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2 La geografia dei testi di cancelleria

2.1 La geografia e i test

2.1.2 I testi di cancelleria

Nel quadro geografico appena delineato, di estremo interesse si rivelano essere i testi di cancelleria: come già esposto essi costituiscono una tipologia eterogenea di documenti, tutta- via chiaramente distinguibili dai testi amministrativi. Alcuni di questi sono copie di testi ori- ginari di altre cancellerie, copiati e adattati dagli scribi eblaiti e conservati nel Grande Archi- vio. Il fatto che molti di questi testi risalgano ai primi anni di vita degli Archivi testimonia l’importanza che avevano per la stessa amministrazione eblaita: molti di essi riguardano infat- ti le iniziative politiche intraprese da Ebla, gli accordi con i principali interlocutori politici della Siria, ma anche questioni burocratiche e amministrative.

Si è già fatto riferimento al cambiamento che caratterizzò la maggior parte della storia politica della regione siriana in questo periodo: se i testi amministrativi ci trasmettono infor- mazioni indirette riguardo questi avvenimenti, una quadro più specifico su questo aspetto ci è fornito dai testi di cancelleria.

(a) La tipologia testuale certo più frequente tra i testi di cancelleria è quella della lettera: questi documenti si dimostrano essere tuttavia estremamente eterogenei per contenuto e aspet- to formale. Alla categoria delle lettere possono infatti essere attribuite non soltanto le missive che il sovrano di Ebla e il suo vizir si scambiavano, probabilmente in modo regolare, per di- rimere questioni territoriali o amministrative, ma anche lettere dal chiaro contenuto ideologico e propagandistico che certo utilizzavano questa tipologia testuale per veicolare un messaggio che andava oltre il semplice aspetto burocratico. Alcune di queste lettere furono redatte dalla cancelleria eblaita, mente altre sono copie di documenti di diversa origine, custoditi nell’Ar-

chivio come parte di dossier relativi a questioni politiche di diretto interesse per l’amministra- zione eblaita.

(a1) All’interno di questa categoria, la prima tipologia di lettere che è possibile distin- guere, e che potremmo definire “amministrativa”, riguarda le lettere scambiate all’interno del- la corte eblaita, tra il re e il suo vizir o tra i principali funzionari. A questa categoria si posso- no ascrivere molte lettere scambiate tra il secondo re di Ebla Išar-Damu e il suo vizir Ibbi-Zi- kir: l’argomento di tali lettere è vario, ma appare chiaro che il ministro tenesse costantemente aggiornato il sovrano sul suo operato (ARET XVI 16, 18), informandolo anche su questioni di carattere religioso (ARET XVI 17, 18) . Lo stesso sovrano interroga sovente il ministro su problematiche amministrative ed economiche come problemi di approvvigionamento, carenza di scorte alimentari, distribuzione di provviste (ARET XVI 2, 3, 4). Alcuni tra questi testi tal- volta riportano, nella parte introduttiva, il riferimento ad una missiva precedente della quale è riportato il testo (ARET XVI 2, 6, 7). Lo scambio di lettere non era tuttavia limitato al sovrano e al suo vizir: il re infatti contattava anche altri funzionari, tra i quali ci è noto Dubuḫu-Ada, figlio del ministro Ibbi-Zikir (ARET XVI 8, 9, 10), e lo stesso Ibbi-Zikir inviava lettere a de- stinatari diversi, dei quali però non ci è nota l’identità (ARET XVI 19, 20). Gli stessi funzio- nari, sia di Ebla che di altre città si scambiavano missive, (ARET XIII, 3), talvolta anche per dirimere questioni fondiarie (ARET XIII, 12).

Il fatto che la maggior parte delle lettere “amministrative” che circolavano all’interno della corte eblaita siano databili al vizirato di Ibbi-Zikir non deve necessariamente attribuirsi alla diffusione di questa pratica solo nella seconda parte del regno di Išar-Damu: va notato in primo luogo lo stato parziale della documentazione sinora pubblicata, ma è anche verosimile ritenere che questo tipo di documenti, di carattere “interno” e riferito a precise incombenze o situazioni specifiche, non fossero conservati nell’Archivio per lunghi periodi di tempo, al con- trario invece di lettere riguardanti affari ‘esteri’ che documentavano i rapporti politici di Ebla con i suoi interlocutori, alcune delle quali erano anche copie di documenti originari di altre cancellerie.

(a2) Un’altra serie di lettere sono infatti quelle scambiate tra il sovrano di Ebla e altri sovrani o personaggi eminenti del territorio siriano e viceversa: alcune di queste “lettere reali” si sono rivelate essere non originarie della cancelleria eblaita, ma verosimilmente copiate da-

gli scribi per essere custoditi negli Archivi come testimonianza di accordi o intese con le maggior entità politiche interlocutrici di Ebla. Per questo motivo erano custodite negli Archivi anche lettere il cui destinatario non era il sovrano eblaita, nelle quali il mittente e il destinata- rio erano i rappresentanti di altri regni. Tra le lettere provenienti al di fuori della cancelleria eblaita, la più famosa è certo la lettera di Enna-Dagan, re di Mari, indirizzata al sovrano di Ebla (ARET XIII 4), insieme alla lettera di Enna-Damu di Manuwad al re di Mari (ARET XIII, 10), e alla lettera dei principi di Ibʿal a Manuwad (ARET XIII, 11).

Tra queste lettere alcune presentano una chiara forma epistolare, come la lettera che lo stesso sovrano di Ebla invia al sovrano di Kablul in occasione di un trattato di alleanza (ARET XIII 2) e la lettera di Enna-Dagan (ARET XIII, 4), altre invece si configurano come una rac- colta di documenti relativi a diverse questioni in relazione a determinate aree geografiche, e formano una sorta di dossier.

(b) I dossier sono generalmente una raccolta di documenti relativi a determinate città: alcuni dei documenti sono di fatto lettere, e sono talvolta definiti negli stessi testi dub ù-su-rí, “tavoletta dei problemi da chiarire” (ARET XIII, 13, 14, 15). La tipologia dei dossier si confi- gura quindi come una raccolta di testi differenti ma inerenti la stessa problematica: alcuni di questi riportano più documenti relativi alla stessa questione, come il dossier relativo alle vi- cende politiche che coinvolsero il principe di Ibʿal e Mari (ARET XIII, 13), la regione di DUki

(ARET XIII, 14), la stessa Mari (ARET XIII, 15), o questione di carattere più pratico, come problematiche inerenti i diritti di pascolo in un terreno (ARET XVI, 25) o questioni interne alla corte eblaita, come il dossier relativo ad una delle figlie di Ibrium, Ti’a-Barzu (ARET XVI, 26).

(c) Assieme ai dossier, una categoria diffusa di testi è quella delle “relazioni”, nelle quali si fa riferimento o eventi riguardanti personaggi eminenti della corte eblaita (ARET XVI, 21) o questioni di carattere più amministrativo e burocratico (ARET XVI, 23, 24), come le at- tività del mercante Gīda-Naʿim (ARET XVI, 22).

(d) In numero inferiore sono invece presenti i testi relativi a trattati e accordi di allean- za: tra i primi il più noto dei quali è sicuramente il trattato Ebla-Abarsal (ARET XIII, 5) che riporta in modo lineare le clausole di un accordo tra il re di Ebla e il re di Abarsal, secondo una tipologia testuale scandita frequentemente dalle congiunzioni su-ma … su-ma (“se…

se”), che delineano la condotta che Abarsal deve mantenere in determinate circostanze. Se- condo la stessa tipologia sembra strutturato il trattato Ebla-Burman (ARET XIII, 6), tuttavia gravemente lacunoso e lasciato incompleto dallo scriba. Alla categoria degli accordi di al- leanza può ascriversi l’accordo Ebla-Martu (ARET XIII, 20), che tuttavia non costituisce un vero e proprio trattato: questo testo è infatti caratterizzato dal titolo “tavoletta dell’offerta del- l’olio” (dub nídba ì-giš), che implicava probabilmente una forma di alleanza tra il re di Ebla e Martu, così come tra Ebla e Dulu (ARET XIII, 21).

(e) L’ultima tra le categorie che è possibile evidenziare riguarda problemi di successio- ne e assegnazione di beni fondiari (ARET XVI, 27, 28, 29 ARET XIII, 7, 8).

La suddivisione del materiale qui presentata può sembrare estremamente riduttiva ri- spetto all’eccezionale varietà secondo la quale sono redatti questi documenti. Molti dei testi di cancelleria sono difficilmente ascrivibili ad un’unica categoria: questo è il caso ad esempio del testo ARET XIII, 12 che si presenta in forma epistolare e descrive le clausole dell’accordo giurato da IrigNI e il villaggio di Muru in occasione di una successione di beni fondiari. Certo

IrigNI doveva essere un personaggio di alto rango, e la forma epistolare della lettera suggeri-

rebbe che debba essere inserita nella categoria delle lettere “amministrative”. Il suo contenuto fa tuttavia riferimento ad altre due tipologie testuali, quella degli accordi giurati e della suc- cessione di beni fondiari: il presente accordo (nam-ku5) tuttavia non ha il carattere politico ed

extraterritoriale che presentano i testi relativi ai rapporti politici di Ebla con le altre città-stato o regni, ne è confrontabile con i testi relativi alla successione di beni fondiari. Queste sono le considerazioni che hanno permesso di individuare per ogni testo una categoria di appartenen- za.

La varietà di contenuto e modelli formali appena evidenziata è probabilmente il motivo per il quale gli editori dei testi hanno articolato la loro pubblicazione in due volumi, dedicati rispettivamente ai rapporti con le città (ARET XIII) e al re e i suoi funzionari (ARET XVI).

Vale qui la pena di evidenziare che i documenti qui considerati non rappresentano la totalità dei testi di cancelleria noti dagli Archivi di Ebla: altri attendono di essere pubblicati, e potranno essere oggetto di ulteriore indagine, soprattutto per quanto concerne la geografia sto- rica.

I testi di cancelleria offrono dunque un vasto panorama di aspetti della politica eblaita che non traspaiono dai testi amministrativi: in questi ultimi infatti il riferimento ad eventi di carattere politico o militare è estremamente conciso, spesso limitato alla menzione di una spe- dizione militare, di una sconfitta, o della morte di un sovrano. I testi di cancelleria offrono invece un panorama più vasto, che tuttavia si presenta di difficile interpretazione: molti testi sono infatti ricchi di riferimenti ad eventi e circostanze che non sempre è possibile chiarire. Per questo l’analisi dei testi di cancelleria non può che avvalersi del confronto sistematico con i testi amministrativi, che talvolta confermano e chiariscono aspetti altrimenti oscuri della di- plomazia eblaita.

In riferimento alla geografia storica della Siria, i testi di cancelleria riportano numerose informazioni, soprattutto per quanto riguarda la politica e la gestione del territorio. Negli studi ai quali si è fatto riferimento nei paragrafi precedenti, questi testi sono solo marginalmente considerati, poiché molti di essi erano inediti o editi in modo parziale e non definitivo. In

ARES II e RGTC 12/1 i testi di cancelleria non sono stati quindi sistematicamente considerati,

e numerose sono le osservazioni oggi possibili grazie al materiale pubblicato successivamen- te.

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