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2 COMMENTO DELLE LETTERE

2.3 III lettera, Parigi 25 maggio

Altra

Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore

Avrà creduto di dover portare a Vostra Eccellenza da questo gran mondo prima d’oggi i riverenti attestati del mio umilissimo ossequio, e pure vi impiego i primi momenti dopo il nostro arrivo, che è succeduto questa sera sull’imbrunire. M’immagino, che dall’ordinario antecedente avrà aspettato Vostra Eccellenza qualche notizia di noi, onde o accuserà me di contumace per aver forse negligentato di pagare que tributi, che sono in debito del mio sommo rispetto, o il nostro viaggiare di tanto, se nel tratto, che è da Lione a Parigi vi abbiamo spesi dodici giorni, si compiaccia l’Eccellenza Vostra sospenderne questi giudizi poiché quell’inalterabile osservanza, che mi fa star in tutta attenzione a tutte le congiunture di riverirla, e la sollecitudine, che ha il Signor Marchese inviato d’eseguire i comandamenti de Serenissimi [ill.] , non danno luogo a questi pensieri, tutta la colpa della nostra [ill.] la scarsezza delle acque, che ritrovammo nella Loiry [Loira] resa perciò poco meno che innavigabile.

Accennai di Vostra Eccellenza coll’ultima mia da Lione, essersi risoluta la strada dell’acqua giacché non fu riuscibile alcuna delle diligenze che partono di colà a questa volta.

Ne sortimmo dunque con tre rollanti63, e sei cavalli finito il pranzo del

giorno decimo quarto del mese in cui siamo, e non ci fu possibile di

avanzarsi quella sera oltre il villaggio di Porelle, che è lontano da Lione tre leghe.

La mattina susseguente, che fu quella de [ill.] passammo la disastrosa (9) Montagna di Tarara [Tarare]64, che cominciando del luogo di questo lungi

da Porelle tre leghe, vanno a terminare in tre altre al [ill.] pranzammo per dover essere come fecimo quella sera ill. che non è dal detto luogo di Sanferany più di tre altre leghe distante.

È Roanna [Roanne] luogo bagnato dalla Loiry [Loira] che la traversa, ed in questa s’imbarcammo su due battelli la mattina de 16 ma l’impraticabilità del fiume in molte parti destituito dall’acqua, pochissimo ci lasciò avanzare in tutto quel giorno in cui appena arrivammo alla sera tardi a [ill.] luogo che quasi sulle sponde della Riviera è lontano da Roanne sei leghe e molto mal provveduto d’alloggi.

Questa difficoltà di navigar consigliò al Signor Marchese cambiar di rotta, e lasciando che prosequissene alla meglio i battelli con l’equipaggio fino a Meusery, portarsi noi colà per terra, ma perché in quel luogo fu di strada, e perciò senza promissione di vettura, [ill.] alla meglio da particolari fino a Lapuoiller borgo posto sul gran cammino che così chiamano quella strada, lontano tre leghe da Meusery, dove arrivammo in numero di sei e

pranzammo la mattina de 1765.

Di lì partimmo in porta al dopo pranzo per andare a ill. lungi da Lapouiller otto leghe, e vi giunsimo la sera passando per Paligre e Santevan piccoli borghi lungi l’un dall’altro due leghe.

Il dì seguente de 18 quantunque si proseguisse le porte, non passammo oltre sei leghe e ci vidimo costretti a fermarsi tutto il resto del giorno a Mouliny [Moulins] dove non furono pronti cavalli fino alla sera. Nell’entrar di questa montammo in sella, et a poche ore di notte si trovammo aver fatto sette

64 Il rilievo di Tarare si trova nei pressi del Massiccio Centrale, tra il dipartimento

della Loira e quello del Rodano e prende il nome dall’omonima cittadina.

65 Giunti a Roanne, città della Loira situata a 90 chilometri da Lione, si imbarcarono

su due battelli per navigare la Loira verso nord. La scarsità di acqua presente in quel tratto di fiume ne rese difficile e lenta la navigabilità, così il Marchese Pallavicino decise di separarsi dal resto del gruppo e di continuare via terra assieme ad altri cinque uomini.

leghe et alloggiassi in San Pier nel qual luogo giudicammo bene di riposare et attendere il giorno seguente.

Proseguimmo la mattina de 19 il viaggio alla volta di Miusre ed in poco tempo ci resimo non essendo lontani che sette leghe. Ci costrinse a prendere la marcia in porta fino alla città [ill.] l’obbligo di quel passo in cui non si consentono in altra forma cavalcature (10) onde non avendo per oggetto la premura di affrettar l’arrivo, non fecimo maggior cammino di quel che si sarebbe fatto a giornate.

A Nivers [Nevers] fuori d’ogni nostra aspettativa erano già pervenuti li battelli, quantunque con gran travaglio; onde potemmo la mattina de 20 rientrare in fiume, che era in appresso comodamente navigabile per la gran copia delle acque, delle quali viene arricchita nel corso.66

Tutto quel giorno non posimo piede a terra, se non la sera a Cam luogo posto sulla Riviera lontano da Nivers tredici leghe, che ci die la comodità di dormir quella notte.

Di dodici leghe fu il cammino del dì seguente del 21; et arrivammo la sera a Xien [Gien] sempre per acqua senza aver giammai sceso a terra.

Maggiore fu il viaggio di dieci sette leghe che fecimo nel giorno del 22 essendoci la sera ad alloggiare in Orleans città capitale di quella Provincia, che è del Duca di questo nome.

Qui terminò il nostro viaggio per acqua che riuscì assai dilettevole per la vaghezza della riviera, e de luoghi che vi si vedono, cioè la Charité [La Charité-Sur-Loire] ch’è molto grande et ha un bellissimo Ponte sul fiume, Poulì [Pouilly-Sur-Loire], Sansert [Sancerre], Cam [Cosne], Neuvy [Neuvy- Sur-Loire], Bony [Bonny-Sur-Loire], Briar [Briare], Xien [Gien], July [Sully- Sur-Loire], Sain Benuat [Saint-Benoit-Sur-Loire], Chateau Neuf

[Chateauneuf-Sur-Loire], e Sciargiau.

In Orleans passammo tutto il giorno del 23 per vedere quella città dove trovammo di cospicuo il Duomo, che si sta fabbricando di eccessiva grandezza e di stravagante architettura.67

Rispresimo a 24 con due carrozze il cammino e come che sono migliori le strade, e più corte le leghe, ne avanzammo dieci quella mattina, in cui pranzammo a Toury e altrettante al dopo pranzo che ci portammo ad Estampy [Estampes].

Questa mattina poi abbiamo pranzato a Chartres sei leghe lontano da Estampy, ed otto di qua, dove siamo giunti finalmente poche ore sono. Abbiamo trovato qui Sua Serenità, e i quattro eccellentissimi (11) Senatori colla loro comitiva; penso fra breve di portarmi a riverirli nel Palazzo, che abitano nel faux bourg di San Germano.68 Intendo, che per domattina resti

loro accordata l’udienza di congedo, ne ho finora altra notizia; Onde non posso ancor trasmettere a Vostra Eccellenza la relazione del succeduto, non trascurerò di farlo subito, che mi verrà permesso, poiché non ho gloria maggiore, che quella di segnalarmi.

Di Vostra Eccellenza

Parigi il di 25 maggio 1685

67 I genovesi rimasero particolarmente impressionati dalla Cattedrale, che in quel

periodo era ancora in fase di costruzione, per la maestosità e la particolarità dell’opera, giudicata “di eccessiva grandezza e di stravagante architettura”.

L’edificazione della Chiesa di Sainte-Croix d’Orleans, oggi sede vescovile, iniziò nel 1601 per terminare solamente nel 1829. Fu Maria de Medici ad apporre il primo mattone per la realizzazione del duomo e durante la visita dei genovesi la

costruzione al suo interno doveva essere circa a metà dell’opera. Il coro della chiesa venne completato nel 1623, mentre nel 1636 venne portato a termine il transetto. Nel 1679 il Re Sole volle imprimere il suo marchio anche in questa chiesa e venne fatto inserire un suo ritratto ed il motto “Nec Pluribus Imparar”. In, J. Nivet, Les transepts de la cathedrale Saint-Croix d’Orleans et la devise de Louis XIV “Nec pluribus impar”, Bulletin de la Societe Archeologique et Historique de l’Orleanais, Nouvelle serie, t. XIV, n. 111, 1996, p. 33

68 Il Pallavicino e il resto della comitiva fanno qui il primo incontro con il doge e i