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Giocare con il logos epitaphios: la "metamorfosi" di Prassitea

È la tesi sostenuta soprattutto da Toepffer 1889, pp. 33-40 e da Ermatinger 1897, pp. 79-80. Sui possibili legami tra Dioniso e il mondo tracιο, restano ancora fondamentali le classiche osservazioni di Lobeck 1829, pp. 289-98; Mueller 1825, p. 251; Wilamowitz 1931-1932, pp. 49 ss.

, come dimostra, tra l'altro, il fatto che, nelle rappresentazioni del V sec. a.C.,

115 Cfr. Hom. Il. 2.599-600, in cui si accenna alle vicende del cantore tracio Tamiri, che venne accecato per aver voluto competere in abilità poetica con le Muse (un episodio questo trattato anche in una perduta tragedia di Sofocle). Secondo Jamot 1902, p. 160 (seguito in questo da Nercessian 1994, p. 904) a Tespie (Beozia) sarebbe esistito un gruppo scultoreo dell'artista Kaphisias (II sec. a.C.), in cui Tamiri era rappresentato insieme a Eumolpo. Tale ipotesi si basava sull'interpretazione della dedica alla statua apposta un secolo più tardi dal poeta Onesto (I sec. a.C.), e che veniva così pubblicata da Jamot 1902, p. 156: τ]ὸν θρασὺν Εὐμόλπην (= Εὔμολπον? Così Jamot, ma vd.

infra) ἄφθογγον νῦν μὲ[ν] ἀοιδὴν / λεύσσ᾿· ἔτι γὰρ Μούσαις εἰς ἔριν ἠντίασα· /

[π]ηρὸς δ᾿ ὁ Θρήϊξ Θάμυρις φόρμιγγι πάριμαι, / [ἀ]λλά, θεαί, μολπῆς γ᾿ ὑμετέρης ἀΐω. Per Jamot 1902, p. 160, in particolare, «Honestus semble attribuer à Eumolpe une aventure pareille à celle de Thamyris». In realtà, poiché nulla autorizza a credere che esistesse un nominativo Εὐμόλπης alternativo a Εὔμολπος, è opportuno correggere il v. 1 in τὸν θρασὺν ἐς μολπὴν κτλ. (come fanno, peraltro, Gow-Page 1968 I, p. 276) e vedere nei versi di Onesto un riferimento alla sciagura di Tamiri, la sola rappresentata, dunque, nella statua di Kaphisias. Vd. anche Gow-Page 1968 II, p. 308.

116 Sui poemi attribuiti ad Eumolpo vd. spec. Hiller von Gaertringen 1886, p. 29; Toepffer 1889, pp. 38 ss.; Wilamowitz 1931-1932, II, pp. 48 ss.; Lloyd-Jones 1967, pp. 223 ss.; Graf 1974, pp. 20 ss.; West 1983, pp. 41 ss.

117 Esisteva, del resto, una tradizione che faceva di Museo stesso l’autore di un poema dall’eloquente titolo Canti di Eumolpo (Εὐμολπία). Cfr. Paus. 10.5.6; Philod. De Piet. 1 p. 31 G.

118 Cfr. già Rohde 1890-1894 (= 2006, p. 234 n. 6): «Vi sono molte incertezze intorno all'albero genealogico di questa famiglia [scil. gli Eumolpidi] [...] ma non vi può essere nessun dubbio sulla sua origine eleusina».

Tamiri, Orfeo e Museo sono rappresentati in abiti traci119; mentre l'Eumolpo sacerdote compare sempre in vesti greche120

Un dato è essenziale al nostro discorso: l'Eumolpo sacerdote — sia egli un autoctono eleusino-ateniese o un poeta tracio — non figura mai come combattente nemico di Atene. Baumeister (1860, p. 61), per verità, tentò di dimostrare l'esatto contrario sulla base del seguente passo dell'Inno omerico a Demetra da lui indebitamente corretto (H.Hom. Cer. 266-7):

.

παῖδες Ἐλευσινίων πόλεμον καὶ φύλοπιν αἰνὴν

αἰὲν ἐν ἀλλήλοισι συνάξουσ᾿ ἤματα πάντα 267

267 ἐν ἀ. codd. : Ἀθηναίοισι Baumeister

I figli degli Eleusini ingaggeranno sempre, in ogni tempo, un tremendo scontro di guerra gli uni con gli altri (codd. : con gli Ateniesi

Tale suo emendamento, comunque, è inaccettabile, perché la "guerra" qui descritta non è quella tra Ateniesi ed Eleusini, ma quella attuata nel corso di un curioso rituale eleusino noto come βαλλητύς, nel corso del quale due squadre opposte si bersagliavano l'un l'altra (ἐν ἀλλήλοισι)... a colpi di pietre

[Baumeister])

121

. Né pare accettabile la proposta di Simms (1984, p. 198) di vedere un'allusione alla guerra contro Atene nei mutili versi di un ditirambo attribuibile a Pindaro (Pind. fr. 346a-b.1-6 Maehl. [= TEP 18]), in cui il sacerdote Eumolpo, in conformità con una tradizione attestata anche altrove122

119 Vd. Linforth 1941, p. 13; Archibald 1998, pp. 208 s. La più antica rappresentazione di Museo in abiti traci è quella del vaso del pittore di Midia (ARV2 1313.7 = LIMC VI.1

s.v. ‘Mousaios’, n. 13), di cui torneremo presto a parlare (

, figurava come purificatore e iniziatore di Eracle ai Piccoli Misteri. È vero, infatti, che in tale testo pindarico Eumolpo veniva, con tutta probabilità, fregiato del titolo di σοφόν ἁγητῆρα, ma

Figura 7). Tamiri compare più di ogni altro in abiti traci (p.es. LIMC VII.1 nn. 1, 2, 3, 7, 10), ma d’altro canto questo personaggio veniva definito ‘tracio’ già in Omero (Il. 2.595).

120

Vd., oltre alla documentazione raccolta da Weidauer 1988, p. 57 nn. 2-14 (Eumolpo come re sacerdote di Eleusi, da integrare con i dati offerti da Clinton 1992, pp. 75-8); il caso della kotyle di Ierone (CVA-British Museum, pl. 28.2 a-d, riprodotto alla Tavola

3), di cui parleremo tra non molto, in cui Eumolpo sacerdote e poeta figura,

indubbiamente, in abiti greci.

121 Il rito eleusino del βαλλητύς si trova descritto con chiarezza in Athen. 9.406d. Cfr. Cassola 1975, p. 478. Da notare che l'emendamento di Baumeister (già contestato da Hiller von Gaertringen 1886, p. 15) porta, tra l'altro, all'assurdo risultato di immaginare che Ateniesi ed Eleusini si facessero la guerra «tutti i giorni» (v. 267 ἤματα πάντα). Curiosa la posizione di Ermatinger 1897, pp. 76-9, che, pur contestando l'emendamento di Baumeister, arriva, poi, all'assurda conclusione di dichiarare spuri H.Hom. Cer. 266- 7.

122 Per il mito in questione, a noi noto anche da altre fonti, vd. Ps.Apollod. Bibl. 3.201-5 [= TEP 19]; schol. Tzetz. Ar. Pl. 842 [= TEP 20]. Vd. inoltre Mylonas 1967, pp. XX. Che in Pind. fr. 346b.6 Maehl. (Εὔμο[λπ, secondo la verosimile lettura di Lloyd-Jones 1967, p. 212) si parlasse di Eumolpo mi pare del tutto sicuro (così, p.es., van der Weiden 1991, p. 101), mentre è meno accettabile mi pare la proposta di Lavecchia 1996, pp. 22 ss. di identificare il personaggio del racconto pindarico in Teseo.

tale espressione alludeva certo alle doti di «abile governante» di Eumolpo sacerdote eleusino ricordate in H.Hom. Cer. 149-56 [= TEP 1], e non al suo fantomatico ruolo di capo della guerra antiateniese123. In nessuna rappresentazione di ambientazione eleusina, del resto, l'Eumolpo ierofante appare in atteggiamenti marziali, ma figura sempre come pacifico sacerdote insignito degli attributi propri del poeta-vate. Lo dimostra, per citare l'esempio più significativo, la rappresentazione della cosiddetta kotyle di Ierone (inizi V sec. a.C.; CVA-British Museum, pl. 28.2 a-d; vd. Figura 2), in cui un Eumolpo barbuto, privo di attributi militari, siede con un cigno ai piedi, a simboleggiare la sua vocazione per il canto e la poesia124

C)I DUE EUMOLPI: IL NEMICO DI ATENE

. Lo affiancano, procedendo in senso antiorario: Persefone, Demetra, Trittolemo, Eleusi, Poseidone, Anfitrite (il legame coniugale tra questi due ultimi personaggi è evidenziato dal piccolo delfino che entrambi tengono in mano), Dioniso e Zeus.

A differenza dell'omonimo ierofante di Eleusi, l'Eumolpo guerriero che muove guerra ad Atene non è un autoctono nato dalla madreterra (γεγενής; terrigena) e neppure il figlio o il padre di Museo. I suoi genitori, invece, sono Poseidone e Chione125, i quali, contrariamente a quanto pensava un tempo Toepffer (1889, pp. 28, 32), non sono mai stati venerati a Eleusi come padre e madre dell'Eumolpo ierofante126

123

Questa è la corretta interpretazione fornita da Lloyd-Jones 1967, p. 225: «Pindar's description of a 'wise leader', who rules by means of eunomia 'that makes the people to rejoice' suggests that Eumolpus was presented as a figure of great dignity». Per ἁγητήρ a indicare il buon governante cfr. ancora Pind. Pyth. 1.69.

.

124 Così, correttamente, Toepffer 1889, p. 25 n. 1, seguito, p.es., da Richardson 1974, p. 197; Weidauer 1985, p. 195; Clinton 1992, p. 75. Lo scettro in mano a Eumolpo, come ben indica Clinton, sta a indicare le prerogative di ierofante proprie del personaggio e ricorre, pertanto, anche in altre rappresentazioni. Vd. Clinton 1992, pp. 75 ss.

125 Cfr. Isoc. Paneg. 68 + Panath. 193 [= TEP 36ab]; Lyc. In Leoc. 98-100 [= TEP 37]; Hygin. Fab. 46, 157 [= TEP 46ab]; Ps.-Apollod. Bibl. 3.201-5 [= TEP 53]; schol.vet. Eur. Phoen. 854 [= TEP 57]; schol. Ael.Arist. Panath. 118.10 D. [= TEP 58]; Philoch.

FGrHist 328 F 13 + Phot. Lex. β 184 Theod. [= TEP 63ac]; Alcidamas fr. 16.23 Avezzù

[= TEP 67]; ETM 202.42 [= TEP 68]; schol. Hom. Il. 18.483-606 Erbse [= TEP 71a]; Eustath. ad Hom. Il. 18.490-540 [= TEP 71b]; Theon Progym. 93 [= TEP 74]. Sui particolari problemi posti dalla testimonianza di Paus. 1.38.2-4 [= TEP 49d] → Introduz. § 8.d.

126 Tra le posizioni più recenti favorevoli a vedere nell'Eumolpo sacerdote eleusino il figlio di Poseidone vd. spec. Simms 1983, p. 199; Parker 1987, p. 203. Un'indebita confusione tra Eumolpo sacerdote e Eumolpo combattente anima l'intero lavoro di Larson 2005, pp. 70, 102, 127 etc. Da notare che Toepffer 1889, p. 28 n. 2 attribuiva a Hiller von Gaertringen l'opinione secondo cui Eumolpo eleusino sarebbe stato il figlio di Poseidone, benché, in realtà, quello studioso avesse formulato tale idea solo in via del tutto ipotetica e con molte riserve (Hiller von Gaertringen 1886, p. 32: «Sed manet Eumolpi pater Neptunus. Quod facillime ita interpretabimur Eumolpidas hunc deum ut primum stirpis auctorem coluisse ob eamque causam herois sui patre fecisse. [...]

Quamquam mera hoc coniectura niti haud dissimulamus [corsivo mio!]»). Non meno

pericolosa, ovviamente, è la disinvoltura con cui Toepffer 1889, p. 37 e, recentemente, Robertson 1996, p. 55, indicano in Chione la madre dell'Eumolpo ierofante, anziché,

Poseidone, è pur vero, godeva a Eleusi di un suo culto particolare come 'dio padre' (πατήρ)127

Figura 2

, ma in tale forma di devozione mancava qualsiasi riferimento a una sua unione coniugale con Chione o a una sua paternità dell'Eumolpo ierofante. È significativo, a tale proposito, che il pittore della già menzionata kotyle di Ierone ( ) abbia raffigurato Eumolpo ierofante e Poseidone assieme ad altre figure della devozione eleusina (→ Introduz. § 8.b), senza dare a intendere che si trattasse di padre e figlio128

Le scelte del pittore della kotyle sono tanto più interessanti se confrontate con quelle degli autori di una serie di raffigurazioni vascolari del V-IV sec. a.C., tra cui spicca quella della cosiddetta Pelike di Policoro (Museo della Siritide Inv. 35304;

ed enfatizzando, invece, il vincolo coniugale che legava Poseidone ad Anfitrite, ritratti entrambi con un delfino in mano.

Figura 3 + Figura 4)129

Tra i diversi testimoni è lo Ps.-Apollodoro (Bibl. 3.201-5 [=TEP 53]) a offrirci il maggior numero di ragguagli sulle vicende del nemico di Atene. Nel suo racconto, infatti, Eumolpo guerriero, partorito in segreto da Chione e da lei gettato in mare per nascondere la violenza subìta da Poseidone

. Qui, infatti, un giovane guerriero sbarbato cavalca in atteggiamento confidenziale con Poseidone, prossimo a scontrarsi in battaglia con Atena: chi altri sarà costui, se non Eumolpo guerriero ritratto assieme al padre suo Poseidone? Il confronto tra l'iconografia dell'Eumolpo ierofante della kotyle di Ierone e quella del guerriero della Pelike di Policoro è oltremodo istruttivo: barbuto il primo, sbarbato l'altro, i due Eumolpi ci appaiono in due diverse iconografie corrispondenti ad altrettante caratterizzazioni (lo ierofante e il guerriero), che sarebbe arbitrario voler confondere tra loro.

130

come è ovvio, dell'Eumolpo combattente. La testimonianza di Ael.Aristid. 1.418, erroneamente invocata da Toepffer 1889, p. 28 a sostegno della sua idea per cui Poseidone sarebbe il padre dell'Eumolpo ierofante, verrà discussa più avanti alla n.

, era stato salvato dal padre, che lo aveva portato nella terra d'Etiopia, affidandolo alle cure dei sovrani locali. Più tardi, divenuto adulto, Eumolpo aveva preso in sposa una delle due figlie del re di Etiopia, ma, resosi colpevole di violenza ai danni della cognata, era stato

152.

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