Dedicato a Giovanni Francesco Re, insi-gne botanico piemontese del primo Otto-cento, è situato nel territorio di San Ber-nardino di Trana (450 m s.l.m., Val San-gone Provincia di Torino) ed è stato realiz-zato da Giuseppe Giovanni Bellia a partire dal 1961. L'ubicazione è da considerarsi ottimale in rapporto al settore occidentale dell'arco alpino e al Piemonte, in quanto la Val Sangone che si insinua tra la Valle di Susa (più siccitosa) e le Valli del Chiso-ne (più umide) gode di un clima e di escur-sioni altitudinali che permettono l'insedia-mento spontaneo e quello di ricerca, di ele-menti delle fiore submontana, subalpina ed alpina.
Gli scopi prefissati alla nascita del giardino erano soprattutto quelli di:
— continuare le ricerche floristiche (limi-tatamente alle piante vascolari) iniziate da Pietro Fontana (1929), conservatore dell'Erbario dell'Istituto e Orto Botani-co di Torino, da Sappa e Charrier (1948-49) e da Charrier (1949-50); — prendere in considerazione per un
nuo-vo catalogo floristico della Val Sangone anche le Taloffite (alghe, funghi, liche-ni) e le Briofite (muschi, epatiche); — pubblicare i dati floristici di nuova
ac-quisizione e di aggiornamento riguar-danti tutti i gruppi sistematici botanici della Val Sangone;
— allestire un erbario di tutti i reperti flo-ristici della Valle suddetta, dalle Tallo-fite alle AntoTallo-fite;
— coltivare piante rare o critiche del Pie-monte e Valle d'Aosta, nonché dell'Ita-lia in generale, d'Europa o di altri con-tinenti, secondo particolari indirizzi di ricerca;
— coltivare collezioni floristiche di parti-colare interesse;
— condurre ricerche di botanica a livello sistematico-genetico, su generi di note-vole interesse al riguardo;
— allestire e aggiornare una collezione di semi di specie floristiche della Val
San-gone e di territori limitrofi e far oggetto di tali semi per lo scambio con giardini ed orti botanici di tutto il mondo; — pubblicare il periodico « R E A » come
bollettino di informazione.
Il giardino si compone di una parte a pra-to, di un giardino roccioso, un arborepra-to, aree sistemate ad ambiente ecologico con acquitrini, laghetti e corsi d'acqua.
Esso dispone di una moderna attrezzatura con impianto automatico di irrigazione a pioggia e a polverizzazione, serra calda, cassoni caldi per le riproduzioni, cassoni vetrati, una serra fredda ed una riscaldata per le produzioni orticole.
L'estensione è di 10.000 metri quadrati, suddivisi tra giardino sperimentale, giardi-no botanico, direzione, laboratori e serre. In campo sperimentale Rea ha posto la sua attenzione sulle condizioni quanto mai precarie dell'agricoltura montana, preoc-cupandosi da un lato di sperimentare ed anche ottenere nuove cultivars di ortaggi meglio adatti alle condizioni ambientali, dall'altro di ricercare e selezionare vecchie cultivars di fruttiferi quasi perdute e che invece meritano di essere reintrodotte; in particolare negli ultimi anni sono tate spe-rimentate oltre 300 cultivars di pomodoro, peperone, melanzana lattuga, patata, e gra-noturco, selezionandone oltre 50 ed otte-nendo nuove cultivars adatte alle condizio-ni ambientali dell'agricoltura montana pie-montese. Si stanno ora studiando le possi-bilità di produzione di sementi e piantine di specie officinali, aromatiche e medi-cinali.
Il giardino botanico conta attualmente una collezione di piante che ha superato le 4.500 specie appartenenti alla flora di tutto il mondo. La collezione svolge un'impor-tante finalità didattica ed è stata visitata da numerose scolaresche.
Posto di rilievo tra le finalità del giardino spetta a quella di tutela e coltivazione delle specie critiche o comunque gravemente minaccate della nostra flora.
Notevoli le collezioni delle famiglie Carta-cee ed AizoaCarta-cee e dei generi Berberis,
Co-toneaster, Crataegus, Fritillaria, Fuehsia, Iris, Oxalis, Rosa, Saxifraga, Sempervi-vum e Sorbus.
Per quanto concerne l'attività scientifica essa si incentra soprattutto sulla redazione del nuovo catalogo floristico della Val San-gone, lavoro che vede impegnato da anni il personale del giardino e che si propone di
integrare il lavoro di Pietro Fontana già aggiornato dallo Charrier; in particolare il lavoro include la flora crittogamica, inclu-dendo gruppi non ancora studiati per quel-la zona come Batteriofite, Tallofite e Brio-fite. E stato inoltre condotto un importante studio per la revisione del genere
Semper-vivum, studio tuttora in fase di
completa-mento. Le serre esistenti a corredo del giar-dino, consentono di mantenere in vita nu-merose specie tropicali e subtropicali oltre alle collezioni di piante grasse (Cactaceae,
Aizoaceae, Euphorbiaceae) e di
Selaginel-le, nonché dei generi Begonia, Hoya,
Ha-worthìa e Gasteria.
A fianco di queste strutture del giardino ed ai laboratori scientifici. Rea dispone di un
erbario, una spermatoteca, una biblioteca ed una fototeca. L'erbario conta oltre 9.000 esemplari; gli essiccata possono esse-re così ripartiti: Alghe e Licheni (Licheno-teca: 500 esemplari);Funghi (Mico(Licheno-teca: 900); Muschi ed Epatiche (Brioteca: 3.500); piante vascolari (Pteridofite e Cor-mofite Fanerogame: 5.000).
L'erbario comprende soprattutto piante della Val Sangone mentre si sta allestendo, tramite scambi di essiccata con altre istitu-zioni analoghe di tutto il mondo, un cospi-cuo supplemento di «erbario generale» sino ad oggi ammontante a circa 700 esem-plari soprattutto di specie endemiche e cri-tiche provenienti da Austria, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Portogallo,
U.S.A. e Australia.
Il giardino ha inoltre ricevuto in dono un «Erbario delle piante crescenti sui monti di Giaveno» ed un «Erbario di piante del-la Val Sangone» allestito e donato dal pro-fessor Giovanni Charrier.
La spermatoteca consiste in una collezione di semi raccolti nella Val Sangone e in ter-ritori limitrofi e nel giardino stesso: com-prende circa 1.700 entità.
Oltre a consentire l'allestimento di una collezione permanente di consultazione, vengono utilizzati per lo scambio con semi di altri giardini distribuiti in ogni parte del mondo.
Per far conoscere le possibilità di scambi scientifici di questo tipo viene compilato, pubblicato e diffuso ogni anno un «Delec-tus seminum» ossia un catalogo dei semi disponibili.
La biblioteca, specializzata nei settori bota-nico, floristico, sistematico e biologico, comprende 750 testi e 54 riviste scientifiche oltre a numerosi opuscoli di miscellanea. La fototeca dispone di circa 1.500 diaposi-tive a colori riguardanti piante vascolari e
Giardino Rea:
rilievo planimetrico dei giardino.
1 - Ingresso del giardino
2 - Prato - arboreto con arbusti e piante di alto fusto
3 - Magazzino per il ricovero degli attrezzi
4 - Cassoni vetrati e semenzali 5 - Direzione, laboratori, biblioteca 6 - Serre
Giardino botanico e sperimentale «Rea»: l'ingresso come appare verso la strada provinciale
Trana-Giaveno. Giardino Rea: i cassoni vetrati con le prime fioriture.
Giardino Rea: un aspetto del giardino roccioso. Giardino Rea: interno della serra di acclimatazione. Giardino Rea: esempio della cartellinatura nel giardino roccioso.
non vascolari, ambienti naturali, ambienti e settori di giardini botanici.
Da sottolineare per finire la realizzazione di una stazione satellite del giardino, al-l'Alpe Colombino, sempre in Val Sangone
a 1.250 m di altitudine, in cui sono poste a dimora circa 400 entità di altitudine; la stazione è stata allestita in collaborazione con il Corpo Forestale.
Attualmente Rea pubblica il periodico
omonimo REA — Bollettino di
informa-zione del Giardino Botanico e Sperimenta-le Rea — Notiziario UfficiaSperimenta-le dell'Associa-zione Internazionale Giardini Botanici Al-pini e della Confederazione Internazionale
Giardini Alpini delle Alpi Occidentali, in
cui vengono pubblicate tutte le ricerche floristiche e di laboratorio svolte ogni anno. Negli ultimi anni il giardino sta vi-vendo un priodo di crisi, attualmente av-viato a soluzione con il rilevamento dell'i-stituzione da parte della Regione Piemonte cui il giardino è stato offerto in dono.