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141GRETI, GHIAIONI

Nel documento Informazioni legali: (pagine 141-146)

FORRE RUPI E BRECCIAI

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Osservazioni: Linum muelleri dopo la

descrizione iniziale del Moris è stato con-siderato solo come varietà del Linum mari-timum L. da FIORI (1925) e come sinoni-mo del precedente da OCKENDON et WALTERS (1968) e da PIGNATTI (1982). Solo nel 1984 Arrigoni rivendica l'autonomia della specie eviden-ziando il fatto che si differenzia in maniera inequivocabile da Linum maritimum per l'abito camefitico-suffrutti-coso, i fusti e le foglie pelose, gli stigmi capitati, l'omostilia, il numero cromosomico e la differente ecologia. (G. Bacchetta)

Morfologia: pianta perenne, suffrutticosa, verde glauca, (10)20-50(80) cm, legnosa alla base e pluricaule. Fusti

diffuso-ascendenti, ramosi, finemente scanalati e coperti da peli brevi arricciati. Foglie intere, ottuse all'apice, alterne (raramente opposte inferiormente), da ovali-lanceolate a strettamente lanceolate, (4)6-12(15) mm lunghe e (1)2-6(7) mm larghe, uninervie, glaucescenti, ciliate al margine e talvolta lungo la nervatura della pagina infe-riore. Infiorescenza terminale corimbosa o subcorimbosa, ampia; bratee lineari-lanceolate e ciliato-glandulose al margine; pedicelli fiorali lunghi (0,5)1-3 mm, 3-4 mm nel frutto. Calice pentamero con sepali acuti o ovato-acuminati, trinervi dorsalmente, 3-4 mm lunghi e 1-2 mm larghi, glabri, lucidi e cilia-to-glandulosi al margine. Corolla giallo-aran-ciata con petali 1,5-1,7 cm lunghi. Stami 5, inizialmente più brevi e poi più lunghi degli stili. Antere giallo-aranciate, dorsifisse e bifi-de superiormente. Stili 5, con altrettanti stig-mi capitati. Cassula globosa, 3-4 mm. Sestig-mi ellittici, piani, 1,2-1,5 mm.

Forma biologica: emicriptofita scaposa.

LINACEAE

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foto: A. Scrugli

Lum 9

Tem 8

Con 2

Umi 2

Nut 2

pH 3

ECOLOGIA FENOLOGIA

Habitat di riferimento: specie eliofila e xerofila degli

ambienti glareicoli e di gariga. Si rinviene prevalentemen-te su substrati metamorfici a chimismo subacido o neutro, calcari paleozoici cambro-ordoviciani e discariche mine-rarie con elevate concentrazioni di metalli pesanti quali blenda, zinco e piombo (altitudine 50-700 m).

Fitosociologia

Alleanza: Helichryso microphylli-Euphorbion cupanii Autore: Bacchetta et al.

Anno: 2000

Descrizione: cenosi emicriptofitiche pioniere, su suoli inquinati da metalli pesanti.

Normativa

Internazionale:

Direttiva Flora-Fauna-Habitat - Dir. 92/43/CEE

Aggiornamento Dir. Flora-Fauna-Habitat - Dir. 97/62/CEE

Bibliografia

Angiolini C. et al., 2000 - Arrigoni P.V., 1984 Bacchetta G. et al., 1999 - Bacchetta G. et al., 2000 Bacchetta G. et al., 2000b - Bacchetta G. et al., 2000c Bacchetta G., 2000 - Bocchieri E. et al., 2000 Kikuchi M., 1929 - Fiori A., 1925 - Moris G.G., 1837 Ockendon D.J. et al., 1968 - Moris G.G., 1828

Linum muelleri Moris

Distribuzione: endemismo sardo esclusivo del sottosettore biogeografico

Iglesiente, posto all'interno del settore Sulcitano-Iglesiente (Bacchetta G., 2000). Attualmente si conoscono 3 sole stazioni poste tutte nel territorio comunale di Iglesias (CA): Miniere di San Giovanni di Bindua, Miniere di Monteponi e Monte Marganai.

Consistenza delle popolazioni: non esistono censimenti recenti in grado

di fornire informazioni precise sulla reale consistenza delle popolazioni, dalle analisi condotte per la realizzazione del presente lavoro, è stato pos-sibile stimare la presenza di 400-500 esemplari, la maggior parte dei quali localizzati nella stazione di Monteponi.

Principali cause del deperimento: gli habitat in cui si rinviene Linum

muelleri sono interamente ricadenti all'interno dell'istituendo Parco Geominerario del Sulcis, ciò nonostante i rischi d'estinzione appaiono

ele-vati, sia in funzione dell'esiguità delle popolazioni che per la fragilità degli habitat nei quali la specie vegeta.

Status: EN C2a(ii) (I.U.C.N. 2000), minacciata.

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PRATI MACCHIE E

ARIDI BOSCHI GARIGHE

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Osservazioni: anche questo è un esempio di specie legata ad ambienti umidi, che a causa delle

generaliz-zate manomissioni di questi è quasi ovunque in via di scomparsa. Infatti le segnalazioni derivanti dalla biblio-grafia fanno ritenere che fino ai primi del secolo passato essa fosse molto più frequente di quanto risulti attual-mente. Sarebbe il caso di definire una riserva naturale ad hoc per garantirne la sopravvivenza.

Morfologia: specie erbacea con fusti eretti, cavi, con peli stellati bruni. Foglie con picciolo allungato

e lamina simile a quella dell'edera (4-8 x 6-12 cm), con lobi acuti, crenulati sul bordo. Fiori

general-mente isolati su peduncoli ascellari di 5-10 cm; segmenti dell'epicalice lineari; sepali ovati; petali

roseo-violetti o bianchi (2 cm); capsula compressa ai poli (5-6 x 10-12 mm), setolosa, nerastra.

Forma biologica: emicriptofita scaposa.

MALVACEAE

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foto: B. Moraldo

Lum 9

Tem 7

Con 2

Umi 8

Nut 7

pH 8

ECOLOGIA FENOLOGIA

Habitat di riferimento: suoli umidi, sabbiosi o limosi,

acidi, neutri o basici; richiede pieno sole (no ombra); resistenza fino a -15° C. Habitat: paludi litoranee sub-salse o margini di bacini lacustri prossimi al mare (alti-tudine 0-3 m).

Fitosociologia

Alleanza: Juncion maritimi Autore: Br.-Bl. ex Horvatic Anno: 1934

Descrizione: depressioni umide ed ambienti salmastri, generalmente ai margini lagunari oppure dietro le dune sabbiose del litorale.

Normativa

Internazionale:

Convenzione sulla conservazione di flora, fauna, habitat naturali - Berna 1979

Direttiva Flora-Fauna-Habitat - Dir. 92/43/CEE

Aggiornamento Dir. Flora-Fauna-Habitat - Dir. 97/62/CEE Nazionale:

Legge regionale del Lazio - L.R. n° 61 del 19-09-1974

Bibliografia

Anzalone B., 1984 - Ass. Nat. Sandonatese, 1999 Beguinot A., 1934 - Chittendon F., 1951

Corti R., 1959 - Huxley A., 1922

Moraldo B. et al., 1990 - Piccoli F. et al., 1983 Tomei P.E. et al., 1979 - Tomei P.E. et al., 1991 Zanetti M., 1986

Kosteletzkya pentacarpos (L.) Ledeb.

Distribuzione: 1) Veneto: Valli di Caorle (Venezia), Canale Nicesolo-Porto Falconera; Polesine allo Scanno Boa (Rovigo). 2) Toscana: indicata precedentemente a Pietrasanta e Viareggio, ma oggi ritenuta estinta (com. Tomei). 3) Lazio: indicata precedentemente nelle paludi Pontine ("ad paludes antiqui portus Asturae et Foliani" in MARATTI, Fl. Rom., II, p.109 citato da Beguinot A., 1934) e nei laghi del Circeo (Monaci e Caprolace) (BEGUINOT, l.c.), ove non più rinvenuta (Anzalone B., 1984); unica stazione accertata è il Lago di Fondi in località Salto di Fondi (Moraldo B. et al., 1990), sebbene ultime osservazioni (Minutillo, in verbis) non hanno confermato la presenza nello stesso punto. 4) Campania: indicata precedentemente a Licola e Fusaro, ma oggi ritenuta estinta (com. Moraldo).

Consistenza delle popolazioni: 1) per il Lago di Fondi sono state osservate 6 piante; 2) Veneto: colonia di numerosi individui nei canneti del Canale Nicesolo-Porto Falconara; pochissimi individui allo Scanno Boa.

Principali cause del deperimento: 1) la popolazione del Lago di Fondi, già di per sé nume-ricamente ridottissima, trova una seria minaccia nell'abitudine di gettare scorie di calcinac-ci per creare facalcinac-cili approdi alle barche; un fattore di rischio naturale è invece dato dall'e-spansione del cannucceto a Phragmites australis, responsabile della presunta scomparsa attuale. 2) Veneto: bonifica delle aree.

Status: CR C (I.U.C.N. 2000), gravemente minacciata.

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PALUDI-COSTIERE DUNE RUPI

SALMASTRE SABBIOSE COSTIERE

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Osservazioni: le Thymelaeaceae

sono presenti nella flora australia-na con il genere Pimelea, che include quasi un centinaio di spe-cie; altri generi sono diffusi nella Nuova Caledonia, Indonesia, nella fascia tropicale del Sudest Asiatico, Africa e Madagascar; pochi generi fanno parte della flora americana. L’area distributi-va di Daphne è centrata sul baci-no mediterraneo, e la tendenza a dare tipi endemici localizzati soprattutto in ambiente montano fa ritenere che l’evoluzione sia connessa con i processi orogenetici del tardo Terziario.

Nel documento Informazioni legali: (pagine 141-146)

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