• Non ci sono risultati.

Gli incentivi finanziari e non finanziari ”

CAPITOLO 5 GLI SCHEMI DI REGISTRAZIONE AUTOMATICA

5.4 Gli incentivi finanziari e non finanziari ”

Gli incentivi finanziari e non finanziari possono essere usati dalle autorità per incoraggiare i lavoratori iscritti automaticamente a rimanere nel sistema e a non scegliere di usare l’opzione di opt-out; inoltre possono spingere persone al di fuori della popolazione target del programma a iscriversi volontariamente.

Le detrazioni fiscale e gli sgravi fiscali sono stati storicamente i tipi di incentivi più usati dai governi per promuovere le pensioni private. Di questa tipologia di incentivi ne beneficiano maggiormente le persone con un reddito più alto in quanto sono soggetti a maggiori aliquote e ricevono un maggior contributo fiscale, mentre in molti casi gli individui a reddito medio-basso ottengono un beneficio minore. Per questo i paesi con uno schema registrazione automatica

143 possono fornire altri tipi di incentivi finanziari per incoraggiare le persone con un reddito medio-basso a rimanere iscritti: i contributi corrispondenti (dal datore di lavoro e/o dallo stato), le sovvenzioni statali e le garanzie.

In Italia, Nuova Zelanda e Regno Unito il datore di lavoro deve contribuire alla previdenza complementare dell’aderente, mentre negli Stati Uniti, attraverso i contributi ad un piano previdenziale, le aziende possono beneficiare di un trattamento fiscale favorevole. I contributi minimi del datore di lavoro sono circa del 3% dei salari lordi in questi paesi, tranne in Italia, dove i contributi delle aziende sono circa l’1,5%.

In Nuova Zelanda, le persone che partecipano ad un programma del KiwiSaver possono beneficiare di due diversi tipi di sussidi statali: un contributo iniziale di 1.000 NZD all’apertura del piano e una sovvenzione sull’acquisto della prima casa; gli individui, infatti, possono avere diritto ad un sussidio per comprare la prima casa pari a 1.000 NZD per ogni anno di contribuzione (fino ad un massimo di 5.000 NZD), ma devono aver contribuito per almeno tre anni ad un piano

KiwiSaver al tasso minimo (4% dal 1° luglio 2007 e il 31° marzo 2009, 2% tra il

1° aprile 2009 e il 31 marzo 2013, 3% dal 1° aprile 2013) e devono vivere in quella casa per almeno 6 mesi. Una pubblicazione del 2011 della Inland Revenue neozelandese ha sottolineato il ruolo fondamentale degli incentivi finanziari, da parte dello Stato e delle aziende, nella percezione positiva da parte del pubblico del KiwiSaver e nell’aumento delle sottoscrizioni a questi piani.

Un altro tipo di incentivo a rimanere iscritti può essere quello di permettere agli iscritti di ritirare una parte del loro risparmio previdenziale per affrontare gli imprevisti, poiché una grande preoccupazione per gli aderenti, nel confluire denaro in accordi pensionistici privati, obbligatori o meno, è quella di non essere in grado di ritirarlo fino alla pensione; consentire l’accesso ai risparmi potrebbe però distogliere troppe risorse ai fondi e influenzare negativamente l’adeguatezza del reddito pensionistico. Alcuni paesi consentono prelievi dai sistemi di risparmio previdenziale sotto specifiche circostanze eccezionali; Canada, Italia, Nuova Zelanda e Stati e Uniti permettono l’anticipo di una percentuale delle somme accantonate a fini previdenziali per affrontare varie necessità prima del

144

pensionamento, per esempio per far fronte alle spese per problemi di salute che non sono coperte dal sistema sanitario o da assicurazioni private. In Canada, le attività di competenza degli PRPP sono bloccate, ad eccezione dei casi disabilità, anticipo di piccole quantità (meno del 20% delle retribuzione pensionabile massima annua) o emigrazione. In Italia, gli individui sono autorizzati a ritirare una parte dei loro fondi (in alcuni casi anche completamente, come ad esempio dopo quattro anni di disoccupazione) ogni sette anni per motivi specifici, come l’acquisto di una casa o la copertura di spese mediche. In Nuova Zelanda le persone possono ritirare tutto o una parte dei loro risparmi nel KiwiSaver se stanno comprando la loro prima casa (a condizione che abbiano fatto parte dei piani per almeno 3 anni), emigrare (in qualsiasi nazione ad eccezione dell’Australia) o che siano in gravi difficoltà finanziarie o abbiano una grave malattia. Regole analoghe, chiamate “hardship withdrawals”, sono previste negli Stati Uniti, dove è anche consentito accedere ai fondi pensionistici attraverso dei prestiti, a condizione che siano rimborsati con un programma prestabilito.

Un ulteriore incentivo è la possibilità di smettere di contribuire ai piani previdenziali con modalità di registrazione automatica, per rassicurare i risparmiatori da eventuali difficoltà finanziarie e aumentarne l’attrattiva dei regimi pensionistici. Anche questo incentivo può portare a problemi di adeguatezza della prestazione previdenziale, a meno che le persone non aumentino successivamente i loro contributi per colmare il divario. Questa opzione è disponibile in Nuova Zelanda, dove, dopo 12 mesi di appartenenza al piano, gli iscritti possono sospendere i contributi (denominata “contribution

holiday106”) per un minimo di tre mesi, fino a cinque anni per qualsiasi motivo;

non vi è alcun limite al numero di volte in cui l’individuo può scegliere di non pagare i contributi. Al 30 giugno 2013, 127.974 membri del KiwiSaver, pari al 6% di tutti gli iscritti, avevano sospeso i contributi da quando questa possibilità è stata introdotta, con la maggior parte che ne ha usufruito solamente una volta107. Anche in Canada esiste questa opzione, in quanto i partecipanti possono scegliere

106

OECD, Pension Outlook 2014, pag. 163. 107

145 di stabilire il loro tasso di partecipazione allo 0% per evitare di contribuire ai loro PRPP dopo 12 mesi di appartenenza al piano.

Canada e Stati Uniti hanno anche introdotto incentivi per incoraggiare i datori di lavoro ad iscrivere automaticamente i loro dipendenti ad un piano pensionistico privato su base volontaria (a differenza degli altri paesi in cui è occupazionale). In Canada, esiste un’importante distinzione tra i piani PRPP e quelli Registered

Retirement Savings Plans (RRSP), infatti, nei primi il datore di lavoro

contribuisce direttamente e ottiene una corrispondente detrazione fiscale, mentre per i dipendenti i contributi dell’azienda non sono reddito imponibile; nei secondi gli importi versati dai datori di lavoro sono reddito imponibile per i lavoratori. Negli Stati Uniti, la “Pension Protection Act” del 2006 ha rimosso i disincentivi alla registrazione automatica facilitando la conformità delle aziende con i requisiti per le agevolazioni fiscali e fornendo maggiori certezze su come questi piani previdenziali sarebbero stati trattati sotto alcuni aspetti del diritto del lavoro e della normativa delle pensioni private.

Altre caratteristiche dei piani di previdenza possono influenzare il successo della registrazione automatica ed aumentare la coperture delle pensioni private.

In tutti i paesi analizzati, ad eccezione del Regno Unito, tutti i lavoratori sono automaticamente iscritti a piani pensionistici a contribuzione definita, mentre in Gran Bretagna le aziende hanno la possibilità di creare e gestire piani a prestazione definita, ibridi e a contribuzione definita o di offrire ai lavoratori l’adesione ad un piano DC gestito da una terza parte, come ad esempio una compagnia di assicurazione o il National Employment Saving Trust108 (NEST). A marzo 2014, la grande maggioranza degli aderenti era iscritta ad un piano a contribuzione definita, infatti il 10,5% dei lavoratori sono stati automaticamente registrati ad un piano DB, il 6,5% ad un piano ibrido e l’83% in un piano DC;

108

Il National Employment Savings Trust (NEST) è uno schema pensionistico a contribuzione definita del Regno Unito. E 'stato istituito appositamente per facilitare la registrazione automatica ai sensi della Pension Act del 2008. Ogni datore di lavoro nel Regno Unito può utilizzare NEST come un sistema di registrazione automatica ed avere accesso ad un regime pensionistico che soddisfa i requisiti delle norme previdenziali. NEST è gestito da un comitato indipendente e alla fine di giugno 2014 aveva circa 1,3 milioni di soci e oltre 160 milioni di sterline gestite. (http://www.nestpensions.org.uk)

146

fino al 2014 la maggior parte dei datori di lavoro (circa il 72%) ha utilizzato sistemi a contribuzione definita per l’iscrizione automatica dei propri dipendenti109.

Alcuni governi hanno inserito alcuni requisiti minimi che gli schemi di registrazione automatica devono soddisfare per avere un maggiore qualità dei piani pensionistici. Questi sono presenti nel Regno Unito, dove i piani a contribuzione definita devono presentare un livello minimo di contribuzione pari all’8% dei salari dei lavoratori, e un tasso minimo di partecipazione del datore di lavoro del 3% dei salari, mentre i piani a prestazione definita devono impostare un tasso di riferimento per le prestazioni degli aderenti. Inoltre, il governo britannico ha introdotto ulteriori misure per aumentare la qualità del risparmio gestito a fini previdenziali, soprattutto per quanto riguarda il prezzo e i rendimenti dei prodotti; queste misure comprendono:

 un tasso massimo dei costi sui fondi di default negli schemi DC. Questo, entrato in vigore nell’aprile 2015, è fissato allo 0,75% dei fondi in gestione e si applica a tutti i costi di gestione, ad esclusione dei costi di transazione, mentre le spese di consulenza sono state vietate in questi piani da quella data. Nel 2017 il governo britannico valuterà questo livello massimo dei costi e se includere alcuni o tutti i costi di transizione all’interno di questo tasso;

 gli oneri incompatibili con la registrazione automatica saranno eliminati. Le commissioni dei consiglieri e gli sconti attivi saranno vietati nei piani previdenziali da aprile 2016;

 un cambiamento nelle regole sulla trasparenza nell’operatività degli schemi occupazionali. Da aprile 2015 i comitati di governance indipendenti hanno nuovi compiti da considerare e da riferire sui costi e oneri.

In Canada i piani PRPP sono stati istituiti per fornire ai cittadini un nuovo veicolo per il risparmio gestito pensionistico a basso costo. Questi sono gestiti da

109

147 una società amministratrice e permettono opportunità di investimento e di risparmio a costi inferiori rispetto agli altri strumenti finanziari; infatti, la normativa prevede che questi piani debbano avere costi uguali o inferiori a quelli sostenuti dai membri di un piano DC che offre opzioni di investimento a 500 o più persone. Inoltre, quando una società si applica per la licenza per essere amministratore di un PRPP è richiesto che fornisca una stima dei costi che saranno a carico dei membri e una descrizione di come intende soddisfare il requisito di fornire piani a basso costo.

In Nuova Zelanda, per assicurare che i regimi KiwiSaver siano competitivi e siano fatti gli interessi degli iscritti, lasciano a questi ultimi la possibilità di scegliere i fornitori dei piani, oppure può essere scelto loro dal datore di lavoro o può essere assegnato dall’Inland Revenue ad un piano predefinito; in ogni caso, gli schemi previdenziali sono strettamente monitorati dalla Financial Markets

Authority neozelandese. I dati in Nuova Zelanda mostrano che la percentuale di

coloro che hanno scelto il proprio piano è aumentata gradualmente dal 49% del 2008 al 67% nel 2013 (dati Inland Revenue, 2013). Inoltre tutti gli schemi del

KiwiSaver sono tenuti ad avere costi entro un determinato limite e i fornitori di

piani predefiniti hanno un contratto speciale con il governo che impone loro di rispettare ulteriori obblighi informativi e di investimento.

5.5 Le campagne di educazione pensionistica e i costi della registrazione