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Identificazione degli interventi di efficientamento energetico

3. Diagnosi energetica negli impianti di trattamento dei rifiuti

3.5 Identificazione degli interventi di efficientamento energetico

Dopo aver analizzato gli indicatori prestazionali specifici la diagnosi energetica si conclude con l’identificazione degli interventi di efficientamento energetico mediante un’analisi costi/benefici. In un settore come quello degli impianti di trattamento di rifiuti gli interventi di efficientamento energetico possono variare dalla sostituzione di un’apparecchiatura con un’altra più performante al semplice risettaggio dell’apparecchiatura secondo parametri differenti o anche alla reinnovazione del ciclo di trattamento.

Più nel dettaglio gli interventi di efficientamento energetico potrebbero essere suddivisi in:  Puntuali: si intendono tutti quegli interventi che portano alla sostituzione di singoli

componenti o apparecchiature all’interno degli impianti, con altre a maggiore efficienza energetica a parità di altre condizioni impiantistiche e ingegneristiche al contorno. Esempi di questi interventi sono la sostituzione di motori con motori elettrici ad alta efficienza, introduzione di inverter, ecc;

 Sui processi: si intendono quegli interventi che migliorano l’efficienza energetica di un comparto di un impianto, che svolge una funzione specifica. Esempio di intervento su processo potrebbe essere la sostituzione di particolari sensori di selezione che riconoscano più polimeri;

 Di sistema: si intendono quegli interventi che interessano differenti processi o parti funzionali dell’intero impianto migliorandone l’efficienza energetica generale. Tali interventi hanno come oggetto sistemi caratterizzati da forti correlazioni con il territorio servito, o da peculiarità impiantistiche e/o ingegneristiche.

Una volta individuate le diverse tipologie di intervento è necessario effettuare un’analisi costi/benefici, allo scopo di paragonare i costi di investimento con i benefici ottenibili dallo stesso e valutare, conseguentemente, i tempi di “rientro” dell’investimento. Per valutare i risultati economici di un investimento è necessario:

 Definire il profilo monetario atteso (entità e dislocazione temporale dei flussi di cassa ad esso associati);

 Definire il tasso che permette di rendere confrontabili valori che si collocano in periodi diversi e con gradi di rischio differenti;

 Individuare i criteri per esprimere un giudizio di sintesi sulla bontà dell’iniziativa. Un criterio che può essere impiegato è quello del Valore Attuale Netto (VAN) che consente di calcolare il valore del beneficio atteso dall’iniziativa come se fosse disponibile nel momento in cui la decisione di investimento viene assunta. Il criterio del VAN è riassunto nella formula sotto riportata: 𝑽𝑨𝑵 = ∑ 𝑭𝒋 (𝟏 + 𝒊)𝒋− 𝑪𝟎 𝒏 𝒋=𝟏 Dove:

 Fj = flusso di cassa di cassa nell’anno j – esimo;

 C0 = investimento iniziale;

 i = tasso di attualizzazione;  n = anno n – esimo.

Posto che n sia il numero di anni entro il quale si ritiene che l’investimento debba essere ripagato, l’investimento sarà accettabile quando VAN > 0. A parità di durata, gli interventi che garantiscono il migliore rapporto tra costo e beneficio saranno quelli caratterizzati dai valori di VAN maggiore.

Il valore di n per il quale VAN = 0 rappresenta il tempo di rientro dell’investimento (tempo di payback). Il tempo di rientro può rappresentare un altro criterio per valutare il migliore rapporto tra costi e benefici.

In conclusione, quindi, gli interventi possono essere classificati in funzione della priorità con cui dovrebbero essere realizzati e i criteri utilizzabili per la loro classificazione possono essere o in ordine di VAN decrescente (nel caso in cui sia fissato il tempo di rientro dell’investimento) oppure in ordine crescente di tempo di rientro.

Conclusioni

Con l’emanazione della Direttiva dell’Unione Europea n. 27 del 2012 sull’efficienza energetica e successivo recepimento da parte dell’Italia attraverso il D.lgs. 4 Luglio 2014, n. 102 è stato imposto l’obbligo per le grandi imprese – ovvero “…quando il requisito occupazionale (più di 250 unità

effettive) sussiste congiuntamente a un fatturato superiore a 50 milioni di euro o a un totale di bilancio annuo superiore di 43 milioni” di eseguire ogni quattro anni la diagnosi energetica.

Poiché la maggior parte degli impianti di trattamento dei rifiuti rientrano in suddetta categoria, per gli stessi vige l’obbligo di esecuzione di tali diagnosi. Da qui la necessità di redigere delle linee guida, che permettano a ciascun impianto di seguire un processo univoco nell’esecuzione delle diagnosi energetiche, al fine di ottenere degli indicatori di performance energetica tali da consentire un benchmarking tra le aziende del settore.

Nel dettaglio il lavoro di tesi si è concentrato sull’analizzare gli aspetti normativi del settore e successivamente individuare il percorso effettuato per la redazione di linee guida per le diagnosi energetiche.

Sono stati standardizzati gli impianti di trattamento rifiuti individuandone le attività principali, i servizi ausiliari e i servizi generali caratteristici. Prima di ciò però è stato effettuato un esame degli aspetti normativi inerenti la definizione di sito produttivo. Da qui l’individuazione di aziende composte da un unico sito o da più siti, dette multisito, per le quali è stata analizzata anche una guida sulla scelta dei siti da sottoporre a diagnosi.

Una volta individuati i siti in cui eseguire la diagnosi energetica, va definito lo schema energetico aziendale, ovvero individuare i vettori energetici di riferimento, che nel caso degli impianti di trattamento rifiuti possono essere fondamentalmente costituiti dall’energia elettrica, dal gas naturale, dal gasolio e dall’energia termica. E’ fondamentale misurare o stimare i consumi annui dei vettori energetici, suddivisi tra le diverse utenze presenti nel sito stesso e individuare la destinazione d’uso generale, solitamente le tonnellate di rifiuti trattate, nonché le destinazione specifiche del sito.

A prescindere dall’impianto considerato, si sono assunti i servizi ausiliari e i servizi generali uguali per tutti, mentre le attività principali risultano caratteristiche della tipologia d’impianto.

La standardizzazione dello schema energetico aziendale per tipologia d’impianto è un elemento fondamentale per la costruzione di indicatori di prestazione energetica che siano uniformi sul territorio nazionale.

Sono, quindi, stati determinati complessivamente due famiglie di indicatori, uno per i consumi e uno per le produzioni, a loro volta suddivisi in generali e specifici.

Ottenuti gli indicatori prestazionali associati a ciascuna area funzionale, è stato necessario prevedere un approfondimento sul piano di monitoraggio per le grandezze sottese agli stessi. Pertanto si è deciso, seguendo anche le indicazioni contenute all’interno del documento “Linee guida per il monitoraggio nel settore industriale per le diagnosi energetiche ex art. 8 del D.lgs. 102/2014” pubblicato da Enea, di far riferimento o a misure dirette mediante l’installazione di strumenti ad hoc, oppure all’estrapolazione da misure indirette.

In conclusione si ritiene che il lavoro su tali Linee Guida possa essere un punto di partenza ed allo stesso tempo una base solida per la determinazione di indicatori di prestazione energetica confrontabili e tali da definire valori standard a livello nazionale per il settore degli impianti di trattamento rifiuti caratterizzato da un’estrema disomogeneità gestionale ed infrastrutturale. Riassumendo la diagnosi energetica ha lo scopo primario di valutare l’efficienza energetica degli impianti; con il tempo e con la diffusione di questo strumento si potrà avere a disposizione degli indicatori di prestazione a livello nazionale attraverso i quali sarà possibile valutare il livello di qualità di gestione degli impianti a parità di caratteristiche. La disponibilità di indici prestazionali a livello nazionale influirà positivamente anche sul regime di regolazione degli impianti in termini energetici e conseguentemente anche ambientali.

La diagnosi energetica e gli indici di prestazione ottenibili, possono anche essere utilizzati come strumento di massima a supporto della pianificazione della gestione dei rifiuti, individuando quale sia la via più sostenibile sotto l’aspetto energetico.

Per esempio nelle regioni che hanno raggiunto tassi di raccolta differenziata elevati si potrà valutare se sia energeticamente conveniente procedere a un trattamento meccanico-biologico con produzione di CSS, o persino effettuare un trattamento più spinto per ottenere CSS-Combustibile, ottenendo in uscita un rifiuto/combustibile a elevato potere calorifico da utilizzare in impianti industriali, in sostituzione dei combustibili tradizionali. Tutto questo in alternativa alla soluzione di inviare i rifiuti urbani residui direttamente a incenerimento, senza prevedere a monte un trattamento meccanico-biologico.

Per la frazione organica proveniente da raccolta differenziata, potrebbe essere fatto un ragionamento analogo, valutando se un trattamento integrato anaerobico/aerobico, tipico della digestione anaerobica, sia energeticamente più conveniente e se i consumi di tale trattamento siano ampiamente compensati dalla produzione di energia elettrica e termica prodotte dalla combustione del biogas e/o attraverso l’upgrading in biometano e successivo suo utilizzo come combustibile o carburante rispetto al solo trattamento aerobico che caratterizza il compostaggio.

Master GECA A.A. 2017/2018 pag. 56 Figura 14: Esempio di foglio di calcolo dei consumi per la Diagnosi energetica nel caso di impianto di selezione post R.D.

SETTORE MERC. [codice ATECO]

CODICE u.m. In/Out Valore PCI

Da Rete Produzione da rifiuti Produzione da fotovoltaico o altro rinnov.

Consumi interni Esportazione 2 Sm3 Da Rete 8.360 Produzione da rifiuti Consumi interni Esportazione 4 t Consumi interni 10.200 5 t Consumi interni 9.800 6 t Consumi interni 11.000 7 8 9 t Quantitativo prodotto 10 11 12 Altro (specificare) Altro (specificare) Altro (specificare) Altro (specificare)

ALTRI DATI OPERATIVI

Materiali recuperati Altro (specificare)

GPL PCI (kcal/kg) x 10^-4 0

PCI (kcal/kg) x 10^-4 0

PCI (kcal/kg) x 10^-4 0

Gasolio PCI (kcal/kg) x 10^-4 0

Olio combustib. PCI (kcal/kg) x 10^-4 0

PCI (kcal/Sm3) x 10 ^-7 0 3 Energia termica MWh 860/0,9 x 10^-4 0 0 0 0 Energia elettrica MWh 0,187 0 0 0 0 0 0 Gas naturale VETTORI ENERGETICI

VETTORE Fattore conversione in tep TEP Vtot [tep]

1

STRUTTURA ENERGETICA AZIENDALE - SELEZIONE POST RACCOLTA DIFFERENZIATA - RIEPILOGO DEI DATI PRINCIPALI DELLA DIAGNOSI ENERGETICA ( Compilare solo le caselle a sfondo bianco )

LA

DATI AZIENDALI NOME INDIRIZZO P.IVA ANNO

RIFIUTI TRATTATI Quantitativo (t)

CONSUMO TEP ING.

MWh tep tipo misura

[continuo, spot, calcolo]kWh/Quantitativo (t) Consumi monitorati/ calcolati Altro % copertura

LB j=1 ENERGIA ELETTRICA 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 1.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.1.1 Accettazione / Pretrattamenti t kWh / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

1.1.2 Separazione dei flussi t kWh / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

1.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati kWh / t materiali recuperatiQuantitativo materiali recuperati

1.1.4 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d.

1.1.5 1.1.6

LC 1.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.2.1 Produzione aria compressa Nm3 kWh / Nm3 Produzione aria compressa

1.2.2 Produzione acqua di processo/demi m3 kWh / m3 Produzione acqua demineralizzata

1.2.3 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d.

1.2.4 1.2.5 1.2.6

LC 1.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.3.1 Illuminazione generale m2 kWh / m2 Superfici servite

1.3.2 Riscaldamento/Condizionamento uffici d kWh / d Durata funzionamento

1.3.3 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d. 1.3.4 1.3.5 1.3.6 TEP ING. Sm3 tep tipo misura [continuo, spot, calcolo] Sm3 / Quantitativo

(t) Consumi monitorati/ calcolati Altro % copertura

LB j=2 GAS NATURALE 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 2.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.1.1 Accettazione / Pretrattamenti 100 t Sm3 / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

2.1.2 Separazione dei flussi 100 t Sm3 / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

2.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati Sm3 / t materiali recuperatiQuantitativo rifiuti post RD recuperati

2.1.4 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

LC 2.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.2.1 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

2.2.2 2.2.3 2.2.4

LC 2.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.3.1 Riscaldamento/Condizionamento uffici d Sm3 / d Durata funzionamento

2.3.2 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

2.3.3

CONSUMO TEP ING.

kg tep

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

kg / Quantitativo (t) Consumi monitorati/ calcolati Altro % copertura

LB j=3 GASOLIO 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 3.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

3.1.1 Accettazione / Pretrattamenti 100 t kg / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

3.1.2 Separazione dei flussi 100 t kg / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

3.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati kg / t materiali recuperati Quantitativo materiali recuperati

3.1.4 Altro (specificare)

LC 3.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

3.2.1 Altro (specificare) n.d. kg / n.d.

3.3.2 3.2.3

LC 3.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

E' necessario dettagliare maggiormente la suddivisione dei consumi

LD

LD

GASOLIO

Ipg

Ipg D.s. Ips

E' necessario dettagliare maggiormente la suddivisione dei consumi LD LD LD GAS NATURALE Ipg Ipg D.s. Ips

E' necessario dettagliare maggiormente la suddivisione dei consumi LD LD LD Ipg D.s. Ipscap ENERGIA ELETTRICA Ipg

| Conclusioni

[continuo, spot, calcolo]

LB j=1 ENERGIA ELETTRICA 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 1.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.1.1 Accettazione / Pretrattamenti t kWh / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

1.1.2 Separazione dei flussi t kWh / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

1.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati kWh / t materiali recuperatiQuantitativo materiali recuperati

1.1.4 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d.

1.1.5 1.1.6

LC 1.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.2.1 Produzione aria compressa Nm3 kWh / Nm3 Produzione aria compressa

1.2.2 Produzione acqua di processo/demi m3 kWh / m3 Produzione acqua demineralizzata

1.2.3 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d.

1.2.4 1.2.5 1.2.6

LC 1.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m. tipo misura [continuo,

spot, calcolo] valore

u.m.

[kWh/D.s.] Destinazione d'uso specifica

1.3.1 Illuminazione generale m2 kWh / m2 Superfici servite

1.3.2 Riscaldamento/Condizionamento uffici d kWh / d Durata funzionamento

1.3.3 Altro (specificare) n.d. kWh / n.d. 1.3.4 1.3.5 1.3.6 TEP ING. Sm3 tep tipo misura [continuo, spot, calcolo] Sm3 / Quantitativo

(t) Consumi monitorati/ calcolati Altro % copertura

LB j=2 GAS NATURALE 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 2.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.1.1 Accettazione / Pretrattamenti 100 t Sm3 / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

2.1.2 Separazione dei flussi 100 t Sm3 / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

2.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati Sm3 / t materiali recuperatiQuantitativo rifiuti post RD recuperati

2.1.4 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

LC 2.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.2.1 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

2.2.2 2.2.3 2.2.4

LC 2.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[Sm3/D.s.] Destinazione d'uso specifica

2.3.1 Riscaldamento/Condizionamento uffici d Sm3 / d Durata funzionamento

2.3.2 Altro (specificare) n.d. Sm3 / n.d.

2.3.3

CONSUMO TEP ING.

kg tep

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

kg / Quantitativo (t) Consumi monitorati/ calcolati Altro % copertura

LB j=3 GASOLIO 0 0 0 0

CONSUMO TEP ING.

LC 3.1 ATTIVITA' PRINCIPALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

3.1.1 Accettazione / Pretrattamenti 100 t kg / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

3.1.2 Separazione dei flussi 100 t kg / t Quantitativo rifiuti post RD trattati

3.1.3 Recupero materiali/Smaltimento scarti t materiali recuperati kg / t materiali recuperati Quantitativo materiali recuperati

3.1.4 Altro (specificare)

LC 3.2 SERVIZI AUSILIARI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

3.2.1 Altro (specificare) n.d. kg / n.d.

3.3.2 3.2.3

LC 3.3 SERVIZI GENERALI 0 valore u.m.

tipo misura [continuo, spot,

calcolo]

valore u.m.

[t/D.s.] Destinazione d'uso specifica

3.3.1 Riscaldamento/Condizionamento uffici d kg / d Durata funzionamento

3.3.2 Altro (specificare) n.d. kg / n.d.

3.3.3

suddivisione dei consumi

LD LD LD GASOLIO Ipg Ipg D.s. Ips

E' necessario dettagliare maggiormente la suddivisione dei consumi LD LD LD GAS NATURALE Ipg Ipg D.s. Ips

E' necessario dettagliare maggiormente la suddivisione dei consumi LD

LD

LD

Bibliografia

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