• Non ci sono risultati.

Terziario

Nel documento Kosovo: nuovo Stato in Europa? (pagine 140-143)

5 Quadro Economico del Paese:

5.2 I settori economici

5.2.3 Terziario

Il terziario, con circa il 30% del PIL nel 2007411, è di gran lunga il settore che più ha prodotto ricchezza in Kosovo negli ultimi anni. Il comparto commerciale, trainato dalla continua richiesta di beni della popolazione locale (alimentata dalle rimesse degli emigrati) e dalla presenza di consulenti internazionali (presenza non tanto significativa dal punto di vista quantitativo relativamente alla capacità di spesa, quanto qualitativo) è in costante espansione412: negli ultimi anni, infatti, sono sorti un po’ ovunque nei dintorni delle grandi città enormi centri commerciali, all’interno dei quali è possibile trovare una grande quantità di firme internazionali nonché supermercati riforniti di beni commestibili provenienti da tutto il mondo. Oramai a Pristina è praticamente possibile acquistare qualsiasi bene, dalle automobili di lusso, ai prodotti di cosmesi, ai generi alimentari italiani; ma accanto a ciò si è visto altresì un impressionante sviluppo del mercato nero di generi contraffatti (soprattutto vestiario, calzature, musica e software), per il quale sono nati dei veri e propri centri commerciali ribattezzati “fake cities”.

Nonostante lo sviluppo di grossi centri commerciali nelle periferie delle principali aree urbane, nei vari quartieri di città e nei piccoli centri urbani il commercio al dettaglio avviene per il tramite di piccoli negozi a conduzione famigliare realizzati nel basamento di abitazioni private, aperti anche 24 ore al giorno e nei quali si può trovare un po’ di tutto. Sovente queste attività commerciali nascono spontaneamente e senza alcuna autorizzazione, e per questo in qualche modo rimangono escluse dalle statistiche economiche ufficiali.

Il comparto turistico, inteso prevalentemente come turismo d’affari (hotel e ristoranti), si attesta ufficialmente su valori di poco inferiori al 1% del PIL413; anche in questo caso esistono una moltitudine di attività (soprattutto nella ristorazione) non registrate, le quali ovviamente non vengono incluse nelle statistiche ufficiali. Ciò che è certo e che impressiona è la quantità di locali, bar e ristoranti che esistono in Kosovo, così come il numero e la qualità dei novi

411 “Gross Domestic Product by economic activity 2005 – 2007”, SOK, 2009, Pristhina 412 Nel 2007 si è attestato al 9,4% del PIL. Ibid..

esercizi che vengono aperti di continuo: a Pristina tutti i bar e caffè sono pieni di gente da mane a sera, e i ristoranti, soprattutto quelli più quotati (prevalentemente frequentati da internazionali o dall’establishment kosovaro) alle ore di punta sono in gran parte prenotati. La voce turismo “tout court”, invece, è praticamente monopolizzata dalla massiccia presenza degli emigrati che nei mesi estivi rientrano nelle proprie località di origine per le vacanze; questi solitamente dormono però nelle abitazioni della propria famiglia o in quelle acquistate successivamente alla fine della guerra. Nonostante un patrimonio naturale interessante e la presenza di numerosi siti storici e religiosi di prim’ordine, il turismo straniero è praticamente assente, se non per quella parte di consulenti già presenti sul territorio kosovaro che decidono di passare il fine settimana in un luogo diverso da quello di lavoro; in inverno, ad esempio, una meta molto frequentata (sia dagli internazionali che dai locali) è Brezovica, stazione sciistica situata in un’enclave serba posta sul massiccio del Šarplanina, nel sud-ovest del Kosovo.

Lago alpino nei pressi della valle di Rugova.

Anche qui, però, le strutture turistiche risalgono agli anni ’70 del secolo scorso, e gli impianti di risalita lavorano discontinuamente a causa dei tagli di energia attuati sulla rete.

Stazione sciistica di Brezovica, sul massiccio del Šarplanina.

Il settore dei trasporti e delle comunicazioni ha raggiunto nel 2007 un valore stimato pari a 3,4% del PIL, in leggera diminuzione rispetto agli anni precedenti414; relativamente alle telecomunicazioni, in Kosovo più di un cittadino su 2 ha il telefonino. Oggi esistono 2 distinte compagnie di telefonia mobile, la “Vala” (co-gestita dalla PTK –Poste e Telecomunicazioni

del Kosovo- e da un’azienda telefonica francese415) e la “Ipko” (azienda a capitale sloveno), anche se la prima ha operato in regime di monopolio per diversi anni.

Il settore dell’intermediazione finanziaria è da anni in espansione416, anche in virtù della costante presenza di ONG e consulenti internazionali (che per motivi fiscali preferiscono farsi pagare estero su estero) nonché delle rimesse dirette degli emigrati. Come già precedentemente anticipato, fino a poco tempo fa il mercato bancario era dominato dal duopolio straniero “Raiffeisen Bank” e “ProCredit Bank”, anche se nel corso degli ultimi 2-3 anni altri operatori stranieri (come la “NLB” –“Nova Ljubjanska Banka”- e un gruppo

414 4,2% nel 2005 e 4,6% nel 2006. Ibid..

415 La Vala infatti utilizza il prefisso internazionale del Principato di Monaco, ovvero il +377.

416 Nel 2007 il 4,4% del PIL. “Gross Domestic Product by economic activity 2005 – 2007”, SOK, 2009, Pristhina.

bancario turco) hanno aperto agenzie e sportelli a Pristina; a quanto mi risulta attualmente non sono presenti banche italiane, se non una piccola partecipazione della “Banca di Cividale” nella banca locale “BPB” (uno tra i pochissimi operatori di settore kosovari). Sebbene la situazione del credito stia lentamente migliorando, probabilmente a causa dell’alto rischio paese, ancora oggi i tassi medi annui per i finanziamenti bancari sia a privati che alle imprese sono molto alti (difficilmente inferiori all’11%)417.

Altre due voci particolarmente importanti sono quelle relative il settore immobiliare (comprese le affittanze) e quello dei servizi alle imprese, che assieme totalizzano il 12,4% del PIL; la costante presenza in Kosovo di circa 35.000 stranieri (gran parte dei quali con contratti a lungo termine) ha fatto si che il mercato dell’affittanze esplodesse, aumentando gli affitti tanto da praticamente allinearli alle principali città europee418. Di fatto esistono due mercati paralleli, uno per gli “internazionali” e uno per i locali, ove i prezzi dell’affitto di un immobile possono praticamente raddoppiare o addirittura triplicare se applicati ai primi.

Molto interessante è invece la presenza a Pristina di una piccola comunità di commercianti cinesi, presenti sin dall’immediato dopoguerra e stanziatisi in una zona a nord della città; questi sono presenti con i loro tipici negozi di cianfrusaglie a prezzi stracciati (anche per il Kosovo) e sono facilmente individuabili per la classica lanterna rossa posta all’ingresso del negozio.

Nel documento Kosovo: nuovo Stato in Europa? (pagine 140-143)

Documenti correlati