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99GRETI, GHIAIONI

Nel documento Informazioni legali: (pagine 99-102)

FORRE RUPI E BRECCIAI

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Osservazioni: Silene velutina in passato veniva inserita

nel gruppo di Silene italica (Pignatti S., 1982), recente-mente però la revisione della sezione Siphonomorpha Otth (Jeanmonod D., 1984), ha portato all'inserimento di tale taxon nel gruppo di Silene mollissima. A tale gruppo appartengono numerosi endemiti ad areale molto ristret-to, presenti in tutto il Mediterraneo occidentale (Jeanmonod D. et al., 1981) ed aventi elevate affinità morfologiche ed ecologiche. Secondo il modello di espansione delle specie del gruppo, proposto da JEANMONOD e BOCQUET (op. cit.), tutti i taxa si sarebbero origi-nati a partire dalla Silene salzmannii che a sua volta si è separata dalla Silene italica, proveniente dall'Europa dell'e-st. L'espansione è quindi partita dalla Liguria, ha poi interessato Corsica e Sardegna, Sicilia e Nord Africa, sino a giun-gere alla parte iberica e balearica attraverso lo stretto di Gibilterra. Attualmente vengono inseriti nel gruppo di Silene mollissima 10 entità, di cui 3 presenti in territorio italiano: Silene velutina (Sardegna nord-orientale e Corsica sud-orientale), Silene ichnusae Brullo, De Marco et De Marco fil. (Capo Falcone, Sardegna nord-occidentale) e Silene hicesiae Brullo et Signorello (Panarea, Isole Eolie). (G. Bacchetta)

Morfologia: pianta perenne cespitosa, (15)20-70(80) cm alta, pubescente e con foglie moderatamente crasse. Stipite legnoso ricoperto da residui fogliari, ramificato, con rami di lunghezza variabile, rosette sterili e fertili. Fusti arcuato-eretti, 25-60 cm alti, (2)3-5(7) mm di diametro, densamente pubescenti per peli lunghi 0,4-0,7 mm, con 5-12 internodi posti inferiormente all'infiorescenza; rametti fogliosi posti all'ascella delle foglie caulinari. Rosetta basale densa ma poco compatta, con foglie secche e vestigia fogliari alla base. Foglie delle roset-te sroset-terili e fertili picciolaroset-te, strettamenroset-te ellittiche ed acuroset-te, atroset-tenuaroset-te in un picciolo lievemenroset-te guainanroset-te, (4)5-10(13) x (1)1,2-2,5(3,5) mm, vellutate e densamente pubescenti su entrambi i lati per peli lunghi 0,4-0,6 mm; foglie caulinari simili alle basali, da ellittiche a stret-tamente lanceolate, sessili e gradualmente ridotte verso l'alto. Infiorescenza paniculata, subcorimbiforme allungata, a 3-5 internodi, rego-lare, 8-14(16) x 5-10 cm, pubescente e dotata di 15-50 fiori. Brattee pubescenti e oblunghe, 2-4 cm lunghe a livello del terzo nodo, somi-glianti alle foglie superiori, progressivamente ridotte e ben più lunghe del corrispondente peduncolo; bratteole da lineari-lanceolate a lan-ceolate, 3-5 mm lunghe. Fiori eretti e brevemente peduncolati (1-3 mm). Calice ombelicato alla base, cilindrico all'antesi, (15)19-22(25) x 4-5 mm, con 10 nervature rosa-violacee poco marcate, densamente pubescente per peli multicellulari, ghiandolari o non, lunghi 0,2-0,4 mm; denti calicini brevi, 1-1,5 mm, ottusi e a margine scarioso finemente ciliato. Corolla di (15)16-22(24) mm di diametro. Petali 5, a limbo bifido sin quasi la metà (8-11 mm), roseo-purpurei; fauce con due piccole gibbosità; unghia glabra, 0-1 mm, largamente auricolata. Stami 10, con filamenti glabri. Ovario verde, oblungo, liscio e con 3 stili. Gonoforo sparsamente pubescente, 8-10 mm. Capsula conica, superante di poco il calice, 10-16 x 6-7 mm, giallo-dorata e lucida. Semi numerosi, rotondato-reniformi, 1,4-1,7 x 1,1-1,3 mm, compres-si lateralmente, a facce piane, dorso canicolato e papille grigio-nerastre.

Forma biologica: camefita cespitosa.

CARYOPHYLLACEAE

Lum 9

Tem 9

Con 1

Umi 2

Nut 1

pH 2

100

foto: A. Scrugli FENOLOGIA ECOLOGIA

Habitat di riferimento: specie alofila,

nitrofilotolleran-te, eliofila e xerofila degli ambienti rocciosi e delle fale-sie costiere. Si rinviene prevalentemente su substrati carbonatici (Corsica presso Bonifacio) e di natura gra-nitica (Sardegna e Corsica), a quote comprese tra 0 e 50 m s.l.m.

Fitosociologia

Alleanza: Crithmo-Limonion Autore: Molinier

Anno: 1934

Descrizione: rupi marittime del litorale, direttamente esposte all'azione delle onde e investite dall'aerosol che porta salinità. Coste della Sardegna nord-orientale (Arcipelago della Maddalena).

Normativa

Internazionale:

Convenzione sulla conservazione di flora, fauna, habitat naturali - Berna 1979

Direttiva Flora-Fauna-Habitat - Dir. 92/43/CEE

Aggiornamento Dir. Flora-Fauna-Habitat - Dir. 97/62/CEE

Bibliografia

Bacchetta G. et al., 1999 - Bacchetta G. et al., 2000b Bacchetta G. et al., 2000c - Bocchieri E., 1996 Cesaraccio G. et al., 1984 - Corrias B., 1985 Coste H., 1901 - Jeanmonod D. et al., 1981 Jeanmonod D., 1984 - Kiefer H. et al., 1979 Lanza B. et al., 1983 - Paradis G., 1997

Silene velutina Pourret ex Loisel.

Distribuzione: endemismo sardo-corso esclusivo dell'Arcipelago della Maddalena e della Corsica sud-orientale. Attualmente si conoscono solo 5 stazioni (Lanza B. et al., 1983; Cesaraccio G. et al., 1984; Corrias B., 1985; Bocchieri E., 1996) nell'Arcipelago della Maddalena (La Maddalena - SS) e 16 stazioni in Corsica: Roscana, Cornuta, Îlot du Stagnolu, Ziglione, Folachedda, Folacca, Capo d'Acciaju, Îlots du Toro, Lavezzu, Îlots de la Cala di Sciumara, Petite île de Fazzio, Stagnolu, Golfo di Porto Vecchio, Tamaricciu, Cala Sciumara (Kiefer H. et al., 1979; Jeanmonod D., 1984; Paradis G., 1987). Le cinque stazioni sarde si riferiscono alle località di: Abbatoggia, Barrettini, Maddalena (a sud di Punta Cannone di ponente), Paduleddi, scogli di Stramanari (centro ed est).

Consistenza delle popolazioni: non esistono censimenti recenti in grado di fornire informa-zioni precise sulla reale consistenza delle popolainforma-zioni sarde, mentre dalle analisi condotte in Corsica da PARADIS (op. cit.), è stato possibile stimare la presenza di 1660-1670 esempla-ri, la maggior parte dei quali localizzati nelle stazioni di Fazzio (406), Ziglione (280) e Îles de Sciumara (260).

Principali cause del deperimento: gli habitat in cui si rinviene Silene velutina sono intera-mente ricadenti all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago della Maddalena e del Parco Regionale della Corsica, ciò nonostante i rischi d'estinzione appaiono alti, sia in funzione del turismo balneare ad alto impatto, che per la fragilità degli habitat nei quali la specie vegeta. Status: EN (I.U.C.N. 2000), minacciata.

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PALUDI-COSTIERE DUNE RUPI

SALMASTRE SABBIOSE COSTIERE

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Osservazioni: dedicata ad

Ulisse Aldrovandi (1522-1605), pioniere della moderna cultura scientifica, fondatore dell’Orto Botanico di Bologna ed Autore di opere botaniche e zoologi-che. Inserita in un ambiente delicatissimo, come quello delle zone umide con acque oligotrofe, in Italia è ormai quasi ovunque scomparsa, ed anche in altri paesi euro-pei è ormai rarissima. La causa principale va probabilmente identificata nella generale eutrofizzazione delle acque dovuta al massiccio impiego di fertilizzanti di sintesi nell’agricoltura industrializzata.

Nel documento Informazioni legali: (pagine 99-102)

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