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”Dizionario Odeporico della Provincia di Bergamo“- 1819

Viadanica piccolo villaggio della Valcalepio, del distretto, e della pretura di Sarnico, siede sulla sinistra del fiume Guerna. Il suo territorio, poca parte sul piano della valle, e la maggior parte in collina e sulla montagna, è tutto a vigneti fertilissimi di buoni vini, dove non è a pascoli, o a boschi, i quali sono molto estesi.

La sua chiesa parrocchiale sotto la invocazione di s.Alessandro è della pieve di Calepio.

Viadanica disgiunte dal suo Caseggiato maggiore ha le contrade dette Rasetti, la Riva, la Breda ecc.

I poverelli fra i suoi seicento trenta abitanti, che sono quasi tutti agricoltori vignajuoli, vengono suffragati dalla più istituzione detta la Misericordia.

Questo villaggio di estimo censuario ha scudi 20047. 0. 6. 9. 3. con cento trentasei possidenti estimati; e resta lontano da Sarnico miglia due, e da Bergamo dieciotto.

D.G. ZAMBETTI

La Valle Calepio Illustrata - 1905

Viadanica

Ad oriente della Valletta di Adrara, sulla sinistra sponda del Guerna, parte in piano e parte su pampinosi colli e civili fioriti, è il villaggio di Viadanica, abit. 910.

Quanto all’origine del nome provo difficoltà ad accordarmi col Rosa, il quale nell’Opera:

Dialetti ecc. . . dice che Viadanica è un misto di latino (via) e di tedesco (enge, angustia).

Onde sarebbe: via stretta o delle strettoie. Io lo deriverei da Via ad Dianam, cioè da un’antica strada, che passando pei boschi, i quali vi erano estesissimi, conduceva a Predore, dove la Dea cacciatrice riscuoteva onori speciali; ossia: Via dianica, vuoi nel senso che mettesse al tempio o al villaggio (grec. Oicos lat. Vicus) a lei consacrato, vuoi che si trattasse d’un cammino particolarmente battuto dai cacciatori.

Da via dianica, ad Dianam, ad aram Diana il popolo, che tende sempre ad abbreviare, sarebbe venuto alla moderna forma: Viadanica. E’ una mia induzione e nulla più. In Carzanica, che ne è una omonima contrada, si scoprirono tombe ed oggetti romani (Fornoni). E’ certo che nei secoli di mezzo Viadanica divise le sorti con Adrara, corse i medesimi pericoli, partecipò alle stesse fortune.

In alcuno de’suoi dispersi gruppi di case sono ancora visibili gli avanzi di fortezze, testimoni di malaugurati partiti. Nel suo territorio, come già si disse, è un fonte, chiamato del Corno, le cui acque, caldissime d’estate, operano un effetto immediato in chi ne beve.

La sua antica Parrocchiale, posta all’estremità del paese verso ovest, dove anche oggi è il Cimitero, chiesa, già intitolata a S.Antonio, il 29 aprile 1600 fu dedicata, come riferisce il Calvi, a S.Alessandro. Fuori di quella, sorrideva, dipinta sul muro, un’immagine di Maria, l’anno 1648 levatane e portata dentro un altare, ornato di vaghe scolture. “Allora era un Santuario di grazie”.

Una chiesa, però, così lontana si rendeva troppo incomoda ai parrocchiani, alcuni dei quali, come anche al presente, abitavano sino alla Forcella. Onde, a un certo punto, le funzioni si cominciano a celebrare in quella più centrale di S.Giovanni Battista. Questo avvenne non solo verso il 1650, secondo la sentenza dei più dei nostri storici; ma anche nei primi anni della 2°metà del secolo XVI. Infatti, all’epoca della Visita Apostolica la Cura era già portata a S.Giovanni, chiesa costruita di recente e non consacrata, e vi era Parroco

D.Fermo degli Alessandri, che, essendo malaticcio, reggeva per Fra Bonifacio dell’Ordine Francescano. Nel secolo XVII fu aggrandita e ridotta alla forma moderna. E’ un bel vaso ad una sola navata. All’altar della Vergine, detto della Purificazione, è un quadro, assai ben conservato, di Palma il Giovane. L’attuale Parroco è D. Antonio Mazzuccotelli.

[Fonte: ATLANTE STORICO DEL TERRITORIO BERGAMASCO. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovra comunali della fine del XVI secolo ad oggi – di Paolo Oscar e Oreste Belotti]

Le componenti residenziali e la situazione delle abitazioni

I dati dei Censimenti Generali ai quali si riferisce l'indagine, consentono la formazione di una statistica che tiene conto delle seguenti quantità: abitazioni, stanze, popolazione, famiglie.

E' stato così possibile costruire alcuni indici:

- consistenza media delle abitazioni (stanze per abitazione);

- composizione media delle famiglie (componenti per famiglia);

Si riporta di seguito la serie storica dello sviluppo sul territorio del patrimonio edilizio residenziale occupato e complessivo, correlato alle variazioni della popolazione residente e ai relativi nuclei familiari.

Al censimento del 1971 a fronte di 886 abitanti e di 247 famiglie le abitazioni occupate erano 245 e le relative stanze 1.079, mentre le abitazioni non occupate erano 25 per complessive 116 stanze. Il patrimonio complessivo era di 270 alloggi con un totale di 1.195 stanze.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 9,26% del complesso delle abitazioni esistenti, il dato medio di vani per abitazione occupata era di 4,4.

Al censimento 1981 a fronte di 883 abitanti e di 295 famiglie le abitazioni occupate erano 295 e le relative stanze 1.314, mentre le abitazioni non occupate erano 63 per complessive 302 stanze. Il patrimonio complessivo era di 358 alloggi con un totale di 1.616 stanze.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 17,60% del complesso delle abitazioni esistenti, il dato medio di vani per abitazione occupata era di 4,5.

Al censimento 1991 a fronte di 937 abitanti e di 343 famiglie le abitazioni occupate erano 343 e le relative stanze 1.651, mentre le abitazioni non occupate erano 26 per le complessive 149 stanze. Il patrimonio complessivo era di 369 alloggi con un totale di 1.800 stanze.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 7,05% del complesso delle abitazioni esistenti.

Al censimento 2001 a fronte di 1.026 abitanti e di 419 famiglie le abitazioni occupate erano 393, mentre le abitazioni non occupate erano 42. Il patrimonio complessivo era di 435 alloggi.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 9,66% del complesso delle abitazioni esistenti.

A fine anno 2008 gli abitanti hanno raggiunto le 1.108 unità distribuiti in 453 famiglie con un incremento positivo di 82 abitanti e 34 famiglie.

Il patrimonio abitativo si è mantenuto sostanzialmente stabile con un modesto incremento di abitazioni che non incide sulla disponibilità degli alloggi vuoti a disposizione della funzione residenziale stabile rispetto ai dati del 2001.

Il dato risulta di particolare rilievo in quanto dimostra ancora una tendenza positiva rispetto a situazioni di progressiva diminuzione di famiglie stabili in altre parti del territorio della Comunità Montana.

SEZIONE 3

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