• Non ci sono risultati.

Gruppi etnici, lingue e religioni

Nel documento Kosovo: nuovo Stato in Europa? (pagine 93-96)

4 I popoli del Kosovo

4.1 Gruppi etnici, lingue e religioni

Come precedentemente analizzato, storicamente i due gruppi etnici maggioritari in Kosovo sono stati gli albanesi e i serbi (anche se sarebbe più corretto dire gli “slavi”293); ciononostante, oltre ovviamente ai turchi294, il territorio in questione è stato abitato da una moltitudine di popoli e etnie di minore importanza (in termini numerici), alcune delle quali sono riuscite a resistere fino ai nostri giorni; è il caso dei “gorani”, dei “bosgnacchi”, degli “ashkali”, dei “valacchi” e dei “rom”, che qui di seguito analizziamo brevemente.

I rom: attualmente è il terzo gruppo etnico per ordine di importanza e grandezza del Kosovo, del quale il SOK nel 2006 ha stimato la presenza in circa 23.000 abitanti; pur mantenendo ancora oggi la sua natura nomade, sin dal medio evo questo gruppo etnico è presente in quest’area dei Balcani con un particolare sottogruppo, i “Khorakhané Shiftarija” (letteralmente gli “amanti del corano albanesi”). La lingua principale è il romani, sebbene vi siano anche dei gruppi di rom, denominati “baiesi” o “rudari”, che parlano una variante del rumeno; la religione dominante è quella mussulmana, sebbene il gruppo dei rudari sia cristiano ortodosso. L’attività predominante è quella della raccolta e della lavorazione dei metalli.

I “gorani” (o “goranci”): gruppo etnico di ceppo slavo meridionale e di religione mussulmana, è originario (per questo l’etimo) della regione montuosa di Gora, ovvero l’area meridionale del Kosovo posta al confine con la Macedonia nord-occidentale295 e con l’Albania nord-orientale (in particolare nella regione di Kukës). Sovente accumunati ai “bosgnacchi”, in quanto entrambi slavi e di religione mussulmana, i gorani a differenza dei primi parlano il “našinski”, un dialetto torlakiano296 affine al bulgaro e simile ad altri dialetti parlati nella Macedonia nordoccidentale. Sebbene nell’ultimo censimento svolto dalla

293 Con la locuzione “serbo”, spesse volte in realtà si intende un gruppo formato altresì da montenegrini e da macedoni; le distinzioni sono prettamente linguistiche e religiose, sebbene da un punto linguistico si deve sottolineare che esistono alcune differenze tra questi gruppi, soprattutto nel caso dei macedoni (la cui lingua dimostra parecchie similitudini con il bulgaro).

294 Oramai concentrati prevalentemente nell’area di Prizren.

295 A ridosso del gruppo montuoso del Šarplanina, nei pressi di Tetovo

296 I dialetti torlakiani appartengono alla famiglia dei dialetti bulgari e nelle loro varianti vengono parlati in diverse regioni del sud dei Balcani, soprattutto nell’area al confine tra la Bulgaria, la Macedonia e la Serbia.

Jugoslavia nel 1991 gorani in Kosovo fossero circa 16.000, oggi i gorani vengono stimati in circa 10.000 abitanti, tutti concentrati nella municipalità di Dragas.

I “bosgnacchi” (o “bošnjaci”) : sono una popolazione slava che abita prevalentemente in Bosnia Erzegovina e nella regione del Sangiaccato (fra Serbia e Montenegro), ma che è altresì presente con degli insediamenti autoctoni in Kosovo occidentale; di fatto sono i discendenti delle popolazioni indigene slave convertitesi all'Islam durante il periodo ottomano, ma a differenza dei “gorani” parlano il bosniaco (una variante del serbo-croato), influenzato però da orientalismi dovuti all’influsso islamico. Oggi la loro presenza in Kosovo è stimata in poche migliaia di abitanti.

I “valacchi” (o “aromani”): di origine antichissima, i valacchi sarebbero i discendenti delle popolazioni di lingua tracia-illirica che furono romanizzate tra il primo ed il sesto secolo nel bacino del basso Danubio, ancora oggi parlanti l’arumeno (o “macedorumeno”); attualmente è ancora possibile incontrarli con i loro greggi di pecore sui monti della Grecia settentrionale, in Macedonia, in Albania e in parte anche in Kosovo. Esistono diverse teorie per determinare l’etimo della locuzione “valacchi”, tra queste vi è una che sostiene che l’origine del nome derivi da “Walh” (termine in germanico antico che può essere tradotto come "straniero"), una seconda che, invece, sostiene che l’origine del nome derivi dal latino “Volcae” (locuzione usata inizialmente per identificare una popolazione celtica germanica, in seguito utilizzata per identificare tutte le popolazioni barbare di lingua romanza), e una terza che sostiene che l'esonimo veniva utilizzato dai documenti medievali bizantini e slavi, i quali definivano “Vlah“ chiunque parlasse una lingua latineggiante; nonostante ciò, ancora oggi i valacchi si autodefiniscono “aromani”. I regimi comunisti balcanici di fatto ne forzarono la stanzialità nonché l’assimilazione linguistica, tant’è che oggi, sebbene esistano ancora valacchi che parlano la loro lingua in contesti famigliari, gli stessi, a seconda di dove vivono, si dichiarano essere albanesi, piuttosto che serbi, montenegrini, macedoni o bosniaci, rendendone estremamente difficile la quantificazione; sono di religione ortodossa.

Gli ashkali (o “balcano-egiziani”): sovente scambiati per rom297, gli ashkali, in quasi tutti i paesi balcanici vengono chiamati con dei nomi che ricordano quello che si reputa essere il loro luogo d’origine, l’Egitto298; la loro presenza nei Balcani sembra risalire addirittura al IV° secolo d.c., quando per sfuggire alla persecuzione dei cristiani d’Egitto messa in atto da Diocleziano (303-313 d.c.) vi si stabilirono. Dal punto di vista linguistico, gli ashkali non hanno un loro idioma tradizionale, bensì utilizzano la lingua predominante delle aree in cui

297 Tale somiglianza è più che altro somatica, in quanto le peculiarità culturali sono distinte.

298 Come ad esempio “egyuptsi” in Macedonia, o “evgjit” in Albania; in Kosovo, invece, vengono comunemente denominati “magjup”.

sono insediati; stesso discorso va fatto per la religione: attualmente la maggioranza di questo gruppo etnico è mussulmana, ma la conversione all’Islam è avvenuta solo in tempi relativamente recenti (XVIII°-XIX° secolo). La loro presenza in Kosovo, sebbene diminuita in seguito alle recenti discriminazioni etniche messe in atto dalla Serbia di Milošević 299, è stimata in circa una decina di migliaia di abitanti (distribuita prevalentemente sul territorio orientale).

La figura XX mostra la distribuzione dei diversi gruppi etnici (e quindi anche delle lingue parlate) presenti sul territorio del Kosovo.

Cartina n 6 – Composizione etnica del Kosovo300

299 Particolarmente dura, oltre che con gli albanesi, anche con i rom e gli ashkali.

300 Cartina elaborata dall’OSCE nel 2005, e disponibile al seguente sito internet:

Nel documento Kosovo: nuovo Stato in Europa? (pagine 93-96)

Documenti correlati