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3.3 L’ultimo terrestre: trasposizione cinematografica di Nessuno mi farà del male

3.3.1 Le recensioni al film

Le recensioni prese in esame per analizzare la prima opera filmica di Gipi L’ultimo terrestre riguardano le maggiori testate giornalistiche italiane che hanno commentato il film durante la 68° Mostra del cinema di Venezia e alcune tra le più importanti riviste cinematografiche specialistiche.

La maggior parte delle recensioni è unanime nel definire il film originale e intelligente, come lo definisce Alessandra Levantesi Kezich giornalista de La Stampa;295 concorde è anche la critica di Paolo Mereghetti che scrive: «L’originalità è anche la caratteristica migliore del film con cui Gian Alfonso Pacinotti […] racconta la storia dell’ultimo degli umiliati e offesi, in un’Italia senza tempo e senza luogo.»296 Il racconto di Gipi appare ai critici efficace e semplice ma a volte questa concisione lascia un senso di squilibrio e disomogeneità cedendo il passo a «un esordio imperfetto, con dettagli geniali non perseguiti su tutta la linea. L’ultimo terrestre è rifinito con grande gusto, ma mescola un po’ troppi toni non sempre ben accostati tra loro.»297

La sensazione per i critici è quella di poter osservare attraverso il film l’Italia di oggi, dove cattiveria, egoismo e sopraffazione dominano le vite dei protagonisti ma «quando Gipi si addentra nelle psicologie dei personaggi in maniera “tradizionale”, attraverso svolte narrative molto esplicite, forti e inaspettate, quello strato di

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Cinematografo.it, http://www.cinematografo.it/cinedatabase/film/l-ultimo-terrestre/54460/, data di consultazione 17 maggio 2016.

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Paolo Mereghetti, Corriere della sera.it, L’eroe e la sfida della conoscenza, http://cinema- tv.corriere.it/cinema/mereghetti/11_settembre_09/mereghetti_l_eroe_e_la_sfida_della_conoscenza _6b2c2252-dacd-11e0-9c9b-7f60b377ee16.shtml, data di aggiornamento 9 settembre 2011, data di consultazione 17 maggio 2016.

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Elisa Battistini, IlFattoQuotidiano.it, L’ultimo terrestre,

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/lultimo-terrestre/156809/, data di aggiornamento 11 settembre 2011, data di consultazione 17 maggio 2016.

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ghiaccio sottile su cui si reggono i momenti migliori del film tende a sgretolarsi. Quasi come se il regista stesso smascherasse troppo platealmente il proprio gioco.»298

Gipi viene criticato negativamente sulla difficoltà incontrata nel narrare la storia del film, definendola poco coerente e dalla trama esile, alla ricerca di «colpi di scena […] per darsi e darci una scossa.»299 Il film per i critici ha degli aspetti positivi per essere un’opera prima: viene premiata la sua originalità e la parte iniziale, definita molto buona, in cui già dalla prima sequenza viene a crearsi «un patto di surrealtà con lo spettatore.»300 Anche la recitazione dell’attore protagonista interpretato da Gabriele Spinelli è vista positivamente. Il protagonista «recita con molta efficacia […] convincendo con tante sfumature.»301

Per quanto riguarda gli aspetti negativi i personaggi secondari vengono considerati delle figure slegate alla trama principale, anche la linea del film è valutata come disomogenea con un finale lasciato aperto. Il film viene in fin dei conti valutato come buono dalla maggior parte delle recensioni, per essere un’opera prima. Sono apprezzati gli spunti geniali e considerati migliorabili gli aspetti registici - tecnici.

Per quanto riguarda le recensioni delle più importanti riviste cinematografiche esse iscrivono L’ultimo terrestre nella fiction «pervasa dall’interesse per

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Ibid.

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Gianluca Arnone, Cinematografo.it, L’ultimo terrestre,

http://www.cinematografo.it/recensioni/lultimo-terrestre/, data di aggiornamento 8 settembre 2011, data di consultazione 17 maggio 2016.

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Elisa Battistini, IlFattoQuotidiano.it, L’ultimo terrestre,

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/11/lultimo-terrestre/156809/, data di aggiornamento 11 settembre 2011, data di consultazione 17 maggio 2016. Cit?

301

Gian Luigi Rondi, IlTempo.it, Dal surreale alla commedia, http://www.iltempo.it/cultura- spettacoli/2011/09/12/dal-surreale-alla-commedia-1.51712, data di aggiornamento 9 settembre 2011, data di consultazione 17 maggio 2016.

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l’attualità socio-culturale e politica»302

capace di mostrare allo spettatore un mondo ormai senza più valori e morale. Il film racconta quindi «di un’Italia che ci riguarda e che non possiamo fingere di non vedere».303 Uno dei maggiori pregi del film è di riuscire a parlare del paese senza troppi giri di parole, mostrandolo come è nella realtà attraverso «luoghi e atmosfere […] che non si erano mai viste sullo schermo».304 Viene inoltre apprezzata l’originalità di Gipi nel scegliere il fumetto di Giacomo Monti: Nessuno mi farà del male come punto di partenza per la sceneggiatura.

Nell’interessante articolo di Emiliano Morreale viene sottolineata l’importanza dei luoghi, considerati i veri protagonisti del film. La provincia (che è anche quella molte volte disegnata nei fumetti di Gipi) gli interni delle case e dei luoghi di lavoro, vengono visti come un voler sottolineare, attraverso di essi, una profonda visione del nostro paese in crisi. «L’ultimo terrestre è forse il film che più profondamente ci trasmette il senso di un Paese in crisi, di una crisi che è anzitutto morale e che si riscontra forse ancor più nel privato che nel pubblico: in un assenza di dignità personale che diventa impossibilità a legami sociali degni».305 Oltre alla descrizione dell’Italia nel film viene anche sviluppato il tema della vita privata del protagonista Luca Bertacci e del suo particolare rapporto con le donne, che cambierà grazie all’arrivo degli alieni.

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Giorgio De Vincenti, Tendenze internazionali oggi. Venezia 2011, «Cinemasessanta», 309/310, luglio/dicembre 2011, p. 102.

303 Adriano Piccardi, Rientro, «Cineforum», VI, 7, agosto/settembre 2011. 304

Emiliano Morreale, L’ultimo terrestre Gian Alfonso Pacinotti. Maestri dello spazio profondo, «Cineforum», VI, 7, Agosto/settembre 2011, p. 22.

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«Gli uomini del film sono incapaci di amare le donne, e hanno per loro un odio che è il concentrato dello squallore che vediamo scorrere intorno a loro».306 Il maschilismo che fa da sfondo a molte delle scene del film va di pari passo con la recensione de L’ultimo terrestre capace di parlare della società italiana. «Gipi sente quel che racconta, ci crede» tanto da scegliere come attore protagonista Gabriele Spinelli amico di vecchia data (senza nessuna importante esperienza precedente in ambito cinematografico) che interpreta magistralmente il ruolo dell’attore protagonista, «la cui faccia oblunga regge e amplifica la desolazione circostante»307 fino all’ultima sequenza che lo inquadra in primo piano raccontando che forse è proprio lui l’ultimo terrestre o forse il primo.308

Gli aspetti che non convincono il critico Emiliano Morreale sono l’uso di frammenti dei racconti di Giacomo Monti inseriti nell’unità filmica che fanno risultare la sceneggiatura un po’ forzata (aspetto che come abbiamo precedentemente visto è presente in ogni critica fatta al film). Inoltre i «cavalli sonori»309 che legano le scene vengono visti come delle scelte azzardate da parte del regista che possono portare confusione nel racconto audiovisivo. Anche la figura del padre e dell’ultimo confronto tra il protagonista e quest’ultimo viene criticata per la recitazione troppo teatrale di Roberto Herlitzka (padre di Luca).

Dall’analisi delle varie recensioni, sia dei quotidiani che delle riviste cinematografiche specializzate quello che emerge è una positiva aspettativa verso il futuro dell’emergente regista Gipi, con un augurio che possa nuovamente lavorare in quest’ambito in cui ha dimostrato di saper parlare del presente proprio

306 Ivi, pp. 22-23. 307 Ivi, p. 23. 308 Ibid. 309 Ibid.

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come nelle tavole dei suoi graphic novel. Il film di Gipi viene considerato uno dei migliori film italiani del 2011 sia per la scelta dei temi trattati sia per come li ha sviluppati non lasciando nulla al caso e se gli vengono contestate delle imprecisioni sono comunque giustificate dal fatto che questa rimane comunque un’opera prima molto originale che si riallaccia a molte storie dei suoi fumetti sia per quanto riguarda i temi che nel loro sviluppo, infatti in essi vediamo la periferia che fa da sfondo alle storie, l’idea dell’amore perso e ritrovato, personaggi sopraffatti dalla società da cui vorrebbero estraniarsi ma non possono. Nel film a ristabilire ordine e a riportare la moralità fra gli uomini arrivano gli alieni che sanno distinguere il bene dal male, in uno slancio di ottimismo che fa sperare in un futuro migliore.

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