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Il Giocone: Bruti, tra tecnica del fumetto e gioco di società

Bruti è il primo gioco di carte a cui Gipi dedica tre anni di lavoro, con la collaborazione della La Bande Destinée (di Massimo Colella e Patrick Lemerle, un’agenzia di comunicazione francese specializzata in illustrazioni, fumetti e animazioni). La fase della produzione è stata gestita, invece, da uno studio di consulenza che si è occupato del regolamento, della stampa, della distribuzione e della promozione nelle fiere e altro. Gipi e La Bande Destinée si occupano della progettazione, della grafica e della comunicazione.

Per produrre il gioco Gipi ha pensato ad un autofinanziamento come dichiarato in un’intervista sulla pagina web Fumettologica: «Per il finanziamento del gioco abbiamo scelto di essere indipendenti, di non venderlo ai vari editori che lo richiedevano, ma di autofinanziarlo. In sostanza, chi vorrà ricevere il gioco potrà aiutarci a svilupparlo sostenendoci con una quota di base».116Bruti verrà quindi finanziato da sostenitori e appassionati, che alla fine del crowdfunding, iniziato il 22 Maggio 2015 e conclusosi il 19 Giugno 2015, ne conta 1216. Il portale di autofinanziamento per il Giocone è inserito nella piattaforma Ulule. Fin dalla prima giornata di crowdfunding, Bruti riceve una calda accoglienza, i sostenitori sono subito tanti e l’auto finanziamento ha un gran successo (68,123 euro su un precedente obiettivo di 25.000 euro).

I sostenitori donando a propria scelta delle somme di denaro ricevono il gioco nell’edizione Basic o nell’edizione Deluxe, in base a quanto speso. Inoltre, con la donazione verranno scelte o ripartite delle ricompense, consistenti in disegni

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Fumettologica, www.fumettologica.it/2015/04/dettagli-su-bruti-ilgioco-di-carte-di-gipi- intervista/ data di aggiornamento16 Aprile 2015, data di consultazione 15 marzo 2016.

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originali o stampe autografate. L’obiettivo finanziario del crouwdfunding ha permesso a Gipi e ai suoi collaboratori di finanziare l’edizione italiana del gioco, di produrre 3.000 esemplari della confezione e di aggiungere ad esse delle speciali dotazioni in più. I fondi naturalmente sono serviti anche alla realizzazione grafica, alle spese di produzione e di distribuzione delle ricompense.

Il gioco è stato ideato per giocare in due, tre o quattro persone alla volta, in modalità a squadre o tutti contro tutti: è composto da carte “combattimento”, carte “danno”, carte che raffigurano i personaggi e le carte “aiuto”. In totale sono 166, dal formato poker. La scatola del gioco contiene inoltre 88 carte di formato più piccolo come le carte “oggetti speciali”, “invocazioni mistiche”, “equipaggiamento” e “condizione”. Il manuale di gioco si trova all’interno della scatola o può essere scaricato online. L’idea è quella di un gioco di carte in stile medievale fantasy con combattimenti all’arma bianca. Nel manuale di Bruti consegnato alla presentazione del gioco, avvenuta al Lucca Comics & Games 2015 (29 Ottobre – 1 Novembre, presso lo stand di Bruti (A39) padiglione Carducci, Area Games) si possono leggere 22 pagine di una storia introduttiva al mondo di Bruti, dove vengono presentati alcuni dei personaggi che ritroveremo nelle carte di gioco. Il fumetto introduce l’idea del gioco e dei personaggi che si scontrano per sopravvivere nella “fossa”. Le 22 pagine che aprono il manuale di gioco di Bruti sono tavole con vignette acquarellate.

Per promuovere il gioco Gipi e i suoi collaboratori hanno anche pensato ad un art book: Come lo feci dove il lettore può ammirare i disegni dell’artista durante la produzione delle carte, anche questo distribuito in anteprima al Lucca Comics & Games nelle stesse giornate, nello stand della Coconino Press. Nell’introduzione a

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Come lo feci, Gipi scrive che tutto è iniziato con dei ritagli di carta rettangolari che avevano la forma di una carta da gioco. È così che ritorna la vecchia passione del fantasy di cui si è già accennato. «Il fantasy mi prese […] e divenne quasi una malattia. Mi comprai una spada (vera) a una mano e mezza e con un amico andavamo nei boschi a prenderci a sciabolate […] e poi inventavo. Inventavo regni e tiranni e progettavo gallerie oscure e piene di insidie e trappole e tane segrete e covi di orchi».117

Gipi immagina combattimenti con spade e scudi, illustrati nell’art book; l’idea è far diventare questi disegni un progetto per un gioco da tavolo. «Dopo due anni e mezzo di progettazione e tantissimi disegni che illustravo le singole mosse e ritraevo i guerrieri che si affrontavano nel gioco, quei pezzetti di carta sono diventati una cosa vera».118

Nello spazio del padiglione Carducci (Lucca Comics), oltre alla presentazione del gioco, è allestita una mostra: I Bruti di Gipi, con disegni originali del gioco e le 22 tavole a fumetti, introduttive al mondo di Bruti. Per capire come ha lavorato Gipi nella realizzazione dei disegni per le carte è interessante il video: Bruti, il giocone – la stanza dei grafici, pubblicato dalla rivista Internazionale.119

Nel video tutorial Gipi mostra come modificare un personaggio con Photoshop. Precedentemente al lavoro con Photoshop c’è l’aspetto pratico del disegno su tavola con acquarello su carta con l’aggiunta di tratti neri a pennarellino sottile.

A tutt’oggi continua la campagna pubblicitaria di Bruti nelle librerie Feltrinelli di alcune fra le più importanti città italiane, come Genova, Napoli, Palermo, Bari,

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Gipi, Come lo feci, L’Art book di Bruti, Coconino Press – Fandango, Roma, 2015, p?

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Ivi, p.?

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Internazionale,www.internazionale.it/opinione/la-stanza-dei-grafici/2015/06/03/bruti-il-giocone

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Roma e Padova. In queste occasioni vengono esposte le riproduzioni dei personaggi e le tavole definitive elaborate in digitale. Dopo il successo del gioco, la distribuzione sul territorio italiano è stata annunciata da Asterion Press sia per l’acquisto dell’edizione Basic, sia per la versione Deluxe.

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