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ut Gildo cumularet opes?: l’interrogativa si chiude con un’espressione che suona come un

aprosdòketon e che varia 84 (… ut domitis frueretur barbarus Afris) e 86 (… Gildonis ad usum); cf. Intr., p. LXXIX ss. Cf. ancora in Ruf. I 193… congestae cumulantur opes… (a proposito dell’insaziabile cupidigia di Rufino).

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90-93. Haurire uenena /… Gildonis erunt?: l’interrogativa retorica, saldata dal polisindeto e dagli

enjambements, accenna a due sovrani della Numidia contro cui Roma combattè (Siface e Giugurta) e introduce nuovi esempi di eroismi romani (Metello e Mario).

90-91. Haurire uenena / compulimus: l’infinito compare nella stessa sede metrica ancora in Get. 604… haurire cruorem (in riferimento ai soldati romani vittoriosi sui Goti). Per uenena vd. anche v. 271. Compulimus, con traximus del v. sg., in rejet mette in risalto la forza con cui i Romani seppero imporsi sul nemico. Compello in unione con uenenum in Vir. ill. 77, 5 Mithridatem ad uenenum

compulit. Claudiano sembra il solo a ricordare che Siface morì avvelenato (una versione diversa in Liu. XXX 45, 4-5); a tale proposito Gesner (1759, p. 170) ipotizza che il poeta avesse potuto confondere la morte di Sofonisba (avvenuta per avvelenamento) con quella del marito Siface (in questa prospettiva è inutile la congettura Hannibalem di Barth).

91. dirum Syphacem: Siface, re della Numidia occidentale durante la seconda guerra punica, fu sconfitto e condotto prigioniero a Roma da Gaio Lelio nel 203 a.C. (cf. Plut. Fab. XXVI 3; Sall.

Iug. 5, 4; Prop. III 11, 61; Ou. fast. VI 769; Liu. XXIV 48 ss.; XXX 45, 5-6; Iuu. VI 170; Sil. XVI 171; XVII 62 sgg.). L’epiteto dirus, riferito a Siface, è presente anche in Corn. Seu. carm. frg. XIII 22 Blänsdorf p. 297 (Sen. suas. VI 26).

fractumque Metello: Q. Caecilius Metellus Numidicus, console nel 109 a.C, combattè contro Giugurta dal 109 al 107 a.C. (Sall. Iug. 43-72). Un particolare rilievo assume la disposizione dei termini che si riferiscono a Giugurta: il participio fractum, anticipato e unito a Metello in clausola (v. 91) serve a scandire le diverse fasi della guerra contro Giugurta e l’agg. inmanem (v. 92), messo in risalto dall’iperbato, allude al carattere del personaggio e crea una sorta di ossimoro con il nesso

sub uincla. Per frango a indicare il trionfo su Giugurta cf. Anth. Lat. 843, 3 Riese Effera post

Numidae quam fregimus arma Iugurthae.

92. traximus inmanem… sub uincla Iugurtham: cf. Sall. Iug. 6-7; Prop. IV 6, 66; Corn. Seu.

carm. frg. XIII 23 Blänsdorf p. 298 (Sen. suas. VI 26); Lucan. II 90. In riferimento alla cattura di Giugurta il tecnicismo trahere è usato anche da Prud. c. Symm. I 525 (cum traheret Numidam

populo plaudente Iugurtham); sui termini tecnici dell’antico trionfo romano cf. Lemosse 1972, pp. 442-453. Inmanis allude alla pericolosità di un nemico di Roma, cf. Iuu. XIV 162 (Pirro). La clausola ritorna ancora in Stil. I cos. 371.

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Marii sub uincla: C. Marius, luogotenente di Metello e console nel 107 a.C., sconfisse definitivamente Giugurta nel 105 a.C. (Sall. Iug. 43-72); cf. ancora Get. 126-127… Mariique

triumphus / qui captos niueis reges egere quadrigis; Lucan. II 69-70. Il verso ha valore iconico e suggerisce la scena del trionfo: uincla sono infatti le catene con cui il prigioniero veniva condotto nel corteo trionfale. Per la clausola cf. Stil. I cos. 371 e Get. 128… uincla Iugurthae. Il nesso sub

uincla ha forse ispirato Sidon. carm. IX 254 Et uinctum Nasamonium Iugurtham. Cameron (1970, p. 335) sottolinea come in questi versi Claudiano, in opposizione a Sallustio, sia portavoce dell’opinione filo-senatoria, rappresentata da Liu. Per. 65; Vell. II 11, 1; Flor. epit. I 36, 11 ss.; Eutr. IV 27, 2 ss., Syme 1964, p. 151.

93. et Numidae Gildonis erunt?: l’interrogativa si conclude con lo stesso tono ironico delle precedenti (cf. 79; 84; 86-87; 90). Sui Nùmidi che abitavano tra la Mauritania e il territorio di Cartagine Sall. Iug. 19, 4-7; Mela I 22; Lucan. IV 677; Ampel. VI 5.

93-94. Pro funera tanta, / pro labor!: la ripetizione anaforica e l’accostamento di funus e labor mettono in risalto da una parte le innumerevoli morti causate dalle guerre, dall’altra lo sforzo e il dispendio di energie che esse hanno richiesto. Per il tono patetico dell’esclamazione cf. Hor. carm. I 15, 10-11 (Quanta moues funera Dardanae / genti!). Il termine labor, collegato sin dall’antica tradizione romana al concetto di virtù, designa il prezzo della uirtus (vd. Traina 1974, p. 183 ss.; Lau 1975). Funera tanta è un nesso che compare ancora in Comm. apol. 999 (in clausola); Cypr. Gall. iud. 374; Drac. Orest. 202; Romul. X 25; 592.

94. In Bocchi regnum: Bocco, suocero e alleato di Giugurta, era re della Mauretania e della Getulia; cf. ancora 285; Sall. Iug. 19, 7; 80 ss.; Liu. Per. 66; Eutr. IV 27, 1 ss. Qui è metonimia per ‘africano’ e l’espressione fortemente ironica ribadisce che è un africano a trarre i benefici delle guerre puniche.

94-95. sudauit uterque / Scipio: il nesso designa P. Cornelius Scipio Africanus Maior, vincitore a Zama nel 202 a.C. e P. Cornelius Scipio Aemilianus Numantinus Africanus, vincitore della terza guerra punica nel 146 a.C. Cf. ancora Prob. et Olyb. coss. 148-149… qui Poenum domuere ferocem

/ Scipiadas… Sui due Scipioni cf. Verg. Aen. VI 843; Manil. I 792; Sil. XV 3-4; Iuu. II 153-154. Per l’impiego di sudare in un contesto bellico cf. carm. min. 30, 62 (Illyricis sudant equitatibus

81 particolare rilievo assume l’agg. indefinito per alludere alle imprese dei due Scipioni che, pur separate, sono complementari perché finalizzate a ottenere lo stesso risultato.

95. Romano uicistis sanguine, Mauri: il catalogo degli eroi si chiude con un’apostrofe fortemente ironica contro i Mauri, popolo dell’Africa sul quale Gildone esercitava il suo dominio. L’ordo

uerborum (l’iperbato Romano… sanguine; il vocativo in clausola) ha la funzione di accrescere l’enfasi dell’esclamativa. Per il nesso Romano sanguine, che riprende concettualmente uulneribus

meis del v. 76, cf. ancora Stil. III cos. 186… Ausonio quaesitas sanguine terras (Keudel 1970 ad

loc.); Lucan. II 477; VII 116; 473; 539. Cf. inoltre Coripp. Ioh. VIII 525-526 il cui passo è antifrastico al nostro (… nullum est sine sanguine Mauro / Romani ferrum populi…).

96-101. Ille diu miles populus… / obsessi discrimen habet: Roma ripete il lamento per l’indigenza del suo popolo. Il lungo periodo è strutturato secondo coppie parallele, abilmente variate nella sintassi, che contrappongono il passato (96-98) al presente (99-101). La prima di esse è scandiata da tre relative (qui…; qui…; quem…), la seconda da stilemi nominali (inhonorus; egens;

nulloque… circumdatus).

96. Ille diu miles populus: il rilievo è su populus (tra pentemimere e eftemimere) il cui valore