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Gli interventi attuabili per il risanamento

3.2. INTERVENTI DI RISANAMENTO AZIENDALE

3.2.1. Gli interventi attuabili per il risanamento

Nei precedenti capitoli abbiamo analizzato lo stato di crisi iniziale, che viene percepito e delineato da diverse inefficienze sistemiche necessarie ad essere argine per far fronte alla condizione patologica di dissesto, per poter riacquisire all’interno del mercato un certo vantaggio competitivo capace di generare flussi reddituali utili per l’impresa. Alla luce dei precedenti referenti concettuali che hanno posto il proprietario dell’impresa o soggetto imprenditore al centro dei processi, flussi informativi e diretto beneficiario delle consistenze attive e passive del complesso funzionale organizzato. In questo capitolo sarà possibile valutare i diversi interventi necessari ad essere protratti nel corso degli esercizi per riassorbire le inefficienze sistemiche che potranno essere riferite alla sfera finanziaria del soggetto economico. La determinazione o riconoscimento delle criticità riferite ai processi ed azioni finanziarie attuabili all’interno delle entità economiche è correlato alle caratteristiche del soggetto imprenditore, molto spesso questo individuo possiede competenze produttive e commerciali e questo presuppone la sussistenza di condizioni vantaggiose, le quali potranno essere52:

• Tempestiva realizzazione di un’idea vincente correlata ad un determinato prodotto; • Facilità di mettere in atto politiche di comunicazione adeguate con i propri clienti;

• Possibilità di monitorare in ogni momento gli scostamenti, relativamente agli andamenti sul piano tecnico-produttivo.

In ugual modo però queste competenze potranno comportare la nascita all’interno dell’organismo funzionale, di una concezione eccessivamente sviluppata sul piano

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140 tecnicooperativo e commerciale, focalizzando l’attenzione in modo esclusivo mediante l’accentramento delle politiche e processi opportunamente ottimizzati, sul prodotto offerto, la sua pubblicizzazione, distribuzione all’interno del mercato di riferimento. In questa situazione in cui il soggetto economico orienta le differenti strategie, la funzione finanziaria assume una rilevanza quasi residuale all’interno dell’entità. Nello specifico possiamo assumere che in molti casi si presuppone una sopravvalutazione degli aspetti imprenditoriali, sotto il profilo tecnico-produttivo e commerciale circa le strategie attuate sul mercato di riferimento perseguite per poter attribuire un certo vantaggio per l’impresa, mediante azioni e referenti strategici in linea con il core business societario. Diversamente scelte attuate dall’imprenditore molte volte potranno comportare una sottovalutazione delle componenti finanziarie, necessarie ad essere prese in considerazione per poter stabilire un concreto equilibrio esplicitato in termini economici e finanziari sul medio e lungo termine. Le strategie di fondo attuate all’interno dell’entità economica non potranno considerare tutti gli aspetti critici della gestione, si limiteranno in termini quantitativi a prendere in considerazione le variabili che vengono tenute sotto controllo (mercati, prodotti). Molte volte la concezione finanziaria viene perseguita prendendo in considerazione il breve periodo, senza considerare il capitale umano specializzato e senza ricorrere nello specifico a consulenti esterni alla realtà societaria. Queste finalità assunte obbligano il soggetto economico a sfruttare in modo estremo la propria flessibilità sul piano operativo per acquisire flussi reddituali ingenti, tali da poter garantire un certo equilibrio in termini finanziari, preservando la sopravvivenza dell’impresa mediante l’ottenimento di sufficiente liquidità e solvibilità aziendale.

La carente concezione finanziaria porterà l’individuo proprietario a perseguire scelte in linea con il core business societario poco razionali, le quali potranno essere:

• Incremento dell’indebitamento a breve per poter far fronte al considerevole volume di affari;

• Procedure esplicitate in termini di finanziamento ed investimento, circa gli impianti ed attrezzature relativamente al credito bancario.

Queste azioni espresse stabiliscono finalità che presentano un ingente rischio sistemico in un contesto di crisi come quello corrente, dove il rischio che l’equilibrio e la stabilità sia compromessa per elementi causali contingenti è moto elevato, comportando una serie di fenomeni negativi che rendo critica l’applicazione delle politiche finanziarie, così facendo non

141 si è in grado di assicurare la sopravvivenza dell’impresa sul settore operativo. Si rendono necessari opportuni interventi, sotto il profilo economico-finanziario per il ripristino di un equilibrio corretto all’interno dell’entità , capace di attribuire un plusvalore all’impresa fondamentale per ristabilire una condizione edenica rispetto al mercato in cui opera e necessaria per poter adempiere alle principali finalità di governance aziendale. Per quanto riguarda le politiche finanziarie attuabili, non dovrebbe essere posto come elemento centrale la problematica principale inerente al reperimento dei differenti finanziamenti sul mercato ma si dovrebbero prendere in considerazione anche tutti i processi e finalità assunte, circa la sfera inerente alla gestione delle risorse di capitale in senso stretto, sul piano delle procedure di acquisizione, formazione interna ed impiego corrente. La tavola numero 1, riportata in seguito definisce la posizione di rilievo assunta dalla funzione finanziaria all’interno dell’impresa53.

Sulla base di questi referenti concettuali cardini, prendendo in considerazione i progetti stabiliti sulla base dei settori operativi, decretando lo stato corrente della tecnologia, mercati, beni e servizi si dovrebbe cercare di appurare se sia conveniente investire o meno in una finalità economica da conseguire. Il primo step da prendere in considerazione se si vogliono operare delle corrette ed idonee procedure di intervento è rappresentato dalla possibilità per l’organizzazione funzionale di appurare e valutare una scelta di investimento in linea con il proprio core business, cercando in modo razionale di veicolare le risorse a disposizione dell’impresa e considerare la convenienza o meno di operare un certo investimento sul mercato. Se si considera che l’investimento iniziale operato produrrà dei flussi reddituali positivi utili per l’implementazione delle procedure di gestione societaria, contando su una

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142 possibilità di finanziamento interna sarà possibile stanziare una certa somma di denaro ingente o meno al fine di poter adempiere la propria finalità economica. Nello specifico possiamo assumere che le problematiche circa le differenti procedure finanziarie, tenuto conto della loro funzione, possono essere operate nel tentativo di dare soluzione a determinate domande quali possono essere:

• Quale obbiettivo esplicitato in termini dimensionali, necessario ad essere perseguito per un maggiore sviluppo, si intende raggiungere?

• Quali pecuniali investimenti si rendono necessari da ottimizzare sul breve e lungo termine? • Quale struttura finanziaria l’impresa dovrà perseguire?

Molte volte la razionalizzazione della struttura finanziaria relativamente a questi referenti concettuali richiede la sussistenza di determinati presupposti chiave, i quali potranno essere:

• Fissazione di una finalità principale o obbiettivo stabilito che definisca e guidi lo sviluppo e la messa in atto della funzione finanziaria dell’impresa rispetto al mercato di riferimento.

• La determinazione di fattori o elementi organizzativi (processi per la definizione e presentazione di determinati progetti di investimento necessari ad essere perseguiti per attribuire un plusvalore addizionale alla realtà societaria) e di stima che definiscano le procedure di impiego, relativamente alle principali finalità assunte per poter adempiere gli obbiettivi anche sul lungo termine in linea con la gestione caratteristica aziendale.

• La definizione di un modello idoneo che definisca ed espliciti una struttura ottimale relativamente ai finanziamenti, tenendo conto dei costi necessari da sostenere delle differenti fonti e delle conseguenze definite sulla base delle alternative prese in considerazione.

Facendo riferimento alle politiche finanziarie operate, il management aziendale dovrà tener conto infine anche dei flussi informativi e delle procedure di programmazione e controllo necessari a supportare le differenti strategie messe appunto nel corso degli esercizi successivi alla fase iniziale di inizio attività. Le diverse aree decisionali che competono alla funzione finanziaria e sulle quali si potranno stabilire concreti interventi operativi, potranno essere così definite:

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• Area delle relative attività di investimento a titolo di capitale di credito o capitale proprio; • Area di gestione corrente;

• Gestione integrata, relativamente agli scostamenti finanziari dell’entità economica aziendale (programmazione di breve termine e pianificazione finanziaria).

La presa in considerazione per quanto riguarda le imprese, delle politiche o concezioni finanziarie definite, risultano molto spesso scarsamente sviluppate, questo potrà portare il soggetto economico a delineare differenti disallineamenti esplicitati in termini finanziari per quanto riguarda le aree di gestione precedentemente prese in considerazione. Spesso le aree di gestione non vengono definite razionalmente sotto il profilo finanziario, questo precluderà un dispendio di risorse opportunamente diversificate in relazione alle business unit necessarie ad essere supportate per il raggiungimento delle finalità ed obbiettivi societari, dall’altro lato questa situazione sfavorevole comprometterà il raggiungimento di performance aziendali positive sul breve termine. Interventi attuabili sotto il profilo finanziario che potranno comportare il raggiungimento di obbiettivi in linea con il core business, decreteranno una miglior gestione delle risorse all’interno della realtà societaria, stabilendo anche un miglior rapporto relazionale e fiduciario con gli intermediari finanziari, in termini di entità di volume e costo, riconducibile al denaro.

Nelle piccole e medie imprese presenti sul mercato, sarà necessario operare determinate azioni per ripristinare, riallineare la funzione finanziaria con il core business aziendale e l’impresa di riferimento che rappresenta l’elemento centrale ed un’area di interesse critica. Per poter operare in modo duraturo all’interno del settore operativo, potrà essere caratterizzata da due dimensioni sostanziali, le quali potranno essere54:

• Dimensione Operativa, permette all’entità di programmare interventi sul breve termine rendendo possibile il recupero di un certo ammontare di risorse disponibili necessarie a conseguire sul breve periodo, importanti obbiettivi critici, determinati dai vertici dirigenziali. Si occupa principalmente di stabilire un corretto equilibrio tra banca e impresa, relativamente al monitoraggio dei rischi sistemici finanziari interni, esterni e del cash management.

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• Dimensione strategica, stabilisce in un orizzonte temporale di medio-lungo termine un certo ammontare di risorse essenziali alla ridefinizione ed al supporto delle principali decisioni strategiche relative alle operazioni di governance aziendale, il suo referente diretto è rappresentato da Chief Financial Officer

(CFO), che assume la mansione determinante di definire la differente allocazione degli investimenti, la

ridefinizione dell’assetto finanziario portante dell’entità economica e le principali scelte operative in relazione alla struttura finanziaria assunta di base. La tavola n 2, riportata in seguito definisce e opera una differenza sostanziale di fondo tra Finanza Operativa e Finanza Strategica.

La funzione finanziaria soprattutto nelle piccole e medie imprese viene molto spesso mal gestita, storicamente viene correlata alla figura dell’imprenditore o proprietario, diretto destinatario delle consistenze positive o negative prodotte dall’entità economica o alla figura del tesoriere, nei complessi funzionali organizzati che presuppongono dimensioni particolarmente elevate ed assumono un ruolo portante all’interno del settore in cui operano. La concezione teorica dominante pone al centro la visione della finanza operativa, a scapito di quella strategica, molto spesso questa condizione implica una determinante coincidenza tra gestione finanziaria e gestione della tesoreria, in cui il focus determinante è stabilito dai processi operativi transazionale, ossia quelle attività strettamente correlate ad incassi e pagamenti e dal coordinamento di un iter di controllo espresso in termini più contabili che finanziari. Questa condizione assunta frequentemente dalle imprese italiane, rappresenta il risultato strettamente delineato da un mercato del credito che prima della sussistenza di una condizione di crisi generalizzata era poco selettivo, operare investimenti riguardanti la sfera finanziaria, poco premiante sul medio-lungo termine. Ad oggi la situazione presenta aspetti rilevanti da prendere in considerazione, totalmente diversi rispetto al passato, accedere ad una formula creditizia rappresenta un’operazione costosa e anche molto complessa. Una finanza che assuma sia la concezione operativa che quella strategica, presuppone un

145 considerevole vantaggio competitivo rispetto alle altre entità economiche che operano sul mercato. Questa condizione potrà essere perseguita se l’individuo proprietario, che viene posto al centro dei sistemi informativi, decide di effettuare consistenti investimenti in elementi diversi, quali possono essere il capitale umano e sistemi informatici specifici. Renda i referenti teorici assunti relativamente alla funzione finanziaria, partecipi alle scelte dei vertici aziendali, così facendo sarà possibile appurare il core business societario in modo da poterlo supportare in relazione alle scelte strategiche programmate per attribuire un plusvalore rilevante all’impresa e renderla più competitiva sul medio e lungo termine. Le operazioni che si rendono necessarie per ristabilire un corretto equilibrio tra la componente economica da un lato e quella finanziaria dall’atro, vengono perseguite con differenti finalità di fondo che determinano una considerevole modificazione degli obbiettivi primari e secondari dell’impresa relativamente alla ridefinizione della struttura finanziaria dell’entità economica. La finalità principale che viene attribuita all’assetto finanziario è quella di rendere possibile la creazione di un plusvalore rilevante, necessario ad attribuire un maggior valore all’entità economica. Questo obiettivo, non deve essere appurato ed esplicitato in senso matematico, ma come elemento o strumento istituzionale, rilevante da utilizzare per il compimento di scelte corrette in linea con il core business societario. Non si presuppongono assunti differenti di fondo per quanto riguarda l’intera gestione societaria, la quale pone come elemento centrale necessario ad essere perseguito, una massimizzazione del profitto di base. L’esplicitazione del capitale dell’impresa, può essere inteso come la definizione del valore economico societario, che sarà delineato sulla base della funzione reddituale prospettica, ossia sulla possibilità di decretare ed attribuire un considerevole valore al soggetto economico in relazione ai flussi reddituali definibili in funzione della potenzialità reddituale appartenente ad ogni singola entità economica. La funzione assunta dalla leva finanziaria dovrebbe conseguire i propri risultati di medio e lungo termine, rispettando tre diversi principi basilari, che possono essere descritti dalla seguente tavola55:

146 La finalità primaria legata alla massimizzazione del valore all’interno dell’ambiente competitivo in cui opera il soggetto economico è strettamente correlata a decisioni opportunamente prese in relazione al piano strategico finanziario e alla sfera operativa. I diversi piani di intervento stabiliti vengono decretati anche sulla base delle scelte operate dall’entità economica rispetto al mercato di riferimento. Possiamo assumere che possono essere delineate come strategie, sul lungo termine le differenti decisioni che assumono una propria influenza sostanziale sul ruolo o mansioni conseguite dall’entità economica relativamente ad un arco temporale che va dai tre- cinque anni. Mentre le principali scelte di breve termine, si riferiscono alla quotidianità ossia alle mansioni assunte di tutti i giorni, stabilisce una condizione centrale da dover prendere in considerazione la concezione teorica finanziaria di fondo per poter operare scelte razionali. Allocando ingenti risorse senza sprechi per supportare le decisioni strategiche assunte necessarie a ripristinare i differenti processi essenziali e conseguire le finalità primarie dell’impresa. Le decisioni sostenute ed operate all’interno dei vertici dirigenziali assumono come finalità rilevante, quella di stabilire la sussistenza delle condizioni determinanti per la ridefinizione di piani di investimento e di crescita societaria, di derivare inoltre in via strumentare e preliminari distinti canali di finanziamento. Il primo step per la ridefinizione di un certo plusvalore capace di delineare una struttura finanziaria efficiente è rappresentato dalla massimizzazione, relativamente al costo delle differenti risorse. Il perseguimento di questo obbiettivo in relazione alle differenti scelte di fondo programmate all’interno dell’entità economica, presuppone rilevanti difficoltà necessarie ad essere fronteggiate. Si rende necessario decretare non solo una stima dei costi espliciti delle differenti forme di copertura finanziaria ma anche i fattori di costo impliciti che

147 si potranno riferire agli effetti delle decisioni sul piano finanziario, circa i diversi mezzi impiegati.

Un secondo assunto di intervento necessario ad essere perseguito è rappresentato dalla riformulazione delle decisioni sul piano finanziario dominanti, così facendo da poter favorire ed implementare i risultati dell’impresa sul medio lungo termine e ripristinare un corretto equilibrio dei flussi monetari in entrata ed in uscita all’interno della singolare entità economica. Molte volte questi adeguamenti, essenziali a ristabilire una condizione fondamentale di equilibrio all’interno del soggetto economico capace di assicurare una posizione centrale rispetto al mercato di riferimento, potranno essere fortemente correlati, circa la limitazione del costo sostenuto relativamente alle risorse di capitale e della ricerca di un certo grado di sicurezza all’interno dell’entità economica. Per esempio si potrà assumere che il mercato finanziario stabilisce ed esige rendimenti in crescita rispetto alle passività finanziarie dell’impresa all’aumentare di un certo grado di incertezza. Per la messa in atto di procedure opportunamente perseguite con il fine di assolvere queste finalità principali alla contabilizzazione di un plusvalore capace di ristabilire una condizione di equilibrio, ante una situazione di insolvenza societaria, sarà essenziale definire un obbiettivo avente carattere generale, in modo da garantire il raggiungimento degli obbiettivi assunti precedentemente descritti. Questa finalità definita ed esplicitata potrà riferirsi alla massimizzazione del valore economico dell’entità, che potrà essere conseguita mediante determinate scelte prese in considerazione riguardanti gli impieghi (fonti di investimento), quanto i differenti processi di raccolta o finanziamenti programmati dalla realtà aziendale. Gli interventi operabili da perseguire al fine di conseguire un risultato prospettico futuro, utili attribuire un certo valore aggiunto al complesso societario possono essere delineati mediante un processo o scheda di valutazione bilanciata “Balanced Scorecar“ che rappresenta uno mezzo nel processo di gestione strategico dell'impresa che permette di tradurre la missione in linea con il core business aziendale, in un insieme coerente di misure di performance, semplificando la misurabilità. Questi interventi possono quindi venire strutturati ed impostati in maniera razionale mediante questo preciso schema o sistema di misurazione bilanciato. Dagli anni ottanta ad oggi, si prese in considerazione come convinzione generale emblematica, che alcune misure di natura economica-finanziaria non fossero sufficienti per definire in misura prospettica di breve e medio periodo, le dinamiche di risultato legate alle performance

148 imprenditoriali. Negli ultimi anni, le procedure di gestione orientate al soddisfacimento della clientela e l’implementazione dal punto di vista qualitativo e quantitativo dei processi industriali interni ha portato molte strutture funzionali organizzate a ridefinire sistemi di misurazione che tenessero conto anche dell’insoddisfazione attribuita al portatore di interesse esterno all’impresa o individui principali a cui vengono destinati in modo diretto i processi di gestione e quelle di prodotto. Da questi assunti di base come interventi per migliorare le performance aziendali dal punto di vista reddituale, viene introdotta la BSC, per una rideterminazione degli obbiettivi primari e misure coerenti tra di loro, capaci di attribuire in modo diretto all’organismo societario un certo plusvalore. Una BSC completa non viene solamente definita e delineata come una serie di strumenti o indicatori critici di successo, ma le differenti finalità integrate nella scheda di valutazione bilanciata definiscono e strutturano in modo organizzato dal punto di vista strategico e funzionale il soggetto economico impresa. Questa concezione viene presa in considerazione, poiché l’azione strategica presuppone una serie differente di ipotesi, che presuppongono di fondo un rapporto di causa effetto. Lo schema principale di misurazione definisce di esplicitare i legami che sussistono tra le differenti finalità nelle prospettive, per poterle gestire al meglio, consolidarli e definire una certa coesione di fondo per il proprio sviluppo anche sul medio e lungo termine. Possiamo stabilire che facendo riferimento alla redditività del capitale investito, potrà essere preso in considerazione per una valutazione circa la sfera economico e finanziaria. Il driver relativo a questa misura potrebbe essere legato e costituito da un aumento dimensionale circa le differenti vendite conseguite da clienti esistenti, sulla base di un aumento del grado di fiducia degli stessi. Prendendo in considerazione come elemento principale la fedeltà legata alla clientela, presuppone che essa abbia una certa rilevanza ed influenza sulla redditività del capitale investito. Un maggior grado di fiducia dei portatori di interesse presi in considerazione

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