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II. Capitolo secondo: Ha-nišʼar be-Toledo (Il sopravvissuto di Toledo): traduzione e analisi di un racconto di Ašer Baraš

II.2 Ha-nišʼar be-Toledo; introduzione al testo

originale

Il racconto Ha-nišʼar be-Toledo fu scritto da Baraš intorno al 1940 e pubblicato la prima volta nel 194326. Il testo di quest'edizione fu stampato con il contributo volontario dell'autore in una tiratura di tremila copie destinate ai "nuovi emigranti e a tutti i figli di Israele"27, affinché imparassero l'ebraico e custodissero i valori della tradizione. Si tratta di un libro in formato 4to di circa 60 pagine: il testo del racconto è accompagnato

26Ha-nišʼar be-Toledo, Sippur ha-isṭori (Il sopravvissuto di Toledo, un racconto storico), Tel

Aviv, Masada 1943

dalle illustrazioni di Nahum Gutman28.

Da questo momento nasce tra l'autore e la casa editrice Masada un sodalizio destinato a durare negli anni successivi, quando il racconto viene incluso nella raccolta Śiaḥ ha-’etim (Il dialogo dei tempi)29insieme ad altri sei racconti storici, talvolta già pubblicati singolarmente, come Mul šaʻar ha-šamayim (All’ingresso del paradiso)30.

Si può ipotizzare che Baraš tenesse particolarmente in considerazione il racconto, nel quale riponeva molta fiducia. È probabile che lo considerasse di importanza rilevante per la diffusione della lingua e della letteratura ebraica della sua epoca.

Dobbiamo tenere presente che siamo negli anni immediatamente precedenti la formazione dello Stato di Israele e di conseguenza anche la lingua ebraica da poco restituita all'uso quotidiano doveva essere accompagnata da testi che potessero consolidarne l'autorevolezza letteraria; per questo l'autore offre il suo contributo volontario finalizzato alla diffusione della nuova letteratura di una futura nazione.

Certamente il racconto deve aver ottenuto fin dall'inizio un discreto successo. Per questo venne ripubblicato pochi anni dopo nella raccolta Śiaḥ ha-’etim che proponeva un insieme di racconti storici di

28 Nahum Gutman (1898-1980) pittore e scrittore, nasce in un distretto della Moldavia sotto il dominio

russo. Nel 1905 emigra insieme alla famiglia in Israele dove studia e si forma presso l'Accademia di arte e design Bezalel a Gerusalemme. Scrive ed illustra libri per bambini, che ottengono successo in patria e all'estero. Vince l' Israel Prize per la pittura della letterature per l'infanzia nel 1978.

29Śiaḥ ha-ʻetim: novelot ha-isṭoriot (Il dialogo dei tempi: racconti storici), Tel Aviv, Masada 1952,

poi ripubblicata dalla stessa casa editice nel 1963 e nel 1966.

epoche diverse presentati in ordine cronologico (dal periodo dei Giudici al periodo dei campi di sterminio) e aventi per protagonisti personaggi-eroi che, in epoche di cruciale importanza per il giudaismo, sapevano distinguersi emantenersi nell'alveo della fede ebraica.

L'intento dell'autore era quello di organizzare una rappresentazione delle sofferenze del popolo ebraico attraverso una sequenza storica anche al fine consolatorio di mostrare che la Storia tende a ripetersi ciclicamente e dunque l'uomo può sempre risollevarsi dopo le avversità.

Ha-niš’ar be-Toledo compare infatti nell'opera omnia pubblicata in tre volumi tra il 1952 (appena dopo la sua morte) e il 1957 e nell'edizione del 196131.

Erano gli anni in cui la fase formativa dello Stato d'Israele poteva dirsi conclusa. La letteratura ebraica viveva un momento emblematico, caratterizzato dalle ripubblicazioni di testi considerati particolarmente significativi; ecco spiegato perché ritroviamo la raccolta Śiaḥ ha-’etim riproposta nel 1963 e successivamente nel 1966, sempre con la casa editrice Masada.

Il profluvio di edizioni e la conseguente rifioritura letteraria si riscontra anche per quanto riguarda le traduzioni; in inglese esce nel 1966 la traduzione integrale di Śiaḥ ha-’etim dal titolo Though he slay me: seven short stories on historical themes.

In seguito troviamo un'edizione inglese a scopi didattici, che non presenta una traduzione integrale, ma un'analisi corredata di note e

vocabolario, curata da Chaim Brandwein.

Si tratta di Selected stories of Ašer Baraš, pubblicata nel 1969 dalla Tarbuth Foundation32.

Nel volume il nostro racconto viene presentato all'interno della sezione Sippurim isṭorim insieme a Mul ša‘ar ha-šamayim e Be- Marburg (A Marburgo), tutti e tre appartenenti alla raccolta Śiaḥ ha-’etim.

I testi originali sono parzialmente puntati per facilitarne la lettura; le note al testo e il vocabolario hanno lo scopo di sostenere il lettore di livello medio nel suo avvicinamento alla letteratura ebraica moderna e contemporanea.

Più di recente, a partire dagli anni '90, la casa editrice Amda Bitan33 si è proposta di riscoprire la letteratura degli anni '30 e '40 scritta in ’Ereṣ Yiśraʼel e per questo ha scelto tra gli altri Ašer Baraš ed ha preso in esame il suo racconto Ha-nišʼar be-Toledo, pubblicandolo nel 2001 in Šte novelot

32 L'associazione Tarbuth Foundation nasce nel 1962 per volontà di Emanuel Neumann ed è

finanziata dal generoso contributo di Avraham e Jacob Goodman. Lo scopo dell'associazione è quello di promuovere la diffusione della lingua e della letteratura ebraica; la stessa associazione si occupa costantemente di organizzare corsi mensili di lingua ebraica destinati agli adulti e ai giovani.

33 Fondata nel 1995 da Amos Edelheit, Ran Yagil ed Arik Eisenberg, nacque come una rivista

letteraria e casa editrice indipendente. Fino ad oggi ha pubblicato più di 50 libri, per lo più riguardanti la poesia e la prosa ebraica contemporanea. Nel 2000 ha origine una serie speciale chiamata "Sifre mofet ‘ivrim", nata con l'idea di pubblicare testi scrittori minori o dimenticati, che avessero scritto inebraico opere di prosa o poesia: il primo gruppo di autori che sono stati presi in considerazione e le cui opere sono state ripubblicate sono stati gli scrittori degli anni '30 e '40: tra loro anche Baraš, il cui racconto Ha-nišʼar be-Toledo appare in Šte novelot ha-isṭoriot šel Ašer

ha-isṭoriot šel Ašer Baraš, offrendo una versione del testo fondata su quella del 1943 che presentiamo in questa sede, scelta appunto perché fedele al testo originale, ma più facilmente reperibile.