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GIOVANNI PELLEGRINI

Nel documento 2 8 S 1 998 (pagine 44-47)

Villa Salvi a Tripoli.

GIOVANNI PELLEGRINI, nato a Milano nel 1908, si laureò in Architettura civile presso il R. Politecnico di Milano nell931;

ottenuta poi l'abilitazione all'esercizio professionale presso la

R. Scuola Superiore di Roma si stabili a Tripoli dove si occupa specialmente di edilizia civile e di urbanistica coloniale.

Partecipò al concorso « Boito » bandito dalla R. Accademia di Si-noni e alcuni ambienti destinati a Museo nel Castello di Tripoli.

Indicazioni bibliografiche.

La distribuzione planimetrica degli ambienti è tale da costi-tuire tre gruppi distinti e disimpegnati secondo la funzione, destinati rispettivamente all'abitazione notturna, al soggiorno (parte centrale dell'edificio) e ai servizi.

L'edificio à un solo piano oltre il sotterraneo; è costruito a muratura portante con aperture di sezione non eccessiva, date le speciali condizioni climatiche del luogo.

Indicazioni bibliografiche.

« Nunve costruzioni a Tripoli », in: Rassegna di Architettura. Milano, gennaio 1936, pag. 6.

PIERO PORT.A.LUPPI

Padiglione della riunione adriatica di Sicurtà alla Fiera di Milano.

PIERO PORTALUPPI, di Milano, nacque l'anno 1888. Com-piuti gli studi superiori presso l'Accademia di B. A. e il Po-litecnico di Milano con la guida di Gaetano Moretti, conseguiva il titolo di Professore in Disegno architettonico e si laureava, quindi, in Architettura civile nel 1910.

Nel 1914 conseguiva, presso il Politecnico milanese la libera docenza in « Architettura superiore » svolgendo, su proposta del Ministero, il tema: «L'Architettura del Rinascimento nel-l'ex Ducato di Milano. 1450-1500». Dal 1914 fa parte del Corpo' insegnante della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

Ebbe più volte occasione di contribuire ai lavori di Commis-sioni ministeriali, comunali e sindacali; à fatto parte del Con-siglio Superiore per le Belle Arti, della Commissione edilizia del Comune di Milano, di moltissime Giurie di concorsi.

Sugli inizi della sua carriera professionale ebbe a dedicarsi in modo speciale alla costruzione di centrali elettriche e di

alberghi di montagna, per lo più sulle Prealpi lombarde;

in seguito la sua attività si estese ai terni più svariati, giun-gendo sino alla sistemazione urbanistica e al restauro, pur rimanendo prevalentemente rivolta all'edilizia signorile.

Non fu mai un frequentatore di concorsi, così che è possibile,

Valeria a Milano; Centrale idroelettrica di Crevoladossola (1924); Sede della Soc. Metallurgica italiana in via Leopardi a Milano (1925); Rifugio Milano all'Ortler (1925); Villa Norah ai Miogni di Varese (1925); Centrale terrnoelettrica della S. G. E. dell'Adamello a Piacenza (1925); Centrale elettrica di Cadarese della Soc. E diso n ( 1925); Padiglione Alfa-Rorneo poi Puricelli alla Fiera di Milano (1925); Padiglione Pirelli alla Fiera di Milano (1926); Padiglione dell'A.G.I.P. alla Fiera di Milano (1926); Palazzo della Soc. « Buonarrotti-Carpaccio-Giotto » in Corso Venezia a Milano (1926); Tomba Carninada nel Cimitero Maggiore di Milano (1926); Albergo Cascata del Toce in Val Formazza (1926-29); Palazzo di A. Crespi in corso Venezia a Milano (1927); Padiglione italiano all'Esposi-zione internazionale di Barcellona ( 1928) ; Casa d'affitto Ticinese a Milano; Padiglione della Riunione Adriatica di Si-curtà (1934); Villa Carnperio a Milano (1935); Palazzo dell'l.

N.A. in piazza Diaz a Milano (1933-36).

Restauro della Casa degli Atellani a Porta Magenta in Milano (1921-22); Restauro del Palazzo Durini in via Durini a Milano;

Restauro di Villa Giulia, già Perelli-Paradisi a Premeno (1926);

Restauro della Fagianaia nel Parco di Monza (1928); Restauro della Chiesa di S. Maria delle Grazie in Milano (1935-37).

Scritti notevoli. Oltre a: « Aedilitia 1° » (1927), «Milano com'è ora, come sarà», « Aedilitia Il0 » (1930), che illustrano rispettivamente le opere di P. P. dal 1915 al '24, il pro-getto per il P. R. di Milano e le opere dal 1925 al '30, P. P.

à pubblicato: «L'Architettura del Rinascimento nell'ex ducato di Milano, 14501500 ». Tip. Rizzoli e C., Milano, 1914

-«La casa de gli Atellani in Milano». Ed. Bestetti e Turnrninelli, Milano, 1922 - « Il Palazzo e la Famiglia Durini in due secoli di vita milanese 1648-1848 », in collaborazione con Raffaele

Calzini. Ed. Bestetti e Turnrninelli, Milano, 1923 - «La Basilica

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porziana di S. Vittore al Corpo », in collaborazione con Agnol-dornenico Piea. Tip. Esperia, Milano, 1934.

ARMANDO MELIS- << Piero Portaluppi >>,in: L'Architettura italiana.

Torino, 8 agosto 1926.

MARCELLO PIACENTINI - «Il concorso nazionale per lo studio di un progetto di piano regolatore e di ampliamento per la città di Milano», in: Architettura e Arti decorative, 1927-28 (Anno VII, vol. 1), pag. 132.

MARCELLO PIACENTI N l - «Architettura d'oggi n. Roma, Cremo-nese, 1930.

<<Rassegna di Architettura>>. Milano, 1929-'36.

<<La Rivista del Popolo d'Italia>>. Milano. 1927.

<< Enciclopedia italiana>>, vol. X XVII.

<< Wasmuths Lexikon der Baukunst >>, vol. Ili.

P. PORTALUPPI.- IL PADIGLIONE DELLA RIUNIONE ADRIA-TICA DI SICURTA ALLA FIERA DI MILANO 111. 184-85

Questo padiglione fu costruito a scopo propagandistico per la Soc. di Assicurazioni «Riunione adriatica di Sicurtà » e per la sua affiliata «L'Assicuratrice italiana», nel 1934, in occasione della XV Fiera di Milano.

Il padiglione consta essenzialmente di due vasti ambienti sovrapposti e collegati da una scala a chiocciola.

La ~onfigurazione planimetrica è data da un rettangolo absi-dato sul davanti. La struttura mista di ferro e cemento armato permette l'ardita soluzione del piano superiore che, nella parte curva, è costruito con notevole sbalzo, mentre il solaio del l o piano e la soletta di copertura sono retti da sei pilastri cilindrici d'acciaio, arretrati rispetto al vivo della fronte, e da tre altri pilastri situati nel centro.

Tutta la parte superiore à una cortina esterna di vetroce-rnento costruita con piastrelle « Nevada » della « Sacil Vetro-cemento » collegate mediante tondini di ferro di sezione mi-nima e malta di cemento.

Dato il particolare impiego di questo padiglione - usato esclusivamente nel periodo della Fiera, vale a dire in aprile -per la ventilazione si sono ritenute sufficienti le 13 piccole finestre, munite di una speciale griglia regolabile di allumi-nio, che si susseguono al sommo della parete.

42 PAOLO VIETTI-VIOLI

Architetto, convalidato in seguito dalla laurea conseguita presso il R. Politecnico di Milano.

P. V. V. si è specializzato nello studio e nella direzione di co-struzioni sportive delle quali à infatti dato un grande numero di esempi sia in Italia che all'estero.

A partecipato a numerosissime gare; per non ricordare che le maggiori, citeremo quelle per il Policlinico di Pavia (1911); internazio-nale (1914-1920); Palazzo dello Sport a Milano (1921); Ingresso e padiglioni degli orafi alla Fiera di Milano (1921); Ippodromo del Trotto e scuderie della Soc. S.I.R.E. a Milano (1924); sportivo comunale dell'Aquila degli Abruzzi (1928-30); Casa e campo sportivo dell'O. N. B. di Saronno (1932-33); com-pimento, comprende un ippodromo di vasto sviluppo prov-visto di tribune coperte e di tutti i servizi relativi, uno stadio

Le tribune dell'Ippodromo sono disposte con lieve angolo rispetto all'asse principale della pista, ·in direzione NNO-SSE cosi da non avere mai il sole in faccia dopo le primissime ore del mattino; eguale orientamento à la tribuna principale èoperta dello stadio per il calcio. Quest'ultimo è interamente circondato da gradinate capaci di circa 20.000 spettatori e à forma planimetrica inconsueta, che deriva dalla correzione della forma normale ottenuta raccordando i due tratti paral-leli con due tratti simmetrici ad andamento mistilineo.

L'anfiteatro del velodromo presenta un notevole. aumento di gradinate in corrispondenza dell'asse minore e cioè nei punti di migliore visibilità, secondo una disposizione già adottata per il «Rose Bowl » di Pasadena. L'anfiteatro del velodromo è retto da una ingabbiatura portante di cemento armato, con ampia disponibilità di spazi utilizzabili sotto gli spalti.

Di cemento armato, dati il calore e l'aridità del clima, è pure la pista, che è lunga, alla «corda», m. 250 e à un'inclinazione tale da consentire una velocità oraria di 125 Km.

Indicazioni bibliografiche.

RICCARDO ROTHSCHILD- «Lo stadio moderno», in: Rassegna di Architettura, novembre 1934, pag. 439.

GIUSEPPE DE FINETTI- «Stadi». Milano, Hoepli, pag. 122, 123.

PAOLO VIETTI-VIOLI - LA PISCINA COMUNALE COPERTA

DELL'AQUILA. 111. 187

L'edificio della piscina à l'asse longitudinale coincidente con la direzione Nord-Sud in modo da godere di una buona in-solazione per l'intera giornata.

L'edificio, a ossatura antisismica di 2° grado, sorge su pianta rettangolare ed è costituito, essenzialmente, da sette portali di cemento armato aventi l'intradosso conformato secondo un arco mistilineo e l'estradosso secondo una poligonale a 5 lati; i portali sono collegati, nel senso longitudinale da due travate rettilinee che reggono le nervature della copertura, la quale risulta formata da specchiature di vetrocemento a sezione coincidente con l'intradosso dei portali.

Le 14 finestre, che, sui lati lunghi, si aprono fra l'uno e l'altro portale, sono provviste di doppi serramenti metallici vetrati a saliscendi.

resto della costruzione, esternamente, è rivestito con into-naco « Terranova » rosso; i serramenti ànno i telai verni-ciati a smalto color blu-Savoia e le pareti interne sono tinte in avorio lavabile.

La struttura della vasca è interamente indipendente, onde evi-tare le conseguenze di eventuali cedimenti; essa, la vasca, misura m. 25 x 16, consente una profondità d'acqua varia-bile, secondo i punti, da m. 0,80 a m. 3,50 ed è internamente rivestita di piastrelle di maiolica color verdemare.

n

trampolino dei salti è regolamentare consentendo tuffi da condizio-namento idrotermico è combinato con quello di sterilizzazione e purificazione dell'acqua che avviene secondo il sistema

« Zerolit » con rotazione completa in 6 ore.

Nelle pareti· della vasca sono praticati degli oculi per la il-luminazione dell'acqua, e delle spie per sorvegliare, durante gli allenamenti e le gare, il comportamento della parte im-mersa del corpo ·dei nuotatori.

Esternamente un largo spiazzo è sistemato a spiaggia, che, d'estate, mediante l'apertura dei vasti serramenti, viene messa in diretta comunicazione con la vasca, essendo evitato il pe-ricolo dell'insabbiamento e dell' insudiciamento dell'acqua mediante la disposizione di canaletti nettapiedi.

n

costo totale è di circa L. 1.800.000.

Nel documento 2 8 S 1 998 (pagine 44-47)

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