;equelli,iquali pecca-rono controlagraziael’amore,itraditori ei frodo-lenti.
Ambedue
poiiregnisononella idea dantesca smisuratamentegrandi,ediloro confininon sono punto conprecisione segnatie distinti, enonlosono per questo,cheessigiammai
si fannocontrasto,dovendo1’unoagiresull’altroeper1’altro,aquel
modo
che nellaRoma
idealenon èdatodiesattamente determi-naredovecessil’azionedell’Imperatoreperdar luogo aquella del Papa. Ioperòli volli distingueresulla scorta de’ principi chemassimamente
tralucono da ciascuno,inregnodellagiustizia,ilqualemira alla vita attiva, temporale, terrenae allafelicitàrispettiva,campo
dellafilosofiapraticaomoraleefinedell’ Im-pero;e inregnodellagrazia e dell’amore,che riguarda lavitacontemplativa,spirituale, celeste elaconseguente felicità,campo
dellarivelazionee fine dellaChiesa.Ambedue
poiiregni lafannoancheda Gemini,iqualiDantesalutasìfestosamente
come
costellazione in Paradiso.A
codestacostellazioneattribuival’ astro-logiagranvirtùedinfluenzamoltopropizia,edilPoeta spessosirallegradi essernatonelsegnode’Gemini.Se peròcon attenzionesilegga l’intero tratto che descriveilsuoingressoe stare inquelregno(Parai.
XXII,110sinoallafine),elosiraffronti col viag-giogiàfattoperipianeti
, si parenonesserpunto nell’intentodelPoetadiriferirelaletiziamirabilmente palesata soltanto alla coscienza della grandezza del proprioingegnoedella superioritàpropria, delche andavadebitoreacodesta costellazione. Divero, la mente di lui erasi già ripetutamente esercitata e
— 43 —
«
nellavitaattivae nella contemplativa,e avevaper tali gradi acquistatoidee sempre più pure intorno aifinidella
umana
famiglia,ascendendodall’una al-1’altra.Arrogi cheilcolloquio colsuo antenato Caccia-guidaeivaticinidiluiaveangli quetatalacoscienza, e giàprecedentementeinispiritofattoavea penitenza deisuoanterioreaccecamento ederrare;elasuavista spirituale crasiavvalorata e dispostaa comprenderele cosepiùalte.
È
dopo questa preparazione che giunge acontemplareirappresentantidelregnoattivodella giustiziainGiove,epoi quelli della vitacontemplativa inSaturno:equindimiraeintendel’intimoconcorso di entrambi,com’èrichiestoallafelicitàdegliuomini.Alla nascita diDanteera nelsegnode’Geminiilsole, padred’ognivitamortale
;glisignificavaadunqueil fineeiltenore dellasuadottrina.
La
virtù di essosegno elevolloadottore,eneattiròsufinoasèl’ingegno pertuttiigradidisvolgimento(
Parad
.
XXII, 112-120}:
dalqualeoroscopo anche BrunettoLatini,suomaestro, nedivinò lamissione,e,mentrevisse,aquellaloandò confortando (Irtf,
XV,
55-60).Inquestacostellazione e nellasuavistaconchiudevasilasuafilosofiamorale;edaqui,pienamente convintodellanecessitàcheuna intima unionestringerdovesse insiemei due regni dellagiustizia e dell’amore, vide il
mondo
a’suoi piedi; videquantopiccola epocacosa fosse la terra;
edaquell’ altezzaimparòastimarlievementele fac-cendeelebrighediquaggiùnelconfronto colsublime finedegliuomini [Parad.
XXII,
133-138); edilà partendodescrive poi la vera beatitudine della contem-plazione,delpienoprofondarsiinDio.DigitìzedbyGoogle
— 44 —
A
questeideadeldoppioregno,terreno e celeste, possono avereattinenza,come
voglionoipiù degl’ in-terpreti,ancheidue gioghidelParnaso,ilcuiunito valoreDante invocaacompire1*impresa,afarsi bandi-tore didottrine superiori.Al regnopelquale Virgilioil guidò,bastogliPun
giogo;
ma
Beatrice,che aquello succedetteascorta, gliapprendelaunionedientrambiiregni, mostrandoglicoinè siano
ambedue
egualmente uscitidallaideadivina:dalche avviene cheilPoeta abbisognidell’unoe dell’altrogiogo(
Parad
.1,16-18).Ad
alcunipuòforsesembrarelamia una smania di farladainterprete,sepur veggonelleduechiavi, onde1’angelo aprelaporta del Purgatorio,una rela-zioneainominatidue regni:ma
vihataliallusioni etelirispondenzecheionon possolasciarle inosservate.IlMonarcaconsigliato edirettodalla filosofia, eil
Papa
confortato e sostenuto, dalla teologia,deono insieme di concertoguidare asalutela umanità: e però livediamo anche entrambi (MonarchiaeChiesa)offrire quasiinegualmisuraalleanime purgantigliesempi, a schermodelmaleead eccitamentoalbene, ne’sette giridelmonte.
Che
vihadunque
distrano e di ripu-gnante che abbiano pured’accordoadaprire la porte allaviache conducealfinediambedue,allaterrena, cioè,edallafelicitàcelestiale;moltopiùcheilsimbolo dellavite attiva,Lucia,o certo quello dellaMonarchia,l’aquilaimperiale,portòDantesino alla porte ?Arrogi cheilcolore dell’
una
chiave d’argento, o bianca,richiamalabiancaluce diGiove, «stelladitemperate
»complessione, che, intra tuttelestelle, biancasi
»mostra, quasiargentata» (Convito,II,14,pag.169),
t
DigitizedbyGoogle
— 45 —
e soggiornode’monarchi.Arrogi che ogni voltache unadellechiavifalla,nèdrittasivolgeperlatoppa, non ischiudesi laporta, a mostrare la necessità di ambedue.
Lo
stessovocabolodritta,ilqualel’angelo qui adopera,ricordalaMonarchia,eh’èilregnodella giustizia,della dirittura.Da
ultimosideenotare che, quandone'cardini aggirossilaporta,scricchiolòsì forte,come
quella delCampidoglio,laTarpea,allorchéCesare netolse iltesoro a fondare l’impero (Purgat.IX
,
117-138) (1).
Piùchiara poi èlarispondenzadellestelle, lequali a Dante apparveronelPurgatorio.Allorchéegli adun-que perun pertugiotondoriesce afaticadall’Inferno allaluce,alpiede delPurgatorio, glisplendedi contro all’orientelastelladell’amore,laqualevelail segno de’Pesci,esovrailpolo australelequattrostelledelle quattro virtù cardinali,che nissunvidetrannelaprima gentenelParadisoterrestre, doveilPoeta leincontra dinuovosottoformadininfe
(
Purg
.XXXI,
106). Que-stestellesonolequattrovirtùcheDante
richiededaun
imperatoreinun
imperouniversale ordinato, esono Sapienza, Giustizia,Temperanza
eFortezza; fralequali èpotissimalaGiustizia,dettaancheAstrea,laVergine chedee ritornare all’età d’oro(Monarchia, I, 13,(1)InGiove,lastellade’monarchigiusti,Dante mirain unavisionelaglorificazionedellagiustizia.Le animequai raggianti lumiere, formano, volitando^attorno, le lettere: Di-ligitejustitiam qui judicatis terram; call’ultima, dallaquale poisurselafiguradell’aquila,stetteroinfermaordinanza;
talchéGioveinquelloparevaargento d’orodistinto{Farad.
XVIII, 88-96
DigitizedbyGoogl
—
46—
pag.306; Purgat. XXII,70-72). All’aspetto loropensa
ilPoetaditrattoall’emisfero boreale,senza dubbio mas-simamenteall’Europa, oall’Italia,elochiama vedovo, perocchéè privato dimirartalistelle(Purgat.1,19-27).
Queste quattrostellevengono poiscambiatedalletre virtùteologiche in sulla sera,prima che Dantesia tras-portato allaportadelPurgatorio,quando pertuttoera notte, egliangeli sieranoposti adifesacontro le tentazionimondane.
Le
quattro virtù cardinali sono necessarie alla vita attiva, eperòlelorostelleappajono dimattina,mentrelevirtù teologiche,che appartengono alla vitacontemplativa,mostranolelorostelledi sera, indizio esegnodiquellavita.Sìleunepoichelealtre illuminanoaluiilsentierosulqualeva cercandola felicità; eallaprimameta
delviaggio,nelParadiso terrestre, gli danno di conservacome
il benvenuto [Purgai.XXXI,
103-117).Distintibene una voltaidueregni,l’un dall’altro, edaciascunoassegnatol’ordineel’uffizio,Dante pensò a divisarneaccuratamentelarelazione strettachecorre fraessi,loscambio d’opera chedeonoprestarsi,l’union loronecessariaela
comune
radice.Eglifu il primo cheaccampò
questadottrina unitiva,mentreinnanzi luimoltigrandidottoriseparatamentetrattavanoidue soggetti,ciascunoper sé:e inquestosenso poteaben direchecieloe terraaveanopostomano
alsuo poema.L’ invisibile eilvisibile,cieloeterra,lospiritualee il temporale,rivelazioneefilosofiapratica, Chiesa e Monarchia, procedono insiemedi consertooperoso in questadottrina;l’una cosa viveper l’altra;l’unaè causa insiemeed effettodell’altra: ciascunanutresi
DigitizedbyGoogle
—
47—
dellavirtù dellacompagna, ed opera secondo l’origine divinacomune.Ifondatoride’due regni terreni,che deggionoservired’
immagine
aiduerispondentiideali, e agli uominiinparitempodimezzo adessi,furonoEnea
e Paolo;ilprimo,conlamano, fondando l’impero romano;ilsecondo,conladottrina,laChiesacristiana.EntrambipoivennerodallaProvvidenzapresceltialloro uffizioe dotati di mirabile forza;
come ambedue
siebbero egualmentedall’altolumie indirizzi all’operagrande.Se non che
Enea
nonfusolamentedestinatoafondarel’impero
romano
insè,ma
insiemedoveastabilire illuogosanto,dovesiedeilsuccessore di Piero:edaqui èchelamissionee ilrelativo
ammaestramento
non ricevonochenelmondo
dilà,negl’ Inferi,1’altaloro significazioneeimportanza. Compitoilfinedell’impero, epacificatoilmondo,viandòPaolo,ilvasodi elezione, a cercarvi confortoallafedecheè principio alla viadi salvezza (Iiìf.II,10-30) (1).Danteadunque intende(1}Ipiùdo'commentatori pensanoal rapimentodello apostoloPaoloalterzocielo:dicheòdiscorsonellaliai Co-rinti,XII,1-40.Iopiù presto credo chetalrapimentofosse ilsoggettodiuna leggendaalloramoltodiffusa.Difatti tro-vasinella letteratura provenzaleun poema,che descrive ap-puntoilviaggiodi S.Paolo nelregno della morte, e che pure òlapiù antica poesiadiquestanaturainlingua volgare.
Paolo vieneiviprimatrasportato incielo,dove vedetuttele giojesenza peròdividerle,essendoancorvivo, eva all’Inferno incompagniadell’arcangelo Michele,cheglimostrale di-versepartizionieclasside’peccatori,ciascunode’qualiè tormentatodauna pena proporzionataallacolpa. Del Pur-gatorionon puntositoccainessopoema. V. Fauriel, Hi&toxre delaPoésieprovengale,I,pag. 260-262.
i
DigitizedbyGoogle
—
48—
conlasuadottrina dimostraree diconfermareilnesso intimoe l’azione reciproca de’due imperi;allaquale im-presa, nelsuo intendimentola piìxaltaper
un
mortale, einon
sicredeatto e dispostopersè,nèvisiaccinge prima cheVirgilionongliabbiadettocheera in cielo ataleoperaeletto,equaleajuto di alta virtù glistava apparecchiato;e qualiguideaccompagnareil doveano peruna
seriedi visioni soprannaturali ed altissime [Inf.II,31-126).Innanzi peròdi ragionaredelleguide del nostro Poetae delleattinenzeche passantraloro,voglio ad-durre
un
altrosimbolode’nominatidueregni.Dante vedenelConvito,IV, 17, pag. 341,itipidellavita attivaecontemplativanelleduesorelleMartaeMaria;
e sottoquestorispettofaesprimere daCristomedesimo
ilgiudiziocomparativodell’
una
edell’altra.Esse tor-navangli là opportune a filosofico discorso,mentre invece nelpoema
pigliòcome
simboliduesorelle del-PanticoTestamento, LiaeRachele,adisegnare simil-mentelavitaattivaelacontemplativa.Poichéidue campi ne’settegiri delPurgatorio gliebbero porto esempi,lezionieammonimenti;
poichési ebbe tolto alleattrattive delmondo
sensibilee fupienamente puri-ficatodatuttele cupidigieterronenel focospiritale su nel cerchiopiùalto,imparò adintendere1’essenza de’dueregni,dapprima oscuramentein soguo.D’ al-loradivenneilsuosguardospiritualesempre piùchiaro, ed ognipasso avanti,ogniincontro delle diverse virtù e de’ testimoni principali de’due regnilo mettono sempre più dentronelParadiso. Inquelsogno vedeilPoetanell’oradivinatricedelmattino,illustratodalla
*
DigitizedbyGoogle
—
49—
stelladell’amore,leduefigliediLabano, Liae Ra-chele.Questasorellevolerelazionede’dueregni è della massimaportata,
ma
non appare chealfilosofo,mentre all’esterno, allasensata parvenza,sonoessiregnimolto diversi.RidestatosiDante,emirandocogliocchi cor-porei, glisimostrano iduesimbolituttoaltrimenti, piùcome
due personestoriche, interamentestraniere Punaall’altra.Lia vainsogno occupataperun
prato, e cantandoraccogliefiori (lebuoneopere) intessen-doliad una coronaper adornarsene,mentrelasorella Racheleè beatanellacontemplazione(Purgai.
XXVII,
91-108).La
più vecchia,Poperosa Lia, indicala vita attiva;lapiùgiovane,lapiùbella elapiùdiletta,la vitacontemplativa.E
veramentelaMonarchiaèpiù antica,fuprimadellaChiesa;eambedue
quelledonne furonomogliaGiacobbe,chetrasse inEgitto,ilpaese dellapiùvetustamonarchia.La
stirpedilui patila secolareservitù;ma
purasimantenne,erimasefedele allasuaaltadestinazione difareusciredalsuo senoilRedentoredelmondo.Dall’Egitto,alqualepure Sa-turnoinCreta volgeildorso XIV), mentreguarda
Roma, Mosò
liberòilpopoloeletto.Questa epocadella storiaebraica,eprincipalmenteil salmo 113 chela canta,è a Dantedi singolare importanza. Egli vi accennadifrequente ne’ suoiscritti,elecircostanze, nellequalilofa,mostranochiaroche ha insiemein menteilrapporto intimode’dueregniedisimboli delle duesorelle.Orailsalmo incomincia: InexittiIsrael deJEgypto,domusJacobde populo barbaro;factaest Judeasanct\ficatioejus,Israel potestasejus.Nella Let-teradedicatoria aCanora
nt>k(§ 7,pag.538)dichiara
E.Ruth,li. 4
DigitizedbyGoogle
—
50—
Dantesignificaretalsalmo, nelsenso allegorico,la re-denzionenostra operataper Cristo;nel sensomorale laconversionedell’animadalpianto e dalla miseria dellacolpa allo stato digrazia;e,nelsensoanagogico,
ilpassaggio dell’anima santadallaschiavitù della pre-sente corruzione alla libertà dellagloriaeternale.
Che
questo passopoinonsilimitipuramente aciòcheallo spiritoeallaChiesasiriferisce,Dantemedesimo nefa certiinpiù luoghi, sepurenoncenechiarissegià l’ideaeh’egliavevadellacondizionedel
mondo
alsuo tempo.Giàladivisioneintribù diGiudaed’Israello,quella aDioconsecrata,questadominiodilui,ben rispondeal concettodell’Autor nostro.Quindinella
Lettera
che aluidiresse grida,versolafine,ad Arrigo
VII:«Su
»dunque...edatterraconla fionda dellatuasapienza,
»econlapietra dellatuaforzacodestoGolia,
affin-»cheiFilistei(iNeri)fugganoimpauriti, e Israellosia
»libero» (III,498). Perciòall’avvicinarsi delsuo de-sideratoimperatorescrive aiPrincipie Popolid’ Ita-lia: «Il forte leone della tribù diGiudateseleorecchie
»misericordi,ecommiserando
P
ululato della cattività»universale, ridestò
un
altro Mosè, che libererà il»popolsuodalleoppressioni degli Egiziani; e
condur-»ralloinunpaesescorrentelatteemele»(Ivi, pag.
464). Dantepoi facantareil medesimoversettoalle animedicoloro, che, scioltedallaprigioniadellavita terrena, sonovolatealPurgatorioasatisfarecolà in penitenzaallagiustizia,eimplorarlagraziacheindile
ammetta
alParadiso terrestre eceleste [Purgai.II, 45-48,cf.Parai.IX,120-125).ScossoDantedalsogno,rivedeisimboli delledue
DigitizedbyGoogl
—
51—
vite,
ma
non più in generale, quasi apparizioni,in ombra,del tempo antico. Ora maturodimente, ne comprende l’importanzaene conosceFessenza,Fazione e la storia. Quindiècheadesso gli sifannoall’ in-controqualiesseridellanovissimaetà cristiana, cia-scunocogli attributi, co’compagni
econ gliatti a luipropri.Primieramente glisifainnanziilsimbolo dellavitaattiva,occupatoincantare ecoglierefiori (buoneopere)(Purgat.
XXVII,
37esegg.):erichiama alPoetaProserpina,cheandava egualmente cogliendo fiori,quandoPlutonelarapiper farla reginadell’ In-ferno,delregnodisolagiustizia.LiasorrideaDante conocchiardeutid’amore;ma
eglinon può avvici-narlesi:un
fiumicello,largosolitrepassi, lo separa dalei:è quelLeteche,solamente dopofatta confession-pienaepenitenza, lavalecolpe,eallospiritodàla veralibertàdivistaediazione.Innessunaltroluogo megliodi quinefeceDanteintravedere quali sianoiduedifetti,de’quali
massimamente
si duole,e che sonoorgoglio eintemperanza nell’amoresensuale.Di verolostrettofiumicelloglifuditantoimpedimento,come
fossestatoillargo Ellesponto, sulquale fuggìilsuperboSersein
una
navicelladapescatoredopola famosasconfitta,onelquale affogòLeandro sensual-mente amoroso.Ilsimbolodellavitaattivaguidapoi ilPoetaallacontemplazione,simbolodella qualeè Bea-trice,circondatadatutti gliattributielevirtù che l’uomo conducono perlagrazia dellarivelazionealla conoscenzadellecose divine ealgodimentodella feli-citàceleste.Al suoapparire,ellavien salutatacon un evvivadalNuovo
Testamentoe dalla storia romana,DigitizedbyGoogle
— 52
valeadiredalregnodellacontemplazioneedaquello dell’azione
(Puì'gat.
XXX,
16-21). Ella è cinta diunnembo
difiori(buoneopere) e vestita de’ colori della Fede, dellaSperanzae della Carità.Dopo
avereindottoDante a togliersidatuttelecose terrene, e averlo dispostoall’ ul-timaaltezza delconoscere,ilsimbolodellavita attivaloimmerge
nelLete,emenaloallevirtù cardinali,chelo scorgonoallalorvoltaalleteologiche,alsimbolodella vitacontemplativa, a Beatrice;equestad’allorasifa sua guidapelregnodellacontemplazione,dellagrazia edell’amore,dellateologia.II.
— Dfxle
guidediDante.A.
— Di
Virgilio.Allafigurasimbolicadi Virgilio generalmentesi annetteunsenso,ilqualepuò bene convenire ad una dichiarazioneuniversalissimadellaDivina
Commedia, ma
che però contraddicespessoamoltipassi speciali dellamedesima,alcontegnodilui,almodo
ondedrizza econduce ildiscepolo,aisuoi colloqui,alle speranze ealconversarechequi equatieneconleanimeecon glispiriti infernali.Diquisidiffusesu tuttoilPoema
unaoscuritàpenosa;ilperchènonraro incontra, leg-gendolo, diabbattersiin cose,lequalisuonanotutto altrodaquellosidovrebbeaspettarsistandoalleidee preconcetteattinteaicommenti
e agliscritti illustra-tivi,eneviene quindiscemato Pinteresse eilpiacere.Iosonoben lungidalritenerechelamia manieradi
DigitizedbyGoogle
—
53—
vedereed’interpretaresialagiusta epiena;
ma
so cheessa èilfrutto dilunghistudi intornoa Dante. Del restoioavrò pur sempre raggiuntoloscopo,semisia datoper essa di contribuireconmoltialtrialla intelli-genzadelle allegorie,ches’incontranonelPoema
sacro.L’importanzadi Virgilio,
come
poeta,decaddene’primisecolidell’èracristiana,quandoilclero
moveva
una guerrasterminatriceatuttiimonumenti
dell’ an-tichità,stimandolipericolosienocivi alla religione no-vella. All’avvenenteperòche andava in dimenticanzacome
poeta,sorgevao assodavasiintornoaluiun
altro concetto,ilqualederivavadaltempodiRoma
idolatra.Questoconcettoeralacredenza alla virtùmagica,e alla sapienzasoprannaturalech’eipossedeva: laqual credenzanacquedall’usodiaprirnea caso gliscritti nellecosedubbie,e,dalversoche primo cadeva sot-t’occhio,pigliareunaspecie di profetica decisione circa l’affareda imprenderefSontesVirgilianae).Quantopiù illatinoclassicoeconessotuttiipoetidell’aurea età di Augusto venivanonegletti e dimenticati, tantopiù tornavadifficilelaveraintelligenzadiVirgilio;e tanto piùlo sitrasportavanel
campo
nebuloso dellamagia di mezzoallacrescentesuperstizione,all’ignoranza edQuestoconcettoeralacredenza alla virtùmagica,e alla sapienzasoprannaturalech’eipossedeva: laqual credenzanacquedall’usodiaprirnea caso gliscritti nellecosedubbie,e,dalversoche primo cadeva sot-t’occhio,pigliareunaspecie di profetica decisione circa l’affareda imprenderefSontesVirgilianae).Quantopiù illatinoclassicoeconessotuttiipoetidell’aurea età di Augusto venivanonegletti e dimenticati, tantopiù tornavadifficilelaveraintelligenzadiVirgilio;e tanto piùlo sitrasportavanel