• Non ci sono risultati.

Il caso ENERGOCLUB

1. Panoramica sulle fonti rinnovabili

5.2 I gruppi d’acquisto solidale

5.2.8 Il ruolo delle associazioni

5.2.8.1 Il caso ENERGOCLUB

5.2.8.1.1 Quadro generale

Energoclub è un’associazione che si è costituita nel 2005 nata per colmare quel gap cognitivo esistente tra chi utilizza l’energia e chi invece è esperto in questo ambito. Inoltre dato che i professionisti, una volta inseriti nell’attività lavorativa si specializzano in determinati tipi di tecnologie che nel momento in cui sono redditizie, portano il professionista a non sperimentare, a non cercare nuove tecnologie per migliorare la qualità del prodotto. In questo modo non fanno ciò che dovrebbero fare, ovvero aggiornarsi di continuo. Invece in questo modo non rischiano, si assicurano i loro ricavi ma impediscono alla tecnologia di progredire. Sul web erano presenti molti individui che lamentavano un certo isolamento, ovvero non trovavano appoggio da parte dei professionisti nel spiegare bene tutto ciò che c era da sapere sul mondo energetico, sugli incentivi, sulle caratteristiche fondamentali del prodotto, e a partire da questo, nel 2002 è stato creato un portale da circa 200 persone in modo da poter far dialogare le persone con addetti competenti che sapessero rispondere alle domande riguardanti il fotovoltaico. Il portale in tre anni ha visto più che raddoppiare i membri, finché nel 2005 si è deciso appunto di costruire un’associazione onlus.

5.2.8.1.2 Le iniziative

L’associazione si preoccupa di trasferire il metodo, il processo a chi vuole entrare nel mondo del fotovoltaico e si rivolge fondamentalmente a 4 filoni principali: i cittadini, gli enti locali, i soci, e gli studiosi del settore.

Le iniziative intraprese da energoclub si dividono appunto in queste 4 aree che ovviamente possono avere anche dei punti di contatto. Infatti ad esempio collaborando con un ente pubblico nei pressi di Roncadelle (Brescia), è nato un gruppo d’acquisto che ha coinvolto i cittadini. Nel 2008, dopo una serie di interventi formativi presso il comune, è stato pensato di emettere un bando per promuovere il fotovoltaico all’interno del comune. L’associazione ha aiutato il comune a costruire e gestire nel tempo questo bando. Questo primo gruppo d’acquisto ha portato alla realizzazione di 23 impianti per circa 83 kW di picco. Dato il successo di questa iniziativa, l’associazione ha fatto partire un secondo gruppo d’acquisto di circa 86 soci con una potenza istallata di 315kW di picco (altri 300 in previsione), molto più

ampio; ma, mentre nel primo caso il comune si era preoccupato di finanziare interamente il progetto(soprattutto l’attività di comunicazione), in questa seconda esperienza non c’è stato nessun aiuto economico da parte dell’ente. Le attività interne all’associazione(conferenze, sportelli informativi, selezione dei fornitori invece venivano sempre finanziate dagli stessi soci.

Una terza iniziativa è partita nell’ottobre del 2009 in Veneto (ad eccezione di Verona e Belluno) dall’idea di una serie di associazioni che hanno collaborato tra di loro per creare un gruppo d’acquisto. Non avendo esperienza hanno chiesto ad energoclub di fare da partner tecnico: loro mettevano la rete di contatti, energoclub metteva il know-how. Le prime adesioni sono arrivate a gennaio 2010 ed il gruppo si è chiuso a fine aprile. Le adesioni sono state molteplici, 520 per una potenza istallata di 2300 kW. Tra i soci ci sono stati 3 comuni ad indicare come queste iniziative sono viste sempre meglio dai potenziali aderenti. In questi casi vengono organizzate delle conferenze e degli sportelli settimanali in modo tale da tenere costantemente informati i comuni. Il canale informativo infatti dipende in parte dall’interlocutore. Quando si ha a che fare con enti pubblici solitamente si organizzano conferenze o sportelli periodici, se invece si deve comunicare con altre piccole associazioni si utilizzano gazebo in piazza con frequenza settimanale. Per arrivare alle singole persone invece si predilige il canale web, molto capillare e facile da organizzare.

Per la selezione dei fornitori, è stata svolta un’indagine su oltre 20 fornitori di cui ne sono stati selezionati 5 (sulla base di una previsione di quanta sarà la capacità necessaria da istallare), ed analizzando i dati raccolti, alcuni soci dell’associazione si sono accorti che questi fornitori si rifornivano dallo stesso produttore di moduli fotovoltaici, ovvero Xgroup. Da qui è nata l’idea di concordare direttamente con la Xgroup dei prezzi per watt del modulo in base ai volumi acquistati, prezzi che poi sarebbero stati applicati ai fornitori. In questo modo, dato che i distributori andavano a risparmiare sul costo d’acquisto, potevano costruire impianti ai soci del gruppo a prezzi molto più bassi rispetto la media di mercato.

L’organizzazione interna dei gruppi si fonda sulla nascita di una commissione mista fatta da uno o più esponenti delle varie associazioni che curano la parte tecnica(valutano i prodotti offerti dai fornitori), logistica (si occupano dell’abbinamento dei fornitori ai soci in ottica KM 0),comunicativa (banchi informativi, convegni, web) ed amministrativa/finanziaria (selezione fornitori, analisi offerta). Ci sono delle persone che si specializzano appunto in uno di questi ambiti.

A partire da questo focolaio di persone che riescono a coprire questi ruoli, si può lanciare l’iniziativa e raccogliere tutte le adesioni. L’adesione, dato che include anche un sopralluogo, costa 100 euro che poi verranno scalati dal costo finale dell’impianto.

I fondi necessari alla vita del gruppo, in alcuni casi sono erogati da comuni o enti pubblici che partecipano all’iniziativa, in altri casi sono le associazioni che anticipano il denaro necessario. Poi all’interno del costo finale c’è una piccola quota che va a remunerare il lavoro delle associazioni (50-150 euro). Con questi fondi le associazioni possono avviare altre iniziative come i GA o come attività didattiche all’interno delle scuole per permettere la diffusione della cultura fotovoltaica ed in generale del risparmio energetico.