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NELL’ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO

GIOVANNI GUARDIA

L’ATTIVITÀ’ DEL CENTRO STUDI «ANTONIO GENOVESI»

L’attuale Centro Studi « Antonio Genovesi » per la storia economica e sociale nasce dal Seminario di storia economica e sociale organizzato presso la Cattedra di Storia moderna della Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Salerno. Esso è diretto dal suo ideatore e fondatore prof. Augusto Placanica, il quale coordina le attività di numerosi docenti di varie università meridionali: Salerno, Bari, Napoli, Cosenza, oltre che di studiosi appartenenti a varie branche professionali: avvocati, ingegneri, professori di scuola media, direttori didattici, archivistici, bibliotecari, impiegati, nonché di studenti. Gli argomenti intorno ai quali si è accentrato l’interesse fondamentale del Centro fin dalla sua origine riguardano l’aspetto sociale, politico ed economico del Mezzogiorno d’Italia: la criminalità comune, la produzione e i rapporti di produzione, i catasti onciari. Quest’ultima tematica ha assunto via via un significato primario e fondamentale per la vita del Centro stesso grazie alla ricchezza della fonte ed al fascino che da essa promane non solo, ma anche c soprattutto per la grande quantità di adesioni di studiosi a questo filone della ricerca, che si prefigge il compito di tracciare le linee del tessuto urbano e rurale di una cinquantina di Università del Regno di Napoli nel Settecento.

La coesione dei vari studiosi è avvenuta in un clima di assoluta cordialità: si era in pochi, poveri di mezzi, ma ricchi di buona volontà; ci si riuniva presso l’abitazione stessa del prof. Placanica e ci si intratteneva intorno ad argomenti basilari per l’avvio di un lavoro di gruppo che avrebbe visto affiancati studiosi appartenenti non solo a varie arce geografiche, ma a varie attività professionali. Gli incontri avevano scansione quindi­ cinale e riguardavano ora esposizioni di studi particolari sul Mezzogiorno settecentesco, ora recensioni ad opere quali quelle di Del Treppo, Goubert, Leone, Cipolla, Braudel, ora di carattere tecnico circa la predisposizione di schede per poter uniformare la rac­ colta dei dati da inserire nel calcolatore elettronico, perché si potesse giungere a ricerche che, pur soddisfacendo in pieno ogni singolo studioso per quel che riguardava la sua indagine, potessero fornire la possibilità di un lavoro di coordinamento tra i vari studi. Si è addivenuti addirittura ad un corso teorico-pratico per la utilizzazione di apparec­ chiature per la filmatura dei documenti da studiare e successivo sviluppo c stampa ed anche ad un corso di statistica che, sebbene elementare, era necessario per poter portare avanti ogni progetto di ricerca storiografica quantificata.

« Ella sa anche — scriveva il prof. Placanica in una lettera per la richiesta di una sede per il Centro Studi al Rettore dell’Università di Salerno del 2 dicembre 1982 -- che inizialmente - parlo degli anni 57-59 -- le riunioni del gruppo di ricerca si svolgevano a casa mia; c che poi fui costretto a spostarle presso l’Istituto da me diretto perché il numero degli aderenti era diventato eccessivamnte ampio di fronte alla recettività della mia casa ». Ma lo spostamento del gruppo presso l'Istituto di Storia moderna c contem­ poranea non risolse del tutto i problemi logistici degli studiosi per il fatto stesso che, come si è detto, essi provenivano e provengono da varie regioni d’Italia (si pensi che cooperano docenti delle Università di Messina, Reggio Calabria, Cosenza, L’Aquila, Bari, Roma, Napoli) e da varie attività lavorative, per cui i giorni in cui ci si poteva riunire più convenientemente erano il sabato e la domenica, giorni di chiusura dell’Uni-

versità, per cui più volte il Centro Studi si è visto costretto a chiedere ospitalità ora al­ l’Archivio di Stato di Salerno, ora a qualche Scuola media ora addirittura a qualche altro ente privato.

Oggi il Centro dispone di una sede propria presso l’Università, in Via Irno, dove il gruppo continua a riunirsi periodicamente. Si tratta, in verità, di una sede assoluta- mente precaria e inefficiente, che consiste in una piccola stanza nella quale a malapena si pigiano i vari intervenuti che spesso affrontano gravi sacrifici per giungere da lon­ tano. A ciò si aggiunga che in questo piccolo locale è anche sistemata la Biblioteca Carrara, vecchio fondo librario, che il prof. Placanica salvò a suo tempo dalla defene­ strazione dall’omonimo palazzo sito in via Mercanti, allorché l’edificio venne sgombe­ rato di tutta la suppellettile. La Biblioteca Carrara, ricca di un centinaio di volumi, contiene altresì un fondo manoscritto che è in corso di riordinazione e di studio. Con il nuovo ordinamento dei Centri Studio determinatosi nell’Università di Salerno, il nucleo propulsore del Centro Studi « A. Genovesi » rimane quello legato alla Facoltà di Magistero.

Attualmente il gruppo di studiosi del Centro è impegnato nella ultimazione degli esami e delle riflessioni sui catasti, che porteranno alla celebrazione, agli inizi di ottobre 1983 in Salerno, di un Convegno dal titolo: « Il Mezzogiorno settecentesco attraverso i catasti onciari », frutto di anni di lavoro svoltosi in comune e con metodolo­ gie quasi sempre anch’esse comuni. Nell’àmbito del Convegno non ci si limiterà a trac­ ciare tante monografie quanti sono i catasti studiati, bensì saranno sviluppati tre temi riguardanti intere fasce territoriali (Principato Citra, Principato Ultra, Puglia, Calabria), che riguarderanno: 1) Famiglie, professioni, organizzazione territoriale e abitativa; 2) Le campagne: il paesaggio agrario; 3) Le campagne: i rapporti sociali. Per svolgere tali re­ lazioni ogni relatore tematico territoriale si avvarrà delle esperienze segnalategli dai vari studiosi.

Il risultato di tutto lo studio di questi anni sarà pubblicato in tre volumi, il primo dei quali, già in corso di stampa, riguarda gli aspetti e i problemi della catastazione borbonica; il secondo conterrà gli Atti del Convegno e il terzo, infine, riporterà le mo­ nografie di tutte le Università studiate.

Nel corso dell’anno 1982-83 l’attività del gruppo si è svolta secondo il seguente programma, i cui punti non si sono esauriti nel giro di un solo incontro;

— Aspetti giuridico-formali dell’onciario; — Studi sui catasti del Regno;

— Problemi demografico-familiari nel ’700; — La proprietà ecclesiastica;

— Il ’700 napoletano nel recente dibattito storiografico; — Struttura e congiuntura nelle campagne europee;

— Famiglia e tipologia della convivenza nel secolo XVIII; — Proprietà e ricchezza nel ’700 secondo la lettura del catasto;

Le confraternite in Principato Citra dall’analisi dei dati catastali;

Metodo unitario per l’elaborazione dei dati riguardanti l’aspetto demografico; Discussione sui risultati dell’indagine demografica;

Metodo unitario per l’elaborazione dei dati riguardanti il paesaggio agrario; Discussione sui risultati dell'indagine sulle campagne;

Metodologia sulla raccolta ed elaborazione dei dati riguardanti le città: la strati­ ficazione sociale;

Riunione presso Benevento dei gruppi di studiosi di Principato Ultra c Princi­ pato Citra.

INFORMAZIONI E SEGNALAZIONI :

L'A TTIVITÀ’ DEL C.I.D.I.

Il C. I. D. I. (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti), nato intorno agli anni 70, opera a livello nazionale, occupandosi dell’aggiornamento degli insegnanti e sollecitando le riforme nella Scuola italiana, al fine di ottenere una scuola attiva, alla altezza delle esigenze contemporanee e, quindi, dei nuovi modelli di sviluppo, che la nostra società, in trasformazione, richiede.

Per economia di spazio cito solo le ultime iniziative:

il C. I. D. I. ha promosso una sottoscrizione per sollecitare una riforma degli attuali programmi della Scuola Elementare, risalenti a quelli del 1955, che si collegavano, a loro volta, al regolamento generale dell’istruzione del 1928;

ha organizzato a Roma due settimane di studio sulla proposta di Riforma della Scuola Secondaria Superiore, ora all’esame del Senato, grosso contenitore vuoto, i cui con­ tenuti qualificanti sono delegati al Governo;

in questo mese ha organizzato a Viareggio un convegno su: « L’educazione lingui­ stica dalla Scuola di base al biennio della Superiore», con la partecipazione di 1500 persone e l'intervento dei maggiori esperti di Linguistica e di Educazione Linguistica, quali T. De Mauro, R. Simone, S. Genzini, W. D’Addio, R. Titone, E. Arcaini, A. Sobrero, L. Lumbelli, F. Orletti.

j Nello stesso ambito è stata allestita una mostra sulla didattica e l’editoria relative. I C. I. D. I. di tutta Italia sono centri di dibattito e di studio attivi, la cui opera e le cui esperienze didattiche trovano traccia nei Quaderni, periodico edito da F. Angeli di Milano.

A Salerno il C.I.D.I. è nato da alcuni anni. Sono state realizzate ricerche e speri­ mentazioni di tecniche e di itinerari didattici. Quest’anno il C.I.D.I. salernitano ha orga­ nizzato corsi di preparazione per i concorsi di Scuola Materna, Elementare c Media.

Del Febbraio scorso è il dibattito promosso sulla Riforma della Secondaria Supe­ riore, a cui hanno partecipato Bice Chiaramonte, Vice Presidente del C.I.D.I., i rappre­ sentanti di tutti i sindacati, Ambrogio Ietto, Presidente dell’ I.R.R.S.A.E. della Campania. II 18 marzo si è aperta, con periodicità settimanale, una serie di Seminari sulla Educazione Linguistica per i docenti dei vari gradi di scuola, con argomento specifico «L’uso del testo nella scuola», in collaborazione con l’Istituto di Linguistica dell’Univer­ sità degli Studi di Salerno, presso il quale detti Seminari sono tenuti. Ha dato avvio ai lavori Raffaele Simone, professore di Linguistica Generale presso l'Università di Roma, con un intervento dal tema « Un piano per leggere ».

Continueranno i lavori altri specialisti. Sono previsti due cicli, il primo propedeutico all’altro e comune per tutti i docenti dei vari gradi di scuola, il secondo prevalentemente operativo e, quindi, differenziato per i vari gradi di scuola.

La Segreteria del C.I.D.I. è a disposizione di tutti, il martedì e il giovedì, dalle 18 alle 20, presso Spazio Donna in Piazza Ferrovia a Salerno.

Le iscrizioni previste sono a numero limitato, considerato il taglio operativo che si intende dare ai lavori nella fase di sperimentazione. C’è bisogno, specialmente in que­ sto momento, di un movimento propositivo, mentre vengono operati grossi tagli alla spesa per la Pubblica Istruzione, viene fissato il numero degli allievi a 30 per classe, il penul­ timo decreto Fanfani restringe fortemente la possibilità di aggiornamento, oggetto di ulte­ riore disaccordo fra Sindacati e Governo.

Perché la crisi italiana sia superata, fra l’altro, bisogna ristrutturare e riqualificare la Scuola, senza far finta di fare riforme, rendendola effettivamente attiva e produttiva nella nostra Società.

SEGNALAZIONI E SCHEDE

9 Guida alla storia di Salerno e della sua provincia, a cura di ALFONSO LEONE e

GIOVANNI VITOLO, Salerno, Laveglia editore, 1982, 3 voli., pp. 1169 + 211 ili. f.t., 20 tavv.

Diretta da Alfonso Leone e Giovanni Vitolo, la Guida vuole essere non opera com­ piuta c finita, non la surnma della storia salernitana, ma un utile strumento di studio e di consultazione, un avvio per maggiori e future indagini, una « guida » appunto ad oppro- fondire meglio e di più quella storia.

Avvalendosi della collaborazione di altri 146 studiosi si dipana seguendo il cliché dei saggi monografici, incentrati su interventi settoriali e specifici e basati sulla ricerca interdisciplinare. I 23 saggi dedicati alla città trattano della colonia romana di Salernum, della città medievale vista attraverso l’urbanistica, la cultura, la documentazione, l’ordina- rnento parrocchiale, la Scuola medica e il commercio, infine della città moderna con gli studi sulla demografia e la fiscalità, la società, la pittura, le scuole, i conflitti di giuri­ sdizione con la chiesa salernitana, i sinodi, il porto, l’urbanistica, l’artigianato. I 19 saggi sulla provincia propongono le culture classiche, gli insediamenti medievali, le difese ed il territorio, l’arte, la cultura, l'industria, l’agricoltura, le vie di comunicazione, l’intellet­ tualità. Molto utile per ulteriori approfondimenti e nuove ricerche l’appendice con l’elenco delle fonti esistenti nell’Archivio di Stato, nella Biblioteca Nazionale ed in quella della Società di Storia Patria di Napoli.

I 11 terzo volume è dedicato all’esplorazione ed all’inventariazione del patrimonio