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147 Figura 2. Confronto generazionale: la decisione di convivenza

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6. Discussione

Cercando di tracciare una sintesi critica del primo studio, i risultati presentati lasciano intravedere la complessità dei processi che sottendono la riproduzione dei ruoli di genere tra le generazioni sia sul piano delle idee e degli atteggiamenti sia su quello dei comportamenti effettivamente agiti.

Le analisi ci suggeriscono che le modalità messe in atto dalle coppie per coordinare le attività della loro vita quotidiana, tendono in generale alla riproduzione e alla conservazione. Tuttavia, a livello di ogni generazione, avviene una vera e propria ricostruzione, poiché ogni nuova configurazione si fonda su differenti sistemi di significati, credenze e motivazioni. In altri termini, le giovani generazioni si comportano in modo similare alle generazioni precedenti, ma per

“differenti ragioni”.

In accordo con la letteratura (Aboim, 2010; Coltrane, 2010) è sul carattere “urgente”/

“necessario” dei compiti domestici che uomini e donne divergono in modo sostanziale, mentre le generazioni si accomunano. Dalle narrazioni emerge con forza che, se per la donna i lavori domestici devono essere eseguiti nel momento in cui se ne presenta la necessità, per l’uomo gli stessi lavori vanno svolti quando c’è tempo o in assenza di altre urgenze. Inoltre, per le donne intervistate, la gestione dei lavori domestici, il saperli fare, sembra rispondere ad un bisogno di realizzazione personale, che è strettamente connesso al prendersi cura di chi si ama. Recentemente Erickson (2005) ha teorizzato e definito questo processo come “emotion work”.

Tuttavia, le giovani coppie descrivono se stesse come maggiormente collaborative nel confronto con le coppie dei loro genitori, in quanto spiegano l’organizzazione domestica della famiglia di origine come “naturalmente” determinata da rigidi ruoli dove le attività uomo/donna sono segregate sulla base del genere; mentre collocano e spiegano la loro organizzazione nella contingenza delle necessità pratica, e come l’esito di una libera scelta.

Non solo. Accanto a giovani coppie che riproducono attività domestiche di tipo tradizionale, ve ne sono altre che, grazie alle loro modalità organizzative, contribuiscono a determinare un quadro variegato delle forme cui possono essere declinati i ruoli di genere.

Infatti alcune giovani coppie -seppur in numero minore- dimostrano di abbracciare delle modalità organizzative estranee alle precedenti generazioni, che sono il frutto di un nuovo modo di intendere la quotidianità e la vita di coppia. Questi uomini e donne descrivono una volontà precisa di arrivare ad una condivisione dei compiti, anche se per alcuni uomini significa “dovere imparare tutto”, e per alcune donne significa “dovere insegnare tutto”.

Allo stesso modo, nel momento in cui le giovani coppie si prefigurano nelle vesti di genitori possiamo notare la compresenza di elementi di novità e di tradizione rispetto al passato.

I giovani partecipanti, prefigurando se stessi vedono genitori. Anche in recenti indagini è emerso che

figlio è una esperienza molto importante e solo una minoranza s (Saraceno, 2003). Ciò che cambia oggi

assume “mettere al mondo dei figli”

Innanzitutto le giovani coppie non legano l’ess

famiglia”, quando invece, per il senso comune tradizionale, lo quello procreativo (Dempsey, 2002;

Le stesse attese e motivazioni relative alla convivenza sono connesse in prima ist benessere della coppia e al desiderio di stare insieme, non alla costituzione della

coniugale, rafforzata da una cultura che valorizza la dimensione della soggettività, essersi svincolata da un mandato sociale per

proprio benessere (Arcidiacono, Procentese, 2008)

Inoltre la prefigurazione genitoriale è intrisa di una serie di timor genitorialità dall’ evento “naturale

ragionata e spesso posticipata (Mcquillan, et al., 2008; Pinquart,Teubert, 2010 In accordo con la letteratura

manifestare timori connessi al div

in conflitto con la cura della coppia, in quant

prevede che i partner mantengano tra di loro un alto livello di sostegno e intimità, mentre d

l’altrettanto alto livello di investimento sui figli richiede molta attenzione e cura nei loro confronti.

Tale difficoltà a stabilire dei confini tra sistema coniugale e genitoriale è accentuato dal fatto che fino a pochi decenni fa, a differenz

funzione genitoriale (Woollett, Boyle, 2000; Sevòn, 2005)

Non solo, molte giovani identificando nel modello genitoriale classico l’esempio da seguire, dichiarano il timore di non essere in g

loro scelte lavorative, esplicitando una sensazione di inadeguatezza e senso di colpa.

Questi dati sono coerenti con i risultati di differenti ricerche. Saraceno (2003) dimostra che la maggior parte dei giovani, e in particolar modo le donne, tende a considerare la genitorialità come l’elemento significativo della vita, il quale sembra confliggere con l’impegno professionale e la carriera. Le donne possono accettare la carriera a patto che ciò

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l momento in cui le giovani coppie si prefigurano nelle vesti di genitori possiamo notare la compresenza di elementi di novità e di tradizione rispetto al passato.

I giovani partecipanti, prefigurando se stessi nel futuro prossimo, per la m Anche in recenti indagini è emerso che, per la maggioranza delle coppie figlio è una esperienza molto importante e solo una minoranza sembra dispost

). Ciò che cambia oggi, ed è cambiato nel corso del tempo assume “mettere al mondo dei figli” (Halford, Petch, Creedy, 2010).

Innanzitutto le giovani coppie non legano l’essere genitori all’evento “matrimonio” o al “fare famiglia”, quando invece, per il senso comune tradizionale, lo scopo essenziale del

(Dempsey, 2002; Deutsch, Kokot, Binder, 2007).

Le stesse attese e motivazioni relative alla convivenza sono connesse in prima ist benessere della coppia e al desiderio di stare insieme, non alla costituzione della

coniugale, rafforzata da una cultura che valorizza la dimensione della soggettività,

svincolata da un mandato sociale per costituire invece un progetto personale, funzionale al (Arcidiacono, Procentese, 2008).

Inoltre la prefigurazione genitoriale è intrisa di una serie di timori e paure, che collocano la

“naturale e subito” (tipico delle precedenti generazioni) alla scelta Mcquillan, et al., 2008; Pinquart,Teubert, 2010

In accordo con la letteratura (Halford, Petch,Creedy, 2010), sono in particolare le donne a manifestare timori connessi al divenire madre. Esse manifestano infatti come la cura del figlio entri coppia, in quanto da una parte l’ideologia dell’amore romantico prevede che i partner mantengano tra di loro un alto livello di sostegno e intimità, mentre d

l’altrettanto alto livello di investimento sui figli richiede molta attenzione e cura nei loro confronti.

Tale difficoltà a stabilire dei confini tra sistema coniugale e genitoriale è accentuato dal fatto che , a differenza di oggi, la coppia era quasi esclusivamente concentrata sulla Woollett, Boyle, 2000; Sevòn, 2005).

Non solo, molte giovani identificando nel modello genitoriale classico l’esempio da seguire, dichiarano il timore di non essere in grado di riprodurre un modello altrettanto dedito a causa delle loro scelte lavorative, esplicitando una sensazione di inadeguatezza e senso di colpa.

Questi dati sono coerenti con i risultati di differenti ricerche. Saraceno (2003) dimostra che la parte dei giovani, e in particolar modo le donne, tende a considerare la genitorialità come l’elemento significativo della vita, il quale sembra confliggere con l’impegno professionale e la carriera. Le donne possono accettare la carriera a patto che ciò non influenzi le altre dimensioni l momento in cui le giovani coppie si prefigurano nelle vesti di genitori possiamo notare la compresenza di elementi di novità e di tradizione rispetto al passato.

per la maggior parte si per la maggioranza delle coppie, avere un disposta a non averne el tempo, è il significato che

ere genitori all’evento “matrimonio” o al “fare scopo essenziale del matrimonio è

Le stesse attese e motivazioni relative alla convivenza sono connesse in prima istanza al benessere della coppia e al desiderio di stare insieme, non alla costituzione della famiglia. La coppia coniugale, rafforzata da una cultura che valorizza la dimensione della soggettività, sembra quindi personale, funzionale al

i e paure, che collocano la pico delle precedenti generazioni) alla scelta Mcquillan, et al., 2008; Pinquart,Teubert, 2010).

ono in particolare le donne a e madre. Esse manifestano infatti come la cura del figlio entri da una parte l’ideologia dell’amore romantico prevede che i partner mantengano tra di loro un alto livello di sostegno e intimità, mentre dall’altro, l’altrettanto alto livello di investimento sui figli richiede molta attenzione e cura nei loro confronti.

Tale difficoltà a stabilire dei confini tra sistema coniugale e genitoriale è accentuato dal fatto che la coppia era quasi esclusivamente concentrata sulla

Non solo, molte giovani identificando nel modello genitoriale classico l’esempio da seguire, rado di riprodurre un modello altrettanto dedito a causa delle loro scelte lavorative, esplicitando una sensazione di inadeguatezza e senso di colpa.

Questi dati sono coerenti con i risultati di differenti ricerche. Saraceno (2003) dimostra che la parte dei giovani, e in particolar modo le donne, tende a considerare la genitorialità come l’elemento significativo della vita, il quale sembra confliggere con l’impegno professionale e la non influenzi le altre dimensioni

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della loro vita. Del resto, la famiglia italiana, in accordo con Hofstede (2001), si conferma un nucleo di tipo tradizionale che si attende dalle ragazze competenze di tipo relazionale e affettivo.

Il modello delle precedenti generazioni è inoltre il modello di madri che, per lungo tempo, hanno sacrificato il loro coinvolgimento nel modo del lavoro produttivo, non accedendo o accedendo con il tempo ridotto (part-time) (Lusk, 2008; Romano, 2008). È possibile che, non possedendo altri modelli di riferimento, le giovani generazioni abbiano difficoltà a pensare che,

“nuovi modi” di essere genitori, possano essere considerati altrettanto corretti e giusti.

Capiamo quindi come le precedenti generazioni possono avere una funzione specifica e particolarmente importante come gate-keeper: essi possono, facendo genere, costruire reti e filtri che, se da un lato possono rappresentare risorse, dall’altro rimane particolarmente difficile sottrarsi ed entro cui, è difficile esprimere nuove modalità relazionali.

Concludendo, dalle produzioni discorsive dei partecipanti emerge la compresenza di elementi innovatori e di credenze stereotipate, perché i giovani sono certamente condizionati dai modelli condivisi di mascolinità e femminilità, ma al tempo stesso sono figli di una società dove numerosi fenomeni hanno contribuito all’omogeneizzazione progressiva dei generi, che è penetrata in tutti gli ambiti di vita. Le trasformazioni della società, coinvolgono in maniera sempre più rilevante aspetti fondamentali sia della convivenza civile che delle relazioni intime.

Le nuove generazioni sono fisiologicamente esposte a queste trasformazioni, manifestando atteggiamenti e valori che determinano una spaccatura con quelli delle precedenti generazioni, ma trovandosi tuttavia “ingabbiati” tra il vecchio e il nuovo, in assenza di modelli proiettivi.

Questo suggerisce, in particolare per le donne, l'impossibilità o la difficoltà di conciliare le idee che hanno rispetto a “ciò che si fa” ("noi siamo una coppia egualitaria") con quello che

“effettivamente si fa” (una divisione persistente di ruoli non egualitari). Questa dissonanza tra il piano ideale e quello dell’agito potrebbe anche contribuire a spiegare il fallimento di alcune politiche egualitarie. In questo senso, la simmetria e l'intercambiabilità dei ruoli costituiscono elementi a carattere normativo-valoriale che caratterizzano le generazioni emergenti, le quali manifestano tuttavia il bisogno di dimensioni relazionali e culturali significative che favoriscano e accolgano i processi di cambiamento.

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