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Gli strumenti propedeutici all’accesso al mondo del lavoro

Nel documento 5/2018 I Q U A D E R N I D E I D I R I T T I (pagine 159-163)

IL DIRITTO AL LAVORO DELLE PERSONE CON DISABILITA’

5.3 Gli strumenti propedeutici all’accesso al mondo del lavoro

Gli strumenti propedeutici e i servizi di cui si tratta in questo paragrafo si situano nel quadro normativo della Regione Friuli Venezia Giulia e sono direttamente originati dalla storia dell’inse-rimento lavorativo delle persone con disabilità cui si è fatto cenno nella premessa. Esempi analoghi esistono anche in altre Regioni (Veneto, Liguria ad esempio) mentre non sono contemplati nel contesto normativo nazionale se non con recenti atti (2013-2015) della Conferenza Stato-Regioni in materia di tirocini.

Alcune persone con disabilità che presentino particolari difficoltà e complessità e in particolare quelle con significative disabilità psichiche, intellettive o relazionali, si trovano di fronte ad ostacoli non di poco conto per affrontare l’accesso al mondo del lavoro ri-spetto ai quali è necessario prevedere un percorso graduale mirato al loro progressivo superamento.

Per delineare questo tipo di ostacoli sono stati identificati i concetti di debolezza e distanza5 dove per debolezza si intende la difficoltà relazionale e per distanza la difficoltà di tipo professio-nale. Questi concetti ci aiutano a misurare il gap da colmare per consentire alla persona con disabilità l’accesso al mercato del lavoro e il riconoscimento del diritto al lavoro. Infatti, prima ancora di apprendere lo svolgimento di una mansione, le persone devono essere accompagnate ad imparare a lavorare. Imparare cioè a gestire se stessi in contesti diversi, a stare dentro ruoli sociali, dentro regole, contesti di lavoro, a vivere le frustrazioni. E’ necessario cioè far sperimentare alla persona con disabilità un ruolo sociale,

prima del lavoro, integrandole in contesti in cui possano maturare esperienze di socialità adulta.

Per il raggiungimento di tali obiettivi sono stati identificati alcuni strumenti formativi, quali i tirocini nell’ambito del progetto obiettivo “Modalità organizzative dei servizi di integrazione lavorativa (SIL), dei progetti propedeutici all’integrazione lavorativa e per l’inserimento socio lavorativo”, adottato con le DD.GG.RR. Regione FVG 196/2006 e 217/2006 (ora DGR 2429/2015) già precedentemente citate.

Si tratta di cinque livelli di tirocinio alcuni, “i percorsi propedeutici all’integrazione lavorativa e inserimenti socio- lavorativi”, che vengono gestiti all’interno dell’area socio-assistenziale ed educativa ed altri due,”i percorsi personalizzati di integrazione lavorativa”, che vengono gestiti nell’area del collocamento mirato. Tutti questi percorsi si fondano sulla continuità di intervento tra la fase propedeutico-formativa e la fase dell’inserimento lavorativo vero e proprio.

Gli strumenti sono i seguenti:

5.3.1 Percorsi propedeutici (area socio-assistenziale ed educativa)

− TIROCINIO DI FORMAZIONE IN SITUAZIONE/CONOSCENZA che si pone come obiettivo, oltre a quello di una prima conoscenza della persona e del suo nucleo familiare, lo sviluppo delle autonomie, l’acquisizione di regole del mondo produttivo e di nuove capacità di socializzazione, l’apprendimento progressivo di competenze operative, l’assunzione di un ruolo lavorativo con una valutazione conclusiva delle capacità relazionali e produttive. Ha una durata complessiva di 12 mesi eventualmente prorogabili;

− TIROCINIO DI FORMAZIONE IN SITUAZIONE/COSTRUZIONE-COM-PATIBILITÀ, che si pone come obiettivo l’implementazione delle abilità relazionali e di socializzazione utili alla permanenza in un contesto produttivo, il consolidamento delle abilità operative e produttive e la progressiva assunzione del ruolo lavorativo. Ha durata di 36 mesi, anche in contesti produttivi diversi, e come esito la valutazione del raggiungimento della compatibilità della persona disabile con le regole del ruolo lavorativo e la definizione delle caratteristiche socio-tecniche dell’area di possibile inserimento.

Nel caso di esito positivo delle esperienze formative, la persona con disabilità è in grado di accedere ai percorsi di integrazione lavorativa vera e propria.

− INSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO DESTINATO A PERSONE DISA-BILI CON PARTICOLARE CONDIZIONE CLINICA, per le quali si valuta non ci siano le condizioni per un inserimento a pieno titolo come lavoratore e che però non necessitano di inserimento in strutture protette. Obiettivo di questo strumento è quello di offrire alla persona disabile una opportunità lavorativa e di socializzazione senza il perseguimento dell’assunzione. Questo strumento ha dunque valenza preventiva di contrasto al rischio di isolamento ovvero di istituzionalizzazione.

5.3.2 Percorsi personalizzati di integrazione lavorativa (area lavoro-collocamento mirato)

− TIROCINIO DI FORMAZIONE IN SITUAZIONE/SVILUPPO COMPETENZE. E’ destinato alle persone disabili collocabili in contesti lavorativi normali e si pone quali obiettivi l’acquisizione di competenze pro-fessionali idonee ad un successivo inserimento a pieno titolo nel mondo del lavoro ed il consolidamento delle abilità e delle capacità di socializzazione lavorativa necessarie per un inserimento defini-tivo nel sistema produtdefini-tivo. Si può articolare in uno o più tirocini, diversificati nel tempo e di crescente complessità ed impegno, in normali ambienti di lavoro, con una durata massima pari a 36 mesi complessivi;

− TIROCINIO DI FORMAZIONE IN SITUAZIONE/ASSUNZIONE. E’ un percorso di tirocinio finalizzato all’assunzione e rappresenta la fase in cui si realizza il passaggio tra il momento prettamente formativo e propedeutico all’integrazione lavorativa ed il progetto persona-lizzato di integrazione lavorativa vera e propria. Questo strumento persegue l’obiettivo del definitivo consolidamento di una adeguata capacità relazionale e lavorativa in riferimento allo svolgimento delle mansioni individuate nello specifico ambito produttivo. Questo percorso ha una durata compresa tra i 3 ed i 6 mesi ed è rinnovabile una sola volta. E’ finalizzato all’assunzione della persona disabile,

e permette al datore di lavoro presso cui si svolge il tirocinio di computare il tirocinante nella quota d’obbligo, prevista dalla legge 68/1999.

Tutti i percorsi indicati prevedono un premio di incentivazione per la persona con disabilità inserita in tirocinio per l’intera durata dello stesso, che vengono erogati dai SIL ed il cui onere è a carico della Regione.

Tali percorsi sono gestiti direttamente, per i percorsi propedeutici ed in convenzione con l’Agenzia Regionale Lavoro–struttura del collocamento mirato, dal SIL (Servizio di integrazione Lavorativa, che si colloca nella rete degli interventi e dei servizi, tra i servizi socio-assistenziali ed educativi, area della mediazione.

Il Servizio di Integrazione Lavorativa istituito dalla L.R. 17/94 è ora disciplinato dall’art 14 bis della L.R. 41/96 ed ha come mandato «il compito di promuovere e realizzare l’inclusione sociale delle perso-ne disabili attraverso l’utilizzo dei percorsi personalizzati finalizzati all’integrazione lavorativa e percorsi di inserimento socio assistenziale. Gestisce gli strumenti tecnici per l’integrazione lavorativa dei disabili con particolari caratteristiche e difficoltà di inserimento, predisponendo percorsi individualizzati compatibili con le caratteristiche di ogni singolo e con le esigenze del sistema produttivo, favorendo così un incontro fra l’universo della disabilità ed il mondo del lavoro».

Si caratterizza per le seguenti attività:

− definizione del progetto lavorativo nell’ambito del progetto di vita;

− realizzazione e gestione del progetto lavorativo; − monitoraggio e “sorveglianza”;

− ricerca delle risorse aziendali; − consulenze a singoli Enti e Aziende;

Le équipe tecniche che fanno parte dei 5 SIL territoriali sono composte da tecnici per l’inserimento lavorativo con competenze interdisciplinari ed operano capillarmente sul territorio e nelle diverse realtà aziendali. Il servizio nel suo complesso costituisce un’unità operativa specialistica nell’ambito dell’ente gestore con un proprio responsabile, personale amministrativo e tecnici per l’inserimento.

5.4 Il quadro normativo e la struttura organizzativa del

Nel documento 5/2018 I Q U A D E R N I D E I D I R I T T I (pagine 159-163)