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PARERE C.T.S. n. 79 del 31 marzo 2021

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente

Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

Codice Progetto: 978

OGGETTO: Progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico da 7,00 MW in territorio del Comune di Mazara del Vallo (TP) in Contrada “Piana Berlingeri” denominato “Mazara Due”.

Sigla Progetto: “TP_012_IF00978”

Proponente: Società GR VALUE DEVELOPMENT SRL

Procedimento: Procedura di procedura di Verifica di Assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06 e s.m.i.

Parere predisposto sulla base della documentazione e delle informazioni fornite dal servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente regione Siciliana e contenute sul portale regionale.

PARERE C.T.S. n. 79 del 31 marzo 2021

VISTO l’art. 91 della Legge Regionale n. 9 del 07 maggio 2015 recante “Norme in materia di autorizzazione ambientali di competenza regionale”, come integrato con l’art. 44 della Legge Regionale n. 3 del 17.03.2016;

VISTO il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.;

VISTO il D.P.R. n. 357 dell’08/03/1997 e s.m.i;

VISTO il DPR 13 06.2017 n. 120: Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo;

VISTO il D.A. n. 207/GAB del 17 maggio 2016 – Costituzione della Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale e successive modifiche ed integrazioni;

VISTO il D.A. n. 295/GAB del 28/06/2019 che approva la “Direttiva per la corretta applicazione delle procedure di valutazione ambientale dei progetti”;

VISTO il D.A. n. 57/GAB del 28/2/2020 che regolamenta il funzionamento della C.T.S. per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale;

VISTO il D.A. n. 311/GAB del 23 luglio 2019, con il quale si è preso atto delle dimissioni dei precedenti componenti della Commissione Tecnica Specialistica (C.T.S.) e contestualmente sono stati nominati il nuovo Presidente e gli altri componenti della C.T.S.;

VISTO il D.A. n. 318/GAB del 31 luglio 2019 di ricomposizione del Nucleo di coordinamento e di nomina del vicepresidente;

VISTO il D.A. n. 414/GAB del 19 dicembre 2019 di nomina di nn. 4 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti;

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VISTO il n. 57/GAB del 28 febbraio 2020 con il quale è stato sostituito il D.A. n. 142/GAB del 18 aprile 2018;

VISTO il D.A. n° 285/GAB del 3 novembre 2020, di nomina del Segretario della CTS.

VISTO il D.A. n. 19/GAB del 29 gennaio 2021 di nomina di nn. 5 componenti della CTS, in sostituzione di membri scaduti o dimissionari, di integrazione del Nucleo di coordinamento e di nomina del nuovo vicepresidente;

RILEVATO che con DDG n. 195 del 26/3/2020 l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana ha approvato il Protocollo d’intesa con ARPA Sicilia, che prevede l’affidamento all’istituto delle verifiche di ottemperanza dei provvedimenti di valutazione ambientale di competenza regionale relative alle componenti: atmosfera; ambiente idrico (limitatamente agli aspetti qualitativi); suolo e sottosuolo; radiazioni ionizzanti e non; rumore e vibrazione;

VISTO il citato protocollo d’intesa e le allegate Linee-guida per la predisposizione dei quadri prescrittivi;

VISTA l’istanza del proponente prot. ARTA n. 26543 del 15.05.2020 con cui chiede l’attivazione della procedura di Verifica di Assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del d.lgs 152/06 e s.m.i. per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico “Mazara DUE”; la successiva integrazione prot. ARTA n. 65426 del 9.11.2020;

VISTA la nota protocollo n. 42404 del 24 luglio 2020, di comunicazione di procedibilità dell’istanza, e pubblicazione della documentazione, individuazione del RUP, e contestuale trasmissione del Progetto a CTS e ribadito che ogni connesso accertamento è di esclusiva competenza del Serv. I del DRA;

VISTA la nota Prot. DISIC/MV/140/Asa del 29/10/2020 acquisita dall’Assessorato Territorio Ambiente al Protocollo n. 63237 del 29/10/20 con cui SNAM Rete Gas S.p.A. comunica che le opere in oggetto interferiscono con i preesistenti impianti gasdotti SNAM ed esattamente:

6101004 Met. Mazara del Vallo-Gagliano DN1200 (48’’) – 75 bar;

4510580 Met. Mazara del Vallo-Sciacca DN1200 (48’’) – 75 bar;

12400 Met. Mazara del Vallo-Menfi DN1200 (48’’) – 75 bar;

CONSIDERATO che la SNAM con la stessa nota ed in considerazione di dette interferenze richiede integrazione di documenti per la corretta valutazione dell’interferenza, stante il fatto che le norme di sicurezza disciplinate dai decreti ministeriali prevedono l’obbligo di mantenere, nuove opere di qualsiasi genere e natura alla distanza minima di m 20,00 dall’asse dei metanodotti 4510580 e 12400 e di m 30,00 dall’asse del metanodotto 6101004 (ed a lasciare tali fasce a terreno agrario).

VISTA la nota prot. n. 63725 del 30.10.2020 con cui il Proponente ha trasmesso gli elaborati progetto relativi alle interferenze rilevate dalla SNAM;

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VISTA la successiva nota prot. n. 63816 del 02.11.2020 con cui SNAM – a seguito delle integrazioni trasmesse – ha espresso parere positivo alla realizzazione dell’opera perché siano rispettate le condizioni di seguito riportate:

VISTA la nota prot. n. 30005 del 10.09.2020 con cui il Dipartimento dell’Energia, servizio X, attività tecniche e ricerche minerarie, trasmette il proprio nulla osta;

VISTA, la nota prot. 12777 del 15/10/2020 acquisita al prot. ARTA al n. 61333 del 20/10/2020 con cui la Soprintendenza BB CC AA di Trapani certifica che l’area interessata dall’impianto non risulta allo stato attuale sottoposta a vincolo né a procedura di tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004 e ritiene opportuno una operazione di mitigazione dell’impianto mediante la piantumazione di ulivi adulti disposti a doppio filare sfalsato lungo il perimetro dello stesso.

VISTA la nota con numero di protocollo n. 34788 del 21.10.2020 con cui il Dipartimento dell’Energia, servizio 8, Ufficio Regionale per gli Idrocarburi e la Geotermia, trasmette il proprio nulla osta.

VISTA la nota dell’Assessorato della Salute - Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico- Servizio 1 “Prevenzione secondaria, malattie professionali e sicurezza nei luoghi di lavoro” acquisita dall’Assessorato Territorio e Ambiente al prot. n. 67187 del 16/11/20 con cui

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VISTA la nota con numero di protocollo ARTA n. 3882 del 25.01.2021 con cui il Dipartimento Regionale delle Infrastrutture e Mobilità, Ufficio Genio Civile di Trapani, ha comunicato che “nell’ambito del suddetto procedimento, non ha alcuna competenza e pertanto si archivia”;

VISTA la nota prot. ARTA n. 67598 del 17/11/2020 con cui il Libero Consorzio di Trapani trasmette il proprio parere di competenza con le seguenti prescrizioni tecniche:

L'elettrodotto interrato da porre in attraversamento Longitudinale e/o trasversale alla sede stradale della S.B. 39 e delle SS.PP. 25 e 86, deve essere posto a una profondità minima di m. l,00 dal piano stradale di rotolamento, su idoneo strato di posa e opportunamente rinfiancato;

Il ricolmamento per gli attraversamenti da eseguire a cielo aperto sulla sede stradale, deve essere eseguito come segue, previo idoneo costipamento del sottofondo e di ogni strato:

strato di materiale arido con misto granulometrico e tout-venat di cava;

strato di conglomerato bituminoso a caldo (base), ove esistente;

ripristino del conglomerato bituminoso con almeno cm. 13 di strato di binder e con almeno cm. 3 di strato di usura previa scarificazione, raccordandosi con la superficie viabile e/o ogni altra opera limitrofa allo scavo; quest'ultimo strato per l'intera lunghezza dello scavo raccordandosi con la cordatura del marciapiede, cunetta, banchina, muretto di protezione laterale o di altra opera limitrofa, e per la sua larghezza aumentata della larghezza stessa per ogni lato e comunque non inferiore a m. 1,00 qualora l'elettrodotto dovesse essere posto in parallelismo ad altro sottoservizio esistente in sito con conseguente spostamento in prossimità del centro della carreggiata, il ripristino dello strato di usura deve essere eseguito per l'intera carreggiata stradale;

L'attraversamento di opere d'arte stradali, tombini, ponti, ponticelli, etc. deve avvenire all'esterno degli stessi e non deve essere in alcun modo ridotta la sezione e la portata idraulica delle opere, nello specifico l'attraversamento dell'elettrodotto nel tratto dei ponti deve essere fatto in sub alveo ai rispettivi torrenti;

Qualora per l'esecuzione dei lavori di cui all'oggetto la strada venga danneggiata o usurata dai mezzi pesanti che eseguiranno gli stessi, il piano viabile deve essere ripristinato a perfetta regola d'arte e il conglomerato bituminoso deve essere eseguito per l'intera carreggiata deteriorata. L'esecuzione dello strato di usura (tappetino) onde garantire la presa, il livellamento e la regolarità del manto deve essere preceduta da idonea scarificazione;

È fatto obbligo alla ditta di eseguire preventive idonee verifiche per individuare eventuali altri sottoservizi e l'effettiva loro dislocazione sul tracciato stradale interessato, al fine di evitare interferenze; ove da tali verifiche dovesse emergere la necessità di modificare il tracciato dovrà essere acquisito preventivamente un nuovo parere;

L'accesso da realizzare lungo la S.B. 39 deve soddisfare i parametri di riferimento di visuale libera della tabella 5.2.1.c del DM 6792/2001.

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Per l'esecuzione dei lavori di realizzazione della recinzione lungo la S.B. 39 deve essere chiesta e ottenuta preventivamente autorizzazione mentre per gli accessi e dell'elettrodotto in attraversamento longitudinale e/o trasversale interrato con occupazione del suolo e sottosuolo durante i lavori e in via permanente è necessario richiedere ed ottenere preventivamente la concessione.

CONSIDERATO che il progetto riguarda la costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica fonte solare denominato “Mazara DUE”, della potenza complessiva pari a 7 MWp e delle relative opere connesse (infrastrutture impiantistiche e civili), ubicato nel Comune di Mazara del Vallo (TP) in Contrada “Piana Berlingeri” con le seguenti caratteristiche (riportate dal Proponente in una tabella):

superficie dell’impianto: Ha 18,1264;

potenza installabile: Kwp 7.000;

connessione alla Rete di Distribuzione RTN: Allacciato alla rete di Distribuzione tramite realizzazione di una nuova cabina di consegna collegata in antenna da cabina primaria AT/MT MAZARA; Mediante cavidotto interrato MT-metri 170; Posa fibra ottica – metri 170; La modalità di connessione per il tratto interessato dalla linea interrata è stata indicata da e-distribuzione nella Soluzione Tecnica Minima Generale (STMG) sviluppata nel preventivo di connessione alla rete MT di E-distribuzione, riportante i seguente codice di rintracciabilità:T0737011; Allestimento cabina di consegna in derivazione;

tratto di collegamento tra l’impianto di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica e la cabina di consegna e-distribuzione: Mediante cavidotto interrato MT-metri 5.850; Il tratto di collegamento dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica alla cabina di consegna posta in prossimità della “cabina Primaria Distribuzione AT/MT Mazara” sarà costituita da una linea elettrica MT in cavidotto interrato. La posa del cavo MT per il raggiungimento della Cabina Primaria sarà il reticolo stradale esistente, costituito dalla seguente viabilità: SB39, SP25, SB 86, tratto di strada NC, viabilità privata;

tempistica di realizzazione: mesi 7,5

VISTI gli elaborati progettuali presentati, anche ad integrazione, di seguito elencati:

1. RELAZIONE GENERALE

2. RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

3. RELAZIONE CONDUTTURE, APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED IMPATTO ELETTROMAGNETICO

4. PIANO DI UTILIZZO TERRE E ROCCE DA SCAVO 5. RELAZIONE VERIFICA EFFETTO CUMULO

6. RELAZIONE AGRONOMICA BOTANICO E FAUNISTICA 7. RELAZIONE GEOMORFOLOGICA ED IDROGEOLOGICA 8. RELAZIONE OPERE DI MITIGAZIONE

9. RELAZIONE MONITORAGGIO ACUSTICO

10. ANALISI DELLE RICADUTE SOCIO OCCUPAZIONALI 11. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

12. LAYOUT DELL'IMPIANTO

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 14. PIANO QUOTATO

15. SEZIONI TERRENO

16. LAYOUT OPERE DI MITIGAZIONE 17. PLANIMETRIA FOTO INSERIMENTI 18. ALLEGATO 3D

19. PARTICOLARI TRACKER MONOASSIALI 20. PARTICOLARI COSTRUTTIVI

21. PARTICOLARI COSTRUTTIVI CAVIDOTTI E POZZETTI 22. PARTICOLARI COSTRUTTIVI CABINE

23. SCHEMA UNIFILARE DI CAMPO 24. LAYOUT SCHEMA IMPIANTO 25. SCHEMA UNIFILARE

26. LAYOUT TRACCIATO CAVIDOTTI CATASTALE 27. LAYOUT TRACCIATO CAVIDOTTI

28. PIANO PARTICELLARE DI ESPROPRIO - ELENCO DITTE - VISURE 29. CARTA DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO

30. CARTA FORESTALE -D.LGS 227/01 31. CARTA FORESTALE L.R. 16/96

32. VINCOLO IDROGEOLOGICO EX R.D. 3267/1923

33. COMPONENTI DEL PAESAGGIO - PIANO PAESAGGISTICO PROV. TP 34. BENI PAESAGGISTICI - PIANO PAESAGGISTICO PROV. TP

35. REGIMI NORMATIVI - PIANO PAESAGGISTICO PROV. TP 36. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO - GEOMORFOLOGIA 37. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO - IDRAULICA

38. PIANO ASSETTO IDROGEOLOGICO - DISSESTI 39. CARTA NATURA - HABITAT

40. PIANO CAVE REGIONE SICILIA 41. CARTA RETE ECOLOGICA SICILIANA 42. CARTA DELL'USO DEI SUOLI

43. CARTA DELLA SENSIBILITÀ ECOLOGICA 44. CARTA DELLA PRESSIONE ANTROPICA 45. CARTA DELLA FRAGILITA AMBIENTALE 46. CARTA DEL VALORE ECOLOGICO

47. TAVOLA RETE NATURA 2000 (SIC_ZPSB4:D4_ZSC) 48. TAVOLA DEI GEOSITI

49. TAVOLA PARCHI E RISERVE

50. TAVOLA AREE IMPORTATI AVIFAUNA (IBA) 51. ESTRATTO PRG COMUNE DI MAZARA DEL VALLO 52. CARTA DELL'USO DEI SUOLI CORINE LAND COVER 53. STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

54. ELENCO ELABORATI 55. DATI GEOREFERITI

56. SCHEDA DI SINTESI VERIFICA AREA IMPIANTO 57. VISURA SOCIETARIA

58. DICHIARAZIONE CONFORMITA'

59. DICHIARAZIONE ELENCO PROFESSIONISTI 60. ISTANZA

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 61. SCRITTURA PRIVATA DIRITTO DI SUPERFICIE PART.23_28

62. ACCETTAZIONE PREVENTIVO DI CONNESSIONE 63. PREVENTIVO DI CONNESSIONE-DISTRIBUZIONE 64. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA ANTIMAFIA

65. SCHEMA ATTO PROTOCOLLO ADESIONE LEGALITA' 66. SCHEDA COSTO IMPIANTO - CRONOPROGRAMMA 67. PIANO DISMISSIONE

68. RICEVUTA ONERI ISTRUTTORI 69. DICHIARAZIONE BANCARIA

70. DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA VALORE IMPIANTO - ATTO NOTORIETÀ 71. DICHIARAZIONE DI DESTINAZIONE URBANISTICA

72. INTEGRAZIONE ISTANZA

73. LETTERA TRASMISSIONE INTEGRAZIONI

1 LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO

CONSIDERATO che in merito alla localizzazione del progetto il proponente afferma quanto segue:

• Il parco fotovoltaico in progetto comprende l’area di impianto, la cabina di consegna (da collocare in adiacenza della cabina primaria E-distribuzione) e la connessione tra i due siti.

• Il sito interessato dall’installazione dell’impianto fotovoltaico, esteso circa 18 ettari, è localizzato nel territorio comunale di Mazara del Vallo (TP) in contrada Piana Berlingeri, fuori dal centro abitato, in una zona a vocazione agricola, nella parte sud occidentale della Sicilia, in territorio provinciale di Trapani. Esso dista circa 7.5 km dal centro abitato di Mazara del Vallo (TP), circa 5 km da quello di Campobello di Mazara (TP) e circa 6 km dal centro di Castelvetrano (TP).

• L’impianto in progetto è costituito da due aree vicine, definite “Area di Impianto 1” e “Area di Impianto 2”, distanziate tra loro circa 150 metri;

• La cabina di consegna, si colloca in adiacenza della cabina primaria E-distribuzione, in località Contrada Antalbo del medesimo comune.

• La connessione sarà realizzata in cavo interrato, con allaccio alla STT di Mazara che dista circa 5,850 Km a Sud dell’impianto, lungo la direttrice della strada Provinciale S.P. n. 39, 25 e 86, alle strade provinciali si arriva utilizzando la stradella di servizio interna alla proprietà per circa mt 1,116.

• Di seguito si riportano le coordinate assolute nel sistema UTM 33 WGS84:

- area di impianto fotovoltaico: Long. EST 298713.73 mE; Latitud. Nord 4172721.22mN;

- cabina di consegna: Long. Est 33S 2954478.86mE; Latitud. Nord 33S 4169836.60mN.

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 2 QUADRO PROGETTUALE

CONSIDERATO che il Proponente in merito al progetto riporta quanto segue:

L’impianto è denominato “Impianto Mazara DUE Contrada “Berlingeri”, il cui numero di rintracciabilità della TICA è T0737011, la potenza nominale totale del generatore fotovoltaico, data dalla somma delle potenze nominali dei singoli moduli fotovoltaici, è pari a 7 Mw, e sulla base di tale potenza è stato dimensionato tutto il sistema. L’energia prodotta, sarà immessa nella rete di distribuzione di media tensione a 20 kV;

• l’estensione totale dei terreni sui quali insistono le predette aree è pari a circa 18 ha, mentre l’area occupata dagli inseguitori (area captante) risulta pari a circa 3,56 ettari, determinando sulla superficie catastale complessiva assoggettata all’impianto, un’incidenza pari a circa il 20%. L’area dell’impianto comprende anche una fascia di rispetto lungo il perimetro di una larghezza pari a mt 10,00, che sarà trattata in progetto come area a verde;

• Le aree che costituiscono il parco fotovoltaico, come detto in precedenza, sono identificate in progetto “Area di Impianto 1 e “Area di Impianto 2”. La prima area ha forma trapezoidale con asse maggiore lungo la direzione nord-sud e risulta inscritta nella viabilità locale sterrata, che ne borda i lati nord, est, ovest. La seconda ha forma approssimativamente rettangolare, con asse maggiore lungo la direzione nordest-sudovest e risulta anch’essa inscritta nella viabilità locale sterrata, che ne borda i lati nord, sud, ovest,

• Il sito è accessibile lasciando la SS115 Strada Statale Sud Occidentale Sicula da tre punti individuati rispetto al luogo di progetto, poco fuori dai territori di Mazara del Vallo a circa 9 Km a ovest, di Campobello di Mazara a circa 5 Km a Sud e di Castelvetrano a circa 6 Km a Est. Dai predetti punti è possibile raggiungere il sito percorrendo la prima viabilità principale costituita dalla Strada Provinciale n. 25 Mazara-Castelvetrano in direzione Nord ed infine la strada locale SB 39 n. 1 ex Delia per circa 1.2 Km in direzione Nord prima dell’accesso ad un varco esistente sulla predetta strada, dalla quale si origina la strada di campagna che condurrà al sito prescelto

• L’assetto morfologico dell’area circostante si presenta pianeggiante con un’altitudine media pari a 38 m s.l.m. Esso confina a Nord col torrente Delia;

• L’impianto sarà composto complessivamente da n. 4 sottocampi di potenza pari a 1.761,30 kWp, collegati elettricamente mediante una rete interna di cavidotti BT e MT per la maggior parte interrati. In particolare, n. 3 sottocampi saranno ubicati internamente alla “Area di impianto 2”, unitamente a n. 3 cabine di trasformazione alle quali afferirà l’energia prodotta dai sottocampi e una cabina locali tecnici per l’alloggiamento dei quadri e delle apparecchiature per i servizi ausiliari dell’impianto, invece il rimanente sottocampo sarà allocato all’interno della “Area di Impianto 1”.

In esso verranno anche ubicate una cabina di trasformazione ed un locale tecnico, entrambe aventi la stessa funzione delle medesime cabine sopra indicate. Esternamente all’area del campo fotovoltaico e precisamente in prossimità del cancello di ingresso all’area, sarà installata una ulteriore cabina locai tecnici in adiacenza alla cabina di smistamento in media tensione, dalla quale si diparte il cavidotto interrato MT per il trasporto dell’energia prodotta in direzione della cabina di consegna

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posta in area adiacente alla cabina primaria AT/MT Mazara di E-distribuzione, prima dell’inserimento nella rete di distribuzione nazionale;

• L’impianto fotovoltaico sarà, quindi, composto da 4 sezioni (sottocampi) per un complessivo installato di 7045.20 kWp e prevede le seguenti componenti:

o n. 13.680 moduli fotovoltaici che saranno installati su inseguitori monoassiali con asse di rotazione Nord- Sud (orientamento Est-Ovest) su montanti in acciaio, inghisati in pali trivellati per una profondità variabile in funzione della tipologia di sottosuolo riscontrato, senza l’ausilio di opere cementizie di fondazione; più in dettaglio, ogni singola struttura a reticolo viene appoggiata a pilastri di forma rettangolare di medesima sezione ed infissa nel terreno a profondità variabile in funzione delle caratteristiche litologiche del suolo (da 1,20 m a 1,50 m). Le fondazioni sono costituite da elementi scatolari collocati nel terreno della dimensione di circa 80 mm x 180 mm.

Le strutture così costituite saranno ancorate al terreno tramite montanti in acciaio e fondazione a mezzo di pali trivellati.

o n. 4 cabine elettriche di conversione e trasformazione dell’energia (“Cabine di Campo” definite in progetto TR1, TR2, TR3; TR4). La Cabina di campo contiene le unità di conversione (“Inverter”) e di trasformazione (trasformatori MT/BT) e svolge la duplice funzione, di convertire l’energia elettrica da corrente continua a corrente alternata ed elevare la tensione da bassa a media tensione.

o n. 4 Cabine locali tecnici nelle quali sono alloggiati i quadri elettrici e le apparecchiature per i servizi ausiliari. In progetto, una è posta internamente al perimetro dell’impianto, l’altra è esterna, in adiacenza alla cabina MT.

o n. 1 cabina generale MT di smistamento (“Main Technical Room” o “MTR”) nella quale convogliano le quattro linee indipendenti MT provenienti dai quattro distinti sottocampi, equipaggiata con adeguati quadri e protezioni.

o n.1 cabina di consegna (“Point of Delivery” o “POD”) in cui sono installati il contatore fiscale di immissione in rete e i quadri di manovra/sezionamento del Distributore di Rete, posta in area adiacente alla cabina primaria Mazara di e- distribuzione in contrada Antalbo, che raccoglierà l’energia prodotta dal generatore fotovoltaico, preventivamente trasportata dal cavidotto MT, prima di essere immessa nella Rete di Trasmissione Nazionale.

• Il sistema di posa dei cavi prevede scavi a sezione obbligata, con profondità da p.c. e larghezza indicati nei disegni di progetto, la posa dei conduttori, fibre ottiche e corda di terra, il successivo reinterro parziale con terreno di scavo; i cavi saranno posti sul fondo dello scavo, opportunamente livellato in modo tale da non presentare ostacoli alla posa ed elementi di pezzatura tale da costituire potenziale pericolo per la integrità dei cavi e verranno ricoperti da uno strato di materiale di classe A1, per uno strato di 50 cm e comunque secondo le indicazioni degli elaborati progettuali. Laddove ritenuto idoneo da parte della DL, in sede di esecuzione delle opere, per il rinterro potrà essere utilizzato il materiale proveniente dagli scavi, opportunamente selezionato. Al fine di garantire la

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non superiori a 25-30 cm, prima di procedere alla posa dello strato successivo Il rimanente volume dello scavo verrà riempito in modo differente a seconda della tipologia specifica di posa su strade asfaltate, sterrate o terreno. In generale saranno effettuati scavi per la posa dei cavi alle seguenti profondità:

- 1.2 m per i cavi MT;

- 1.2 m per i cavi BT.

Per la realizzazione delle cabine di trasformazione, della MTR e della cabina di consegna si prevede uno scavo per le fondazioni con getto in opera della platea e posa della vasca prefabbricata.

Il terreno scavato (circa 2.500 m3) sarà utilizzato per attività di livellamento, ove possibile e comunque massimizzandone il riutilizzo in loco: il terreno in eccedenza sarà gestito in osservanza alla normativa vigente;

• È prevista l’installazione di un opportuno sistema di monitoraggio ambientale per la rilevazione di dati climatici e di dati di irraggiamento;

• Non sono previste opere di movimento terra significative ed il profilo generale del terreno non sarà modificato;

• In merito al drenaggio superficiale sono previsti alcuni accorgimenti progettuali per garantire che l’eventuale presenza o ristagno di acqua all’interno dell’area d’impianto non costituiscano motivo di discontinuità per il funzionamento dello stesso impianto nonché per la viabilità interna;

• La configurazione dell’area di impianto è stata originata dalla sottrazione di aree ricadenti all’interno del vincolo fluviale ricadente su gli entrambi i corsi d’acqua, ordinato dal Codice dei Beni Culturali:

per tale motivo il poligono di impianto generato presenta una forma irregolare;

• Complessivamente il sito proposto risulta essere adatto allo scopo prefissato, presentando una sezione tendenzialmente piana ed una superficie poco inclinata nella parte orientale del sito;

• La superficie impiegata per la collocazione degli impianti meglio definita come area captante, risulta avere una superficie pari a 3,56 Ha, determinando una incidenza pari al 20% della superficie catastale complessiva del terreno, nella disponibilità del Proponente, pari a circa 18 Ha;

• È prevista la realizzazione di una fascia arborea perimetrale di specie autoctone a confine della zona di impianto, con l’obiettivo di limitare al minino la visibilità dello stesso dai rilievi presenti nel territorio. Le piante saranno disposte a distanza di 10 metri dalla recinzione perimetrale;

• Sono previsti altresì interventi di mitigazione ambientale mediante la piantumazione di specie vegetali appartenenti alla macchia mediterranea e tipiche della stazione in esame: opere di ingegneria naturalistica che prevedano l'utilizzo di materiali naturali quali legno, pietrame e metalli, senza l'ausilio di malte cementizie, secondo quanto previsto dal PTPP di Trapani, per le aree ricadenti sia nei Livelli di Tutela 1 che nelle aree sottoposte al Vincolo di Fiumi e Torrenti. La

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fascia perimetrale, di larghezza non inferiore a metri 10,00, verrà coltivata a uliveto, piante resistenti ai climi mediterranei, ma soprattutto coltivazione tipica dei luoghi;

• Sono state esaminate le interazioni tra il progetto e le seguenti componenti ambientali sia nella fase costruttiva sia in quella di esercizio:

- Occupazione suolo: in fase di dismissione dell’impianto saranno rimosse tutte le strutture facendo attenzione a non asportare il suolo e verranno ripristinate le condizioni esistenti

- Emissioni in atmosfera: la principale alterazione indotta sulla qualità dell’aria riguarda l’aumento della concentrazione di polveri, dovuto alle operazioni di allestimento ed esercizio del cantiere. Durante la fase di esercizio non è prevista la presenza di sorgenti significative di emissioni in atmosfera, pertanto non si avranno impatti negativi sulla componente.

- Scarichi idrici

- Utilizzo di risorse idriche - Approvvigionamento elettrico - Consumo di Sostanze

- Radiazioni non ionizzanti - Emissioni sonore e luminose;

A conclusione della fase di esercizio dell’impianto, seguirà quindi la fase di “decommissioning”, con cui le varie parti dell’impianto verranno separate in base alla composizione chimica, in modo da poter riciclare il maggior quantitativo possibile dei singoli elementi presso ditte che si occupano di riciclaggio e produzione degli stessi. I materiali tecnologici elettrici ed elettronici verranno smaltiti secondo la Direttiva 2002/96/EC: WEEE (Waste Electrical and Electronic Equipment) - direttiva RAEE - recepita in Italia con il D.Lgs 151/05. I restanti rifiuti che non potranno essere né riciclati né riutilizzati, stimati in un quantitativo dell’ordine dell’1%, verranno inviati alle discariche autorizzate. I principali rifiuti prodotti, con i relativi codici CER, sono i seguenti:

- - 20 01 36 - Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso (inverter, quadri elettrici, trasformatori, moduli fotovoltaici);

- - 17 01 01 - Cemento (derivante dalla demolizione dei fabbricati che alloggiano le apparecchiature elettriche);

- - 17 02 03 - Plastica (derivante dalla demolizione delle tubazioni per il passaggio dei cavi elettrici);

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- - 17 04 05 - Ferro, Acciaio (derivante dalla demolizione delle strutture di sostegno dei moduli fotovoltaici);

- - 17 04 11 - Cavi;

- - 17 05 08 - Pietrisco (derivante dalla rimozione della ghiaia gettata per realizzare la viabilità e le piazzole);

- - 13 02 00 – Olio esausto (derivante da trasformatori).

CONSIDERATO che il Proponente ha affermato che:

• I terreni sono catastati come uliveto e vigneto;

• Una contenuta porzione delle aree interessate dalla “Area di Impianto 1” risulta coltivata a uliveto.

Relativamente agli alberi di ulivo ricadenti in tale area è previsto che prima dell’inizio dei lavori n.

95 piante di ulivo siano espiantati e reimpiantati lungo il perimetro dell’impianto fotovoltaico, a costituzione della fascia di mitigazione;

• La superficie relativa alla “Area di Impianto 2” ricade prevalentemente su terreni adibiti a vigneto e sui lati Nord e Sud, in esigua superficie coltivata a oliveto che verrà mantenuta per ricavarne le parti da adibire a fascia di mitigazione

• Il vigneto che ricade nelle aree costituenti l’intero impianto fotovoltaico risulta in stato di abbandono e improduttivo (cfr MZ2_PD_06 Relazione agronomica_botanica_faunistica);

“Le parti di vigneto che dovessero essere ritenute riutilizzabili, verranno estirpate dal proprietario del fondo e piantumate nuovamente sia all’ interno delle superfici perimetrali di mitigazione, sia in terreni limitrofi al sito di intervento. Gli alberi di ulivo interessati dalla estirpazione, come per il vigneto, prima dell’ inizio dei lavori saranno espiantati e reimpiantati lungo il perimetro dell’ impianto fotovoltaico, a costituzione della fascia di mitigazione. Il coltivo utilizzato, pertanto, sarà uguale a quello attualmente in uso nelle aree di impianto, al fine di mantenere la destinazione colturale, così come previsto dalle norme di attuazione del Piano” ;

• Una parte dei terreni in disponibilità del Proponente (3.56ha) viene utilizzato per la posa in opera di pannelli;

La superficie della fascia arborea sarà pari a circa 1,80 Ha, la restante parte non occupata dall’installazione dei pannelli e precisamente, rispetto a tre lati del poligono di impianto, sarà destinata alla conversione dei suoli liberi (ex coltivi e/o seminativi) in pratipascoli stabili o prati- pascoli permanenti, con la crescita di piante foraggere spontanee e con il pascolamento da parte di animali di piccola taglia, in modo da ricostruire il paesaggio con copertura di tipo naturale.

• Il resort Berlingeri si trova a circa 300 m di distanza.

3 QUADRO PROGRAMMATICO

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CONSIDERATO che in merito al quadro programmatico il Proponente ha affermato che il progetto dell’impianto fotovoltaico e della stazione elettrica, è congruente con le seguenti normative, direttive e strumenti di pianificazione esaminato:

• Piani di carattere Comunitario e Nazionale:

- Strategia Europa 2020;

- Pacchetto per l’energia pulita (Clean Energy Package) - Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile;

- Strategia Energetica Nazionale;

- Programma Operativo Nazionale (PON) 2014-2020;

- Piano d’Azione Nazionale per le fonti rinnovabili;

- Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica (PAEE);

- Piano Nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra

• Piani di carattere Regionale e sovraregionale:

- Piano Energetico Ambientale Regione Siciliana (PEARS)

- Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) e Piano Gestione Rischio Alluvioni;

- Piano di Tutela delle Acque (PRTA);

- Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia (PGA);

- Piano Territoriale Paesaggistico Regionale;

- Rete Natura 2000;

- Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria;

- Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve;

- Piano di tutela del patrimonio;

- Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

• Piani di carattere Provinciale:

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 - - Piano Territoriale Provinciale di Trapani (PTP)

- Piani di carattere Comunale:

- Piano Regolatore del Comune di Mazara del Vallo (TP).

Piano Territoriale Paesaggistico Regionale

CONSIDERATO che con riferimento al Piano Paesaggistico della provincia di Trapani Ambiti 2-3, il Proponente ha esaminato, per le tre componenti dell’impianto: area installazione impianto- area attraversata dal cavidotto MT-area cabina trasformazione, le tavole:

- Carta delle componenti del paesaggio - Carta dei beni paesaggistici

- Carta dei regimi normativi

Carta delle Componenti del paesaggio:

Per quanto concerne l’analisi delle componenti del paesaggio, l’area occupata dal campo fotovoltaico, si inserisce nella Pianura fluviale del Fiume Delia Arena e risulta ricompresa nei seguenti paesaggi:

relativamente alla “Area di impianto 1“

Sottosistema agricolo forestale.

Si rileva:

- il “Paesaggio delle colture erbacee” (cod. 82.1) - il “Paesaggio del vigneto” (cod. 83.21)

- il “Paesaggio dell’uliveto” (cod. 83.11) relativamente alla “Area di impianto 2“

Sottosistema agricolo forestale.

Si rileva:

- il “Paesaggio del vigneto” (cod. 83.21)

Rispetto alla superficie complessiva dell’impianto fotovoltaico Sottosistema abiotico:

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 si rilevano i seguenti elementi:

- Invaso - “Laghetto artificiale Berlingeri” posto all’esterno del perimetro di impianto sul lato ovest dell’area di impianto 1;

- Corso d’acqua - “Fiume Delia” posto all’esterno del perimetro di impianto (cod. 24.2), sul lato nord dell’area di impianto 1

relativamente all’area attraversata dal cavidotto MT Sottosistema agricolo forestale.

Si rileva:

- il “Paesaggio delle colture erbacee” (cod. 82.1) - il “Paesaggio del vigneto” (cod. 83.21)

- il “Paesaggio dell’uliveto” (cod. 83.11)

- “Area di interesse archeologico” Masseria Antalbo (art. 142) Sottosistema abiotico:

- non si rileva alcun elemento lungo il tracciato del cavidotto MT relativamente all’area della cabina di consegna

Sottosistema agricolo forestale.

Si rileva:

- il “Paesaggio del vigneto”

Sottosistema abiotico:

- non si rileva alcun elemento all’interno del perimetro nel quale è prevista la posa della cabina di consegna.

Carta regimi normativi

Il proponente ha affermato che l'area di progetto interessata dalla linea elettrica MT interrata coinvolge in un breve tratto il regime normativo 8a “Paesaggio fluviale del Delia e dei suoi affluenti” Livello di tutela 1 disciplinato dall’art. Art. 28 delle N.d.A. Paesaggio locale 8 “Delia-Nivolelli” e in un altro breve tratto il regime normativo 8b “Aree di interesse archeologico” località Masseria Antalbo - Livello di tutela 1.

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In particolare, il Proponente ha prodotto una tabella secondo cui il cavidotto MT interrato insistente nel terreno agricolo e nella strada NC ricade nel regime normativo 8a con un livello di tutela 1 mentre il cavidotto MT interrato insistente nelle Strade di bonifica n. 39 e 86 ricade nel regime normativo 8b, sempre con un livello di tutela 1.

A tal proposito il Proponente afferma che:

• per quanto concerne l’area interessata dai tratti di realizzazione della linea elettrica MT interrata, non sono previste particolari azioni mitigatrici. Essa sarà realizzata sulla sede stradale pubblica esistente;

• l’impianto risulta compatibile con il Piano Paesaggistico;

• per quanto attiene alle aree di interesse archeologico qualsiasi intervento che interessi il sottosuolo deve avvenire sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali;

• stante le interferenze con le sopra citate aree vincolate ai sensi dell’art.142 del 42/2004 e normate dal Piano Paesaggistico, sarà necessario ottenere l’Autorizzazione Paesaggistica;

Carta dei beni paesaggistici

Il Proponente ha affermato che relativamente alla tutela dei Beni paesaggistici, l’area di impianto risulta esterna alla perimetrazione di aree tutelate di cui all’ art. 142 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i., mentre una porzione della linea elettrica in MT interferisce parzialmente con due tratti di corsi d’acqua e relative sponde per una fascia di 150 m, vincolati ai sensi del D.lgs. 42/04, art. 142, lett. c. e con area di interesse archeologico vincolata ai sensi del D.lgs. 42/04, art. 142, comma 1, lett. m.

A tal proposito il Proponente “specifica che alcune opere interessate dall’ asse del cavidotto interrato, per un breve tratto e precisamente nell’ area prossima alla cabina primaria e-distribuzione in Contrada Antalbo, attraversa e interferisce con un’ area individuata dall’ art. 142 del Codice (aree di interesse archeologico), ma le modalità realizzative la rendono compatibile con gli obiettivi di tutela” .

Il Proponente ha pure affermato che per il tratto di elettrodotto interrato interferisce con la fascia fluviale del Delia e dei suoi affluenti (Livello di Tutela 1, art.28 – 8a) sia con Aree di interesse archeologico nei pressi della stazione elettrica (Livello di Tutela 1, art. 28 – 8b) e che pertanto sarà richiesta l’autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani e qualsiasi intervento che interesserà il sottosuolo avverrà sotto la sorveglianza di personale della Soprintendenza.

RITENUTO che dall’esame delle tavole del Piano Paesaggistico emergono interferenze, così come rilevato dal Proponente, sia con la fascia fluviale del Delia e dei suoi affluenti (Livello di Tutela 1, art.28 – 8a) sia con Aree di interesse archeologico (Livello di Tutela 1, art. 28 – 8b);

VALUTATO che la Soprintendenza BB CC AA di Trapani con la nota prot. 12777 del 15/10/2020 acquisita al prot. ARTA al n. 61333 del 20/10/2020 con cui, certifica che l’area interessata dall’impianto non risulta allo stato attuale sottoposta a vincolo né a procedura di tutela ai sensi del Dlgs 42/2004 e ritiene opportuno una operazione di mitigazione dell’impianto mediante la piantumazione di ulivi adulti disposti a doppio filare sfalsato lungo il perimetro dello stesso;

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VALUTATO che in merito alle interferenze del cavidotto con le aree sottoposte a livello di tutela 1, fluviale ed archoelogico, occorre acquisire il parere della Soprintendenza BB CC AA di Trapani .

PAI

CONSIDERATO che in merito al Piano di Assetto idrogeologico il proponente riporta quanto segue:

il poligono di impianto ricade internamente all’area di esondazione per ipotetico collasso della diga Trinità n. 14.

• in relazione alla tipologia di intervento previsto e in funzione dell’analisi effettuata, il Proponente ha affermato che il progetto in esame:

- non risulta in contrasto con la disciplina in materia di rischio idraulico e geomorfologico di PAI (Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, per la parte idraulica) in quanto l’intervento risulta completamente esterno alla perimetrazione di aree a pericolosità idraulica e da frana;

- non risulta in contrasto con la disciplina in materia di rischio idrogeologico in quanto l’intervento è tale da non determinare condizioni di instabilità e da non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici nell’area.

VALUTATO che l’intervento ricade in un’area di esondazione ipotetico collasso della diga Trinità n. 14 e che tale localizzazione potrebbe essere pregiudizievole per la realizzazione dell’area di impianto e che pertanto si ritiene prevedere una specifica condizioni al fine di acquisire il parere dell’Autorità di Bacino CONSIDERATO e VALUTATO che:

• Il progetto risulta coerente con i criteri previsti dal punto 16 delle linee guida del DM 10/09/2010 ed in generale conforme ai principi generali stabiliti dal DM 10/09/2010 relativi all’identificazione delle aree non idonee per l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

• In relazione al Piano Operativo Nazionale PON, al Piano di Azione Italiano per l’Efficienza Energetica PAEE, al Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC), al Piano Energetico Ambientale Regionale Siciliano (PEARS) il progetto in esame presenta elementi di piena coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi generali previsti dal Piano in quanto impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile.

• Il progetto non interferisce con i sottostanti vincoli:

- Fascia di rispetto costiera - Aree Naturali e protette

- Rete Natura 2000 (ZSC e ZPS) e rete ecologica - Parchi Archeologici

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 - Aree assoggettate all’Università Agrarie e Zone usi civici

• In particolare, le aree interessate dagli interventi in progetto risultano completamente esterne ai siti SIC/ZPS/ZSC tutelati da Rete Natura 2000; l’area di progetto dista:

- 8,5 Km dal SIC - ZSC ITA 010005 “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi e Sciare di Mazara”;

- 7 Km dal SIC – ZSC ITA 010014 “Sciare di Marsala”;

- 5,8 Km dalla ZPS ITA 010031 “Laghetti di Preola e Gorghi Tondi, Sciare di Mazara e Pantano Leone”

• Le IBA più vicine all’area di progetto sono le seguenti:

- IBA 162 – “ZONE UMIDE DEL MAZARESE” ad una distanza di circa 7,5 Km - IBA 215 – “MONTI SICANI, ROCCA BUSAMBRA E BOSCO DELLA FICUZZA”ad

una distanza di circa 27 Km.

• Il sito oggetto di studio non ricade in area soggetta a vincolo idrogeologico. Il Proponente ha affermato che “dall’analisi condotta sugli elaborati del Piano, compreso lo studio redatto dal Geologo Daniele Angelo Polizzi, relativamente al quadro normativo riferito al Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, si evince che l’area in cui ricade l’intervento non rientra nelle perimetrazioni di aree a pericolosità idraulica di P.A.I. e di conseguenza non sono segnalati dissesti in atto e/o potenziali. Lo stesso dicasi per l'aggiornamento P.A.I. relativo alla suddetta area. Per il caso in esame l’analisi di dettaglio combinata PAI - Vincolo Idrogeologico non ha evidenziato aree di intervento tutelate dal R.D. n.3267/1923 e contemporaneamente ricadenti in zone a rischio PAI.

Dall’analisi vincolistica vigente, non si rilevano interferenze con aree a rischio PAI sia sotto l’aspetto geomorfologico che idraulico”;

• In relazione alla rete dei Parchi e delle Riserve, il progetto in esame risulta completamente esterno alla perimetrazione di tali aree. Nell’intorno di circa 10 km dell’area insiste:

- - R.N.I. Lago di Preola e Gorghi Tondi, posta a circa 8,5 km a sud-ovest dell’area di impianto;

• Il progetto non risulta in contrasto con la disciplina di Piano di Gestione delle acque ed in generale con la componente ambientale “ambiente idrico”;

• Dall’analisi della Carta Forestale Regionale risulta che il sito di progetto non ha alcuna interferenza con aree vincolate a bosco (L.R. 16/96 art. 4). L’area oggetto di studio ricade all’interno dell’area classificata come E1 del Piano Regolatore di Mazara del Vallo. In merito alle previsioni del PRG, il progetto risulta compatibile con la destinazione d’uso prevista (Zona E1 Aree agricole) sia per quanto attiene il campo fotovoltaico sia per quanto attiene la linea dell’elettrodotto. Ne segue chela realizzazione dell'impianto non è in contrasto con il vigente strumento urbanistico;

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

• In merito alla normativa acustica, non evidenziando alcun elemento residenziale sensibile stabilmente abitato nell’interno dell’area di impianto, o alcun altro elemento sensibile, sotto l’aspetto normativo acustico l’intervento risulta compatibile non producendo l’impianto fotovoltaico nella sua fase di esercizio alcun disturbo all’ambiente circostante e comunque rispettando anche nella fase di cantiere e realizzazione i limiti di cui al DPCM 14/11/1997.

4 QUADRO AMBIENTALE

CONSIDERATO che il Proponente, in merito alle componenti ambientali ed alla valutazione degli impatti, ha riportato quanto segue:

Atmosfera e caratterizzazione meteoclimatica

Dalle analisi condotte dai dati di riferimento della stazione attiva di rilevamento ubicata all’interno della Città di Trapani a circa 35 km di distanza dal sito di progetto, non si rilevano superamenti oltre i limiti consentiti dal D.Lgs. 155/2010 e s.m.i. per quanto concerne tutti i parametri rilevati (PM10, NO2, CO, O3 e SO2).

Per l’analisi delle condizioni termometriche si è fatto riferimento ai dati registrati alla stazione termopluviometrica di Castelvetrano ricadente all’interno del bacino del F. Arena mentre per le condizioni pluviometriche, si e fatto riferimento ai dati registrati nelle quattro stazioni pluviometriche ricadenti all’interno del bacino del F. Arena. L’andamento delle temperature mensili presenta una sufficiente regolarità nell’arco dell’anno

In funzione delle classificazioni climatiche che scaturiscono dagli indici più in uso, è possibile individuare l’area di progetto:

- “nel clima steppico” secondo l’indice di Lang, - “nel clima sub-umido” secondo indice di Emberger.

Riguardo il Regime Anemologico nella zona in esame la velocità del vento presenta variazioni diurne con un valore massimo verso mezzogiorno ed un valore minimo di notte. Per effetto del diverso riscaldamento del mare e della terraferma si determina la brezza di terra e di mare: la prima si manifesta durante la notte e la seconda durante il giorno. I venti dominanti nell’area sono orientati prevalentemente da WSW.

Valutazione degli impatti

- Le emissioni dovute alla fase di realizzazione, già di per sé contenute, saranno comunque minimizzate con misure opportune. L'impatto sulla componente atmosfera in fase di cantiere può essere considerato trascurabile.

- Durante la fase di esercizio non saranno generate emissioni gassose (a meno di quelle degli autoveicoli che possono essere considerati trascurabili), né di polveri in atmosfera. L’impianto non comporterà alcuna emissione in atmosfera, ma contribuirà positivamente alla riduzione di gas inquinanti. La produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica determinerà un impatto positivo di lunga durata in termini di mancato apporto di gas ad effetto serra da attività di produzione energetica.

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accorgimenti adottabili per la loro minimizzazione, sono assimilabili a quelli già valutati per la fase di cantiere.

Ambiente idrico

L’area interessata dall’impianto si sviluppa in un’area prevalentemente pianeggiante, all’interno del bacino idrografico del fiume Arena localizzato nella porzione occidentale della Sicilia settentrionale.

Gli impluvi naturali si presentano ben regimentati e manutenuti. Nonostante la bassa quota topografica dell'area di progetto, il livello delle acque ruscellanti nel sistema di canali e l'eventuale risalita del livello freatico della locale falda di acqua non comportano portate tali da inficiare l'utilizzo dell'impianto.

Secondo il PAI l'area strettamente interessata dall’opera in progetto e le zone circostanti sono prive di criticità di natura geomorfologica (dissesti e frane). Tuttavia sulla Carta delle aree di esondazione per manovre di scarico e ipotetico collasso della diga Trinità 618090_14 il sito ricade all’interno dell’Area di esondazione per ipotetico collasso della diga Trinità.

Valutazione degli impatti

La realizzazione dell’impianto in progetto e il suo esercizio non modificherà le caratteristiche intrinseche dei corpi idrici superficiali, né tantomeno quello dei corpi idrici sotterranei. Con riferimento alla possibile interferenza tra le opere in progetto e i corpi idrici superficiali si evidenzia che manufatti e viabilità sono previsti nei pressi delle linee di displuvio che delimitano i bacini idrografici individuati:

pertanto, non si rilevano significative interferenze con le reti idrografiche dell’area in esame.

La viabilità esistente sarà oggetto di opportune opere di adeguamento per la realizzazione del nuovo impianto e sarà dotata di eventuali opere di intercettazione e allontanamento delle acque meteoriche presso gli impluvi più vicini. In modo analogo, le opere idrauliche saranno previste per la viabilità di nuova realizzazione che, comunque, avrà sviluppo limitato rispetto a quella esistente da adeguare. Anche la posa dei cavi MT di potenza non interferirà con il reticolo idrografico, in quanto i cavi correranno al di sotto della viabilità di servizio che, come ricordato, trova propria ubicazione nelle immediate adiacenze delle linee di displuvio di confine tra i bacini idrografici. In rapporto a quanto evidenziato nella caratterizzazione della componente che prevede la presenza di falda sotterranea a profondità maggiori di quelle di scavo per la posa dei cavidotti, si ritiene che non ci sarà interferenza e di conseguenza alterazione dello stato attuale delle acque sotterranee dal punto di vista qualitativo e quantitativo.

L’area di installazione, come si evince dalle tavole del PAI, ricade fuori da zone a criticità geomorfologica e la stessa dista oltre 150 m dall’area di rispetto del vincolo Paesaggistico – art. 142 lettera c del Dlgs 42/04 (Torrente Delia). In occasione di eventi piovosi abbondanti, il Proponente ha affermato che si escludono azioni erosive con dilavamento o formazione di solchi di erosione concentrata considerato che in fase di realizzazione l’area di rispetto di 150 m verrà adibita a verde di mitigazione.

Suolo e sottosuolo

La carta dell’uso dei suoli da fonte SITR (Regione Sicilia) e la Carta dell’uso dei suoli secondo Corine Land Cover rileva che relativamente all’area dell’impianto fotovoltaico ricadono terreni codificati ad uso

“Vigneto”, mentre i tratti interessati dalla posa del cavidotto “Legnose agrarie miste” e “Seminativo

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associato a vigneto”. Il Proponente inoltre ha affermato che, i rilievi condotti in campo, descritti sulla relazione agronomica, mostrano però uno stato dei luoghi parzialmente differente rispetto alla corrispondente annotazione riportata nella Carta dell’uso del suolo. Infatti l’area interessata in progetto dall’impianto fotovoltaico è caratterizzata parzialmente da una porzione di vigneto e una parte da coltivazione di melograno tra l’altro in stato di abbandono e quindi improduttive.

Valutazione degli impatti

In fase di costruzione, le attività connesse alla regolarizzazione del piano campagna saranno di durata stimata di pochi giorni così come lo scavo della trincea per la posa in opera del cavidotto. Di conseguenza l'impatto indotto sarà di bassa entità.

La fase di esercizio dell'impianto determinerà un'occupazione permanente di suolo.

L’occupazione più cospicua di suolo è certamente imputabile all'allocazione dei pannelli fotovoltaici, che interesserà un'area complessiva di circa 3,56 ha. Si sottolinea tuttavia che la sottrazione di suolo non sarà effettiva in quanto il terreno sottostante continuerà ad essere oggetto di attività agricole con la coltivazione del fico d’india (Cfr. pag. 216 del Rapporto Preliminare Ambientale).

Flora, vegetazione e habitat

Come si evince dalla relazione agronomica, la vegetazione agraria di maggior rilievo della zona è rappresentata dalla coltivazione dell’ulivo e della vite. Elementi introdotti a scopo ornamentale, successivamente sono stati la palma da dattero (Phoenix dactylifera), ad opera degli arabi, ed in tempi più recenti, il ficodindia (Opuntia ficus-indica) e l’agave (Agave americana), largamente spontaneizzate e spesso utilizzate.

Aspetti di vegetazione arbustiva si rinvengono ai margini dell’area d’intervento e nelle aree di impluvio.

A Nord e ad Ovest dell’area di studio si rinvengono filari di piante forestali realizzati con il ricorso specie della flora esotica, in particular si tratta di conifere ed eucalipti, impiantati con funzione di frangivento.

Per quanto riguarda la vegetazione agraria erbacea sono coltivati nella zona: frumento, avena, orzo, fave ed ortaggi vari.

Valutazione degli impatti

Nessuna specie vegetale risulta particolarmente protetta o a rischio di estinzione. L’impianto fotovoltaico si inserisce nell’unità ecosistemica delle aree agricole urbanizzate ed ex coltivi abbandonati. Le aree di progetto non risultano interessate dalla presenza di particolare pregio naturalistico. per cui non determina la riduzione di aree di habitat, la perturbazione di specie fondamentali nonché la frammentazione dell’habitat e delle specie.

Fauna

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anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, la cui ricchezza e influenzata dall’attività umana. Non sono state comunque riscontrate specie protette.

Valutazione degli impatti

Il parco fotovoltaico non ha effetti diretti o indiretti con la flora e l’avifauna protetta.

Le attività saranno di lieve entità di durata complessiva contenuta e pertanto l'impatto associato alla componente faunistica sarà trascurabile in quanto le specie qui presenti sono già largamente abituate al rumore di fondo delle lavorazioni antropiche.

Ecosistemi

In merito alla componente il Proponente ha affermato che:

- dall’esame della Carta del Valore Ecologico della Regione Sicilia, il sito in oggetto ricade in un’area con una classe di valore ecologico medio;

- dall’esame della Carta della sensibilità Ecologica della Regione Sicilia, il sito in oggetto ricade in un’area con una classe bassa - media;

-dall’esame della Carta della pressione antropica della Regione Sicilia, il sito in oggetto ricade in un’area con una classe bassa – media;

- dall’esame della Carta della fragilità ambientale della Regione Sicilia, il sito in oggetto ricade in Area 1, classe media – alta e in Area 2, classe bassa.

Valutazione degli impatti

L'impatto sulla componente flora, vegetazione, fauna ed ecosistemi in fase di cantiere può essere considerato basso. Nella fase di esercizio non saranno previsti danneggiamenti né riduzione degli habitat e non sarà previsto disturbo alla fauna riconducibile alle emissioni in atmosfera o alle emissioni di rumore. Relativamente al sistema di illuminazione, che spesso costituisce un disturbo per le specie soprattutto in fase di riproduzione, si segnala che sarà limitato alla gestione dell'impianto, contenuto alle minime attività.

Rumore

Considerato che il Comune di Mazara del Vallo non risulta dotato di Piano di Zonizzazione Acustica Comunale, si applicano pertanto i limiti previsti su “tutto il territorio nazionale” relativamente al superamento dei limiti assoluti diurno e notturno (DPMC 01/03/91 e dei limiti di emissione diurni e notturni (DPCM 14/11/97) e del criterio differenziale.

Valutazione degli impatti

Durante la fase di costruzione dell'impianto e delle opere connesse l’emissione di rumore sarà dovuta al transito dei mezzi per la fornitura di materiali e dei mezzi d’opera per la realizzazione delle attività di

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per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

preparazione del sito e per adeguamento della viabilità interna e alla realizzazione delle trincee per la posa in opera dei due tratti di cavo interrato per il collegamento alla rete di distribuzione esistente e per l’ancoraggio al suolo dei pali mozzi su cui si andranno a fissare i sostegni delle rastrelliere porta moduli.

La tipologia di attività e il tipo di mezzi che transiteranno da e verso il luogo di progetto sono comuni a quelli tipici che si rilevano in contesti industriali quali quello in cui si inserisce il progetto in esame.

L’impatto prodotto sulla componente rumore in fase di cantiere può essere considerato basso nelle fasi di lavorazione, considerate più rilevanti nella descrizione di sonora, trascurabile nell’arco della complessiva durata della fase di cantiere. La fase di esercizio dell'impianto non comporterà un incremento dell’emissioni sonore nell'area. Per la fase di dismissione, le azioni di progetto e gli impatti potenziali sulla componente rumore sono assimilabili a quelli già valutati per ’a fase di cantiere. L'impatto sulla componente rumore in fase dismissione viene valutato come “basso”.

Vibrazioni

Per la valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici è possibile fare riferimento alla norma UNI 9916 per edifici residenziali. Nell’area di studio non si rileva la presenza di edifici residenziali e oggetto di particolare tutela essendo costituita esclusivamente da terreni agricoli.

Valutazione degli impatti

In virtù delle lavorazioni previste e delle caratteristiche dell'area di progetto, dell’assenza di edifici residenziali o edifici di natura storico-archeologica, si ritiene che il fattore di impatto in esame possa essere trascurato.

Siti Rete Natura 2000

Da quanto affermato dal Proponente emerge che le modificazioni indotte dalla realizzazione del progetto sull’area vasta non generano interferenze o incidenze significative sulle componenti biotiche di rilievo, né sono tali da diminuire la coerenza ecologica delle ZSC e ZPS, distanti dall’area dell’impianto, non determinando di conseguenza la riduzione, né la frammentazione di aree di habitat;

Paesaggio

Il progetto si inserisce nell’unità eco-sistemica delle aree agricole urbanizzate ed ex coltivi abbandonati.

Il progetto non risulta in contrasto con le prescrizioni e gli indirizzi del Piano Paesaggistico con particolare riferimento alla componente paesaggio agrario. Nelle aree di progetto non sono presenti particolari elementi di pregio paesaggistico/architettonico.

Il progetto risulta tale da non alterare le viabilità storiche presenti.

Il progetto risulta conforme alle indicazioni del Piano Paesaggistico relativamente alla tutela dei Beni paesaggistici ed ai regimi normativi anche rispetto alle aree tutelate di cui all’ art. 142 del D.Lgs. 42/04 e s.m.i. per le quali è prescritto il rilascio della Autorizzazione Paesaggistica (art. 146 del D.Lgs. 42/04).

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente

Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91

Il Proponente ha affermato che non si riscontrano elementi paesaggistici, Beni Culturali ed archeologici di rilievo. Il progetto in esame non presenta elementi di contrasto con gli strumenti di pianificazione per la tutela del paesaggio e dei beni culturali. Adeguate misure di mitigazione garantiscono un inserimento paesaggistico compatibile con il contesto preesistente.

Salute pubblica

Sono attesi benefici ambientali derivanti dal progetto, espresse in termini di emissioni di inquinanti evitate (CO2, NOx e SO2) e risparmio di combustibile che sicuramente impattano positivamente a livello globale sulla salute pubblica.

CONSIDERATO che il Proponente nella Relazione Geomorfologica ed Idrologica ha riportato quanto segue:

• l’assetto geologico - strutturale del bacino del Fiume Arena, al quale appartiene il sito in studio, è caratterizzato dalla presenza di più unità tettoniche derivanti dalla deformazione di rocce riferibili alla Piattaforma Trapanese e al Bacino Imerese. I terreni afferenti a tali unità meso-cenozoiche affiorano a nord del bacino del Fiume Arena. Sopra i litotipi cenozoici si trovano diffusi terreni pleistocenici rappresentati da calcareniti e sabbie delle piane costiere e dai depositi terrazzati dell’entroterra;

• il territorio oggetto di studio è contraddistinto dalla presenza di formazioni che, presentando caratteristiche litotecniche ed evoluzione tettonica diverse, hanno determinato la varietà di forme presenti nel paesaggio. Si passa, pertanto, dai caratteri tipici di un’area sub-pianeggiante e basso- collinare, in corrispondenza degli affioramenti argillosi e arenacei ad una fascia costiera, a sud, sub- pianeggiante che, procedendo verso l’entroterra, lascia il posto a tutta una serie di rilievi marnoso arenacei a morfologia più collinare;

• nell’area in studio si è ipotizzata la seguente successione litostratigrafica:

- da m 0,00 a m. 3,00: Depositi alluvionali costituiti da elementi ruditici e arenetici immersi in una matrice sabbioso limosa ocracea a grado di addensamento variabile;

- da m. 3,00 a m. 15,00: Depositi calcarenitici e calciruditici giallastri con intercalazioni limose e limo-sabbiose il cui grado di cementazione si è mostrato progressivamente crescente con la profondità. Le calcareniti, se inalterate, sono da considerarsi buoni terreni di fondazione, coesivi e con buoni valori di rottura a compressione assiale (40 Kg/cmq e più). Nel luogo in oggetto, prevedendosi discontinui lo spessore e la distribuzione areale di questi litotipi, tali valori possono ridursi, seppur in misura ragionevole;

- da m 15,00 in poi: Depositi argilloso – sabbiosi alterati nelle porzioni sommitali con frequenti intercalazioni di lenti Arenitiche;

• a seguito degli eventi sismici verificatisi nel 1968 nella valle del Belice, con epicentri localizzati nella fascia di territorio compresa tra la direttrice Castelvetrano - Monte Finestrelle e la direttrice Montevago – Bisacquino - Corleone, il Comune di Mazara del Vallo con D.M. 23.09.1981 è stato incluso fra le zone sismiche di seconda categoria (grado S = 9).

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Repubblica Italiana Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente

Commissione Tecnica Specialistica

per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale legge regionale n. 9 del 2015, art. 91 5 CONSIDERATO che:

• i terreni individuati nel sito in esame, sono costituiti da uno strato di ricoprimento costituito da elementi ruditici e arenetici immersi in una matrice sabbioso limosa ocracea a grado di addensamento variabile, derivante prevalentemente dai processi di erosione e alterazione delle litologie in posto. Più in profondità si rinvengono con continuità depositi calcarenitici e calciruditici giallastri con intercalazioni limose e limo-sabbiose, il cui grado di cementazione si è mostrato progressivamente crescente con la profondità, ricoprenti l’orizzonte argilloso – sabbioso, alterato nelle porzioni sommitali con frequenti intercalazioni di lenti arenitiche;

• gli orizzonti litologici precedentemente descritti presentano caratteristiche di permeabilità differenti, che generano le condizioni per la formazione di falde idriche caratterizzate da oscillazioni del livello piezometrico, strettamente legate al regime pluviometrico stagionale;

• le linee di deflusso principali delle acque sotterranee hanno un orientamento che va dall’entroterra verso la costa, infatti parte delle precipitazioni vengono drenate dalle formazioni arenacee di monte verso le calcareniti e sabbie costiere della piana di Mazara del Vallo. Purtroppo, un incontrollato utilizzo della falda freatica presente nelle calcareniti costiere ha portato ad un notevole depauperamento delle riserve idriche. La falda idrica, debole e discontinua, si trova a oltre 50 m di profondità, al di fuori di qualsiasi interferenza con i progetti in esame;

• la profondità della falda è indicata nelle integrazioni presentate intorno ai 15 m dal piano di campagna.

• il terreno si presenta quasi pianeggiante con orografia regolare e minimi dislivelli. Per effetto della indicata giacitura del terreno, la soluzione di aggancio al suolo mediante palo infisso o di vitone non richiede adeguamenti particolarmente significativi; purtuttavia si prevedono minime attività di livellamento e/o sbancamento del terreno dove necessario. Anche nelle aree previste per la posa del locale cabina impianto e dei locali cabina di trasformazione BT/MT non sarà necessario operare sbancamenti significativi, in quanto occorre tracciare l'impronta della platea mediante la rimozione di soli 30 cm di terreno al fine di rimuovere lo strato corticale e posare la fondazione prefabbricata.

Per la realizzazione della viabilità interna non sarà necessario attivare e quindi operare sbancamenti significativi, in quanto occorrerà tracciare il percorso stradale al fine di rimuovere lo strato corticale.

La posa della recinzione sarà effettuata seguendo l'andamento delle pendenze naturali del terreno. La posa delle canaline portacavi non necessiterà in generale di interventi di livellamento del terreno. In sintesi si può indicare che non sono previste opere di movimento terra significative ed il profilo generale del terreno non sarà modificato; si lascerà di conseguenza inalterato il profilo orografico preesistente del territorio interessato.

6 OPZIONE ZERO E ALTERNATIVE DI PROGETTO

CONSIDERATO e VALUTATO che il proponente ha valutato tra le altre alternative, anche la cosiddetta alternativa zero, ovvero la possibilità di non eseguire l’intervento.

I vantaggi che scaturiscono dalla realizzazione dell’impianto, sia sul piano ambientale sia quello socio-

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