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2 COMMENTO DELLE LETTERE

2.2 II lettera, Lione 13 maggio

Altra

Illustrissimo ed eccellentissimo Signore

Venerdì sera, sceso appena di sella mi riconobbi indebito anche prima di dare occhiata a questa città, di presentare a Vostra Eccellenza il mio

reverendissimo rispetto col ragguaglio del nostro viaggio, et arrivo in Lione. Non corrispose a questa mia sollecitudine la poca fortuna che ho sempre nei successi più premurosi, poiché il corriere che era in procinto di partire, si trovò in obbligo di ricusarci i nostri plichi, che non potendo unire al

pubblico, che era già legato, gli era proibito di portar sciolti56; onde solo oggi

posso godere di questa sorte, accompagnando la mia lettera scritta allora con una succinta notizia di questi tre giorni di dimora in questa città, dalla quale dobbiamo uscire a momenti in continuazione del viaggio verso Parigi. È il nostro alloggio all’osteria dello scudo di Francia; dove non abbiamo (7) che desiderar di vantaggio. La città è non men bella, che grande, e ben popolata, posta in deliziosissima situazione alla falda delle montagne, bagnata al di fuori dal Rodano, et al di dentro dalla Sonna [Saona], che la traversa; è circondata da muraglie ma senza presidio, essendo custodita da cittadini medesimi che di notte la rondano e fan la guardia alle porte57.

56 Il segretario si scusa per il ritardo nella spedizione della lettera, che a suo dire

sarebbe da imputarsi ad un rifiuto del corriere di prendere in consegna le missive poiché era già in partenza.

57 L’epoca moderna rappresentò per Lione il periodo di massimo sviluppo, divenne

la seconda città della Francia sia sul piano demografico che economico. Con l’arrivo di banchieri italiani (in gran parte fiorentini) a partire dal XVI secolo, in

coincidenza con l’apertura di mercati e fieri, si ebbe una grande fioritura di manifatture. A favorire questo dinamismo economico contribuì un’ottima posizione geografica, con il Rodano e il suo affluente Saona che permettevano l’arrivo di merci e persone per via fluviale oltre che per via terrestre.

Nel Seicento Lione si affermò come baricentro dell’industria serica di tutto il

Le cose, che vi abbiamo veduto di maggiore curiosità si ristringono al

Palazzo pubblico in fronte di una gran piazza con facciata tutta di pietra, ben architettato riccamente ornato a ori e pitture58; al monastero, chiesa di certe

monache adesso contigue, alla vastissima piazza del corso ombreggiata deliziosamente dagli alberi, che la coronano al collegio de Padri Gesuiti59

reso molto cospicuo dalla loro libreria, che, è per lo materiale della gran sala, e per la moltitudine de libri antichi e moderni, stampati, a manoscritti è singolare in Europa; alla Galleria di Monsieur de Servier piena di

matematiche meravigliose opera delle sue mani60, et al Duomo fabbricato

alla gotica, in cui è quel famoso orologio fatto a carillon, che prima di suonare le ore fa vedere rappresentazioni, et udire il canto del gallo61.

di una serie di immobili di stampo rinascimentale che ne testimoniarono il

profondo benessere. In, R. Ragosta, Napoli città della seta, Donzelli Editore, Roma, 2009, p. 142

57 L’importanza economica di Lione e la sua vicinanza politica alla corona,

dimostrata anche nel periodo della Fronda, le valsero molti benefici. Da un lato ricevette ampie elargizioni reali, dall’altro scongiurò le “dragonate”, ossia delle spedizioni punitive portate avanti dai sovrani borbonici contro i dissidenti religiosi. Con queste operazioni, eseguite da militari a cavallo chiamati appunto Dragoni, vennero perpetrati molteplici eccidi che causarono la rapida dipartita degli ugonotti. Lione riuscì così ad evitare la perdita di un importantissimo strato sociale, molti protestanti vennero riconvertiti piuttosto che uccisi o espulsi. Allo stesso modo si attuò una politica di moderata accettazione verso i numerosi stranieri non cattolici residenti a Lione. Tutto questo portò la città al

mantenimento di un forte grado di benessere e alla conservazione del suo ruolo economico. In, R. Gennerat, Histoire des protestants à Lyon: des origines à nos jours, Mions, Au jet d’Ancre, 1994

58 Il nuovo municipio cittadino, l’Hotel de Ville, fu completato nel 1651. Venti anni

più tardi, a seguito di un incendio, venne restaurato da uno degli architetti più importanti di Francia e considerato il maggior esponente del barocco in tutto il regno, Jules Hardouin-Mansart.

59 Il riferimento è alla Cappella della Trinità, edificata tra il 1617 ed il 1622

all’interno del Collegio dei Gesuiti. È un bell’esempio di architettura barocca, arricchita da decorazioni in marmo di Carrara.

60 Nicolas Grollier de Servière (1596-1689) fu un famoso inventore e scienziato

francese vissuto a Lione. Tra le sue abilità vi era anche quella di tornitore del legno e probabilmente i genovesi ammirarono proprio alcuni dei suoi lavori.

61 La chiesa, intitolata ai santi Giovanni Battista e Stefano, venne costruita nel corso

di tre secoli, dal 1180 fino al 1480. All’interno vi è tutt’ora l’orologio astronomico citato nel testo, un marchingegno di alta ingegneria per l’epoca, avente un

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Trascorsimo ne divertimenti di queste curiosità la maggior parte del giorno e ne giri, e rigiri del corso le ore dell’imbrunire quantunque poche siano le carrozze, che vi concorrono, delle quali regolarmente non è gran numero, dove scarseggia di nobiltà.

Tocca oggi del terzo giorno questa nostra dimora, che non sarebbe stata così lunga, se si fosse potuto godere della diligenza ordinaria, che parte di qua per Parigi due in tre volte la settimana, della quale restano già pervenute

muovevano uscendo dal quadrante.“E verso la fine del medesimo secolo [XVI] Nicola Lippio fu l’autore del grande orologio di Lione. Si vide persino un gallo che coll’agitar le ali pubblicava le ore”. In, G. Amati, Ricerche storico, critico,

scientifiche sulle origini, scoperte, invenzioni e perfezionamenti fatti nelle lettere, nelle arti e nelle scienze, Tomo II, Milano, 1828, p. 167

62Qui è raffigurato Monsieur Servier all’interno del suo laboratorio. Description du

Cabinet de Monsieur Grollier de Serviere,

https://archive.org/stream/1751recueildouvr00grol/1751recueildouvr00grol#p age/n352/mode/1up, visionato il 28/05/16

tutte le piazze o se ne fosse stata riuscibile alcuna straordinaria, la quale non può in nessuna maniera regolarsi, essendo prefisso e giorno e numero de cavalli, che servono alla carrozza, che sono tanti appunto, quanti

abbisognano per le diligenze ordinarie; oltre, che in questo caso sarebbe urgente farne in tutti i luoghi, dove si mutano, precorrerne le notizie; cosa che è impraticabile. Sta risoluto pertanto il Signor Marchese mio Signor di prendere la dirotta dell’acqua, e perciò voltarsi (8) a Roanna [Roanne] per ivi imbarcarsi sopra la Loiri [Loira].

Prevedo che prima del nostro arrivo in Parigi non potrò darmi la gloria di riverire Vostra Eccellenza, onde fin d’ora la supplico a perdonare a quel silenzio, che forzoso alla necessità del viaggio mi farà soffrir la passione di non potermi palesar sovente, qual sempre m’inchino coll’animo.

Di Vostra Eccellenza