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Governamentalità bioeconomica e processi di soggettivazione.

Nel documento Il desiderio tradito (pagine 44-48)

Il paradigma biopolitico si configura come una forma di potere immanente, produttiva e soggettivante.

Il termine soggettivazione, nel vocabolario foucaultiano, descrive il processo attraverso il quale si costituisce il soggetto. L'utilizzo di un “sostantivo di azione” suggerisce come sia proprio l'azione a produrre il soggetto che, piuttosto che un'“origine” dotata di pienezza ontologica, emerge come il risultato di un processo attivo che lo istituisce100.

Chi determina questo processo attivo? È il soggetto stesso dotato di una potenzialità affermatrice e produttiva? Le analisi di Foucault mettono in guardia rispetto ad una simile ipotesi, mostrando come sull'azione creativa di soggettività si innestino forme di assoggettamento al potere. Mentre sembra esprimere una

99 BAZZICALUPO L., Il governo delle vite, cit..

100 LUCE S., “Processi di soggettivazione: tra perdita e cura di sé?”, in (A cura di) AMENDOLA

A., BAZZICALUPO L., CHICCHI F., TUCCI A., Biopolitica, bioeconomia e processi di

potenzialità creatrice nel processo che lo istituisce, infatti, il soggetto si lega a complessi rapporti di dominazione, non sempre visibili.

Foucault svela, dunque, un doppio movimento in cui il processo di costruzione del soggetto prende forma attraverso la sedimentazione di regimi di discorso che lo rendono oggetto del sapere da cui provengono, finendo per determinarlo: il soggetto è tale in quanto oggetto dei discorsi. In altre parole, per il filosofo, il soggetto non esiste101, ma è l'effetto di processi di soggettivazione, a

loro volta intesi come una tecnica del potere moderno.

L'analisi della razionalità di potere permette di investigare la dinamica soggettivazione e assoggettamento che condiziona l'agire e l'identità degli individui in un dato paradigma, ponendo, al tempo stesso, l'interrogativo su eventuali spazi di libertà ed autonomia per i governati.

Nell'attuale fase di governamentalità bioeconomica, come accennato, le pratiche di soggettivazione sono orientate alla produzione di individui capaci di mantenere un comportamento economico positivo, consumatori attivi e razionali, che si autoregolano secondo le finalità del potere e senza che quest'ultimo debba ricorrere a metodi coercitivi. Il cambio di paradigma ha segnato, infatti, il passaggio dal soggetto di diritto al soggetto economico, un soggetto che assorbe le caratteristiche del mercato, che moltiplica i suoi bisogni ed i suoi interessi, che è formato dalla governamentalità bioeconomica e allo stesso tempo la influenza.

La peculiarità di questa forma di governamentalità è che i governati

101 “Questo “soggetto”, che sarebbe più opportuno scrivere “Soggetto”, per Foucault “non c'è”, è

un'invenzione piena di conseguenze negative e perfino distruttive, cui ancora ci aggrappiamo per legittimare quella che ai suoi occhi altro non è che un'ossessiva ignoranza di ciò che è accaduto storicamente e tuttora avviene. Di contro esistono quelle che lui chiama le soggettivazioni, e che il Soggetto-padrone mette in ombra e addirittura cancella”. ROVATTI P.A., “Il soggetto che non c'è”, in GALZINGA M. (a cura di), Foucault oggi, Feltrinelli, Milano, 2008, p. 217.

cooperano al potere in maniera non meramente passiva, ma contingente102; le

tecniche governamentali agiscono su di essi modellandone le condotte e offrendosi, al tempo stesso, come strumenti di una possibile utilità personale. Si potrebbe dire che la razionalità governamentale si integra alla razionalità stessa dei soggetti sui quali si esercita.

In questa particolare forma di soggettivazione vediamo in funzione sia il polo del governo degli altri, che determina il comportamento degli individui sottomettendoli a certi fini, sia quello del governo di sé, che permette all'individuo di effettuare una serie di operazioni su se stesso, sulla sua condotta e sul suo modo d'essere.

Si evidenzia dunque un continuum dall’assoggettamento alla soggettivazione: l’assoggettamento ad un discorso, che paradossalmente dà inizio e sostegno alla possibilità di azione e di costruzione di sé.

La razionalità governamentale, infatti, applicandosi su dei soggetti liberi mette in atto una forma di soggettivazione che emerge dall’assoggettamento e lo modifica. Governarsi e essere governati, soggettivazione e assoggettamento, obbedienza e responsabilità individuale, questi sono i poli in cui si muovono dei soggetti che non sono semplicemente prodotto delle discipline. Emerge, infatti, un complesso gioco di poteri di soggettivazione e di guida delle anime e dei corpi in modo che essi liberamente, aderendo ad un sapere veridico su se stessi, scelgano la via dell’adeguamento: un misto di libertà e di affidamento, di eteronomia e di costruzione del soggetto, che rimanda, come già accennato alla dimensione pastorale della governamentalità.

L’ottica governamentale consente di mettere a fuoco l'attuale tecnologia di

governo produttiva di soggettività plasmate dai caratteri del mercato. Attraverso la prospettiva governamentale è infatti possibile dar conto del cambiamento antropologico in atto, incomprensibile nella prospettiva del paradigma politico della sovranità.

L'obiettivo della tesi è indagare questo mutamento antropologico e le pratiche di assoggettamento/soggettivazione che si articolano nel presente a partire da una prospettiva di genere. La scelta di declinare l'analisi in chiave di genere nasce dalla consapevolezza che, se è vero che l'analisi biopolitica aiuta a svelare forme insospettate di assoggettamento, un'analisi che tenga conto della differenza inscritta nel genere, può portare alla luce fenomeni e forme di assoggettamento che sfuggirebbero ad una lettura neutra. Come osserva Guaraldo, senza una prospettiva situata al femminile “certe forme di assoggettamento rimangono nel cono d'ombra di dispositivi più generali, e vengono ad essi assimilati se le forme dell'analisi biopolitica non vengono declinate secondo una prospettiva sessuata”103. Tali dispositivi, come ho anticipato nell'Introduzione

investono molto spesso il corpo femminile e non possono essere compresi eludendo la dimensione di genere e la prospettiva sessuata.

Nel presente lavoro di ricerca intendo interrogare alcune forme di sapere, ritenute buone, veritiere, liberanti, che oggi investono il soggetto femminile, per comprendere le dinamiche di assoggettamento e soggettivazione che agiscono al loro interno ed interrogarmi sui rischi e sulle derive patologiche a cui possono condurre.

103 GUARALDO O., “Assoggettamento e soggettivazione del femminile”, in (A cura di)

AMENDOLA A., BAZZICALUPO L., CHICCHI F., TUCCI A., Biopolitica, bioeconomia e

Capitolo II

Les liaisons dangereuses.

Nel documento Il desiderio tradito (pagine 44-48)