emissioni in atmosfera a seguito di utilizzo di combustibili fossili;

• una larga parte dei terreni in disponibilità (circa il 75 %) verranno riconvertiti ad uliveti e pascoli.

CONSIDERATO che il Proponente nella “Relazione agronomica, botanico e faunistico”, relativamente alla presenza e al valore del vigneto residuo che insiste nel sito di intervento, ha dichiarato quanto segue:

“Dall’esame della carta RES, è mappato un “corridoio ecologico” a 100 metri dall’area di progetto e coincidente col corso d’acqua. La funzione principale del corridoio ecologico è quella di permettere il passaggio graduale tra un habitat (nel nostro caso vigneto in estirpazione) e un altro, in genere coincidenti con i corsi d’acqua. I corridoi ecologici hanno più funzioni, dalla ripopolazione di determinate specie alla preservazione di piante ed elementi territoriali, altrimenti a rischio nella normale situazione urbana, sicuramente interessante la proposta delineata in progetto si ricostruire nelle fasce di vincolo fluviali per oltre 10 Ha, alla conversione dei suoli liberi (ex coltivi e/o seminativi) in prati-pascoli stabili o prati-pascoli permanenti, con la crescita di piante foraggere spontanee (non seminate) e con il pascolamento da parte di animali di piccola taglia come gli ovini, tale soluzione per ricostruire il paesaggio con copertura di tipo naturale. Durante i sopralluoghi in campo in detto corridoio ecologico non è stata riscontrata nessuna specie particolarmente protetta, rara o endemica. [...] All’interno dell’area di studio (vigneto in fase di estirpazione per senescenza ed improduttività) La flora naturale è fortemente limitata dalle continue lavorazioni che esplicano un’azione sicuramente selettiva. Tali aree diventano l’habitat di comunità spiccatamente nitrofile, dominate dalla Diplotaxis erucoides, Oxalis pes-capre, Calendula arvensis, Urtica sp., Sonchus oleraceus, Senecio vulgaris, Avena sp., ecc. Tale corteggio floristico è tipico delle associazioni appartenenti alla classe vegetazionale Stellarietea mediae.[...] 7. CONCLUSIONI Il presente studio è stato svolto nell’intorno dell’area su cui dovrà sorgere l’impianto fotovoltaico e la sottostazione di Consegna fotovoltaico, in quanto l’interno di detta area risulta essere un vecchio vigneto e un campo a coltivazione di melograno non più produttivi, in fase di estirpazione mentre l’area destinata ad ospitare la sottostazione di consegna è in abbandono da diversi anni. L’area indagata è una zona agricola urbanizzata altamente sfruttata a livello agricolo (vigneto in fase di estirpazione) oltre a uliveto una minima parte impiegata a seminativo".

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