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Giovanni Maironi da Ponte Dizionario Odeporico della provincia bergamasca

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“… siede sulla sinistra del fiume Guerna.

Il suo territorio, poca parte sul piano della valle, e la maggior parte in collina e sulla montagna, è tutto a vigneti fertilissimi di buoni vini, dove non è a pascoli, o a boschi, i quali sono molto estesi.

La sua chiesa parrocchiale sotto la invocazione di S.Alessandro è della pieve di Calepio.

Viadanica disgiunte dal suo Caseggiato maggiore ha le contrade dette Rasetti, la Riva, la Breda, ecc…”

“Giovanni Maironi da Ponte”

Dizionario Odeporico della provincia bergamasca

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SEZIONE 1

IL QUADRO URBANISTICO E PROGRAMMATORIO DI AREA VASTA.

LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATA LE ISTANZE PRESENTATE DAI CITTADINI

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Premessa

La situazione complessiva e le prospettive di ruolo del territorio comunale di Viadanica permettono di impostare in modo efficace ed innovativo le scelte e gli indirizzi del Documento di Piano.

Il territorio di Viadanica si caratterizza in modo fortemente positivo soprattutto per la presenza dell’ambito collinare e montano, portatore di forti valenze ambientali e paesistiche, per i diffusi episodi di edilizia di antica formazione, aggregata non solo all’interno dei centri storici, ma anche per i significativi nuclei sparsi, nonché per alcuni episodi architettonici isolati, connessi a contesti ambientali di particolare pregio.

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Tali connotazioni territoriali, che si articolano per diverse caratterizzazioni ambientali, paesistiche e naturalistiche, propongono una gamma di necessità e problematiche, sia a livello di analisi e di inquadramento sia a livello di ipotesi di intervento, determinando la necessità di approfondimenti in relazione al rapporto con il sistema degli ambiti edificati ed alle questioni delle quantità e delle modalità dello sviluppo urbano.

In relazione a tali situazioni si può senza dubbio affermare che la questione ambientale e paesistica è un elemento di particolare importanza all’interno dello studio del territorio e che i conseguenti interventi di progettazione e disciplina della componente paesistica del PGT costituiscono un ulteriore elemento di stimolo alla definizione di nuove ed innovative proposte di intervento.

Non secondaria è anche la questione relativa agli approfondimenti inerenti le situazioni della componente geologica ed idrogeologica, che hanno reso necessario il mantenimento di una costante attenzione, al fine di introdurre all’interno dei documenti tecnico-geologici a corredo del Piano elementi sia di analisi sia di disciplina, che non costituiscono un semplice adempimento di natura formale ma si pongono fin d’ora come elemento di discrimine per le trasformazioni territoriali.

L’insieme delle tipologie edilizie, delle destinazioni d’uso, dei modelli insediativi presenti in forma spesso disordinata all’interno del tessuto edificato hanno reso necessaria la formazione di elementi di indirizzo e di disciplina urbanistica per la redazione del Piano delle Regole, nel quale si troverà un approfondimento sui temi qualitativi generali e sulla valorizzazione delle ancor diffuse presenze di edilizia di antica formazione.

Il PGT ha posto infatti particolare attenzione alla definizione delle modalità insediative che dovranno essere previste nelle aree libere e all’interno degli ambiti di possibile riconversione e riqualificazione urbanistica.

In particolare il Piano delle Regole ha provveduto ad una attenta definizione delle destinazioni d’uso, in rapporto agli elementi di compatibilità, non soltanto igienico sanitaria, ma anche di quelli relativi alla sostenibilità urbanistica ed in relazione alle

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approfondito i temi della presenza e dell’adeguatezza della rete dei servizi e dei sottoservizi.

Resta infine, non ultima per importanza, la questione della individuazione delle linee e delle modalità di sviluppo e della definizione degli ambiti di trasformazione.

L’esigenza di coniugare sviluppo e contenimento del consumo di suolo assume nel territorio di Viadanica un valore particolare , rispetto al quale non può essere sufficiente la scelta di modelli e di indirizzi tradizionali ma si richiede, sia sotto il profilo delle scelte strategiche, sia sotto il profilo degli indirizzi urbanistici elementi di specifica attenzione.

Nella individuazione dei criteri per la gestione dei Piani Attuativi sarà indispensabile rapportarsi ad esempi avanzati e alle esperienze più recenti ed innovative in materia di pianificazione.

Tutto ciò, quindi, evidenzia quanto il territorio di Viadanica costituisca un ambito importante e significativo per la applicazione dei nuovi indirizzi e delle nuove modalità di

“pensare al Piano” che la nuova riforma urbanistica regionale ha ormai definito nei contorni generali e negli indirizzi operativi e che l’attività tecnico amministrativa dovrà tradurre in proposte e indirizzi concreti.

La scelta di un approccio “strategico globale”,così come consentito dalle disposizioni dell’art. 10 bis della L.R. 12/2005, è apparsa quindi coerente con gli obiettivi enunciati dall’Amministrazione nella fase preliminare alla predisposizione del PGT, è stata confermata negli incontri successivamente tenuti con l’Amministrazione, e condivisa negli incontri avuti con gli Enti e le Componenti Sociali presenti nel territorio.

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IL DOCUMENTO DI PIANO

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IL QUADRO URBANISTICO E PROGRAMMATORIO DI AREA VASTA.

LA PIANIFICAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATA

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Il Documento di Piano ha come proprio primo elemento di riferimento i principali atti della pianificazione e della programmazione urbanistica e socio economica degli Enti sovraordinati.

In particolare sono stati considerati gli atti sotto individuati.

ATTI DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE

Il Piano territoriale Paesistico Regionale – Piano del paesaggio Lombardo Il Piano Territoriale Regionale

ATTI DI PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo

PIANIFICAZIONE DELLA COMUNITA’ MONTANA

Il Piano Pluriennale di Sviluppo Socio Economico della Comunità Montana Il Piano di Indirizzo Forestale

L’elaborazione del PGT si è attuata in presenza di un quadro di previsioni urbanistiche di area vasta, tra le quali il primo ed essenziale riferimento, soprattutto per il presente Documento di Piano, è costituito dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo approvato dal Consiglio Provinciale con delibera n. 40 del 22.04.2004 e vigente.

La L.R. n.12/2005, all’art.18, riconferma il PTCP come riferimento essenziale per la pianificazione locale, prevedendo l’obbligo del rispetto della disciplina avente efficacia prescrittiva e prevalente sugli atti del PGT e, ai sensi dell’art.15, la coerenza e il riferimento alle indicazioni e ai contenuti aventi carattere di direttiva e di indirizzo.

Per quanto concerne il PTCP si esplicitano i principali elementi di riferimento nei seguenti quadri sinottici che illustrano in sintesi l’insieme delle tematiche che il PTCP della Provincia di Bergamo individua in rapporto alla pianificazione comunale, con particolare riferimento alla realtà territoriale del Comune di Viadanica.

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Un particolare e specifico riferimento è stato posto, sia negli aspetti ricognitivi, sia negli aspetti progettuali, all’interno del presente Documento di Piano, in materia di paesaggio e ambiente, al Piano Territoriale Paesistico Regionale, di cui - sulla base del principio di sussidiarietà e del principio di maggiore dettaglio – il PTCP costituisce una prima articolazione alla scala provinciale ed il PGT si pone come elemento di dettaglio definitivo alla scala locale.

Infine, pur se non ancora definitivamente operativo, si è fatto riferimento agli indirizzi e ai contenuti della proposta di Piano Territoriale Regionale, approvato dalla Giunta della Regione Lombardia e attualmente all’esame del Consiglio Regionale, dal quale si sono verificate le indicazioni ed i contenuti di maggiore interesse per la definizione della pianificazione locale.

Le prescrizioni del PTR e del PTPR sono state attentamente considerate costituendo la base di riferimento per le verifiche delle previsioni insediative e soprattutto per quelle inerenti la coerenza con gli aspetti ambientali, paesistici ed ecologici.

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PRINCIPALI ELEMENTI DI RIFERIMENTO DEL PIANO TERRITORIALE REGIONALE

Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione:

- in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente

- nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi), nell’uso delle risorse e nella produzione di energia - e nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi

partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio

Territorio in generale

Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso:

- la promozione della qualità architettonica degli interventi - la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici - il recupero delle aree degradate

- la riqualificazione dei quartieri di ERP - l’integrazione funzionale

- il riequilibrio tra aree marginali e centrali - la promozione di processi partecipativi

Residenza

Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti , sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio

Servizi

Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero

Riqualificazione

Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico

Salute

Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque

Sicurezza

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Assicurare l’entità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio

Equità

Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat

Ambiente e paesaggio

Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti

Scarsità delle risorse

Risorse naturali

Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climateriaranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata

Valorizzazione patrimonio culturale

Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia

Integrazione paesistica

Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastruttuale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati

Mitigazione degli impatti e contestualizzazione degli

interventi

Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio

Pianificazione integrata

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Contenuti del PTCP attinenti il dimensionamento degli sviluppi insediativi

Contenuto Tipologia Rif. NdA o

Relazione Definizione interventi di rilevanza sovracomunale.

Sottopone a PAIS e tavoli interistituzionali preventivi i servizi con bacino doppio rispetto a capacità teorica e comunque sopra i 5.000 abitanti; insediamenti produttivi con sf maggiore di 250.000 mq; commercio con sup.

lorda vendita maggiore di 10.000 mq

Servizi Produttivo Commercio

Art 12 c1

I piani comunali dovranno rilevare la compatibilità delle generazioni di traffico dovuta ai pesi insediativi esistenti e programmati

Insediamenti in generale

Art 79 c 4

I piani comunali danno indicazioni per il contenimento delle trasformazioni e dei consumi di suolo per espansioni e trasformazioni urbane

Aree agricole Art 92 c1

Aree di primo riferimento per la pianificazione locale.

Determinazione dei fabbisogni insediativi avendo riguardo al minor consumo di territorio possibile

Insediamenti in generale

Art 93 c1

I comuni determinano i fabbisogni residenziali anche considerando i fenomeni migratori determinati dalla attività produttive con particolare riferimento ai soggetti di provenienza extra comunitaria

Produttivo Residenziale

Art 97 c 5

Principi generali per il dimensionamento dei fabbisogni insediativi

Insediamenti in generale

R 154 – 156

Indicazioni su contenimento del suolo agricolo attraverso la gradazione dei “valori”

Aree agricole R 158

Indirizzi per gli incrementi residenziali: recupero patrimonio esistente; nuovi impianti con adeguata capacità insediativi per minimizzare il consumo di suolo agricolo; priorità al recupero, quindi completamento nelle aree interstiziali e di frangia, per rendere più compatto e funzionale il sistema dei centri urbani esistenti

Residenziale R 160

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Contenuti del PTCP riferibili a criteri di localizzazione degli sviluppi insediativi

Contenuto Tipologia Rif. NdA o

Relazione Piano di settore sul commercio con individuazione aree

idonee per localizzazione nuovi insediamenti

Commercio Art 3 c 6

Ambiti urbani caratterizzati da fenomeni di dissesto:

criteri di ammissibilità degli interventi

Insediamenti in generale

Art 43

Criteri per l’ammissibilità di nuovi insediamenti o trasformazioni urbane per aree di particolare valore paesistico e naturalistico

Insediamenti in generale

Artt 54 -57

Localizzazione interventi in zone montane in aree che interessino zone di completamento delle frange urbane, ambiti agrari già dimessi o aree agricole di marginalità produttiva

Insediamenti in generale

Art 58 c 4

Criteri per l’ammissibilità di nuovi insediamenti o trasformazioni urbane per le aree agricole

Aree agricole Artt 60 – 65

Localizzazione di servizi nelle aree verdi della pianificazione comunale con valenza paesistica

Insediamenti in generale

Art 67

I piani comunali dovranno di norma non consentire insediamenti urbanizzativi con sviluppo parallelo ai tracciati della viabilità principale

Insediamenti in generale

Art 79 c 5

Individuazione aree logistiche intermodali per il trasporto delle merci

Produttivo Art 88 c 1

Localizzazione nodi interscambio (tav 3), con previsione nei piani comunali di spazi per parcheggi e per servizi

Servizi Art 88 c 3

Articolazione sistema insediativo in quattro componenti fondamentali (insediamenti di centralità, centri urbani, aggregati e nuclei, beni storico-architettonici isolati) rispetto ai quali definire interventi di carattere e valenza sovracomunale

Insediamenti in generale

Art 90 c 1, 2

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Localizzazione di attrezzature, servizi e opere di urbanizzazione secondaria nelle aree agricole

Aree agricole Art 92 c 2 lett h) Aree di primo riferimento per la pianificazione locale

come indicazioni di ambiti meno problematici ai fini della trasformazione urbanistica

Insediamenti in generale

Art 93 c 2

Aree agricole oggetto di trasformazione. Il piano comunale deve dare dimostrazione che le aree non devono avere avuto aiuti comunitari per almeno dieci anni

Aree agricole Art 93 c 5

Direttive sugli insediamenti produttivi per i piani comunali:. utilizzo di aree produttive già previste, evitare disseminazione nel territorio di aree e complessi isolati, incrementare accessibilità agli impianti produttivi

Produttivo Art 94 c 2

Localizzazione insediamenti produttivi di livello provinciale e classificazione

Produttivo Art 95

Localizzazione aree produttive in modo da contenere gli spostamenti dei pendolari e di massimizzare l’utilizzo del trasporto pubblico

Produttivo Art 96

Individuazione delle attrezzature sovracomunali e di interesse provinciale (in tavola E4)

Servizi Art 101

Individuazione elementi di coordinamento sul territorio:

1) aree meno sensibili, più opportune per interventi insediativi; 2) indirizzi per la gestione della forma urbana e l’organizzazione territoriale degli insediamenti; 3) gerarchia dei valori ambientali e paesistici e della funzione delle aree inedificate; 4) le invarianti che pongono limiti all’occupazione dei suoli

Insediamenti in generale

R 156

Indirizzi per orientare i comuni nella definizione degli ambiti di sviluppo della forma urbana

Insediamenti in generale

R 156

Criteri favorevoli per la localizzazione degli insediamenti:

accessibilità, valenze storico-culturali, adiacenza a centri servizi interurbani, adiacenza a sistemi produttivi, ecc.

Insediamenti in generale

R157

(16)

Individuazione delle aree con fenomeni urbanizzativi in atto (tav E 2.2) e aree di primo riferimento per la pianificazione locale (tav E4), anche come aree atte a garantire un adeguato rapporto tra insediamenti e salvaguardia suoli agricoli

Orientamento dei piani comunali verso il compattamento della forma urbana

Insediamenti in generale

R 157

Evitare consumo di suolo agricolo nelle zone già oggetto di investimenti pubblici di irrigazione o bonifica, in quelle con suoli di elevata qualità e/o produttività, in quelle con testimonianza delle antiche organizzazioni agricole

Aree agricole R 159

Recupero a scopo residenza e ricettività turistica degli agglomerati rurali esistenti di antica formazione con caratteristiche apprezzabili di edilizia spontanea

Residenza R 160

Definizione della rete delle centralità in relazione ai servizi. Classificazione servizi in differenti livelli; creare condizioni che garantiscano un adeguato grado di equipotenzialità tra situazioni di presenza di servizi e di accessibilità agli stessi; politiche prioritarie della provincia

Servizi R 172-174

(17)

Contenuti inerenti gli aspetti dell’ impatto ambientale per interventi di trasformazione urbanistica

Contenuto Tipologia Rif. NdA o

Relazione Criteri per verifiche di compatibilità nelle aree di criticità

in ambito di pianura

Insediamenti in generale

Art 44

Verifiche di congruenza in aree interessate da SIC o ZPS Insediamenti in generale

Art 52

Indirizzi generali di inserimento ambientale e paesaggistico per gli interventi insediativi in area di montagna.

Insediamenti in generale

Art 58

Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previsti. In queste aree, in immediato rapporto con i contesti urbani, orientare le trasformazioni alla riqualificazione e ricomposizione delle zone di frangia degli insediamenti.

Previsione di adeguato inserimento paesistico e ambientale, anche tramite previsioni di impianti arborei e arbustivi. Creazione di reti ecologiche e di collegamento con aree verdi e reti ecologiche esistenti.

Insediamenti in generale

Art 62

Mantenimento dei varchi e degli spazi liberi interurbani per continuità dei corridoi ecologici

Insediamenti in generale

Art 65, art 72 c 7 Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e progettazione

paesistica, nei quali realizzare un sistema di aree e ambiti di continuità del verde. Individuazione elementi di caratterizzazione dei progetti edilizi

Insediamenti in generale

Art 66

Indicazioni per insediamenti rurali ed elementi di interesse storico

Insediamenti in generale

Artt 68 - 69

Percorsi di fruizione paesistica. Curare che nuove previsioni insediative non compromettano le condizioni di visibilità dai punti e dai percorsi panoramici

Insediamenti in generale

Art 70 c 2 lett c, art 72 c 2

(18)

Indicazioni rispetto a interventi nei centri storici, con promozione integrazione delle funzioni

Centri storici Art 91

Espansioni e trasformazioni come elementi di riqualificazione e ricomposizione dei fronti e delle frange urbane, anche tramite riequipaggiamento arboreo e arbustivo

Aree agricole Art 92 c 2 lett g)

I comuni dovranno pianificare gli insediamenti produttivi tenendo conto di esigenze di compattezza del disegno organizzativo e insediativo, e del massimo riutilizzo dei complessi esistenti disponibili o da riqualificare

Produttivo Art 97

Indicazioni sulle mitigazioni per insediamenti commerciali, con particolare riferimento all’accessibilità, alle ricadute sulla viabilità, alle dotazioni di parcheggi, e all’inquinamento e alle altre ricadute sugli abitati vicini

Commercio Art 100

Sintesi degli indirizzi per la compatibilità territoriale degli insediamenti commerciali: impatto territoriale, sistema viario, trasporti, ambiente e paesaggio

Commercio R 166

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LE ISTANZE PRESENTATE DAI CITTADINI

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A seguito dell’avviso di “avvio del procedimento” per la predisposizione del PGT sono state presentate da parte di cittadini e di altri soggetti interessati, istanze che risultano sostanzialmente intese a richiedere l’inserimento di nuove possibilità edificatoria sulle aree di proprietà.

Tutte le istanze sono state valutate, ma va sottolineato che le nuove disposizioni legislative non consentono, specie per quanto concerne le previsioni degli sviluppi insediativi con caratteri di espansione, di poter dare risposte certe in termini di diritti edificatori, non potendo effettuare, all’interno degli ambiti di trasformazione, previsioni che determinino elementi confermativi del diritto di proprietà.

Ove possibile hanno trovato soddisfazione, nei limiti della sostenibilità del PGT in rapporto alle previsioni di massimo potenziale insediativo, le richieste inerenti gli ambiti interni al territorio soggetto alla disciplina del Piano delle Regole laddove compatibili con gli indirizzi e le scelte del dimensionamento del fabbisogno.

Resta comunque la necessità, soprattutto nella fase destinata alle osservazioni, di promuovere ulteriori incontri e iniziative che consentano ai richiedenti – ma anche a tutti i cittadini – di comprendere i termini e la portata della nuova riforma urbanistica.

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“Istanze pervenute”

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SEZIONE 2

IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE

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Cenni storici generali

Con la denominazione di Viadanica è citato negli Statuti di Bergamo del XIV e XV secolo come comune autonomo appartenente alla facta di porta S.Andrea.

Nel 1392 vengono descritti i suoi confini con i finitimi comuni di Sarnico, Predore e Adrara con i quali trovasi ancora oggi in confine diretto (Codice Patetta, 1996).

Attraverso i riferimenti toponomastici di confine citati nello strumento – torrente Guerna, il Colle (Collum de Carollis), Colle Cambline (Collum Boalli), bosco a levante dell’abitato di Lerano (forestum del Lerano), Meruselli (Zuchollum Muriselli), Ducone (Corna plani Dochoni), Monte Canzano (Montesello Chanzano) – di cui si trova ancora riscontro nella cartografia I.G.M. lungo il limite amministrativo attuale, si ricava una circoscrizione corrispondente a quella odierna, definita geograficamente dal bacino idrografico della Val Maggiore.

Tale circoscrizione viene confermata in due successive ricognizioni di confine effettuate il 16 aprile 1456 ed il 15 febbraio 1481 (Confini di varie terre).

Con l’attuale denominazione è elencato, senza modificazioni di circoscrizione, in tutte le fonti successive.

Recenti studi vorrebbero far risalire all'epoca longobarda, o addirittura al tardo impero romano (come indicherebbe il suffisso del toponimo), i primi segni della presenza umana, come testimoniato da un piccolo luogo di culto intitolato a sant'Alessandro, sicuramente antecedente al IX secolo.

La storia del paese, nonostante si trovi nei pressi del Monte Bronzone nelle cui vicinanze si trovavano numerose miniere di ferro utilizzate in epoca celtica e romana, ha un’origine abbastanza recente, risalente al Medioevo.

Sono infatti databili attorno al XII secolo i primi documenti che attestano l’esistenza del borgo di Viadanica, che è composto da numerose contrade sparse sulla collina senza che esista un vero e proprio centro storico.

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Il centro abitato si sviluppò in particolare modo in epoca medievale, in località Capra, attorno alla chiesa parrocchiale.

Infatti a seguito delle lotte fratricide tra le fazioni guelfa e ghibellina che hanno interessato, successivamente, l’intera provincia di Bergamo nella zona precedentemente interessata soltanto da piccoli insediamenti abitativi sparsi, si verificò una notevole immigrazione di gruppi di persone in fuga che cercavano riparo in questa parte di territorio isolata e tranquilla. Anche qui però la situazione si fece pesante, tanto che vennero costruite numerose fortificazioni e torri difensive al fine di proteggere i traffici locali e gli abitanti del borgo dalle incursioni.

Inizialmente assegnate alla diocesi di Bergamo, queste terre passarono nel corso del XIV secolo sotto il dominio della famiglia dei Calepio, che prese possesso di quasi tutta l’omonima valle. Il secolo successivo vide l’arrivo della Repubblica di Venezia che pose definitivamente termine alle lotte di fazione. Fu un periodo di calma, in cui Viadanica ritrovò la tranquillità e vide rifiorire le attività economiche, con un conseguente incremento demografico.

Durante i secoli successivi non si verificarono avvenimenti di rilievo per la comunità, che fu riguardata solo marginalmente dagli avvicendamenti tra la dominazione francese e quella austro-ungarica, fino all’avvento del Regno d'Italia nel 1859.

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ELEMENTI PER UNA STORIA URBANA

La descrizione degli sviluppi urbanistici è fatta oggetto di una specifica trattazione nella presente relazione ed è sintetizzata in apposito elaborato grafico del Documento di Piano.

In questa sede pare utile e, per certi versi, di curioso interesse riportare le descrizioni del territorio di Viadanica così come individuate nei secoli precedenti alla costituzione dei primi catasti e della redazione delle cartografie topografiche con la descrizione di Viadanica di Giovanni da Lezze, capitano nella Serenissima Repubblica di Venezia (anno 1596), la citazione di G.B. Angelini nel trattato in rima del 1720, il testo di G.Maironi da Ponte che nel suo “Dizionario odeporico della Provincia di Bergamo”, all’inizio dell’Ottocento descrive minuziosamente i caratteri dei paesi e dei nuclei principali di tutto il territorio bergamasco, ed infine la descrizione del territorio di Viadanica di G.Zambetti, pubblicato nell’anno 1905. Tali descrizioni consentiranno un primo interessante raffronto tra fasi significative della storia sociale e civile del territorio.

Per la sua storia più recente, Viadanica dispone di una letteratura di storia locale generale alla quale si rimanda.

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GIOVANNI DA LEZZE

“Descrizione di Bergamo e del suo territorio” A.D.1596

Viadanica

La terra è posta tra un monte et una colina vicina al lago de Ise. Il comune è longo un milio, largo altro tanto, lontano da Bergomo milia 20, da Cremonesi milia 18.

Fochi n.50, anime 412: utili n.106, il resto come di sopra.

Soldati: archibusieri 5, pichieri 1; galleotti 3.

Il comune ha L.720 de entrata de beni comunali; quatro sindici con soldi 40 per uno all’anno et un console con L.40 eletto dal comune per incanto governano pagando il console, dando conto ai sindici, in Camera per sussidio et al Benalio per tasse per il limitato nei conti di essa Camera.

Ai Conti L.160, al sindico generale per gravezze L.400 et per altre spese dil comune L.400 in circa; l’estimo è s.13 d.-; importa tutto il maneggio circa L.1.000 et più.

Raccolti per 4 mesi. Senza traffichi. Tutti poveri.

Terre col comun pertiche 2.941, con la città pertiche 684. Vale L.100 la pertica.

S.to Gio.Batista è cura, ha de entrat L.900 che prima era d’un'altra chiesa di S.to Alessandro tramutata dal Vescovo Cornaro. La Misericordia ha 11 stara di formento dispensati a poveri per 4 sindici.

Animali: bovini 142, muli n.21, pecore et capre n.200.

Uno torrente nasce in detto comune, sbocca nella Guerna predetta./

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[Fonte: ATLANTE STORICO DEL TERRITORIO BERGAMASCO. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovra comunali della fine del XVI secolo ad oggi – di Paolo Oscar e Oreste Belotti]

(29)

GIOVANNI BATTISTA ANGELINI

Per darti le notizie del paese, descrizione di Bergamo in terza riga – 1720

Di Viadanica il loco non va senza Vene di tufo, e coti, e ferro; frutta Castagne, vino, grano a sufficienza.

CARTE tres particuliere DU BERGAMASCO Faisant partie des Etats DE LA REPUBLIQUE DE VENISE.

Carta geografica del territorio bergamasco tratta dall’opera: “LE THÉÂTRE DE LA GUERRE EN ITALIE CONTENANT LA CARTE GENERALE DE LOMBARDIE AVEC LES CARTES PARTICULIERES DU …”

Di Jean Baptiste Nolin senior (1648-1708) edita a Parigi nel 1702 presso l’autore – particolare –

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GIOVANNI MAIRONI DA PONTE

”Dizionario Odeporico della Provincia di Bergamo“- 1819

Viadanica piccolo villaggio della Valcalepio, del distretto, e della pretura di Sarnico, siede sulla sinistra del fiume Guerna. Il suo territorio, poca parte sul piano della valle, e la maggior parte in collina e sulla montagna, è tutto a vigneti fertilissimi di buoni vini, dove non è a pascoli, o a boschi, i quali sono molto estesi.

La sua chiesa parrocchiale sotto la invocazione di s.Alessandro è della pieve di Calepio.

Viadanica disgiunte dal suo Caseggiato maggiore ha le contrade dette Rasetti, la Riva, la Breda ecc.

I poverelli fra i suoi seicento trenta abitanti, che sono quasi tutti agricoltori vignajuoli, vengono suffragati dalla più istituzione detta la Misericordia.

Questo villaggio di estimo censuario ha scudi 20047. 0. 6. 9. 3. con cento trentasei possidenti estimati; e resta lontano da Sarnico miglia due, e da Bergamo dieciotto.

(31)

D.G. ZAMBETTI

La Valle Calepio Illustrata - 1905

Viadanica

Ad oriente della Valletta di Adrara, sulla sinistra sponda del Guerna, parte in piano e parte su pampinosi colli e civili fioriti, è il villaggio di Viadanica, abit. 910.

Quanto all’origine del nome provo difficoltà ad accordarmi col Rosa, il quale nell’Opera:

Dialetti ecc. . . dice che Viadanica è un misto di latino (via) e di tedesco (enge, angustia).

Onde sarebbe: via stretta o delle strettoie. Io lo deriverei da Via ad Dianam, cioè da un’antica strada, che passando pei boschi, i quali vi erano estesissimi, conduceva a Predore, dove la Dea cacciatrice riscuoteva onori speciali; ossia: Via dianica, vuoi nel senso che mettesse al tempio o al villaggio (grec. Oicos lat. Vicus) a lei consacrato, vuoi che si trattasse d’un cammino particolarmente battuto dai cacciatori.

Da via dianica, ad Dianam, ad aram Diana il popolo, che tende sempre ad abbreviare, sarebbe venuto alla moderna forma: Viadanica. E’ una mia induzione e nulla più. In Carzanica, che ne è una omonima contrada, si scoprirono tombe ed oggetti romani (Fornoni). E’ certo che nei secoli di mezzo Viadanica divise le sorti con Adrara, corse i medesimi pericoli, partecipò alle stesse fortune.

In alcuno de’suoi dispersi gruppi di case sono ancora visibili gli avanzi di fortezze, testimoni di malaugurati partiti. Nel suo territorio, come già si disse, è un fonte, chiamato del Corno, le cui acque, caldissime d’estate, operano un effetto immediato in chi ne beve.

La sua antica Parrocchiale, posta all’estremità del paese verso ovest, dove anche oggi è il Cimitero, chiesa, già intitolata a S.Antonio, il 29 aprile 1600 fu dedicata, come riferisce il Calvi, a S.Alessandro. Fuori di quella, sorrideva, dipinta sul muro, un’immagine di Maria, l’anno 1648 levatane e portata dentro un altare, ornato di vaghe scolture. “Allora era un Santuario di grazie”.

Una chiesa, però, così lontana si rendeva troppo incomoda ai parrocchiani, alcuni dei quali, come anche al presente, abitavano sino alla Forcella. Onde, a un certo punto, le funzioni si cominciano a celebrare in quella più centrale di S.Giovanni Battista. Questo avvenne non solo verso il 1650, secondo la sentenza dei più dei nostri storici; ma anche nei primi anni della 2°metà del secolo XVI. Infatti, all’epoca della Visita Apostolica la Cura era già portata a S.Giovanni, chiesa costruita di recente e non consacrata, e vi era Parroco

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D.Fermo degli Alessandri, che, essendo malaticcio, reggeva per Fra Bonifacio dell’Ordine Francescano. Nel secolo XVII fu aggrandita e ridotta alla forma moderna. E’ un bel vaso ad una sola navata. All’altar della Vergine, detto della Purificazione, è un quadro, assai ben conservato, di Palma il Giovane. L’attuale Parroco è D. Antonio Mazzuccotelli.

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[Fonte: ATLANTE STORICO DEL TERRITORIO BERGAMASCO. Geografia delle circoscrizioni comunali e sovra comunali della fine del XVI secolo ad oggi – di Paolo Oscar e Oreste Belotti]

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Le componenti residenziali e la situazione delle abitazioni

I dati dei Censimenti Generali ai quali si riferisce l'indagine, consentono la formazione di una statistica che tiene conto delle seguenti quantità: abitazioni, stanze, popolazione, famiglie.

E' stato così possibile costruire alcuni indici:

- consistenza media delle abitazioni (stanze per abitazione);

- composizione media delle famiglie (componenti per famiglia);

Si riporta di seguito la serie storica dello sviluppo sul territorio del patrimonio edilizio residenziale occupato e complessivo, correlato alle variazioni della popolazione residente e ai relativi nuclei familiari.

Al censimento del 1971 a fronte di 886 abitanti e di 247 famiglie le abitazioni occupate erano 245 e le relative stanze 1.079, mentre le abitazioni non occupate erano 25 per complessive 116 stanze. Il patrimonio complessivo era di 270 alloggi con un totale di 1.195 stanze.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 9,26% del complesso delle abitazioni esistenti, il dato medio di vani per abitazione occupata era di 4,4.

Al censimento 1981 a fronte di 883 abitanti e di 295 famiglie le abitazioni occupate erano 295 e le relative stanze 1.314, mentre le abitazioni non occupate erano 63 per complessive 302 stanze. Il patrimonio complessivo era di 358 alloggi con un totale di 1.616 stanze.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 17,60% del complesso delle abitazioni esistenti, il dato medio di vani per abitazione occupata era di 4,5.

Al censimento 1991 a fronte di 937 abitanti e di 343 famiglie le abitazioni occupate erano 343 e le relative stanze 1.651, mentre le abitazioni non occupate erano 26 per le complessive 149 stanze. Il patrimonio complessivo era di 369 alloggi con un totale di 1.800 stanze.

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La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 7,05% del complesso delle abitazioni esistenti.

Al censimento 2001 a fronte di 1.026 abitanti e di 419 famiglie le abitazioni occupate erano 393, mentre le abitazioni non occupate erano 42. Il patrimonio complessivo era di 435 alloggi.

La percentuale delle abitazioni non occupate risultava pari al 9,66% del complesso delle abitazioni esistenti.

A fine anno 2008 gli abitanti hanno raggiunto le 1.108 unità distribuiti in 453 famiglie con un incremento positivo di 82 abitanti e 34 famiglie.

Il patrimonio abitativo si è mantenuto sostanzialmente stabile con un modesto incremento di abitazioni che non incide sulla disponibilità degli alloggi vuoti a disposizione della funzione residenziale stabile rispetto ai dati del 2001.

Il dato risulta di particolare rilievo in quanto dimostra ancora una tendenza positiva rispetto a situazioni di progressiva diminuzione di famiglie stabili in altre parti del territorio della Comunità Montana.

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SEZIONE 3

IL SISTEMA DELLA MOBILITA’

I CARATTERI E LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI EMERGENTI.

LE AREE A RISCHIO O VULNERABILI IL SISTEMA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE

ELEMENTI DELLA QUALITA’AMBIENTALE, PAESAGGISTICA E STORICO CULTURALE

TEMATICHE E SCELTE STRATEGICHE DEL DOCUMENTO DI PIANO

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IL SISTEMA DELLA MOBILITA’

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La viabilità interna al territorio comunale

Viadanica presenta uno sviluppo lineare che corre lungo la sponda sinistra del Torrente Valmaggiore, in posizione quasi nascosta ed isolata nella bella e verdeggiante valletta di Viadanica.

L’abitato, privo di un centro, si articola su un vasto territorio collinare con piccole frazioni, ognuna delle quali conserva antichi edifici rustici e resti di strutture di età medievale.

Il collegamento più diretto e veloce da Bergamo avviene dalla Autostrada A4 (MI-VE) all’uscita del casello di Palazzolo sull’Oglio. Da questo si percorre la SP 91 che da Villongo si dirama nella SP 79, di carattere intervallivo, dalla quale si stacca la SP 80 che giunge appunto a Viadanica.

La Contrada Capra è la frazione principale e vi si possono scorgere strette viuzze in pendenza che si snodano brevemente, quasi nascoste e inaccessibili, attraverso portali e passaggi con sbocco sulla strada. Da qui, si sale per una ripida salita e per una strada a tornanti e si giunge alle frazioni di Giogo e Lerano. Questo è un punto ideale, una cornice paesaggistica e naturalistica ancora incontaminata.

Lerano, inoltre è un ottimo punto di partenza per intraprendere passeggiate ed escursioni verso il Monte Bronzone o verso la sorgente di Scanecòl o per arrivare al Colle Cambline, nelle cui vicinanze si trova la piccola grotta del “Bus del Coren”, abitata già in epoca preistorica.

Il fenomeno maggiormente negativo sul piano paesistico consiste nella diffusione insediativa poco coordinata.

Sono inoltre raggiungibili, con i mezzi privati, i seguenti sistemi della mobilità su ferro:

• linea ferroviaria Bergamo – Brescia:

la linea ferroviaria BG-BS corre distante dal territorio comunale di Viadanica: le stazioni di riferimento per il basso Sebino sono, Grumello del Monte in provincia bergamasca e Palazzolo sull’Oglio in quella bresciana;

• linea ferroviaria Turistica del Basso Sebino-Treno blu:

posta decisamente a sud rispetto al territorio comunale di Viadanica è attiva la

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La linea ferroviaria Palazzolo sull’Oglio - Paratico - Sarnico ha origine dal quarto binario della stazione bresciana e, dopo essersi subito staccata dalla ferrovia Bergamo - Brescia, prende a costeggiare il fiume Oglio in un contesto ambientale a tratti particolarmente suggestivo (dal 1988 tutelato come Parco Regionale) per giungere sulla riva meridionale del Lago d'Iseo.

[Fonte: tavola n. e3, PTCP della Provincia di Bergamo]

Gli studi del Traffico hanno consentito di valutare gli elementi utili e definire quelle previsioni di salvaguardia di aree e di tracciati che possono essere utili alla migliore realizzazione della riorganizzazione della mobilità.

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I CARATTERI E LE PROBLEMATICHE AMBIENTALI EMERGENTI.

LE AREE A RISCHIO O VULNERABILI

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Assetto geologico

A supporto del Piano di Governo del Territorio è già presente lo Studio Geologico Comunale, l’individuazione dei reticoli idrici principali e minori, il Piano di Assetto idrogeologico, e la classificazione sismica nazionale recentemente perfezionata con lo studio della componente sismica, oltre al piano di emergenza provinciale.

Tutti gli studi sopra menzionati saranno utilizzati per lo studio di uno sviluppo razionale e sicuro del territorio.

Il PGT dovrà essere dotato del piano di zonizzazione sismica secondo le recenti indicazioni legislative nazionali e regionali.

Il PGT è stato preceduto dalla predisposizione degli studi e delle analisi in ordine agli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici e idraulici del territorio, studi che sono stati condotti nel rispetto della normativa regionale in materia ed in particolare della legge 41/97, specificamente mirata alla definizione della “componente geologica” della pianificazione comunale.

Gli studi in oggetto e le elaborazioni di dettaglio, nonché la definizione degli elementi della fattibilità geologica degli interventi, vengono quindi allegati al Documento di Piano per farne parte integrante e costitutiva.

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

Il Comune di Viadanica è dotato dello Studio Geologico Comunale, redatto nel gennaio 2003, al quale ha fatto seguito nel 2008 lo studio della Componente Sismica di cui alla L.R.

12/05 e D.G.R. 1566/05 e 7374/08, redatti dai Dott.ri Marco Carraro e Massimo Marella della Soc. Ecosphera, nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. 41 del 24/11/97

“Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti”, dal quale sono stati estrapolati nel presente capitolo gli elementi d’interesse per l’inquadramento dello stato e l’individuazione costituente gli indicatori ambientali.

Particolare attenzione è stata posta nell’individuazione delle forme connesse alla presenza dei fenomeni d’instabilità che interessano il territorio.

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L’indagine si è svolta attraverso l’analisi fotointerpretativa di foto aeree ed anche sul controllo diretto del terreno, ai fini di definirne i principali lineamenti strutturali, individuare le principali zone di affioramento del substrato roccioso, delle forme e dei depositi superficiali presenti nell'area, oltre al riconoscimento dei processi geomorfici.

Lo studio ha mirato anzitutto a individuare i sistemi morfogenetici di appartenenza, sia per quanto concerne le forme di erosione che per le forme di deposito, distinguendo nell’area quelli che sono i sistemi morfogenetici gravitativi, fluviali, antropici riconoscendo inoltre per essi il grado di attività che li caratterizza (processi attivi, quiescenti, inattivi)

Dal punto di vista geomorfologico il territorio comunale di Viadanica si trova in posizione laterale sinistra rispetto alla valle del torrente Guerna, comprendendo interamente la Valmaggiore e la piccola valle dei Rasetti.

Lungo la porzione medio bassa del versante esposto a sud della Valmaggiore si individua una serie di ripiani di età quaternaria e di varia natura, dove si sviluppano i nuclei abitativi storici di Viadanica dal centro storico comunale (300-350 m.slm), alle località Colognola (q.380-400 m.slm), Giogo (460-480 m.slm) e Lerano (560-570 m.slm).

Il ripiano su cui sorge il centro storico di Viadanica è costituito in prevalenza da depositi quaternari. La natura dei depositi risulta prevalentemente di argille e limi contenenti clasti calcarei provenienti dalla disgregazione delle rocce carbonatiche esistenti nella zona a monte e trasportate dagli antichi processi di dilavamento idrico e di trasporto gravitativo con accumuli in coni a debole pendenza interessati da successive erosioni. A monte dei nuclei abitativi si segnalano localmente falde di detrito colonizzate, ma sempre frammiste ai depositi colluviali.

L’attuale morfologia del territorio della Valmaggiore è il risultato dell’evolversi dei processi geologici (agenti endogeni) e di fenomeni più recenti e superficiali (agenti esogeni).

Dall’osservazione della carta geomorfologica emerge come l’area in oggetto sia caratterizzata dalla presenza di diversi ambiti morfologici, di seguiti descritti, ascrivibili all’azione predominante di un agente morfogenetici sugli altri:

- Morfologia strutturale: sono aree a forte controllo strutturale, dominate cioè dalla stratificazione, fratturazione e dislocazione del substrato rocccioso. Sono tipiche delle fasce altimetricamente più elevate ed in particolare del Monte Bronzone e

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delle aree più acclivi della Valmaggiore. Tale morfologia è caratterizzata da orli di scarpate morfologiche in roccia e da pareti subverticali.

- Morfologia glaciale: è il prodotto dell’azione del ghiacciaio quaternario camuno che, in movimento lungo alcune direttrici principali lungo il lago d’Iseo, ha interessato anche le valli secondarie. Le forme principali sono le rocce montonate (Corno di Predore), rocce arrotondate con superfici convesse e strie, e gli accumuli di materiale trasportato lungo i fianchi della lingua glaciale depositato. Depositi d’origine glaciali associati ad un cordone morenico sono osservabili lungo la valle Le sorti- Pirone, ultima tributaria sinistra della Valmaggiore. Lungo la cresta che separa Viadanica da Sarnico sono presenti anche alcuni massi erratici.

- Morfologia glaciolacustre: sono aree legate all’azione di sbarramento delle vallecole laterali esercitata dal ghiacciaio, con creazione di piccoli bacini lacustri caratterizzati dalla sedimentazione di terreni argillosi. Tali sedimenti presentano un’alternanza tipica fra sottilissimi livelli di colore grigio e di colore azzurro (varve), legati al cliclo delle stagioni durante la permanenza del ghiacciaio. Sulle piane glaciolacustri così formatesi, presenti all’imbocco della Valmaggiore e della Valle Rasetti, sorge l’abitato principale di Viadanica e Riva.

- Morfologia acque superficiali: è legata all’azione dei corsi d’acqua che attraverso l’erosione, il trasporto e la sedimentazione modellano continuamente gli ambiti di pertinenza fluviale. Si collocano in tale ambito tutte le aste torrentizione principali e secondarie del bacino del T. Valmaggiore e del T. Rasetti. Per quanto riguarda le problematiche connesse con il reticolo idrografico minore si rimanda all’apposito capitolo.

- Morfologia Gravitativa: formano la fascia di raccordo fra il fondovalle ed i pendii laterali. Sono aree dove l’agente morfogenetico dominante è dato dalla gravitità, con conseguente innesco di fenomeni franosi di diversa entità, crolli di roccia, smottamenti.

Predominano i detriti di versante, formati dalla lenta disgregazione del substrato roccioso, ed i depositi d’origine eluvio-colluviale.

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Carta geomorfologica

[Fonte: Studio Geologico Comunale]

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LE CRITICITA’

Frane e dissesti

Si segnalano fenomeni franosi di diversa entità avvenuti e fenomeni di smottamento ancora registrabili, come la frana che ha interessato nel 2006 l’alto corso della Valmaggiore, successivamente recuperata attraverso interventi d’ingegneria naturalistica.

Tra i fenomeni di dissesto di un certo rilievo si segnala lo stato di degrado del versante a valle del parcheggio della chiesa di Viadanica.

Sono tipiche e vanno tenute monitorate, nelle parti più elevate del territorio, le scarpate e gli orli, in particolare per il Monte Bronzone e Valmaggiore.

Si segnala la presenza di numerose cavità, cunicoli, grotte e doline (in superficie), soprattutto in prossimità del Corno Buco, al confine con Predore.

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INDIVIDUAZIONE DELLE CLASSI DI FATTIBILITA’

Le indicazioni relative alla fattibilità geologica e gli indirizzi da essa determinati sono desunti dallo Studio Geologico Comunale, redatto dai Dott.ri Geol. Marco Carraro e Massimo Marella, che tiene conto della conoscenza diretta del territorio.

In classe I ricadono le aree il cui substrato roccioso è in condizioni di stabilità strutturale. Nel caso specifico, non sono state individuate aree ricadenti in tale classe.

In classe II ricadono le aree nelle quali sono state rilevate condizioni limitative alla modifica di destinazione d’uso dei terreni, per superare le quali si rende necessario realizzare approfondimenti finalizzati alla realizzazione di eventuali opere di bonifica. In tale classe sono state individuate le aree debolmente acclivi, situate nella fascia collinare.

In classe III ricadono le aree caratterizzate da elementi di relativa pericolosità/vulnerabilità idro-geomorfologica, la cui estensione ha una rilevanza maggiore rispetto a quella della classe precedente.

Tale classe è ingloba le seguenti sottoclassi:

3a) aree soggette a vincolo idrogeologico;

3b) versanti mediamente acclivi o versanti poco acclivi che rappresentano la prevalente porzione montana del territorio comunale.

3c) versanti acclivi, con pendenze superiori al 70% e tutti al di sopra della quota di 400 m slm, soggetti a vincolo idrogeologico.

3d) zona di rispetto delle sorgenti comunali (sorgenti Colognola e Lerano), ed una zona di rispetto per la sorgente Rasetti.

Nella classe IV rientrano zone di l’alta pericolosità/vulnerabilità per le quali è esclusa qualsiasi nuova edificazione, eccettuate le opere di consolidamento o di sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti.

Tale classe ingloba le seguenti sottoclassi:

4a) zone di pertinenza dei corpi idrici superficiali dove la componente di dissesto risulta

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legata principalmente ai processi di erosione, alle fasce di pericolosità idraulica in concomitanza di piene ordinarie e ai fenomeni erosivi collegati all’attività idraulica”.

Risultano infatti zone frequentemente allagate dai torrenti Guerna e Valmaggiore, ed altre adiacenti che possono essere soggetti a fenomeni di avvallamento di sponda ed erosione.

4b) area di tutela assoluta delle sorgenti idropotabili comunali.

4c) aree soggette a fenomeni di dissesto franoso attivo sui versanti più acclivi.

Carta della fattibilità geologica [Fonte: Studio Geologico Comunale]

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IL RETICOLO IDRICO MINORE

Il Comune è dotato, anche se non è mai stato approvato in forma definitiva, dello studio del Reticolo Idrico Minore, redatto nel settembre 2003 dal Dott. Geol. Marco Carraro della Soc. Ecosphera.

Dal punto di vista idrogeologico, il comune di Viadanica, si colloca all’interno del “Bacino di Foresto Sparso-Viadanica-Predore”. Tale bacino caratterizza un’ampia fascia pedemontana che da Gandosso arriva fino a Predore.

L’unico elemento idrografico presente che appartiene all’elenco dei corsi d’acqua principali (D.G.R. 25.01.2002, n.7/7868), è il Torrente Guerna che interessa una modesta parte del territorio comunale, esattamente il confine più occidentale del comune che non interessa l’edificato di Viadanica.

Il territorio è interessato dalla presenza del Torrente Valmaggiore (dalla sorgente fino alla confluenza con il Torrente Guerna) ed include anche la Valle dei Rasetti.

Il corpo idrico più importante risulta il Torrente Valmaggiore, che a partire dalla sorgente Colognola, assume le caratteristiche di corso d’acqua perenne attraversando il territorio comunale in senso ENE-WSW, nel quale confluiscono diversi corsi d’acqua per lo più a carattere temporaneo.

A monte della sorgente il Valmaggiore risulta generalmente privo d’acqua.

Tra i corsi d’acqua secondari, si segnalano il Torrente Rasetti e la valletta Le Sorti-Pirone.

Il Torrente Guerna rientra fra quei corsi d’acqua per i quali la Provincia di Bergamo ha avviato (dal 1987) un’indagine sulla qualità delle acque superficiali in ottemperanza a quanto previsto dalle L.R. 32/80 e 58/84.

Nel giudizio, assegnato in base al D.lgs 152/99, lo stato qualitativo delle acque è passato dalla classe 4 (scadente, nel periodo 94/95) alla classe 3 (sufficiente, nel periodo 98/99).

Al miglioramento, ha contribuito anche la realizzazione del sistema di collettamento consortile del sistema fognario della valle, che ha consentito di eliminare diversi scarichi diretti nel corpo idrico.

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LA CAPTAZIONE IDRICA E LA RETE ACQUEDOTTISTICA

Il gestore della rete acquedottistica è la Società “Servizi Comunali S.p.A.” di Sarnico.

E’ da segnalare un progetto d’intervento per l’adeguamento/potenziamento della rete.

Sul territorio comunale è presente un impianto di clorazione gestito dalla Servizi Comunali S.p.A..

Sorgenti e pozzi

La Sorgente Colognola, ubicata lungo l’incisione della Valle Maggiore, rappresenta il primo apporto idrico continuo minimo vitale per il torrente Valmaggiore ed è la più importante alimentazione dell’acquedotto comunale.

Anche la Sorgente Lerano, ubicata nell’omonima località sul versante esposto a sud, a valle del promontorio Meruselli del Monte Bronzone, alimenta l’acquedotto comunale.

Altre sorgenti presenti sul territorio sono:

• la Sorgente Rasetti alta, attualmente non captata;

• Sorgente Rasetti bassa, attualmente non è utilizzata ma in passato veniva sfruttata dall’acquedotto di Sarnico. Esiste un sistema di pompaggio che permette di integrare, in caso di emergenza, l’acqua della sorgente all’interno della rete acquedottistica di Viadanica;

• la Sorgente Scunicolo, ubicata nell’alta Valmaggiore con portate molto ridotte;

• la Sorgente Resarolo, ubicata anch’essa nell’alta Valmaggiore.

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IL SISTEMA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE

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Il settore primario

L'attività agricola, un tempo assai diffusa su tutto il territorio di Viadanica è andata via via scemando di importanza trasferendo la forza lavoro ad altre attività produttive e in gran parte ad attività esterne al territorio comunale.

E' così che dai primi abitatori che furono tutti boscaioli e carbonai, pastori e mandriani o comunque dediti alla commercializzazione dei loro prodotti, si è assistito dal dopoguerra ad oggi ad una lenta trasformazione.

Gli elementi del sistema agricolo, come previsto dall’art. 10 della L.R. n.12/2005, sono fatti oggetto di specifica valutazione e delle conseguenti scelte progettuali all’interno del Piano delle Regole.

In via generale va comunque sottolineato che l’attività agricola, in senso generale, è presente ancora oggi nella struttura socio economica del territorio.

Alcune attività hanno assunto negli anni una propria peculiare rilevanza che rende evidente la necessità di considerarle come elementi di carattere significativo ed in alcuni casi di farle oggetto di una particolare considerazione in quanto si definiscono come elementi capaci di caratterizzare, in positivo o in negativo, alcuni aspetti ed elementi della qualità del paesaggio.

Sono infatti ancora presenti n.12 aziende agricole/allevamenti con sede legale e terreni a Viadanica, e n.8 aziende agricole con terreni a Viadanica e sede legale in altri comuni.

Queste attività possono garantire, se adeguatamente sviluppate anche sotto il profilo della qualità architettonica degli interventi, la presenza e la permanenza di valori dell’architettura rurale specie degli insediamenti sparsi.

Le aree destinate all’attività agricola sono oggi da considerare come aree aventi valore strategico nell’organizzazione delle attività economiche del territorio provinciale e

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comunale, e quindi da valutare in rapporto ai caratteri della “ruralità” sono fondamento e presupposto per l’utilizzazione dei suoli a fini economico produttivi.

In questo senso il Documento di Piano intende tutelare e promuovere l’attività del settore primario, specie nell’allevamento, quale componente significativa dell’economia locale.

AZIENDE AGRICOLE/ALLEVAMENTI CON SEDE LEGALE E TERRENI A VIADANICA

ATTIVITA’ UBICAZIONE DENOMINAZIONE

Allevamento di cani Via Rasetti, 29 Azienda Agricola Paris

Walter Allevamento di bovini da latte con

produzione di formaggi Via Giogo, 4 Belometti Giacomo

Allevamento di bovini da latte con

produzione di formaggi Via Scotti Belometti Giovanni

Allevamento di bovini da latte con

produzione di formaggi Via Rasetti, 1 Belometti Mario

Allevamento di bovini da latte con

produzione di formaggi Via Giogo, 5 Belometti Roberto

Conduzione di fondi agricoli per la coltivazione di cereali e altri seminativi, manipolazione trasformazione ed alienazione di prodotti agricoli; ed il

compimento delle altre attività che rientrano nell’esercizio normale dell’agricoltura e l’allevamento di animali

Via Finaletto,4 Belussi & Cadei Azienda Agricola S.S.

Allevamento di razze bovine;

coltivazione di cereali (mais, orzo,

avena, frumento) Via Pietra, 12 Cadei Maria Luisa

Allevamento di ovini e caprini Via Lerato Dossi Maria

Allevamento bovini da latte con

produzione di formaggi Via Colognola, 6 Marchetti Gerolamo

Allevamento di bovini da carne Via Lerano, 1 Roggeri Rita

Allevamento;azienda agricola Via Lerano, 11 Dossi Natale

Allevamento; azienda agricola Via Giogo, 7 Bellini Vittorio

AZIENDE AGRICOLE CON TERRENI A VIADANICA E SEDE LEGALE IN ALTRI COMUNI

INDIRIZZO SEDE LEGALE DENOMINAZIONE

Loc. Falconi, 16 - Adrara San Martino Falconi Lorenzo

Via Pennini, 2 - Adrara San Martino Zanini Gianpietro

F.Finazzi, 25 - Chiuduno Finazzi Attilio

Cascina Riviero, 3 - Gandosso Azienda Agricola RIER di Bresciani S.S.

Via Foresti, 8 - Predore Morina Giacomo

Via Sora, 18 – Sarnico Sora Nicoletta

Via Campomatto - Sarnico Belometti Gianfranco

Via T.Tasso, 11/A - Villongo Azienda Agricola Agrituristica “I VIDETTI”

di Vicini Riccardo”

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Il settore secondario

Le attività industriali ed artigianali, che sono state caratterizzate da un notevole impulso nel territorio della Comunità Montana del Monte Bronzone e del Basso Sebino, hanno avuto un modesto incremento anche nel territorio comunale di Viadanica, trovando ostacoli soprattutto a causa delle infrastrutture, in particolare della viabilità, e della relativa distanza dai principali centri di smistamento e scambio delle merci.

L’indagine e la schedatura specifica delle principali presenze delle attività del settore secondario, effettuata sul territorio ha interessato due limitate aree produttive/artigianali poste a nord-ovest e sud-ovest (via Castello e via Rasetti).

Tuttavia tali attività, sono quelle che per specifica collocazione e per tipologia di attività, presentano le necessità di considerazione poiché hanno un potenziale di incidenza sui tessuti urbani di riferimento.

Altre attività “minori” frammiste al tessuto residenziale, sono state comunque censite e verificate e troveranno elementi e valutazioni di maggior dettaglio al’interno del Piano delle Regole.

Il Documento di Piano si attesta sulla definizione di una serie di considerazioni in ordine alla definizione dei possibili scenari che possono definirsi in rapporto alla scelta di differenti opzioni ed alla loro verifica, sia rispetto alle linee di indirizzo assunte dall’Amministrazione nel Documento Direttore, sia alla sostenibilità ed alla ricaduta in termini territoriali di eventuali scelte di indirizzi diversi, soprattutto in rapporto alla “ricaduta” sul sistema complessivo della residenza e sulla sua organizzazione.

Industrie a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)

Nel Comune non sono presenti aziende le cui attività rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs 334/99 e successive modifiche.

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Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)

Nel territorio comunale non sono attualmente presenti impianti la cui attività richiede autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai sensi del D.Lgs. 59/2005.

Aziende insalubri

Non sono presenti Aziende Insalubri ai sensi del DM 05/09/1994 di significativa incidenza sulle questioni ambientali.

Il tema dei rischi tecnologici, va quindi riferito, partendo dalla situazione attuale degli insediamenti, ad una costante azione di monitoraggio e alla definizione di un’adeguata normativa di salvaguardia ambientale e di compatibilità urbanistica per gli eventuali interventi di situazioni di attività già presenti con altri tipi di attività.

IMPRESE PRODUTTIVE GENERICHE

ATTIVITA’ UBICAZIONE DENOMINAZIONE

Officina di riparazione autoveicoli in genere, motocicli,

ciclomotori,macchine agricole, meccanica, motoristica, elettrauto

Via Finaletto Cadei Giuseppe

Costruzione stampi Via Castello, 7 Centro Stampi S.R.L.

Produzione di prodotti chimici per

carrozzerie ed industrie Via Castello, 18 D.B.S. di Dossi Clementina

& C. S.n.c.

Commercio all’ingrosso di prodotti chimici per industria, assistenza tecnica e commerciale nel settore chimico con prove di laboratorio

Via Castello s.n.c. Dossi Lorenzo

Costruzioni manutenzioni e riparazioni edili in genere,

carpentiere Via Colognola, 3 Edilproget di Pizzolla

Giancarlo Assistenza software, installazione

reti e programmi applicativi- gestionali-commercio al minuto di componenti hardware, personal computer e ricambi p.c.

Via Papa Giovanni

XXIII, 2 Ferrari Soria Carlos Amilcar

Costruzione di accessori nautici e lavorazioni varie in ferro e alluminio

Via Papa Giovanni XXIII, 5

Inoxmarine s.n.c. di Cadei Graziano e Sandrinelli

Omar Lavori di meccanica in genere

conto terzi (svolta nell’unità locale)

Via Dosso, 11 M.G. di Dossi Davide & C.

S.A.S.

Produzione e progettazione stampi, progettazione ricerca e disegno di attrezzature e macchine industriali anche per conto terzi

Via Colognola, 1/B OR. P. Services di Dossi Francesco

Produzione e lavorazione di stampi; attività immobiliare;

fabbricazione di attrezzature Via Colognola, 1/B OR.P. Stampi S.r.l.

Carpenteria edile in ferro Via Papa Giovanni

XXIII Paladin Dino

Falegnameria Via Rasetti, 29 Paris Danilo

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serramenti in alluminio;

produzione e relativa vendita e posa di infissi in genere;

costruzione di macchinari speciali per la lavorazione gomma;

attività di fabbro

Falegname Via Rasetti, 4 Paris Sergio

Produzione di mobili, arredamenti

in genere e parti di essi Via Valmaggiore

s.n.c. Sabe di Belotti Giovanni &

C. S.A.S.

Gestione artigianale di servizi di ristorazione (pizza e prodotti da forno, da asporto, preparazione di alimenti) e di operatività nel settore della ristorazione in genere, gastronomia, paninoteca.

La società può compiere tutte le operazioni immobiliari e mobiliari

Via Donizetti, 1 Sforno tutto di Dossi Giuseppina E.C. S.A.S.

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