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Musica dal vivo e prospettive internazionali

3. N UOVE STRATEGIE DI BUSINESS

3.1 Musica dal vivo e prospettive internazionali

Negli ultimi anni il settore fieristico musicale si è caratterizzato per un andirivieni di proposte, alcune delle quali non sono sopravvissute, altre hanno modificato il loro percorso e alcune stanno ancora sondando il terreno. Nel 2011, in particolare, si sono verificati alcuni cambiamenti a livello nazionale, che hanno portato a nuove strategie di business, per motivi sia di tendenza artistica che, e soprattutto, di mercato. Dal momento che il campo di analisi è molto ristretto, vista la debolezza del filone fieristico musicale italiano, le nuove strategie di cui si parlerà a breve riguarderanno le evoluzioni del ‘vecchio e rinnovato MEI’ ed il ‘nuovo Medimex’.

Lo storico appuntamento faentino ha, per la prima volta nel 2011, rinfrescato la propria formula organizzativa, pur mantenendone la matrice tradizionale, ovvero la valorizzazione della musica indipendente ed emergente nazionale. Per una serie di motivazioni già analizzate, la società Materiali Musicali di Faenza ha applicato una nuova formula strategica, per adeguarsi al mercato: anziché persistere con la consolidata struttura fieristica basata sull’ormai ‘obsoleto’ presupposto della compravendita dei cd, è approdata ad un’altra tipologia di manifestazione, legata principalmente alla dimensione live dell’evento. È nato, quindi, Festival Supersound, risultato di un percorso graduale, preannunciato anche dalla crescita esponenziale degli showcase nelle precedenti edizioni della fiera, nonché dagli accordi siglati per nuove associazioni nate proprio durante il MEI e rivolte al sostegno del live musicale.

In termini di analisi strategica, il festival si potrebbe qui intendere come ‘prodotto culturale’, composto dal ‘content’ individuato nelle esibizioni delle band e dal ‘supporto’, ovvero il format della manifestazione stessa, inteso come veicolo

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che permette di esprimere il significato della proposta culturale e che costituisce il principale mezzo d’interazione con il pubblico.67 Il content ed il supporto possono

essere anche distinti e separati in qualche misura, soprattutto in tale caso, ovvero, il concerto e la manifestazione, ma di base sono indissolubilmente intrecciati per il tipo di prodotto culturale che costituiscono: un festival musicale, infatti, non potrebbe esistere senza gli showcase delle band che vi prendono parte.

Recenti ricerche hanno confermato l’importanza della musica dal vivo all’interno del music business, sia in termini di fatturato generato, sia di valore emozionale per l’utente finale, che viene stimolato ulteriormente al consumo di musica. Numerose band emergenti vendono molto ai concerti, dopo le performance dal vivo, piuttosto che on line o nei tradizionali negozi di dischi; un esempio, di cui si è già parlato, sono i Rein, gruppo romano che testimonia questa tendenza, oltre a confermare ancora una volta il valore aggiunto del prodotto musicale fisico rispetto a quello della musica liquida, che tuttora gran parte del pubblico non ha ben assimilato. Live e acquisto di vinili o cd, a seconda delle preferenze, risultano essere fortemente correlati, soprattutto nel filone emergente.

Il Rapporto IULM del 2010 sull’Economia della Musica68 evidenzia un

incremento nel numero degli spettacoli riconducibili alla voce «concerti di musica leggera», che però è meno che proporzionale rispetto alla tendenza del relativo fatturato generato; la spiegazione viene fornita da Assomusica, la quale imputa l’anomalia all’incremento del prezzo medio del biglietto. Il discorso andrebbe meglio approfondito, anche sulla base di chi sostiene che l’aumento del fatturato sia da imputare esclusivamente all’incremento del prezzo dei biglietti per gli spettacoli delle grandi superstar, quindi non a livello generico. Ad ogni modo, nell’intero settore, la sezione dedicata alla musica dal vivo rappresenta la maggior

67M. TAMMA E A. CURTOLO, Lo sviluppo strategico delle organizzazioni di produzione culturale: commitments, risorse, prodotti, in G. Brunetti e M. Rispoli (a cura di) «Economia e management delle

aziende di produzione culturale», Il Mulino, Bologna, 2009, pp. 77-78.

68 Rapporto IULM 2010, Economia della Musica in Italia, http://www.primaonline.it/wp-

content/plugins/Flutter/files_flutter/1288259436Rapporto_Economia_della_musica_2010.pdf, visitato a febbraio 2012

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fonte di introiti secondo il Rapporto, di pari passo con quella corrispondente ai concertini.69

Senza soffermarsi oltre sulla questione, dalle precedenti osservazioni se ne deduce che il mercato della musica dal vivo si può ancora considerare un canale efficace per il music business, anche a livello di stimolatore di ulteriori comportamenti, come l’acquisto di musica, fisica o liquida che sia. Per la musica indipendente ed emergente, gli spettacoli musicali vengono sempre più utilizzati come vetrina e trampolino di lancio, dai quali ottenere altre date e, se va bene, vendere direttamente i propri album. Oggi il pubblico è molto meno disposto a spendere soldi per l’acquisto di un cd (il discorso cambia con il vinile), considerato ormai da anni troppo caro, ma preferisce investire in esibizioni musicali; d’altra parte, la mancanza di un cd, nell’epoca attuale, non significa non possedere la musica; quella la si può facilmente scaricare e spesso gratis, o la si può ascoltare in streaming attraverso i sempre più numerosi servizi cloud.

Gli artisti, quindi, puntano all’ottenimento di un maggior numero di appuntamenti ai quali esibirsi, verso i quali confluisce un pubblico di appassionati e magari anche di esperti. Ecco che la formula del Festival Supersound di Faenza vuole andare incontro a quest’esigenza, conciliando le tradizionali esibizioni musicali con altre attività, affiancate da una ridotta parte espositiva.

Altro punto di estrema importanza attuale è la capacità di farsi ascoltare e vedere anche all’estero, entrando a far parte di un grosso motore di circolazione e mutua promozione, la cosiddetta ‘internazionalizzazione’ della musica. Sempre più eventi nazionali, infatti, allacciano accordi con manifestazioni in tutta Europa e nel mondo, per favorire una cooperazione ed uno scambio reciprocamente favorevoli. In quest’ottica, s’inserisce la novella proposta fieristica pugliese di creare un Expo dedicato alla musica del Mediterraneo, con chiari intenti di instaurare relazioni con il mercato estero e promuovere la musica nazionale.

69 Secondo una fonte di più recente stesura, ovvero, il Digital Music Report 2012 elaborato da IFPI, il

mercato discografico complessivo ha registrato un piccolo calo negli incassi relativi all’anno 2011, mentre è aumentato significativamente il fatturato dal digitale, a scapito di quello del supporto fisico.

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