• Non ci sono risultati.

Blog

Termine appartenente al gergo comune di internet, indica una pagina web creata da una persona (blogger) che la utilizza come una sorta di diario, inserendovi notizie ed aggiornamenti fruibili da chiunque. I contenuti e le tematiche sono libere, per cui spaziano tra gli argomenti più disparati, completandoli anche con formati audio o video. L’apertura dei blog è un fenomeno nato verso la fine degli anni Novanta in America, diffusosi in Italia fin dai primi anni del 2000. Essendo un servizio gratuito e facile da gestire, si è divulgato rapidamente, sia tra professionisti che opinionisti amatoriali. Il blog permette al suo gestore (nonché creatore) di inserire sistematicamente notizie e contenuti di vario genere e di ricevere commenti dai visitatori della pagina. Le piattaforme più diffuse ed utilizzate in Italia sono Blogger, Splinder o

Wordpress, tutte gratuite e semplicissime da utilizzare.

In ambito musicale, i blog diventarono un forte strumento di comunicazione: attraverso tali siti personalizzati era, ed è ancora possibile, parlare e discutere della propria musica, alimentando discussioni interessanti. Il blog è diventato uno strumento esclusivo per dar voce alle passioni e condividerle con gli altri utenti, fenomeno inserito perfettamente nel panorama multimediale ed interattivo della web community. Tale funzione, che fino a pochi anni fa faceva la differenza (oggi esistono moltissime forme simili di comunicazione), era proprio la possibilità di commentare e raccontare la propria musica (nel caso specifico); anche le case discografiche indipendenti si resero conto del potenziale comunicativo del blog, tantoché, in alcuni casi, concessero brani da inserire nei blog dedicati agli artisti.

157

Le potenzialità di questo strumento sono diventate maggiori nel momento in cui ha iniziato ad essere utilizzato come mezzo per scaricare musica: esistono, infatti, molti blog dedicati a specifici generi o artisti, che forniscono indicazioni per scaricare direttamente la musica ricercata, oltre ad eventuali recensioni e commenti. Il vantaggio, da questo punto di vista, è che si rivela uno strumento molto più ‘settoriale’ rispetto ai tradizionali Emule o Torrent, forse anche più affidabile, quindi, in generale, più efficiente per le ricerche dei fruitori.

Grooveshark

È uno dei più grandi servizi di streaming musicale on demand del mondo. Creato nel 2006 da una società californiana su iniziativa di un gruppo di studenti, ha raggiunto un rapido successo e, a differenza di

Spotify, al momento è accessibile anche in Italia. Il servizio si rivolge sia

agli appassionati di musica, ai quali offre un’ampia ed intuitiva modalità di fruizione musicale in streaming, sia ad artisti, labels, agenzie e promoters che intendono creare una propria homepage a scopi promozionali e/o di vendita. I servizi offerti da Grooveshark sono gratuiti e non richiedono alcuna registrazione obbligatoria; entrando nella homepage si può facilmente cercare la propria musica preferita, creare playlist personalizzate, ascoltare quelle di altri utenti ed accedere a diverse stazioni radio.

Anche l’eventuale creazione di un account è gratuita e offre il vantaggio di poter caricare la propria musica, oltre che una potenzialmente illimitata disponibilità di offerta musicale in streaming; con un account si ha la possibilità di salvare le playlist e la musica preferita, per accedervi in qualunque momento e condividerla eventualmente nei social network. Artisti o produttori musicali iscritti a

158

digitale, per vendere i brani direttamente agli utenti. Inoltre, i gestori del servizio offrono diverse possibilità di promozione musicale, nonché ampia flessibilità, proponendosi come uno dei modelli più funzionali ed attuali dei nostri tempi. Altra caratteristica di Grooveshark, che l’avvicina al funzionamento di Last.fm, è il servizio di consigliare canzoni ed artisti che più si avvicinano agli ascolti rilevati in precedenza.

MySpace

È una sorta di comunità virtuale, una pagina web personalizzata e, rispetto al blog, ricca di contenuti multimediali ed informazioni sul profilo del suo creatore. Comparsa nel 2003, ha vissuto un breve ma intenso periodo di fruizione, in cui gli iscritti erano a dir poco numerosi, soprattutto in Italia. Giocò a suo favore anche la possibilità di caricare mp3, cosa preclusa alla maggior parte di altri siti. È passato alla storia della musica il caso degli Artic Monkeys, giovane band di Sheffield che in breve tempo divenne famosa e conosciuta grazie a dei brani distribuiti su internet, in particolare attraverso un MySpace creato dai loro fan. All’epoca avevano solamente prodotto alcuni demo distribuiti ai loro concerti, i quali inizarono rapidamente a circolare in internet e a portarli sulla strada del successo.

È stato creato anche uno specifico canale di distribuzione, fruizione e vendita di musica, sostenuto da sponsorizzazioni e pubblicità: MySpaceMusic, una joint venture tra il sito, le multinazionali e le etichette indipendenti aderenti al progetto. Con la rapida evoluzione degli anni zero, l’emergere dei social network, i vari problemi tecnici che appesantivano l’applicazione, si verificò un drastico declino del suo utilizzo. In Italia è stata anche chiusa la sede nel 2009. Nonostante ciò, quasi tutti gli artisti possiedono oggi la propria pagina MySpace, per lo più sfruttata come piattaforma di caricamento di

159

brani da mettere a disposizione dei propri fan, nonché spazio su cui comunicare aggiornamenti. L’utilizzo è diventato quasi scontato, nel senso di ‘obbligatorio’, ma non è più il punto forte di promozione di una qualsiasi realtà artistica o musicale che sia.

Youtube

È un sito web, ora di proprietà di Google, che consente la condivisione di video. Nato nel 2005, ha raggiunto livelli di notorietà e fruizione estremamente alti. Per la promozione musicale si è rivelato un’arma potentissima di diffusione di contenuti, usufruibili in maniera gratuita dai clienti. I video caricati devono rispondere a dei requisiti, tra cui contenuto originale, di qualità e possesso dei diritti commerciali del video da parte dell’utente che lo carica. Dal 2010 Youtube ha siglato un accordo con la SIAE per quanto riguarda la trasmissione di contenuti tutelati e protetti (anche se ciò esclude dall’accordo tutti gli altri diritti connessi, di sincronizzazioni o abbinamento musiche ad immagini). Le majors e, soprattutto le etichette indipendenti, hanno sviluppato accordi di partnership con Youtube, aprendo canali di trasmissioni di video musicali. Anche questa piattaforma ha funzionato da trampolino di lancio in alcuni casi, ad esempio, per gli Ok Go: gruppo inglese che nel 2006 raggiunse la notorietà grazie ad un paio di video musicali girati a livello amatoriale e caricati nel sito. Grazie alla loro creatività e all’originalità della coreografia, il video divenne il più visto nella storia di Youtube fino a quel momento. Ovviamente anche la vendita del disco salì nelle classifiche. Grazie alla diffusione dello streaming, l’attuale utilizzo della piattaforma per ascoltare musica è a dir poco notevole.

160

Documenti correlati