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CAPITOLO 2: I contratti derivat

2.2 Tipologie di contratti derivati

2.2.2 I contratti Swaps

Gli swaps sono contratti in cui due soggetti si accordano per scambiarsi, nel corso di un determinato periodo di tempo e a scadenze definite, dei flussi di pagamento periodici

determinati sulla base di regole di calcolo predefinite e stabilite nel contratto17.

Gli swaps, a differenza di quanto in precedenza affermato con riferimento ai future, sono strumenti non standardizzati e pertanto estremamente flessibili e negoziati over the counter, al di fuori quindi dei mercati regolamentati.

L’ingegneria finanziaria ha aiutato gli operatori a creare numerose varianti dei contratti swaps “originari” generando la formazione di strumenti creati a misura degli utilizzatori per cercare di soddisfare al meglio le differenti esigenze:

Forward rate agreement (FRA)

E’ un contratto derivato con il quale le parti si impegnano a pagare o incassare, alla data prevista dal contratto, un importo calcolato applicando al capitale di riferimento il differenziale tra il tasso fisso stabilito nel contratto e il tasso di mercato rilevato alla data

stabilita18.

Come anticipato sono contratti non standardizzati, negoziati sui mercati non regolamentati consentendo quindi ai contraenti di concordarne le caratteristiche in maniera “personalizzata” a seconda delle esigenze.

Sono contratti simmetrici, poiché come si vedrà, al guadagno di una delle parti corrisponde una perdita speculare per l’altra.

Ulteriore caratteristica è l’essere una tipologia di contratto derivato senza scambio di capitale: il capitale nominale infatti viene utilizzato come ammontare di riferimento per la liquidazione, ma non costituisce oggetto di trasferimento tra le parti.

Alla stipula di un contratto Fra, è possibile individuare due controparti: compratore e venditore: secondo quanto chiarito dalla Banca d’Italia, è possibile definire acquirente di un Fra la parte che alla data della liquidazione del contratto riceverà il differenziale quando il tasso fisso è superiore al tasso corrente, mentre pagherà quando il tasso fisso è inferiore al tasso corrente; specularmente il venditore sarà colui che incasserà quando il                                                                                                                

17  A.  Sadr,  “Interest  rate  swap  and  their  derivatives:  a  practitioner’s  guide”,  John  Wiley  &  Sons,  2009.    

18  G.  Risaliti,  “Gli  strumenti  finanziari  derivati  nell’economia  delle  aziende.  Risk  management,  aspetti   operativi  e  principi  contabili  internazionali”,  Giuffrè  editore,  2008.  

tasso fisso sarà inferiore al tasso corrente, o che pagherà quando il tasso fisso sarà

superiore al corrente.19

Lo scopo principale perseguito dal contratto Fra è quello di poter “bloccare” con un certo anticipo il tasso di interesse che caratterizzerà un’operazione di investimento o di finanziamento a tasso variabile: sotto questo profilo il contratto diviene un vero e proprio strumento di copertura, utilizzato per definire il costo di indebitamento o il rendimento degli impieghi.

Interest rate swap (IRS)

L’Interest rate swap è un contratto derivato su tassi d’interesse, in base al quale due controparti si impegnano a scambiarsi periodicamente, alle date previste dal contratto, i flussi di interessi determinati applicando a un capitale di riferimento i diversi tassi di interesse previsti nel contratto.

Sotto il profilo operativo la somiglianza ai contratti Fra è evidente, ma mentre questi ultimi prevedono un unico scambio ad una data a termine, gli Irs sono caratterizzati da una serie costante e periodica di pagamenti.

Nella sua forma più comune (cosiddetto plain vanilla interest swap), una delle controparti effettua pagamenti sulla base di un tasso fisso prestabilito, mentre l’altra controparte effettua i pagamenti sulla base di un tasso variabile indicizzato a un parametro di mercato (per esempio Euribor 3m).

Alle scadenze fissate contrattualmente, le due parti si scambieranno il differenziale fra tasso fisso e variabile, calcolato sulla base di un valore nominale definito “nozionale”, che solitamente resta fisso per l’intera durata del contratto, anche se esistono alcune tipologie di Irs che prevedono un capitale decrescente o crescente (amortizing swap). Lo scopo principale perseguito con questo tipo di contratto è quello di trasformare le attività/passività finanziarie da tasso fisso a tasso variabile o viceversa.

In riferimento alle operazioni di copertura, tramite un interest rate swap un’impresa potrà coprirsi dal rischio tasso sotto diversi profili, a seconda della strategia che si intende perseguire.

                                                                                                               

Un primo caso è identificabile nell'ipotesi di imprese che hanno stipulato finanziamenti a tasso variabile e temono un rialzo di questi ultimi: è possibile che per esigenze di liquidità l’impresa voglia coprirsi dal rischio di aumentare la volatilità dei propri flussi di cassa a causa dell’andamento dei tassi. In questo caso, grazie alla citata “personalizzabilità” di questa tipologia di contratti, l’impresa potrà stipulare un Irs con caratteristiche medesime o molto simili al finanziamento assunto, sia in relazione al tasso variabile, che al valore nozionale che tenderà ad essere pari al valore nominale del debito.

In questo modo l’impresa pagherà alla controparte dell’Irs un tasso fisso, e riceverà il tasso variabile che utilizzerà per pagare gli interessi sul finanziamento contratto.

Currency  swaps    

Il currency swap è un contratto derivato su valute mediante il quale le parti si impegnano a versare o a riscuotere, a date prestabilite, gli importi determinati in base a tassi d’interesse differenti calcolati su capitali di riferimento denominati in due diverse divise che sono anch’essi oggetto di scambio.

In particolare con il contratto di currency swap le parti si obbligano a scambiarsi reciprocamente alla data iniziale del contratto due somme di denaro (i nozionali) denominate in valute diverse, con l’impegno a effettuare una nuova e opposta operazione di scambio alla scadenza del contratto alle stesse condizioni iniziali e in particolare al medesimo tasso di cambio iniziale. Un primo elemento caratterizzante il contratto di currency swap è che il valore dei due nozionali scambiati inizialmente è nella sostanza equivalente da un punto di vista economico ed è valutato sulla base del tasso di cambio corrente sul mercato delle due divise prescelte alla data di conclusione del contratto. Una seconda caratteristica è che la variazione dell’equivalenza economica fra i nozionali, dovuta al variare del rapporto di cambio fra le diverse valute nel corso del contratto, non incide sul contratto, poiché le prestazioni di ciascuna parte sono fissate al momento iniziale della conclusione del contratto. Quest’ultima caratteristica mette in luce la finalità di copertura per la quale il currency swap viene tipicamente concluso: esso consente infatti di eliminare o limitare il rischio di cambio connesso a posizioni in valuta per due

operatori che abbiano posizioni in cambi uguali e opposte20.

                                                                                                               

Rispetto ad un interest rate swap, questo tipo di contratto risulta più flessibile in quanto permette di scegliere la valuta e il mercato in cui indebitarsi.

Le tipologie di contratti swaps appena descritte sono solo alcune (le più tipiche) operazioni che possono essere negoziate, poiché la personalizzabilità degli stessi consente di individuare molte altre forme contrattuali caratterizzate dalla stessa struttura ma parametri diversi, come gli amortizing swaps, nel quale il valore nozionale varia in funzione di un piano di ammortamento; gli equity linked swaps, contratto nel quale i pagamenti del venditore sono determinati in base all’andamento di un indice, di un’azione o di un paniere di azioni, oppure ancora i commodity swap, particolare contratto nel quale il nozionale è rappresentato da un materia prima, e i pagamenti saranno relativi al differenziale fra un prezzo della stessa fissato alla stipula del contratto, e il prezzo di mercato alla scadenza dell’operazione.