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Il contesto esterno

5.1 L’analisi di contesto

5.1.1 Il contesto esterno

In ottemperanza alle indicazioni contenute nel PNA30, l’Istituto ha effettuato un’analisi del proprio contesto esterno, mirata all’individuazione delle presenza di vincoli esterni, in positivo (opportunità) e in negativo (criticità), che influiscono sulle performance dell’Istituto.

Come anticipato, nel 2017 l’Istituto ha condotto un’analisi ancora più approfondita e completa coinvolgendo le Direzioni regionali nella fase di ricognizione e analisi degli elementi di contesto.

5.1.2 Le opportunità

Operatore principale - Nell’ambito del sistema di welfare del Paese, l’Inail costituisce il principale Ente di assicurazione obbligatoria, per i datori di lavoro, contro i rischi da infortunio sul lavoro proprio e dei propri dipendenti, rappresentando al tempo stesso il punto di riferimento per tutte le categorie di lavoratori assicurati.

Alla luce dell’evoluzione normativa degli ultimi anni, che ha comportato un ampliamento del mandato istituzionale dell’Istituto (d.lgs. n. 81/2008, come modificato dal d.lgs. n.

106/2009; d.lgs. n. 78/2010 convertito dalla legge n. 122/2010; legge n. 190/2014), l’Inail ha ridefinito il proprio assetto e la propria mission evolvendosi da Ente assicuratore unico a promotore di un sistema a rete e del Polo salute e sicurezza, configurandosi come un unico centro a livello nazionale in materia di prevenzione, sicurezza e ricerca in materia di antinfortunistica nel mondo del lavoro.

30 Si fa riferimento al Piano Nazionale Anticorruzione (delibera Anac n.72/2013; delibera Anac n.

12/2015; delibera Anac n. 831/2016; delibera Anac n. 1208/2017).

51 Potenziamento dell'innovazione tecnologica nell'erogazione dei servizi - La progressiva digitalizzazione dei servizi, in osservanza anche dal quadro normativo, e l’ormai ampia diffusione di internet presso le aziende ed i lavoratori (principali stakeholder dell’Istituto), hanno dato un ulteriore impulso allo sviluppo dei servizi telematici. Sulla base di tali premesse, l’Istituto, anche allo scopo di far fronte alla riduzione delle risorse umane, sta progressivamente modificando il proprio modello operativo passando da una erogazione dei servizi effettuata da personale distribuito sul territorio, ad un modello di erogazione dei servizi sostanzialmente digitale, ad esclusione dei casi in cui la prossimità fisica con gli utenti risulti necessaria.

L’analisi del contesto del 2017 ha riscontrato che il grado di innovazione tecnologica nell’erogazione dei servizi risulta soddisfacente e in continua evoluzione. In particolare, le Direzioni regionali hanno evidenziato una propensione sempre maggiore degli utenti ad utilizzare i servizi telematici per la gestione dei rapporti con l’Istituto, con un’ovvia prevalenza per il settore “aziende” che interfaccia in gran parte consulenti, datori di lavoro e associazioni di categoria.

Panorama normativo favorevole - Come già precedentemente descritto, in materia di anticorruzione e trasparenza, sono disposte misure di carattere preventivo volte a contrastare tutti i comportamenti e fattori che favoriscono la diffusione del fenomeno corruttivo, ed è inoltre perseguito il rafforzamento dell’integrità morale dei funzionari pubblici contribuendo a potenziare la trasparenza e l’efficienza dell’amministrazione.

L’analisi di contesto del 2017 ha esaminato l’idoneità del quadro legislativo e regolamentare a prevenire fenomeni corruttivi. Dallo studio è emerso che la vasta normativa in materia di prevenzione dei fenomeni corruttivi (seppur complessa e in continua evoluzione) ha portato sistematicamente ad una progressiva sensibilizzazione al tema e alla concreta volontà di attuazione delle norme, non ricollegabile al mero adempimento. Inoltre, in diversi contesti territoriali, la legislazione e i conseguenti obblighi in materia di anticorruzione e trasparenza hanno ridotto le zone d’ombra, possibile causa di comportamenti di maladministration.

Adattamento alla PA di metodi e approcci di derivazione privatistica - Il progetto di sviluppo dell’intero Sistema Paese coinvolge necessariamente il settore pubblico, esigendo una pubblica amministrazione in cui, contrariamente al passato, si punti all’efficacia delle politiche attuate e alla qualità dei servizi erogati. Nel mondo della PA si sta osservando il trend di innovazione del settore pubblico in chiave manageriale (l’attenzione si è spostata dal rispetto delle procedure predefinite all’allocazione delle risorse e al raggiungimento dei risultati, tra cui il soddisfacimento dell’utenza) con conseguente assunzione di esperienze, logiche, modelli di gestione derivanti dal settore privato.

L’Inail è in linea con questo trend e ciò si riscontra nel processo di modernizzazione intrapreso negli ultimi anni e che comprende non solo l’ambito organizzativo, ma abbraccia più in generale l’intero ambito di gestione dell’Ente con interventi su ambiti quali:

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 la mappatura dei processi;

 la valutazione dei rischi;

 la qualità dei servizi: certificazione di qualità dei servizi, definizione di standard di qualità nelle carte dei servizi, analisi di customer satisfaction;

 la performance: impiego di forme di misurazione (ad esempio, uso di indicatori di performance, benchmarking, carte dei servizi, valutazione dei programmi);

 la semplificazione dei contatti con l’utenza: costituzione di sportelli informativi, disciplina di accesso ai dati, autocertificazioni.

Il trend è riscontrabile anche a livello di infrastruttura tecnologica, in quanto l’Istituto si sta via via dotando di soluzioni software a supporto della gestione dei processi, di gestione e valutazione dei rischi, dell’analisi dei dati.

Ulteriore pratica di derivazione privatistica, che è stata oggetto di analisi nel corso del 2017, è il grado di apertura della struttura al coinvolgimento dei portatori d’interesse (stakeholders). Dallo studio è emerso che in numerosi contesti territoriali vi è la massima apertura verso gli stakeholders, in particolare patronati, associazioni datoriali, sindacati e associazioni di particolari categorie di utenti. Tale coinvolgimento rappresenta un valore aggiunto e un fattore di successo delle innumerevoli iniziative di taglio prevenzionale, riabilitativo, sanitario ed ha portato concretamente, in alcuni casi, al reinserimento sociale e lavorativo delle persone portatrici di handicap da lavoro.

Interazioni tra pubbliche amministrazioni - In tema di modernizzazione delle pubbliche amministrazioni, la Commissione europea ha adottato, ad aprile, ISA2 (Interoperability Solutions for European Public Administrations), il programma di sviluppo che aiuterà gli Stati membri a fornire servizi digitali interoperabili a livello nazionale ed europeo.

A livello territoriale le interazioni della struttura con altre Amministrazioni, eventualmente anche su scala europea, sono considerate buone. Su tutto il territorio nazionale sono attive sinergie con le altre Amministrazioni pubbliche locali (Regioni, Comuni, AUSL) e altri Enti pubblici (Inps, Inl; Miur), con gli Enti bilaterali, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, gli Ordini professionali. In conformità con le linee di indirizzo dell’Istituto, sono attive interazioni con altri attori istituzionali per valorizzare le azioni di sistema e consolidare la rete di rapporti verso settori ed aree critiche o emergenti per specificità. L’Istituto partecipa, negli ambiti regionali, a tavoli istituzionali di confronto sulle tematiche legate alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro. Anche in ambito sanitario e riabilitativo sono tantissime le sinergie con Enti e Istituzioni per favorire la presa in carico del lavoratore infortunato e il reinserimento nella vita sociale e lavorativa.

53 5.1.3 Le minacce

Attenzione costante dell’opinione pubblica - L’Istituto, come tutti i grandi Enti, è costantemente monitorato dall’attenzione pubblica e quindi sottoposto ad un rischio reputazionale molto alto.

Anche a livello locale la percezione sociale dei fenomeni legati alla corruzione (sul territorio di riferimento) è alta, soprattutto negli ultimi anni a seguito della crescente attenzione dei media locali e nazionali nei confronti di recenti e preoccupanti fatti di cronaca legati alla corruzione.

Variabili culturali, sociali ed economiche del territorio potenzialmente condizionanti l'operatività della PA - L’analisi delle caratteristiche dell’ambiente in cui l’Ente opera non può non tenere conto delle diverse variabili culturali e socio - economiche del territorio come ad esempio:

 la composizione del mercato del lavoro in rapporto ai diversi settori (primario, secondario e terziario) e alla sua caratterizzazione geografica;

 la segmentazione del mercato del lavoro con alcune aree caratterizzate dalla precarietà, da basse retribuzioni e da limitate possibilità di crescita;

 le dinamiche occupazionali;

 le variabili criminologiche.

Questa disomogeneità può influenzare i comportamenti degli utenti, così come l’operatività degli operatori, accentuando talvolta comportamenti di maladministration, non necessariamente dolosi. Il rischio quindi è che il procedimento influenzato dalle variabili culturali diventi prassi e che conseguentemente vengano erogati gli stessi servizi con standard disomogenei di territorio in territorio.

Episodi di frode e corruzione a danno di tutta la PA - Con riferimento al profilo in esame, è stato analizzato il “Rapporto annuale 2017 della Guardia di Finanza” il quale evidenzia ammanchi, distrazioni e truffe nell’ambito della finanza pubblica per diversi miliardi di euro, in particolare nei settori:

 dei finanziamenti, nazionali e comunitari, richiesti o percepiti illecitamente;

 degli appalti pubblici, assegnati in maniera illegittima;

 dell’evasione fiscale.

Sempre sul fronte del contrasto all’illegalità nella PA, sono state esaminate le truffe verificatesi nel settore previdenziale, nel sistema sanitario nazionale e in ordine alle prestazioni sociali agevolate, nonché i reati perpetrati ai danni della pubblica amministrazione.

Tuttavia, una risposta incoraggiante alla corruzione è offerta dai dati sull’aumento delle segnalazioni nel corso del 2016, rilevati nella Relazione annuale sull’attività dell’Anac che testimoniano la fiducia riposta nell’Autorità e sono un chiaro segnale di cambiamento e di reazione al fenomeno. In particolare le segnalazioni di anomalie su

54 appalti di lavori, servizi e forniture sono passate da circa 3.000 nel 2015 a quasi 4.400 nel 2016.