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II SEZIONE: Azioni di sistema e sviluppo delle capacità gestionali

10. Governance Istituzionale

La Regione Lazio è consapevole che un SSR di qualità e sostenibile richiede assetti istituzionali e modelli organizzativi capaci di elaborare e realizzare politiche pubbliche a tutela e salvaguardia della salute dei cittadini, con l’obiettivo di conciliare la qualificazione dell’offerta di servizi con le risorse disponibili, attraverso la continua ricerca di una maggiore efficienza dei processi produttivi.

Per affrontare con successo le sfide quotidiane imposte dalle aspettative delle persone, dai mutamenti epidemiologici e dall’innovazione organizzativa e tecnologica, la Regione Lazio ha agito, sta agendo e agirà a vari livelli:

a) regionale: la Regione ha approvato e attuato una profonda riorganizzazione della direzione

regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria, coerente con gli indirizzi programmatori nazionali (vedi Piano Nazionale Cronicità, Piano Nazionale Prevenzione, DM 70/2015…), allo scopo di favorire, da un lato, la presa in carico e i percorsi integrati per gli assistiti e, dall’altro, la definizione di assetti regolatori chiari e coerenti alle previsioni normative del D.Lgs.502/92 e s.m.i. (autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali, budget, criteri di remunerazione, controlli…) da applicare a tutti i livelli assistenziali. A tale scopo, l’organigramma regionale prevede che le unità organizzative “Rete ospedaliera e specialistica”, “Rete integrata del territorio” e “Promozione della salute e Prevenzione” lavorino in una logica dipartimentale integrata; altrettanto è previsto per le due unità organizzative – “Autorizzazione, Accreditamento e Controlli” e “Remunerazione, Budget e Contratti” – che devono perseguire la certezza e la semplificazione del quadro regolatorio secondo tale logica dipartimentale.

La riorganizzazione si è posta anche l’obiettivo di creare le condizioni per l’esercizio dei due ruoli di regolazione del SSR e di holding delle ASP aziende sanitarie pubbliche (ASL, AO, AOU, IRCCS, Policlinici Universitari, IZS…). In questo secondo ruolo, la direzione regionale svolge una attività di indirizzo e coordinamento delle ASP (Aziende sanitarie pubbliche) attraverso incontri mensili con le direzioni generali.

Oltre ad incontri mensili sono previsti Gruppi ristretti con alcune Aziende del SSR allo scopo di affrontare in modo condiviso tematiche puntuali che siano di interesse strategico e condiviso.

A ciò si aggiunge l’attivazione, in collaborazione con l’RTI Cergas-Bocconi e con KPMG, delle Comunità di Pratiche, ovvero Gruppi di Lavoro su ambiti/tematiche specifiche che si riuniscono con cadenza predeterminata e periodica allo scopo di:

Costituire delle reti «riconosciute» a livello di sistema regionale per allineare e approfondire i contenuti di lavoro rispetto a diverse funzioni e ruoli

Creare l’occasione per una costruzione di conoscenza e legami interpersonali che facilitino lo scambio di esperienze, la formazione reciproca su specifici contenuti, i luoghi di «trasmissione» e discussione delle politiche e priorità regionali

Identificare gli interlocutori con responsabilità di contributo alla pianificazione e sviluppo del SSR e di successiva attuazione dell’agenda strategica condivisa. L’Assessorato alla Salute sta inoltre promuovendo, unitamente alla Presidenza, e con il pieno coinvolgimento del DEP (Dipartimento di Epidemiologia del SSR), programmi di politiche pubbliche regionali integrate per favorire il benessere dei propri cittadini;

b) sovra-aziendale: per favorire lo svolgimento delle attività della holding regionale e supportare

l’accentramento e la standardizzazione di funzioni tecnico-specialistiche di carattere organizzativo e gestionale, la Regione sta promuovendo - vedi DGR 87 del 9.2.2019 - l’istituzione di una nuova

azienda sanitaria, denominata “Lazio.0”.

c) aziendale: nella direzione di una maggiore focalizzazione delle ASP (Aziende sanitarie pubbliche)

nei servizi alla persona, la Regione intende sviluppare, in particolare nelle ASL e nei distretti, le funzioni di tutela della salute dei propri assistiti, anche attraverso il recupero della funzione di committenza (analisi e stima dei fabbisogni, negoziazione con i produttori, valutazione e controllo delle attività in termini di appropriatezza, qualità…) nei confronti di tutti i soggetti erogatori, pubblici e privati, di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie presenti sul territorio. In questo nuovo quadro programmatorio, sarà necessario prevedere – nei futuri atti aziendali - che le aziende rivedano le proprie organizzazioni ed i propri processi produttivi ed amministrativi in una logica di semplificazione e integrazione dei percorsi assistenziali e di presa in carico, a tutto favore della persona: basti pensare, a mero titolo esemplificativo, agli spazi di miglioramento esistenti in una reale integrazione delle attività di promozione e prevenzione della salute con quelle territoriali-distrettuali, ovvero con quelle del comparto socio-assistenziale.

Per favorire la creazione, crescita e circolazione di competenze e professionalità nei 3 livelli sopra elencati, la Regione ha infine approvato una misura normativa tendente a semplificare, facilitare il trasferimento di risorse umane – in senso bidirezionale – tra la Regione e tutte le aziende pubbliche del comparto.

Questi interventi vanno allineati con un sistema di ridefinizione dell’impalcatura normativa a livello regionale che persegua l’obiettivo di razionalizzare, semplificare e quindi efficientare il sistema, attualizzando le norme che regolano specificatamente il settore sanitario: dall’organizzazione delle Aziende, al conferimento degli incarichi di vertice, alla disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento.

Modifiche che, coerenza con i nuovi indirizzi della programmazione sanitaria nazionale e regionale, terranno in debita considerazione i principi e i mutamenti normativi intervenuti a livello nazionale (a titolo esemplificativo: piano nazionale della cronicità, edilizia e urbanistica DPR 380/2001, conferimento incarichi Direttori generali D. Lgs. 171/2016, trasparenza al D. Lgs. 33/2013 e ss., inconferibilità ed incompatibilità D. Lgs. 39/2013) e convoglieranno verso la semplificazione e la “sburocratizzazione” dei procedimenti, nel rispetto di temi quali trasparenza, anticorruzione e soprattutto nella logica di netta separazione tra la funzione di gestione e di governo, rispetto a quella di controllo.

10.1 Azienda Lazio.0

Oggetto e finalità della proposta

Il governo regionale delle attività sanitarie, sulla scorta di quanto previsto dai P.O. in attuazione del Piano di Rientro sottoscritto dalla regione Lazio nel 2007, ha consentito di porre in evidenza l’esigenza di intervenire a superare la frammentazione e le disomogeneità aziendali allo scopo di concentrare l’operatività verso la fissazione di standard regionali uniformi, completando ed integrando la Regione nello svolgimento del ruolo di “holding” rispetto a tutte le altre Aziende del SSR.

La proposta normativa formulata con D.G.R. n. 87 dell’8 febbraio 2019 e calendarizzata al Consiglio regionale del Lazio n. 115 del 21 febbraio 2019 concernente: “Istituzione dell’azienda regionale sanitaria “Azienda Lazio.0” è volta ad istituire, nell’ambito del SSR, un’Azienda sanitaria snella, nel rispetto delle diposizioni di cui al D. Lgs. 502/1992, denominata “Azienda Lazio.0” (leggasi Lazio punto zero) che, evocando l’evoluzione tecnologica ed informatica anche nel nome, precorre la finalità di ottimizzare gli assetti istituzionali e organizzativi del SSR, attraverso l’integrazione funzionale dei servizi sanitari tecnici e operativi di supporto a valenza regionale, sovra-aziendale o intra-sovra-aziendale, come pure l’esercizio di funzioni amministrative, gestionali e tecniche di supporto agli enti del SSR.

Le finalità di Azienda Lazio.0 e del futuro assetto organizzativo sono:

1) consentire alle aziende sanitarie la piena focalizzazione sulle attività ed i servizi alla persona; 2) rafforzare il ruolo, le funzioni e le competenze della governance regionale;

3) generare livelli intermedi di cooperazione obbligatoria tra le aziende al fine di perseguire standard di processo e di risultato e le conseguenti economie di scopo e di scala;

4) semplificare ed efficientare la catena di “comando”;

5) riorientare i propri servizi rispetto alle ormai consolidate tendenze della domanda.

L’Azienda sarà dotata di autonoma soggettività e personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, gestionale e tecnica, fermo il ruolo di vigilanza regionale ed avrà sede presso locali nella disponibilità regionale o degli altri enti del SSR.

L’azienda opererà nel rispetto degli indirizzi programmatori e sotto il controllo della Giunta Regionale, esercitando una funzione di servizio e supporto operativo alle ASP (Aziende sanitarie pubbliche).

Si prevede di avviare la nuova azienda entro il 30 giugno 2020; nelle more dell’attivazione, le attività saranno esercitate in continuità con il coordinamento e l’indirizzo della direzione regionale che ha, a tale scopo, istituito l’unità organizzativa “Sistemi informativi/ICT, Logistica Sanitaria e Coordinamento Acquisti”.

In caso di conclusione positiva dell’iter consiliare, si prevede, inoltre, di valorizzare le funzioni clinico-epidemiologiche sovra-aziendali, a partire da quella del Dipartimento di Epidemiologia del SSR.

La Regione, ovvero l’Assessorato alla Sanità e Integrazione Sociosanitaria, assicura le funzioni di indirizzo, programmazione strategica, monitoraggio e controllo.

Le Aziende sanitarie locali del SSR dovranno assicurare le funzioni di tutela dei propri cittadini e l’erogazione appropriata delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali in coerenza con gli obiettivi di programmazione sanitaria regionale e delle risorse del fondo sanitario assegnate.

Le Aziende ospedaliere dovranno assicurare l’erogazione appropriata delle prestazioni sanitarie specialistiche in coerenza con gli obiettivi e con i volumi di attività definiti annualmente con la programmazione sanitaria regionale, nel rispetto degli equilibri economico- finanziari del bilancio aziendale.

Linee d’intervento

1. Istituzione di una nuova Azienda Sanitaria, denominata “Lazio.0”, finalizzata a supportare l’accentramento e la standardizzazione di funzioni tecnico-specialistiche di carattere organizzativo e gestionale

2. Elaborazione di indirizzi regionali volti allo sviluppo, in particolare nelle ASL e nei distretti, di funzioni di tutela e garanzia della salute dei propri assistiti, di semplificazione dei percorsi dei cittadini, di committenza (analisi e stima dei fabbisogni, negoziazione con i produttori, valutazione e controllo delle attività in termini di appropriatezza, qualità…) nei confronti di tutti i soggetti erogatori, pubblici e privati, di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie presenti sul territorio.

Definizione di un atto di indirizzo finalizzato alla revisione degli assetti organizzativi aziendali e, conseguentemente, degli atti aziendali volti ad implementare gli indirizzi regionali in tema di organizzazione e definizione di nuove competenze nel rispetto ed in conformità alla programmazione ospedaliera e territoriale.

Soggetti coinvolti

- Aziende Sanitarie

- Regione

- DEP

Risultati attesi e tempistiche

1. Avvio della nuova Azienda Sanitaria, denominata “Lazio.0”, entro il 30 giugno 2020.

2. Documento regionale di indirizzo entro il 31 dicembre 2020 (in tema di analisi e stima dei fabbisogni, negoziazione con i produttori, valutazione e controllo delle attività in termini di appropriatezza), volto a promuovere, in particolare nelle ASL e nei distretti, l’esercizio di funzioni di committenza nei confronti di tutti i soggetti erogatori, pubblici e privati, di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie presenti sul territorio.

3. Atto di indirizzo finalizzato alla revisione degli assetti organizzativi aziendali e, conseguentemente, degli atti aziendali volti ad implementare gli indirizzi regionali in tema di organizzazione e definizione di nuove competenze entro il 31 dicembre 2020.

Si rimanda al paragrafo sulle manovre la quantificazione del risparmio.

11. Sistemi informativi, Sanità digitale, Programmazione Acquisti e